9
Mar
2011

Il Mercato, le Imprese e la “Rete” – di Antonello Rubino

Riceviamo da Antonello Rubino e volentieri pubblichiamo questo articolo comparso oggi su “Il quotidiano della Basilicata”.

Se per i filosofi la madre di tutte le questioni risiede nell’interrogativo “Perché c’è qualcosa invece che nulla?”, l’equivalente meno trascendentale per gli economisti diventa : “Perché esistono le imprese? E perché sono qualcosa di altro dal mercato?” (esistendo, anzi, “nonostante” il mercato) Read More

8
Mar
2011

L’auto compie 125 anni e non è morta affatto

Il Salone di Ginevra festeggia i 125 anni esatti dell’automobile, se al di là di pensate e disegni genialoidi ma senza sviluppi concreti prendiamo per buona come data l’inizio della collaborazione tra Carl Benz e Gottlieb Daimler, due nomi che contano ancora eccome nell’industria dell’auto. E l’auto se li porta proprio bene, i suoi 25 lustri. Dovessi fare un nome, ad aver più titolo per festeggiare a Ginevra è Martin Winterkorn, un cognome che a noi patiti musicofili evoca lieder schubertiani e mahleriani ma che è quello dell’amministratore delegato di Volskswagen, l’azienda che senza timori annuncia il suo obiettivo: diventare in pochi anni numero uno al mondo coi suoi 10 brand e un motto “abbiamo le idee chiare anche per i prossimi 125, di anni”. In sintesi estrema, il bilancio dell’auto postcrisi è questo.  Ha sbagliato, chi parlava di prodotto maturo. Nel mondo, l’auto si vende  e si venderà furiosamente e qui non lo capiamo sol perché l’Europa e soprattutto l’Italia sono i due gironi in sofferenza: per colpa nostra. L’auto mondiale parla tedesco, e c’è un perché. La sfida Fiat, guardando i numeri del contesto globale, va incoraggiata perchè senza alternative, ma è come andare sugli ottomila senza respiratore: c’è chi ci riesce, ma è un semidio. Altrimenti, se non riesce, bisogna tifare per una “soluzione Volvo” e voglio vederli, i miei autorevoli colleghi del Corriere della sera che pontificano di cogestioen alla tedesca senza produttività alla tedesca. Read More

8
Mar
2011

Cari rinnovabilisti, non fate cazzate

Cari rinnovabilisti, non scendete in piazza. La guerra polarizza e costringe a fingere che al mondo esistano solo il bianco e il nero, il sì e il no, un estremo oppure l’altro. Sicché obbliga tutti quelli che osservano lo scontro, avendo magari delle posizioni sfumate (o, preferisco dire, razionali) a chiamarsi fuori, o a schierarsi a malincuore con la truppa meno distante dalle proprie posizioni. La guerra costringe a prendere le decisioni sbagliate. Questo è un aspetto cruciale che non tutti hanno metabolizzato. Per dirla nel modo più semplice e chiaro possibile, comunque vadano le cose l’età dell’oro è finita: i soldi non piovono più dal cielo e tutti, decisori pubblici e imprese del settore, sono chiamate a compiere scelte e correre rischi. Il reddito non è più garantito. Il rendimento non è più una variabile indipendente. Quindi è cruciale dare un assetto sensato, e stabile, a tutto l’ambaradàn.

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7
Mar
2011

Patrimoniale straordinaria, la prognosi è infausta

La migliore definizione di cosa è una patrimoniale straordinaria l’ha fornita il professor Ugo Arrigo, proprio dai pixel di Chicago Blog, con una immagine terribilmente vivida:

Una persona si reca in banca per chiedere un fido. L’impiegato gli domanda: “Quali asset può dare in garanzia? L’appartamento del mio vicino

La proliferazione di proposte di manovre di finanza pubblica straordinaria sembra riflettere la presa di coscienza dell’esigenza di una discontinuità nella gestione dei conti pubblici.

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6
Mar
2011

Studenti (liberali) di tutto il mondo unitevi! – di Carlo L. Cordasco

SFL, “Students for Liberty“ (www.studentsforliberty.org), il più grande network studentesco liberale del mondo, sta inaugurando il suo network europeo, ESFL.
Lo scopo dell’organizzazione, sia nella sua sede originaria che in Europa, è di aggregare e sostenere studenti di tendenza politica liberale classica ed associazioni studentesche che promuovano la libertà individuale. Read More

6
Mar
2011

Rinnovabili e/o nucleare? Di Paolo Mutti

Riceviamo da Paolo Mutti (amministratore delegato di Solsonica) e volentieri pubblichiamo questo articolo comparso, per la prima volta, su MF del 2 marzo 2011.

L’acceso dibattito in corso oggi nel Paese sull’eccessivo costo del fotovoltaico mostra tutti i limiti di una miope radicalizzazione e ideologizzazione delle scelte di politica energetica. Occorre qui ricordare che l’energia non ha colore politico né aiuta nessuno affrontare le scelte energetiche di un Paese mediante la demonizzazione dell’una o dell’altra alternativa. Le scelte energetiche di un Paese devono essere bensì realizzate tenendo conto delle diverse alternative possibili per comporre il mix energetico più adatto che porti a diminuire la dipendenza dai combustibili fossili.

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6
Mar
2011

La Libia abbatterà Alitalia?

Il trasporto si ritrova un’altra volta di fronte ad uno shock esterno. La crisi libica e medio orientale in generale, hanno portato ad un’impennata dei prezzi del petrolio, con il brent che è arrivato quasi a 120 euro al barile.

Un tale incremento di prezzo provoca un diretto aumento dei costi. Chiaramente le compagnie aeree sono coperte con le opzioni sui carburanti, ma se tale aumento dovesse protrarsi nel tempo, il settore si ritroverebbe di fronte all’ennesima crisi.

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5
Mar
2011

Quanto costa la patrimoniale?

Nello (scarno) dibattito sull’introduzione di una imposta patrimoniale per ridurre lo stock del debito pubblico, molti aspetti sono rimasti in ombra. Per esempio, si è riflettuto poco sul fatto che un intervento dal lato delle entrate, senza un corrispettivo (e duro) intervento dal lato della spesa, avrebbe sì ridotto il rapporto tra debito e prodotto interno lordo, ma solo per vederlo ricrescere in funzione della naturale tendenza allo “sbilancio” dei nostri conti pubblici. Un altro fattore che è stato incredibilmente trascurato è il dogma dell’immacolata concezione della patrimoniale: come se fosse possibile sottrarre 560 miliardi di euro al settore privato, senza produrre alcuna reazione da parte degli attori economici.

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