7
Feb
2011

Le cause della crisi finanziaria

Si sente spesso dire che la crisi finanziaria è colpa del “libero mercato”, in quanto si ritiene che l’eccesso di liberalizzazioni abbia liberato gli “animal spirits” fino a portare alla crisi subprime nel 2007 e allo sfacelo che ne è seguito. Questa ricostruzione è erronea: la crisi è la naturale ed inevitabile conseguenza di anni e anni di interventi pubblici sul mercato.

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7
Feb
2011

Il libero mercato vince al Superbowl

A giudicare dall’intensità delle ricerche su Google, lo spot pubblicitario che ha ricevuto maggiore curiosità tra quelli mostrati durante il costosissimo spazio (nove milioni di dollari, aveva raccontato Sergio Marchionne) del Super Bowl  è stato quello di Chrysler con Eminem come testimonial. Un racconto sulla forza e dell’orgoglio della città di Detroit travolta dalla crisi economica, trasformati in una capacità di ridefinire il “lusso” in un modo diverso da quello canonico. Ma non è questa la notizia che dà il titolo al post.  Il libero mercato vince al Superbowl perché a riprendersi il trono della National Football League sono stati i Green Bay Packers che stanotte al Cowboys Stadium di Arlington, alle porte di Dallas, hanno stracciato i Pittsburgh Steelers per 31-25. Read More

4
Feb
2011

Abbattere il debito senza aumentare le tasse si può

Daniel J. Mitchell (Cato Institute) è stato ospite dell’Istituto Bruno Leoni in un seminario tenuto il 31 gennaio a Milano, sul tema “Meno deficit e meno tasse: è possibile?”. Questo articolo è stato pubblicato, in forma leggermente ridotta, su Il Foglio del 1 febbraio 2011.

Nella maggior parte dei paesi, i politici affermano che l’aumento della tassazione è imprescindibile in quanto il deficit e l’indebitamento sono troppo alti. Negli Stati Uniti il presidente Obama vuole scatenare una guerra di classe contro i ricchi. In Italia addirittura si sta prendendo in esame una sorta di imposta patrimoniale straordinaria e temporanea. Read More

3
Feb
2011

Troppe persone vanno al cinema, tassiamole!

Con un gennaio scoppiettante, grazie alle uscite dei film con Checco Zalone e Antonio Albanese, la quota di mercato del cinema italiano nel solo primo mese del 2011 è stata del 65%. Un dato che doppia ampiamente la media degli ultimi anni. Ovviamente, sarà impossibile mantenere queste percentuali, ma almeno ci permette per un po’ di non sentire le solite lagne: nei cinema vengono proiettati solo film americani, i multiplex non tengono in considerazione quelli italiani. E se non si poteva esultare per l’andamento del cinema italiano se a sbancare il botteghino era il cinepanettone di Natale, con Zalone e Albanese ci è concesso (trattasi di comicità più rispettabile e meno volgare, così ci viene detto). Read More

3
Feb
2011

Autorità energia. Se il cane (a sei zampe) non abbaia, morde

Sulla separazione di Snam Rete Gas dall’Eni, si delinea il primo cambiamento di rotta della nuova Autorità per l’energia, se anche la Camera confermerà il “via libera” dato dal Senato alla cinquina. Una presa di distanze dalle posizioni attuali dell’Aeeg, dunque, e un segnale importante di “normalizzazione” del suo ruolo. Dobbiamo dunque attenderci un’Autorità più sensibile alle sollecitazioni del governo e degli incumbent, e meno rigorosa nella difesa delle istituzioni del mercato?

