3
Apr
2011

Treni e rinnovabili: IBL sfida Legambiente

La pubblicazione dell’ultimo rapporto IBL sul costo dei sussidi verdi (qui lo studio e qui l’articolo del Sole 24 Ore che ne anticipava i risultati) ha suscitato polemiche di vario tipo. In particolare i nostri numeri hanno fatto arrabbiare Legambiente. Tuttavia l’organizzazione ecologista non ci rivolge critiche specifiche, scegliendo piuttoso una risposta benaltrista: è “ben altro” che fa lievitare i costi delle bollette, a partire dai sussidi a Trenitalia. Se fosse una partita a poker, rilancerei.

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3
Apr
2011

La mappa dell’evasione, trappola dell’induzione

So di essere minoranza. Ma mi ha vivissimamente contrariato,  l’apertura del Corriere della sera di oggi con le estrapolazioni e la mappa dell’evasione fiscale predisposta come ultima trovata dall’Agenzia delle entrate del dottor Befera. Si tratta dell’ennesimo aggiornamento della collaudata strategia di successo mediatico perseguita dallo Stato in materia fiscale: alimentare la guerra sociale tra italiani alla ricerca dell’evasore della porta a fianco, per far dimenticare l’intollerabile crescente livello della spesa pubblica e della pressione fiscale, in cambio dell’ inefficienza e discrezionalità pubblica che tasse e spesa pubblica alimentano. E’ quello il vero scandalo, non la riscoperta dell’acqua calda e cioè che esiste la path dependence e dunque anche la tax compliance dipenda da fattori di lungo periodo storico-culturali, per cui ovviamente nel Sud il problema è molto più elevato, sino a 6 volte rispetto ad aree del Centronord. Solo che se leggete le istruzioni per l’uso elaborate dall’ineffabile team di estrapolatori di Befera, vi si dice che al Sud l’evasione sarà pure percentualmente più alta ma il reddito è molto più basso e dunque anche l’imposta dovuta coi relativi accertamenti più difficili, mentre naturalmente al Nord la propensione a evadere è in effetti molto minore ma il reddito e l’imposta dovuta salgono di molto, e dunque il problema vero per lo Stato che deve recuperare da affamato cronico qual è gettito aggiuntivo sarebbe al Nord. Se invece leggete il quaderno di ricerca del servizio studi di Bankitalia a cura di Stefano Manestra che vi ho messo prima in link, troverete VERE considerazioni scientifiche sulle serie storiche, sui problemi tecnici che restano molto seriamente aperti per stimare il gettito aggiuntivo dovuto visto che i criteri per il calcolo di cifra d’affari, reddito ricavato e imposta dovuta lo Stato li elabora per i fatti suoi per autonomi e professionisti e piccole imprese, nonchè sul fatto che in realtà storicamente   il problema dell’evasione fiscale in Italia – una piaga sin dall’inizio del claudicanmte edificio statuale unitario , e preesistente nei precedenti ordinamenti territoriali – è IN CONTRAZIONE e non in espansione, A DIFFERENZA DI QUANTO SOSTENGONO TUTTI COLORO CHE NE FANNO UNA CLAVA DI CONSENSI A FINE DI MAGGIOR SPESA PUBBLICA E PIU’ ALTO PRELIEVO. E se il tasso di abbattimento dell’evasione resta ancora lento , ciò si deve alla complessità, tortuosità e discrexioalità della legislazione vessatoria posta in essere dallo Stato: la Banca d’Italia correttanmente lo ammette, gli angeli dell’Agenzia funebre tributaria di Stato se ne guardano naturalmente bene. Read More

31
Mar
2011

L’avvelenata liberista: no al Fondo sovrano, no alle tasse

Viviamo tempi tumultuosi. Ma volte mi sembra che il sovvrapporsi degli eventi, dal 2008 a oggi, ci impedisca di tenere l’occhio fermo su alcune coordinate di fondo, del nostro Paese, della sua economia, e della condizione delle imprese e del lavoro. Mi limito a fare quattro numeri. Ma prima vado dritto al punto. Anche per questi quattro numeri, sono as-so-lu-ta-men-te contrario a due novità di giornata.

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28
Mar
2011

Un indizio di come gli USA stiano fallendo

In fondo era stato annunciato: se le Banche Centrali continuano a comprare titoli-letame qua e là, quel che ci si può aspettare è che le scoppino in mano. Una cosa già detta più volte è che questa politica è solo un modo per nascondere perdite latenti, farle scoppiare in pancia a un ente pubblico (la Banca Centrale), e quindi “finanziarle” con soldi pubblici. Ma si sapeva che i bilanci non avrebbero mentito (qualche riferimento a caso: qui qui e qui).

A fine 2010 la BCE è ricorsa a un aumento di capitale per coprire il rischio patrimoniale dato dal possibile default, e comunque svalutazione, dei titoli acquistati; per lo meno è una mossa trasparente. La Federale Reserve invece, si può dire, “trucca la contabilità”. Read More

26
Mar
2011

Asterix e l’energia. Perché su Edison diciamo vive la France!

Gli italiani non avevano ancora deposto il tricolore dopo aver festeggiato il centocinquantenario dell’unificazione che si sono risvegliati improvvisamente nazionalisti economici. A tenere banco è stata soprattutto la discussione sull’italianità del latte. Ma sullo sfondo un’altra guerra si stava consumando: il derby Roma contro Parigi sul controllo di Edison.

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26
Mar
2011

Due centesimi fanno la differenza

Evviva! Finalmente aumentano le tasse. Per “salvare la cultura”  è previsto l’ennesimo aumento delle accise sulla benzina di “soli” 1-2 centesimi.

Dopo la guerra in Abissina, la catastrofe del Vajont, il terremoto del Belice, arriva l’ennesima stangata. Il prossimo passo sarà il contributo per l’intervento umanitario in Libia e l’emergenza immigrazione?

È davvero triste constatare che piuttosto che eliminare sprechi, si decida di aumentare la pressione fiscale, in un Paese nel quale il peso dello Stato è davvero abnorme.

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24
Mar
2011

Portogallo dopo Grecia, nel disinteresse generale l’euroarea continua a far acqua

Il Consiglio Europeo apertosi in queste ore e che continua domani deve varare la nuova governance comune del Patto di stabilità, oltre a parlare di nucleare post Fukushima sull’onda di prese di posizioni elettoralistiche come quella di Frau Merkel, “prima ne usciamo meglio è”. In Italia, nessuno o quasi sembra dare importanza al fatto che al Consiglio si giunge con un nuovo euromembro collassato, il Portogallo il cui premier Socrates è andato sotto per il no del Parlamento al piano di austerità coerente con l’obiettivo di evitare il ricorso all’eurosalvataggio come per la Grecia.  Capisco che l’emotività converga verso l’atomo e la  vicenda libica, ma che a un anno dall’esplosione greca l’euroarea continui penosamente a imbarcare acqua senza che i politici diano troppa importanza alla cosa è un segno di grave incapacità. Delle due l’una: o la politica non sa misurare l’importanza e l’impatto reale di un rischio divergenza europea che continua a crescere, tra Germania Francia pochi altri e tutti gli “eurodeboli”; oppure significa semplicemente che la politica non ha voglia di dire la verità ai suoi elettori e ai contribuenti. Read More