Il buco nell’acqua / 11
Mario Seminerio fa pelo e contropelo al referendum sull’acqua.
Mario Seminerio fa pelo e contropelo al referendum sull’acqua.
L’emergenza fiscale di cui da anni l’Italia soffre non è solo una questione di aliquote, ma deriva anche da un rapporto completamente sbilanciato tra amministrazione fiscale e contribuente, a danno del quale il fisco si comporta come un monarca assoluto, esercitando un diritto di vita o morte (economica) in spregio dei basilari principi di uno Stato di diritto.
Questo problema spesso non è avvertito in tutta la sua gravità, o perché il buon cittadino è portato ad aver fiducia nello Stato, o perché è pressato da impegni quotidiani che non tollerano distrazioni e pertanto è poco disposto a pensare criticamente al diritto tributario e ad attrezzarsi adeguatamente per fronteggiare la macchina del fisco, la quale avanza in un labirinto di regole complicate e difficilmente abbordabili “a mani nude”. La difficoltà di comprensione di queste regole non può che ostacolarne l’approccio lasciando così ampio spazio al radicamento di una condotta fiscale pervasiva ed oppressiva. Read More
Per lo “Speciale weekend”, proponiamo oggi l’ultimo libro di uno dei maggiori esperti italiani del settore idrico.
Un gioco di parole il titolo: in “Privati dell’acqua? Tra bene comune e mercato”, l’autore – Antonio Massarutto – illustra con estrema lucidità, in modo semplice e accessibile anche ai non addetti ai lavori, quali sono i problemi e le esigenze di un settore che ha bisogno di innovazione e cambiamento. Non è un libro sulla legge Ronchi, ma un testo capace di fornire ai lettori gli strumenti per comprendere e valutare autonomamente la questione: pensare che i privati siano il male del settore, aumenta il rischio che a essere privati dell’acqua saranno soprattutto le generazioni future. La visione è quella di un economista, dichiaratamente non neo-liberale, che riesce ad affrontare la questione idrica senza “dichiarare guerre sante contro nemici sbagliati”, evitando sia di sostenere sia di condannare i “talebani del mercato” o i “mujaheddin del bene comune”, ricordando che non esistono solo i diritti sull’acqua ma anche i doveri, cercando di confrontarsi in modo realistico con le esperienze internazionali e i dati empirici (“se è vero che la mano invisibile del mercato funziona poco e male in questo settore, e sarebbe dunque insano abbandonarvisi, anche il mito del dittatore benevolente su cui si fonda la presunzione di superiorità della mano pubblica è altrettanto fallace”). Read More
In relazione al federalismo gli stati europei sono classificabili in quattro categorie:
1) Paesi che non sono federalisti e non dichiarano di esserlo (tutti tranne Belgio, Germania, Italia, Spagna e Svizzera);
2) Paesi che sono federalisti e dichiarano di esserlo (Germania e Svizzera);
3) Paesi che sono federalisti ma non dichiarano di esserlo (Spagna);
4) Paesi che dichiarano di essere federalisti ma non lo sono (Italia).
(Manca all’appello il Belgio ma lì il dilemma è se si tratti di un paese oppure due)
Cosa chiedono veramente i quesiti referendari? Sulla Voce.info, la risposta di Andrea Boitani e Antonio Massarutto.
Dacché ha compiuto una settimana di vita, ogni giorno Nicolò va a fare una passeggiata nel parco, comodamente sdraiato nella sua carrozzina. Per una volta lo stato non ha ritenuto di immischiarsi negli affari di Nicolò. Così i suoi genitori hanno potuto liberamente scegliere la carrozzina che hanno ritenuto più confortevole, più sicura, più graziosa. A Nicolò è sembrato di respirare, insieme con gli odori primaverili del parco, anche il profumo della libertà.
Si sta combattendo, sulle pagine di questo blog, una campagna sul referendum sull’acqua: non è contro il referendum in sè, né a favore della privatizzazione dell’acqua. Piuttosto, è una battaglia contro la mistificazione che ne è stata fatta con slogan certamente accattivanti, ma basati su falsità. Read More
Luciano Capone spiega perché il referendum fa acqua.
Si è riproposto ieri all’Ecofin il veto italiano alla bozza di revisione della direttiva europea in materia di tassazione del risparmio transfrontaliero. Il problema è rappresentato dal fatto che ormai l’Italia è l’unica, a insistere sul veto e a bloccare l’adozione delle nuove norme. Ed è del tutto paradossale, a mio giudizio almeno, che il governo di centrodestra italiano superi quelli di tutta Europa nell’invocare l’armonizzazione assoluta su una questione che per un liberale vero dovrebbe essere considerata principio di massima importanza, perchè attiene alla sfera delle libertà individuali e alla tutela che ad esse va accordata. Sempre che si sia liberali e non statalisti, di dstra o di sinistra a me poco importa. Evidentemente, chi per il governo ha delega piena sulla questione è uno statalista di destra. E si chiama Giulio Tremonti. Mi dispiace dirlo, ma è così. Vediamo di che si tratta, per i non addetti ai lavori. Read More