25
Mag
2011

L’incredibile rinvio a giudizio sismico

Il rinvio a giudizio per omicidio colposo dei sette componenti la Commissione Grandi Rischi, per aver sottovalutato i rischi dello sciame sismico del terremoto dell’Aquila e non aver indotto la popolazione all’evacuazione, a mio giudizio ha del clamoroso. E’ un nuovo passo verso la pangiuridizzazione dei rischi, dopo la condanna Thysen per omicidio volontario all’ad e ai manager della società per le sette vittime della tragedia sul lavoro avvenuta nell’acciaieria torinese. Siamo al punto che per i giudici il rischio sismico va amplificato seguendo non un’inesistente metodica scientifica previsiva, bensì affidandosi al principio della massima cautela. Che è come dire che ai cartomanti e negromanti d’ora in poi sarà meglio che prestino orecchio, scienziati e tecnici degli organi pubblici chiamati a valutare il rischio di terremoti e l’impatto sulla popolazione e sui territori. Read More

23
Mag
2011

Patologia chiama patologia. Lo strano caso dei pompaggi

Parenti serpenti? Lo scontro che si sta consumando in questi giorni tra Enel e Terna – che fino al 2004 erano poco meno che una cosa sola – è una dimostrazione molto eloquente di quali e quanti cambiamenti possa mettere in modo un regime di effettiva separazione della rete dagli operatori commerciali nel mercato elettrico. Ma accende pure una questione che non può rimanere inevasa. In pratica, Terna intende avviare un massiccio piano di investimenti in sistemi “per l’accumulo e la conversione in energia elettrica”, cosa consentita dal nuovo testo della concessione, approvato a dicembre dell’anno scorso. Enel prima, e Assoelettrica poi sono insorte contro questa prospettiva, gridando alla lesione dei meccanismi della concorrenza. Ci si sono messe pure le commissioni competenti di Camera e Senato, con due pareri anti-Terna. Chi ha ragione?

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22
Mag
2011

Un’emergenza fiscale che nasce dalla Costituzione

L’emergenza fiscale di cui da anni l’Italia soffre non è solo una questione di aliquote, ma deriva anche da un rapporto completamente sbilanciato tra amministrazione fiscale e contribuente, a danno del quale il fisco si comporta come un monarca assoluto, esercitando un diritto di vita o morte (economica) in spregio dei basilari principi di uno Stato di diritto.

Questo problema spesso non è avvertito in tutta la sua gravità, o perché il buon cittadino è portato ad aver fiducia nello Stato, o perché è pressato da impegni quotidiani che non tollerano distrazioni e pertanto è poco disposto a pensare criticamente al diritto tributario e ad attrezzarsi adeguatamente per fronteggiare la macchina del fisco, la quale avanza in un labirinto di regole complicate e difficilmente abbordabili “a mani nude”. La difficoltà di comprensione di queste regole non può che ostacolarne l’approccio lasciando così ampio spazio al radicamento di una condotta fiscale pervasiva ed oppressiva. Read More