23
Giu
2011

Anche le inefficienze da mancate liberalizzazioni risveglieranno gli italiani?

L’Antitrust avverte: l’Italia è indietro con le liberalizzazioni. Tra i settori meno liberalizzati rientra anche quello delle ferrovie: ad oggi, infatti, gli italiani possono servirsi solo dei treni pubblici. Ma, come emerge da un’indagine di Altroconsumo effettuata tra dicembre e gennaio, il servizio ferroviario garantito dallo Stato non è soddisfacente: “Il 57% dei 510 treni a lunga percorrenza monitorati è arrivato in ritardo: il 14% dopo un quarto d’ora e il 7% addirittura dopo mezz’ora”. In particolare, soprattutto dal Nord al Sud il numero (65%) e la consistenza dei ritardi è maggiore, ma neanche verso Nord, con il 48% dei ritardi, si può parlare di servizio efficiente. A rimetterci, anche i pendolari: in sei grandi città, il 65% dei treni ha fatto ritardo. Read More

22
Giu
2011

Fuori il Bio dall’Italia! Fuori l’Italia dal Bio!

Cittadini italiani, compagni, amici ambientalisti! La schiacciante vittoria al referendum sul nucleare ci indica la strada per cacciare le fabbriche di morte dall’Italia, una strada che abbiamo il dovere di percorrere nell’interesse dell’ambiente e della salute delle future generazioni.

Oggi, alla luce di quanto accaduto in Germania, chiediamo a gran voce una moratoria dell’agricoltura biologica su tutto il territorio nazionale!

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21
Giu
2011

Le lobby saranno pure democrazia, ma non sono libertà

L’articolo di Annalisa Chirico sul ruolo delle “lobby” in democrazia propone di rendere più trasparenti le attività lobbystiche in modo da avvicinare il sistema politico italiano, opaco e discrezionale, ai sistemi politici anglosassoni, dove le lobbies agiscono alla luce del sole. Non entro nel merito delle proposte, che mi sembrano condivisibili. Vorrei però discutere l’idea implicita che la concorrenza politica sia tanto positiva quanto quella economica, e porre l’attenzione sul vero problema, che non dipende dalla trasparenza o meno delle attività lobbystiche, ma dall’enorme potere di creare privilegi di cui dispongono i parlamenti.

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21
Giu
2011

Solo la strada può alleviare la strada

Hanno destato un certo scalpore le parole pronunciate qualche tempo fa dal ministro dei Trasporti, Altero Matteoli, nel corso di un’audizione alla Commissione lavori pubblici del Senato. In quell’occasione, discostandosi da un copione quasi universale, Matteoli esprimeva una forte perplessità in merito alla possibilità di un ritorno delle merci su ferrovia e di un riequilibrio modale. Come giudicare, dati alla mano, la valutazione del ministro: arrendevole o realistica?
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20
Giu
2011

Le lobby sono democrazia. Di A. Chirico

Riceviamo da Annalisa Chirico e volentieri pubblichiamo.

Nel dibattito più o meno clandestino sul referendum sull’acqua, non sono mancate, tra i fautori del sì e del no, reciproche accuse di essere legati ai “poteri forti” o agli “interessi oscuri” attorno al business idrico. Multinazionali e aziende impegnate contro i quesiti referendari per trarre profitto da una (inesistente) “privatizzazione dell’acqua”. Oppure, il partito dei sindaci e dei boiardi di Stato impegnati nella partita della ripubblicizzazione.

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19
Giu
2011

Il declino del nucleare

Nelle scorse settimane ho – consapevolmente – trascurato il tema del nucleare. Infatti, mi sono limitato ad aderire a due appelli – quello di Galileo 2001 e quello del Forum nucleare italiano – che mi sembrava dicessero tutto quello che c’era da dire sul referendum di domenica scorsa. In più, la formulazione definitiva del quesito, come ha spiegato la nostra Serena Sileoni, aveva poco o nulla a che fare col nucleare, nella sostanza, mentre aveva tutto a che fare con l’atomo nella retorica. (Per inciso: se avessi votato, dato il contenuto tecnico del referendum, avrei votato un convinto “sì”: e ora mi divertirò molto, tutte le volte che qualcuno parlerà della necessità di programmare, pianificare, strategizzare, eccetera, a sbattergli in faccia il risultato e l’effetto della consultazione popolare). Da ultimo, il confronto referendario mi sembrava puramente virtuale, perché nella sostanza le prospettive del nucleare italiano, che fin dall’inizio non erano parse particolarmente brillanti, erano del tutto tramontate ben prima del referendum (come abbiamo spiegato Antonio Sileo qui, e io qui). Per tutte queste ragioni trovavo il dibattito pre-referendario un po’ inutile, e un po’ frustrante. Questo non toglie che il nucleare resti, se non a livello italiano, a livello europeo e globale una issue importante. E’ infatti sempre più chiaro che la vittoria verde contro l’atomo è una vittoria di Pirro: perché, come aveva lucidamente scritto Pippo Ranci all’indomani del disastro di Fukushima, la vera vittima incolpevole di tutto questo è la politica del clima. Altro inciso: io non sarò tra quelli che piangeranno al funerale delle politiche climatiche. Mi limito a rilevare l’ironia e a guardare le conseguenze, oltre che sulle emissioni, anche sulle questioni serie.

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19
Giu
2011

Tirannia fiscale/3: Frode linguistica, frode fiscale, e macelleria sociale

Continuiamo ad occuparci di fisco: dopo aver visto il sistema delle indagini bancarie e le lacune costituzionali che consentono la tirannia fiscale, è ora il turno della frode linguistica che si cela nella parola “accertamento”. Pubblichiamo volentieri a tal proposito una lettera di Aldo Canovari, direttore editoriale della Liberilibri. Nel catalogo della casa editrice compare, tra le altre opere dedicate alla questione fiscale, For Good and Evil di Charles Adams, lettura essenziale per comprendere l’influsso della tassazione sulla storia dell’umanità.

“ACCERTAMENTO: atto col quale si mira a stabilire la corrispondenza a verità di un fatto, mediante indagini e controlli.

ACCERTARE: riscontrare mediante controlli, verificare, la verità di qualche cosa.

Ergo: redditi accertati = redditi di cui si è stabilita la corrispondenza a verità.

Il ragionamento di Monsignor de Lapalisse non fa una piega, e le sue puntualizzazioni lessicologiche aiu­tano a renderci conto della frode lin­guistica e concettuale che da anni viene perpetrata – con il bovino concorso di quasi tutta la stampa nazionale – ai danni della intelligenza dei cittadini e della dignità di intere categorie socio-economiche. Read More

17
Giu
2011

Dentro i partiti nell’acqua!

Mentre il risultato del referendum sull’acqua è ancora caldo, cominciano a emergere i problemi creati dal voto referendario. A partire dalle difficoltà di garantire al settore una governance che sia, contemporaneamente, efficace, efficiente e coerente col risultato delle urne. Purtroppo, infatti, la vittoria dei “sì” apre una serie di problemi che sarà difficile tappare. Non mi riferisco solo alla frenata nei programmi di investimento di molte utility o all’incertezza che si è venuta a creare. Penso anche ai due grandi inconvenienti che la consultazione ha creato.

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