18
Apr
2011

La sentenza esemplare del caso Thyssen

È giunta la pronuncia tanto attesa della Corte d’Assise di Torino sul caso Thyssen e la sentenza è davvero durissima. Non lo si può negare. In linea di principio, sembra sproporzionato considerare come “dolo eventuale” la decisione della società di posticipare i lavori di messa in sicurezza dell’impianto. La decisione della società può apparire biasimevole, ma non fino al punto di considerare i suoi amministratori alla stregua di consapevoli assassini. Per esprimere qualsiasi tipo di giudizio sul caso concreto vanno però letti gli atti processuali e soprattutto la motivazione della sentenza. Certo è che essa non riporterà in vita quei lavoratori caduti vittime nell’incidente.

Read More

17
Apr
2011

Tremonti, Maroni e gli immigrati

Chi ha ragione, Tremonti o Maroni, sugli immigrati e l’occupazione? Rispondo, ma certo hanno torto i francesi, che stanno inscenando l’ennesima commedia da ex grande potenza fallita ai nostri confini di Ventimiglia, e ormai arrivano a bloccare i treni dall’Italia. Una buffonata da anni Trenta: Berlusconi non sarà gran che come stile ma Sarkò ormai gli fa un baffo.  Read More

16
Apr
2011

We want our money back

E’ arrivato il momento di dirlo, chiaro e forte. Dopo le province, anche le circoscrizioni vanno abolite. Chi siede nei cd. consigli di zona non ha minimamente presente quale sia la situazione finanziaria del nostro paese, il livello del nostro debito pubblico e l’incidenza della nostra spesa sul PIL. Eppure, si suole dire che più il centro di spesa è vicino al cittadino più fa i suoi interessi. La chiamano sussidiarietà. Non si tiene conto che la politica è, a qualsiasi livello, molto crudamente distribuzione di denaro pubblico. Punto. I politicanti locali cercheranno sempre di guadagnarsi la rielezione, favorendo le piccole clientele di quartiere, una volta i commercianti, un’altra le parrocchie, un’altra ancora le associazioni  non-profit. E’ la politica, bellezza! Quasi come giocare a Monopolino.

Basta dare un’occhiata alle deliberazioni della Circoscrizione 3 del Comune di Torino, tra le più grandi della città. Tre quarti di esse è dedicata all’erogazione di prebende, ribattezzate “contributi” nella neolingua degli amministratori dalle mani bucate. Giudicate voi. 8000 euro sono stati versati nello scorso settembre ai commercianti per la festa di Halloween, 5900 alla Compagnia delle Opere (poverini ne hanno bisogno…), 7600 ad un centro di ascolto psicologico. E potrei continuare all’infinito. Qualsiasi deliberazione avrebbe meritato il voto contrario. Viceversa, quasi nessun consigliere, di maggioranza (centrosinistra) o di opposizione (centrodestra), si è mai opposto. Salvo poi piangere miseria dalle pagine della Repubblica o della Stampa per i tagli del gettone di presenza.

Abbiate un po’ di buon gusto: tacete.

15
Apr
2011

Euroschizofrenia

Siamo tutti presi dal mancato sostegno europeo all’Italia sulla questione dei migranti che sbarcano a Lampedusa, e non ci rendiamo conto che l’Europa è ai minimi della sua credibilità e coesione. Il Capo dello Stato ha avuto ragione a richiamare tutti a toni e parole più misurate, quando si accenna all’ipotesi di exit italiano da Schengen e dall’Europa. Ma in realtà è l’intera Europa, oggetto di un exit drama perché incapace di una exit strategy. Read More

14
Apr
2011

La class action va in fumo

Il Tribunale di Roma ha giudicato inammissibile la class action presentata da tre fumatori, assistiti dal Codacons, contro Bat. Secondo l’associazione dei consumatori, la compagnia del tabacco avrebbe inserito circa 200 additivi alle sue sigarette allo scopo di aumentare la dipendenza dei fumatori. Tra gli additivi incriminati ci sarebbe il mentolo (!). Secondo i proponenti, se l’azione fosse andata avanti e avesse avuto esito positivo, fino a 3,5 milioni di fumatori dei marchi Bat avrebbero potuto spartirsi un tesoretto del valore di 10,5 miliardi di euro. Ma perché il procedimento si è fermato alla prima stazione? La risposta più semplice è che, per i magistrati, i fumatori non sono cretini. Evidentemente il Codacons la pensava diversamente.

Read More

14
Apr
2011

Concorrenza fiscale e Charter City

Le Charter City sono un’idea di Paul Romer. L’economista (di cui apprezzo alcuni studi benché econometrici sull’apporto del capitale umano alla crescita endogena) suggerisce da venti anni di replicare “l’esperimento” di Hong Kong in altri paesi sottosviluppati, perché faccia da esempio di un modello economico-politico funzionante i cui pregi possano poi venir estesi su territori più vasti. Per come la vedo io, si tratta di avere dentro uno Stato una sorta di alternativa concreta, in modo che i due sistemi si facciano “concorrenza” e la gente possa, votando politicamente o con “i piedi”, decretare dove e come vivere. Read More

12
Apr
2011

Risposte sbagliata a domande sbagliate – di Andrew Lilico

Il rapporto della commissione indipendente britannica sul settore bancario

Il fondamentale problema del settore bancario è che i creditori delle banche non sono esposti al rischio di perdite. Chi sono questi creditori? Si possono dividere in due gruppi: i detentori di obbligazioni bancarie e i titolari di depositi. Pertanto una riforma effettiva del settore deve mirare ad aumentare il rischio di perdite a carico di queste due classi di creditori (riducendo così la tentazione da parte dei governi di correre al salvataggio di una banca in cattive acque). Read More

10
Apr
2011

Procurad’e moderare, barones sa locherìa…

Sos disculos nos mandàna
Pro castigu e curressione,
Cun paga e cun pensione
Cun impleu e cun patente;
(…) E si algun ‘nd’impleàna
Chircaiant su pius tontu
Pro chi lis torrat a contu
cun zente zega a trattare.

(Ci mandavano i peggiori/per castigo e condanna,/con salario e pensione,/con impiego e con patente. E se assumevano qualcuno/cercavano il più tonto,/perché a loro conveniva/trattare con gente stupida)

da “Procurad’e moderare”, inno popolare sardo scritto da Francesco Ignazio Mannu nel 1794

Marco Boninu mi segnala che secondo la legge regionale 1 del 2010 gli agriturismi della Sardegna potranno somministrare ai loro ospiti esclusivamente prodotti sardi. Non solo prodotti trasformati e confezionati in Sardegna, ma addirittura prodotti realizzati con materia prima sarda. Per capirsi, il té e il caffé no. La pasta e il pane, se non sono prodotte con grano duro e frumento sardo, nemmeno.

Read More

8
Apr
2011

Niente liberalizzazioni, ma invece un altro patentino…

Nonostante la molta e spesso inutile retorica spesa a favore della necessità di aprire spazi all’iniziativa privata (anche modificando la Costituzione, se necessario), il nostro apparato politico-burocratico continua a procedere sulla vecchia strada, moltiplicando norme, gruppi privilegiati, obblighi di vario genere.

L’ultima “trovata” consiste nel pretendere che chiunque voglia installare semplici router disponga di un apposito patentino. Read More