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3
Feb
2011

De Profundis per l’economia – di Gerardo Coco

Riceviamo e volentieri pubblichiamo da Gerardo Coco:

Le economie dei G20 ristagnano da tre anni senza che le colossali manovre monetarie e altre misure interventistiche statali abbiano minimamente avuto effetti sul miglioramento delle capacità produttiva dei rispettivi paesi. E’ infatti l’incremento della produzione e della produttività e non quella dei consumi, a caratterizzare una autentica ripresa. Su questo aspetto le grandezze macroeconomiche nominali dei PIL sono fuorvianti. Read More

2
Feb
2011

Il bestiario delle tasse e l’avvelenata fiscale

“Le tasse sono come la droga, ne paghi una e alla fine non smetti più. Ti sembra sempre più bello, fino a che muori”. Il copy è di Antonio Albanese, ma a riderci sopra si finisce con l’amaro in bocca. Da una parte c’è il fiorire rigoglioso delle proposte di imposta patrimoniale hanno clamorosamente confermato una solida tradizione: la sinistra politica e intellettuale, accademica e mediatica, pensa che il problema del’Italia si risolva con più tasse, addirittura con una bella potata straordinaria di 20 o 30 punti di Pil dalle tasche degli italiani e dei proprietari di case. Dall’altra, però, c’è la presa per i fondelli di 16 anni passati solo a parlarne, di energico abbattimento di spesa e imposte. La spesa è cresciuta,la pressione fiscale pure. Vedremo che cosa ci riserva la svolta liberalizzatrice annunciata per venerdì al Consiglio dei ministri. Ma lo sappiamo tutti benissimo, che per Tremonti non si può e forse non si deve, abbassare spesa e tasse come per noi è giusto e possibile – basta leggere un terzo dei post di questo blog per averne dimostrazione. E allora dico io leggete questo meraviglioso documento, e ditemi se non siete d’accordo sulla proposta che lancerò in trasmissione venerdì mattina: distribuirlo in tutte le scuole, volantinarlo fuori le fabbriche ai cambi turno, regalarlo nelle corsie degli ospedali e a chi è in fila agli uffici postali, affiggerlo nelle bacheche dele università, ingrandirlo e tappezzarci le mura perimetrali di ogni ufficio pubblico a cominciare dalle sedi dell’Agenzia delle entrate e di quella macchina del terrore chiamata aulicamene Equitalia. E soprattutto: violare con un elicotero noleggiato lo spazio aereo proibito sopra Camera e Senato e palazzo Chigi, e lanciare tonnellate di queste apparentemente inoffensive 24 cartelle foglio per foglio, ciascuna delle quali anche da sola fa rivoltare l’anima a chiunque  ne abbia ancora una e mantenga un senso di dignità e libertà, nei confront di questa follia divoratrice di risorse appellata Stato italiano. Read More

2
Feb
2011

Nucleare. Dalla Consulta una decisione equilibrata

La Corte costituzionale ha respinto la maggior parte dei ricorsi delle regioni sul nucleare, accogliendo solo – parzialmente – un’eccezione di costituzionalità relativa all’articolo 4 del decreto 15 febbraio 2010, n.31. Si tratta, a mio avviso, di un giudizio equilibrato che, pur presentando dei risvolti di rischio per il futuro del nucleare in questo paese, ristabilisce un principio di equità che il percorso disegnato dal governo rischiava di calpestare.

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2
Feb
2011

Liberalizzache? Sul risparmio, la politica si fa ras

di Oscar Giannino e Camilla Conti

Il futuro di Pioneer, il maggior gestore di risparmio gestito con passaporto italiano messo in vendita da Unicredit, ormai è diventata una questione “di sistema”, come si suol dire in Italia quando s’intende che entrano in gioco fattori preminenti non di schietta natura economica dal punto di vista della massimizzazione del vantaggio per gli azionisti . Essendo tre operatori stranieri (i francesi Amundi e Natixis e la britannica Resolution) in short list per rilevare la società di gestione di Piazza Cordusio, la valorizzazione di Pioneer potrebbe concludersi con la migrazione all’estero di una parte consistente del risparmio degli italiani. Ipotesi che ha suscitato timori e mobilitato reazioni di peso e sostanza. 

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