28
Mag
2011

Il buco nell’acqua / Speciale weekend 3

Oggi facciamo un’incursione in terra nemica. Le ragioni dei referendari sono bene esposte nel libro di Luca Martinelli, L’acqua (non) è una merce (Milano, Altreconomia, pp.152, 12 euro), che riprende e amplia la prima edizione uscita l’anno scorso. Martinelli cerca di spiegare perché, a suo avviso e di chi ha promosso la consultazione del 12-13 giugno, l’acqua dovrebbe essere considerata un servizio privo di rilevanza economica, e pertanto sottratto alla disciplina del mercato e delle gare. Ma non convince.

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27
Mag
2011

Pari opportunità: ambiguità e contraddizioni delle quote rosa

Uno dei tanti difetti del legislatore contemporaneo, o forse il principale, è quel peccato di superbia che gli fa credere di poter prevedere e controllare ogni aspetto della vita.
Il confine tra ciò che spontaneamente viene regolato dall’interazione umana (o semplicemente dal corso casuale degli eventi) e ciò che viene precauzionalmente diretto da un mondo di regole complesse e destinate a renderci felici si sposta ogni giorno un po’ più in là, in un eccesso di “determinismo giuridico” che ci rende sempre più incapaci anche solo di pensare e assumere le conseguenze delle nostre scelte. Read More

27
Mag
2011

Il pediatra di stato

Appena nato Nicolò ha conosciuto un signore che gli ha fatto subito simpatia, per l’evidente perizia con la quale lo maneggiava. Dapprincipio ha pensato fosse colui che nove mesi prima aveva contribuito con una Y al suo patrimonio genetico; poi, una volta compreso che suo padre non era stato abbastanza coraggioso da entrare in sala parto, ha appurato che si trattava del pediatra, ed ha subito deciso di adottarlo come suo medico permanente per i prossimi anni.

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26
Mag
2011

Politica Agricola Comune: di male in peggio

Ieri la commissione agricoltura del Parlamento Europeo ha approvato a larga maggioranza la proposta dell’europarlamentare tedesco Albert Dess, proposta che se sarà fatta propria dall’assemblea a giugno rappresenterà a pieno titolo la risposta dell’europarlamento alla bozza della Commissione pubblicata a novembre e sulla quale avevamo espresso giudizi non troppo lusinghieri. Quanto di più simile, salvo imprevisti, alla stesura definitiva della nuova PAC (o quanto meno dei suoi principi ispiratori). E pensare che quando era stata presentata, la proposta Dess aveva raccolto solo critiche, anche se le modalità e i tempi della sua presentazione (una proposta organica arrivata entro il tempo massimo a sparigliare giochi già fatti) lasciavano prevedere un esito del genere.

La mia personalissima impressione è che si vada di male in peggio. In particolari i punti “caldi” sono il tetto massimo ai sussidi e il condizionamento di parte degli aiuti diretti al rispetto di pratiche agricole ecosostenibili.

Per quanto riguarda il primo punto, al di là della facile demagogia sui sussidi PAC intascati dai Windsor e da altri reali europei, a me sembra che se è vero come è vero che uno dei limiti che rendono poco competitiva l’agricoltura europea rispetto a quella di altri continenti è l’eccessivo nanismo delle aziende agricole, istituire norme che scoraggiano la crescita e gli accorpamenti fondiari sia quantomeno poco lungimirante. Tenendo anche conto che le grandi rendite non avrebbero difficoltà a frazionare le loro proprietà, aggirando la norma e mantenendo così intatto il loro bottino, esattamente come è già successo negli USA.

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