4
Mag
2011

Gli incentivi alle rinnovabili. Merito e metodo di un taglio necessario

Questa mattina ho avuto la fortuna di moderare (assieme alla bravissima Laura La Posta del Sole 24 Ore) il “forum tra le istituzioni e le associazioni dei produttori” di energia rinnovabile, presso il Solarexpo di Verona. E’ stata, per me, un’esperienza molto utile e interessante, che mi ha rivelato una serie di questioni che in precedenza non avevo colto fino in fondo. Ma partiamo dalle note di colore.

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2
Mag
2011

Carburanti e finanziamento della cultura: quanto sono aumentate le accise?

Articolo scritto da Filippo Cavazzoni e Carlo Stagnaro

La critica di Carlo Fontana al nostro studio sull’aumento dell’accisa sui carburanti per finanziare la cultura ci offre l’opportunità per tornare sul tema, a poco più di un mese dall’approvazione del decreto. Come abbiamo ribadito in più sedi, il provvedimento del Governo ci è parso discutibile sotto diversi punti di vista. Per riassumere e sintetizzare riportiamo un passaggio della lettera pubblicata sul Corriere della Sera di ieri: Read More

29
Apr
2011

La petizione dei fabbricanti di pannelli

Uno dei testi più forti della storia del liberalismo è la “Petizione dei fabbricanti di candele“, con la quale Frédéric Bastiat ridicolizza gli argomenti protezionistici attraverso l’immaginaria lamentela, appunto, dei produttori di candele contro la concorrenza sleale del sole. Se Bastiat vivesse oggi in Italia, scriverebbe la petizione dei fabbricanti di pannelli fotovoltaici.

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29
Apr
2011

Auto, che cosa insegna Shanghai a Fiat-Chrysler

I Saloni Internazionali dell’Auto a New York e Shanghai in contemporanea offrono una una nuova efficace istantanea del mondo nuovo disegnato dalla crisi mondiale. Il mercato americano ha perso il primato mondiale ma ne ha almeno approfittato per una colossale – e rapida, per i tempi industriali, grazie ai miliardi del contribuente già sulla via del ritorno nelle casse pubbliche – ristrutturazione del suo eccesso di capacità produttiva. Ma con tutto il rispetto per lui è a Shanghai il focus dell’attenzione e del meglio delle proposte delle case mondiali. Non solo perché New York ha sempre un po’ stentato, di fronte all’ovvio primato in America del Salone di Detroit. Ma, con tutto il rispetto per la Bibbia del giornalismo automobilistico cioè Automotive News per la quale è come se si tenessero in contemporanea la 24 ore di Le Mans e le 500 miglia di Indianapolis, non è affatto così. E’ la Cina e non l’America la Mecca dell’auto, dalla crisi e per gli anni a venire. L’Europa, beh, è solo una sigla in crisi tranne la forza delle case tedesche. Dovremmo aver chiaro in mente questo mondo nuovo, per comprendere – e tifare – invece di ostacolare il tentativo Fiat-Chrysler di Marchionne. Con tutti i difetti di unire insieme due aziende che erano – e restano – short di modelli e investimenti e sono assenti da Cina (e India e Russia), è l’unica possibilità per tentare di stare in scia e rilanciare, invece di chiudere.  Read More

28
Apr
2011

Acqua: due NO dagli Amici della Terra

Oggi gli Amici della Terra hanno diffuso un ampio comunicato stampa sui due referendum sull’acqua. L’associazione ecologista – che ci ha abituati alle sue posizioni coraggiose e interessante più all’ambiente che all’ “ambientalismo politico” – invita amici e sostenitori a pronunciare due sonori NO ai quesiti che rischiano di mettere a repentaglio la (fragile, inadeguata, incoerente) infrastruttura giuridica che regge i servizi idrici. Il documento si conclude con una serie di proposte su cui sarebbe bello aprire un dibattito: mi propongo di farlo dopo il referendum. Per ora, quello che ci unisce è infinitamente più grande e profondo di quello che ci divide. Quello che ci unisce è la consapevolezza – più che il timore – che l’eventuale vittoria dei sì non produrrebbe benefici né economici né ambientali, ma metterebbe solo e sempre più potere – arbitrario, discrezionale, irresponsabile – nelle mani della Casta. A tutto questo, noi diciamo NO e NO. E per dirlo più forte e più chiaro, riporto integralmente il comunicato degli Amici della Terra.

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28
Apr
2011

Parmalat, i negozi chiusi, l’acqua. Perché l’Italia non capisce il mercato

Parmalat, l’apertura dei negozi il primo maggio, i due quesiti referendari sull’acqua. Che cosa unisce queste tre vicende, apparentemente distinte e distanti per origini, sviluppi, attori in causa e conseguenze su tutti noi? Una cosa c’è. Importante, ed amara. E’ la distanza che continua a sussistere nel nostro Paese tra una corretta nozione del mercato, delle sue libertà e dei suoi benefici, e ciò che pensano invece vaste aree dei ceti dirigenti e dell’opinione pubblica italiana. Read More

28
Apr
2011

Imprese che resistono – di Gerardo Coco

Riceviamo e volentieri pubblichiamo da Gerardo Coco.

Possono sperare di sopravvivere aziende sottoposte a un carico fiscale che in Italia si aggira intorno al 70%? È questa la prima domanda che la politica dovrebbe porsi. E, seconda domanda: se il comparto della piccola imprenditoria (PMI) costituisce l’80%, dell’intero settore industriale e assorbe il 70% dell’occupazione (di cui 30% per imprese con meno di 10 addetti) e risponde di circa il 70% del fatturato e fornisce un valore aggiunto tra il 65 e l’85%, perché soffocarne il contributo decisivo all’economia con una imposizione fiscale insostenibile? Read More

27
Apr
2011

La Fiom e il giudice corporativo



C’è un’exit strategy imprevista e insieme ormai coerente a molti sviluppi italiani, per un sindacato che si trovi sempre più discorde nel suo antagonismo rispetto alle altre confederazioni. E’ l’exit strategy giudiziaria. L’idea è quella di impedire la flessibilità o per leggi rigide dettate da una politica amica e altrettanto antimercato, oppure  per pronunzie cogenti della magistratura. E’ l’esatta antitesi della libera concertazione, è una concezione da Stato corporativo in cui  la è legge e non l’ intesa tra parti, a regolare i negozi economici. Read More

26
Apr
2011

Latte politico, latte di mercato

Quanti sanno che una delle crescenze più famose in Italia è già francese? E quanto sanno che proprio questa crescenza è del gruppo Lactalis, al centro delle polemiche per la scalata Parmalat? Il sapore per i consumatori non è cambiato, ma evidentemente per la classe politica “l’invasione francese” ha un retrogusto amaro. Read More