1
Lug
2011

La Boetie e/o Micromega?

Forse l’ideale sarebbe sentire l’attualità come il brusio fuori della finestra,
che ci avverte degli ingorghi del traffico e degli sbalzi meteorologici,
mentre seguiamo il discorso dei classici che suona chiaro e articolato nella stanza
.
Italo Calvino, Perché leggere i classici, Mondadori, 1995

Ha ragione Carlo Lottieri a rallegrarsi che il Discorso sulla servitù volontaria, intramontabile pamphlet scritto da Etienne de La Boétie nel XVI secolo, vanti ora una nuova edizione italiana per i tipi di Chiarelettere, dopo svariate edizioni apparse negli ultimi due decenni. Read More

1
Lug
2011

Il gioco dell’oca e la politica digitale

Possibile che dopo cinque anni, un governo, un paio di ministri, un passaggio di mano dell’azienda e miriadi di progetti e proclami, ci ritroviamo ancora a discutere di come nazionalizzare la rete Telecom? Possibilissimo, ahinoi. E non dovrebbe sorprendere che nell’interminabile gioco dell’oca che è la politica digitale italiana ci si ritrovi repentinamente alla casella di partenza.

Certo, Romani non è Rovati ed è mutato il contesto tecnico-finanziario: con ciò cambiano anche i dettagli del piano, che suggerisce il conferimento del rame nella società della rete e non l’acquisto diretto da parte della Cassa Depositi e Prestiti. Non cambia invece il respiro dell’operazione, che tenta di combinare la volontà di controllo con l’esiguità delle risorse disponibili.

Ancor più discutibile è il presunto significato industriale del conferimento, che – nonostante le preoccupazioni espresse dai piccoli azionisti di Telecom – appare oltremodo favorevole all’ex monopolista, garantendo un sussulto di redditività ad un asset che lo switch-off priverebbe di alcun valore, e persino attribuendo al gruppo un’opzione per l’acquisto dell’intera FiberCo.

Il rischio è cioè quello di sopravvalutare oggi la partecipazione di Telecom, permettendole domani di ottenere il controllo totalitario delle nuove infrastrutture proprio in virtù di questo sussidio mascherato. Il che – per restare alla nostra metafora – ci riporterebbe non già alla casella Rovati, ma almeno un paio di giri più indietro: in piena era monopolistica.

Non appare azzardato intravvedere nell’ultima versione del progetto una risposta all’insofferenza espressa da Franco Bernabè – peraltro con argomenti assai condivisibili – poche settimane fa. Non è però chiaro perché gli operatori alternativi dovrebbero imbarcarsi in un’iniziativa che non offre alcuna garanzia duratura per la concorrenza, per i consumatori, e in ultima analisi per un paese che volta le spalle al futuro per l’attrazione irresistibile degli errori del passato.

1
Lug
2011

Internet, Leoni, la Fcc e le libertà a venire

Quale potrà essere lo sviluppo delle cosiddetta “primavera araba” è oggi difficile dirlo, ma una cosa è certa: che questo sommovimento a danno dei regimi autoritari della regione e questa forte richiesta di riforme e libertà non sarebbe stata nemmeno immaginabile senza Internet. È lo spazio di confronto, informazione e interazione assicurato a un numero crescente di persone dallo sviluppo del “virtuale” ad avere favorito la mobilitazione popolare che oggi sta cambiando il volto dell’Egitto, della Tunisia, della Siria e via dicendo.

Ben poco di tutto ciò esisterebbe, però, senza l’America e anche per questo motivo è fondamentale una realtà come la Fcc (Federal Communications Commission), l’agenzia federale statunitense creata nel 1934 e a cui è affidato il compito di regolare le telecomunicazioni. Read More

1
Lug
2011

La pianificazione “leggera” di ItaliaFutura

Martedì scorso, a Genova, presentazione di Italia Futura Liguria, branca regionale dell’associazione presieduta da Luca Cordero di Montezemolo. Nell’occasione si è dibattuto di “una nuova politica per l’economia del mare”. La relazione introduttiva è stata svolta dal professor Ennio Cascetta, membro del direttivo dell’associazione, ordinario di pianificazione dei trasporti presso l’Università di Napoli e già assessore ai trasporti della Regione Campania dal 2000 al 2010. Senza ombra di dubbio, come lo definisce Montezemolo, un cervellone.
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30
Giu
2011

Tirannia fiscale/4: A proposito di norme tributarie aberranti

Tra le norme in discussione nella manovra finanziaria, il Sole24Ore rivela anche la modifica del famigerato art. 32 sugli accertamenti bancari, di cui ci siamo già occupati. Confidiamo dunque che gli organi di governo riacquistino, su questo punto, quel minimo di raziocinio necessario a constatare l’irragionevolezza dell’articolo e a eliminare il sistema delle presunzioni dei prelevamenti da conto corrente che informa in maniera illogica e vessatoria le indagini finanziarie.
Capita dunque a proposito, in speranzosa attesa di un esito positivo della modifica, una nuova lettera di Aldo Canovari, direttore editoriale della Liberilibri che già aveva inviato al Chicago blog le sue amare considerazioni sul sistema fiscale italiano. Read More

29
Giu
2011

Dané per crescere: trovarli si può, eccome

Facciamo quattro conti. Ipotizziamo che siate nella fascia fino ai 30 anni. Che non siate un dipendente pubblico. E che magari parecchie tra voi siano giovani donne. Dunque più di uno su quattro tra voi è disoccupato. Mentre tra i coetanei europei meno di uno su cinque. Se siete donna e giovane, neanche una su tre tra voi ha un posto di lavoro. Mentre una vostra coetanea europea ha un posto di lavoro quasi in due casi su tre. Vi faccio delle domande, in giorni in cui tutti parlano di manovra finanziaria e riforma fiscale. Ci terreste a difendere una spesa pubblica corrente che da 793 miliardi di euro nel 2010 passa a 860 nel 2014, e a far aumentare le entrate di altri 93 miliardi da 722 fino a 815 miliardi, oppure preferireste tagli energici in cambio di più risorse da destinare alla crescita, allo sviluppo senza il quale il lavoro aggiuntivo per i giovani non c’è? Io, fossi in voi, avrei pochi dubbi. Read More

29
Giu
2011

Il petrolio e la speculazione pubblica

L’Agenzia internazionale per l’energia ha autorizzato il rilascio di 60 milioni di barili di petrolio (prevalentemente di buona qualità) per controbilanciare l’interruzione della produzione libica. Questa decisione ha scatenato un interessante dibattito tra favorevoli e contrari ma, soprattutto, dà lo spunto per tornare a parlare di petrolio, speculazione, scaronate e tremontate. Ma andiamo con ordine.

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29
Giu
2011

Grandi opere e consenso

Distinti a distanti almeno quanto Oscar Giannino dai lanciatori di pietre dei centri sociali, riassumiamo le ragioni del “no liberale” alla TAV

“Abbattuto il muro dell’illegalità”. Così titolava l’altro ieri La Stampa l’editoriale dedicato all’operazione di polizia che ha portato allo sgombero del “fortino” con il quale si voleva impedire l’inizio dei lavori del tunnel geognostico propedeutico alla realizzazione della linea ferroviaria fra Torino e Lione. E in termini simili si è espresso il commissario Virano che ha dichiarato: “questo cantiere ha tutti i crismi della legalità. In teoria può anche essere considerato sbagliato, ma è legale”. Questa è la democrazia. Si vota, si discute, si decide e poi la maggioranza ha il diritto di imporre a tutti le proprie scelte.
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