28
Mar
2011

Un indizio di come gli USA stiano fallendo

In fondo era stato annunciato: se le Banche Centrali continuano a comprare titoli-letame qua e là, quel che ci si può aspettare è che le scoppino in mano. Una cosa già detta più volte è che questa politica è solo un modo per nascondere perdite latenti, farle scoppiare in pancia a un ente pubblico (la Banca Centrale), e quindi “finanziarle” con soldi pubblici. Ma si sapeva che i bilanci non avrebbero mentito (qualche riferimento a caso: qui qui e qui).

A fine 2010 la BCE è ricorsa a un aumento di capitale per coprire il rischio patrimoniale dato dal possibile default, e comunque svalutazione, dei titoli acquistati; per lo meno è una mossa trasparente. La Federale Reserve invece, si può dire, “trucca la contabilità”. Read More

26
Mar
2011

Asterix e l’energia. Perché su Edison diciamo vive la France!

Gli italiani non avevano ancora deposto il tricolore dopo aver festeggiato il centocinquantenario dell’unificazione che si sono risvegliati improvvisamente nazionalisti economici. A tenere banco è stata soprattutto la discussione sull’italianità del latte. Ma sullo sfondo un’altra guerra si stava consumando: il derby Roma contro Parigi sul controllo di Edison.

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26
Mar
2011

Due centesimi fanno la differenza

Evviva! Finalmente aumentano le tasse. Per “salvare la cultura”  è previsto l’ennesimo aumento delle accise sulla benzina di “soli” 1-2 centesimi.

Dopo la guerra in Abissina, la catastrofe del Vajont, il terremoto del Belice, arriva l’ennesima stangata. Il prossimo passo sarà il contributo per l’intervento umanitario in Libia e l’emergenza immigrazione?

È davvero triste constatare che piuttosto che eliminare sprechi, si decida di aumentare la pressione fiscale, in un Paese nel quale il peso dello Stato è davvero abnorme.

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24
Mar
2011

Portogallo dopo Grecia, nel disinteresse generale l’euroarea continua a far acqua

Il Consiglio Europeo apertosi in queste ore e che continua domani deve varare la nuova governance comune del Patto di stabilità, oltre a parlare di nucleare post Fukushima sull’onda di prese di posizioni elettoralistiche come quella di Frau Merkel, “prima ne usciamo meglio è”. In Italia, nessuno o quasi sembra dare importanza al fatto che al Consiglio si giunge con un nuovo euromembro collassato, il Portogallo il cui premier Socrates è andato sotto per il no del Parlamento al piano di austerità coerente con l’obiettivo di evitare il ricorso all’eurosalvataggio come per la Grecia.  Capisco che l’emotività converga verso l’atomo e la  vicenda libica, ma che a un anno dall’esplosione greca l’euroarea continui penosamente a imbarcare acqua senza che i politici diano troppa importanza alla cosa è un segno di grave incapacità. Delle due l’una: o la politica non sa misurare l’importanza e l’impatto reale di un rischio divergenza europea che continua a crescere, tra Germania Francia pochi altri e tutti gli “eurodeboli”; oppure significa semplicemente che la politica non ha voglia di dire la verità ai suoi elettori e ai contribuenti. Read More

23
Mar
2011

Generali, Unicredit e Intesa

Il focus di cronache e attenzione dei media è su vicende “mondiali”, dal Giappone prima alla Libia oggi. Nella disattenzione generale dei non addetti ai lavori, tuttavia, in poche settimane si va profilando una nuova fase degli equilibri ai piani alti del potere finanziario italiano. La polemica in Generali di Diego della Valle a Cesare Geronzi, in nome del “largo ai giovani”, ha rapidamente ceduto il passo a uno scenario ben più complessivo. Ad affrontarsi – non ho detto a scontrarsi – sono e saranno le due maggiori filiere bancarie italiane, Unicredit da una parte e Intesa dall’altra. In palio, chi giocherà a venire un maggior ruolo in Mediobanca e Generali, cioè chi influenzerà di più il rispettivo management da una parte, e chi avrà più voce in capitolo sulle controllate dall’altra, da Rcs a Telecom Italia. In bilico, la posizione francese in Mediobanca, eredità dell’ultima fase della Mediobanca di Vincenzo Maranghi, concepita come cuscinetto tra i soci privati e quelli bancari di piazzetta Cuccia, e garante in passato della lunga presidenza Bernheim a Trieste. Avvertenza: qui purtroppo non si parla di andamenti e risultati, creazione valore e strategie aziendali, come vorremmo noi con un’ottica di puro mercato. Si parla di “potere” nel mercato, la malattia relazionale tipica del quadro clinico italiano.  Read More

22
Mar
2011

Un grafico e una domanda sugli investimenti diretti esteri

Osservate attentamente questo grafico:

(Fonte)

Ecco la domanda: il fatto che gli investitori esteri non considerino l’Italia una meta attrattiva, ha o non ha una relazione col fatto che, quando un investitore estero vuole scommettere sul nostro paese (per esempio questo o questo), salta sempre fuori un ministro della repubblica (per esempio questo o questo) che gli dice raus? E ciò ha o non ha una relazione col fatto che il Pil italiano è stagnante da almeno 15 anni?

19
Mar
2011

Le atomiche amnesie di Monsieur Tremonti

In politica, ha sostenuto un ministro in carica, “le cose che si dicono valgono solo nel momento in cui si dicono”. Secondo questa interessante teoria, un uomo politico ha diritto di dire tutto e il contrario di tutto. Giulio Tremonti si è a tal punto specializzato in quest’arte, da violare la regola eterna dell’orologio rotto: segna l’ora sbagliata sia quando sostiene una tesi, sia quando afferma il suo contrario. Come sull’energia nucleare.

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