9
Mag
2011

Contro la mistificazione su Thyssen e Confindustria

Eh no, cari lettori, a mio giudizio è assolutamente sbagliato mistificare gli applausi di Confindustria all’assise Nazionale di Bergamo riservati ad Harald Espenhahn, l’amministratore delegato di Thyssen Krupp Italia. Tutti i sindacati sono immediatamente insorti, per una volta in assoluta unità, rilanciando il dolore dei familiari delle sette vittime come se quell’applauso fosse in insulto indecoroso a chi ha perso la vita e alla scia di dolore irrimediabile che ciò ha prodotto. E’ una mistificazione prodotta dal fatto che l’assise si è svolta a porte chiuse, senza politici né sindacalisti né economisti ospiti esterni, e per una volta anche senza giornalisti. Di conseguenza, ha titolo per parlare e spiegare più di tutti chi all’Assise c’era. In piccolo, io non solo c’ero, ma mi è stato chiesto di gestire dal palco l’evento. E dunque, nella lunga sessione plenaria del pomeriggio in cui seimila imprenditori si sonno riuniti dopo aver passato la mattina divisi in otto gruppi tematici, ciascuno grandi come piccoli parlando solo tre minuti a testa, sono stato proprio io a chiamare a un certo punto su uno dei due podi Espenhahn. Sono stato io a pronunciare alcune parole introduttive, deliberatamente scelte da chi qui scrive al fine di evitare ogni fraintendimento. Read More

9
Mag
2011

Il buco nell’acqua / 1

A partire da oggi, per rendere più piena e consapevole la comprensione di quello che c’è in gioco al prossimo referendum cosiddetto “sull’acqua”, vorrei segnalare – più o meno ogni giorno – un contributo al dibattito. Non esprimerò alcun giudizio o commento, anche se naturalmente la scelta stessa dei link – lo dico per trasparenza – rifletterà quello che è il mio punto di vista: parlare di “privatizzazione” è un falso, la vittoria dei “sì” al referendum sarebbe una sciagura, e non solo per l’acqua.

Voglio cominciare con questo bel dibattito organizzato da Radio Radicale, dove Rosa Filippini e Sergio Gatteschi (Amici della Terra) si confrontano con Mariagrazia Midulla (Wwf) e Giorgio Zampetti (Legambiente) sui contenuti dei due quesiti referendari.

7
Mag
2011

‘Nkosi sikeleli Afrika

Due modi diversi di affrontare lo stesso fenomeno. O meglio, ciò che succede se si tratta un fenomeno come un problema da risolvere o come un’opportunità da cogliere.

In Argentina il presidente Cristina Fernandez De Kirchner ha presentato una nuova proposta di legge per imporre restrizioni sulla proprietà di terreni agricoli da parte di stranieri. “Il controllo della terra è un tema fondamentale e di importanza strategica per il XXI secolo“, ha affermato.

In Africa alcuni paesi, come Nigeria e Tanzania, promettono agevolazioni agli investitori stranieri che vogliono acquistare terra coltivabile.

Probabilmente in Africa è arrivata la notizia che oggi il prezzo dei terreni agricoli argentini è il doppio rispetto al 2007 e cinque volte di più rispetto al 2002. Forse in Argentina se ne sono già dimenticati. E’ il populismo, bellezza.

God bless Africa.

6
Mag
2011

L’ingiustizia sociale nella retorica dell’ 1%

Quando Stiglitz espone la sua visione del capitalismo americano sulla rivista glamour Vanity Fair argomentando come Bertinotti e facendo sembrare Krugman un moderato interventista liberale significa che non siamo messi bene. Stiglitz non è semplicemente un accademico di successo che ha coronato la propria carriera con un premio Nobel. Capo dei consiglieri economici dal 1995 al 1997 durante la presidenza Clinton, Vice Presidente della Banca Mondiale fino al 2000, amico del finanziere George Soros, grazie alle cui fortune presiede l’INET (Institute for New Economic Thinking), Stiglitz è sicuramente annoverabile tra gli economisti, come uno dei più vicini alle élites politiche ed economiche del nostro tempo. Non è un outsider marginalizzato a causa di un pensiero eterodosso: per quanto esprima posizioni critiche sul capitalismo quand’anche sulla globalizzazione (o meglio sulla sua governance) lo fa come insider di prim’ordine. Per questo sono rimasto piuttosto stupito nel leggere il contenuto dell’articolo: denso di retorica e male argomentato assomiglia ad un pezzo scritto per la pancia, la pancia degli interventisti.

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6
Mag
2011

Obbligatoria anche l’anagrafe

Nicolò è nato il 16 aprile scorso. Le persone dell’Istituto Bruno Leoni gli hanno inviato un telegramma di auguri.  Nicolò ha considerato suo dovere dare una risposta di ringraziamento argomentata. Essendo momentaneamente impedito a provvedere direttamente, ha inviato la risposta tramite suo padre.  Può ora darsi che Nicolò ci prenda gusto a denunciare i soprusi dello stato, e che questa lettera abbia un seguito.

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6
Mag
2011

Nel mondo, un’Era d’Oro e 9 ninja. E noi?

Abbiamo eliminato  Osama e le commodities da aprile scendono di prezzo, dopo mesi di segno contrario. Negli Usa l’economia cresce meno del 2%, poco per riassorbire i disoccupati. L’Europa continua a interrogarsi sull’eurodebito da ristrutturare e sul ruolo delle banche che scommettono sui CDS e così alzano gli spreads dei titoli pubblici. Nel mondo avanzato, le opinioni pubbliche continuano a rispondere con pessimismo ai sondaggi: non ritengono finita la crisi. Molti continuano a incolpare la globalizzazione. Ecco perché è salutare, che studiosi seri con metodica analisi sgombrino molti dei fumi che aleggiano. Nel mondo, non solo non c’è crisi ma si afferma un’Epoca d’Oro. Durerà decenni. Non ne siamo noi i protagonisti, ma impegnandoci ne saremo beneficiari eccome. Read More

6
Mag
2011

Saltato il pacchetto Banca Italia: la colpa di ABI e Governo

Attenzione! Pochi minuti fa, nel quotidiano “versione di Oscar” su Radio24, ho commesso un grave errore, che intendo riparare subito. Si riferisce, tra l’altro, a un punto tra i più attesi del Decreto Sviluppo varato ieri dal Governo: i nuovi poteri attribuiti alla Banca d’Italia in materia di facoltà di diniego alle remunerazioni concesse ai managers bancari e ai dividendi agli azionisti. Nel testo entrato in Consiglio dei Ministri questi poteri erano previsti, e si trattava di un fortissimo potenziamento delle “unghie” del regolatore sugli isituti di credito. Nel testo finale approvato, invece, l’intero pacchetto – BancaItalia- è saltato. Stamane, per mio errore, ho chiesto ai miei ospiti giudizi su questo punto del decreto che mi sembrava tra i più pregevoli: ho sbagliato, correggo. E l’interrogativo a questo punto diventa un altro: chi e perchè ha fatto saltare all’ultimo momento queste misure opportune e conferma di una ritrovata e positiva unità d’intenti tra Tesoro e Banca Italia? Read More