18
Lug
2011

La nuova tassa sul processo tributario: un inaccettabile balzello – di Manuel Seri

Riceviamo e volentieri pubblichiamo da Manuel Seri, Presidente del Movimento in difesa dei lavoratori autonomi.

La manovra finanziaria estiva 2011 (D.L. 98/2011) ha introdotto il Contributo Unificato per le Spese di Giustizia anche nel processo tributario  (art. 36 c. 7 lett. t): il Contribuente che vorrà impugnare davanti alla Commissione Tributaria Provinciale una pretesa tributaria ritenuta ingiusta oppure che vorrà appellare davanti alla Commissione Tributaria Regionale una Sentenza sfavorevole dovrà pagare una vera e propria tassa d’ingresso iniqua, determinata per fasce di valore della controversia, in sostituzione delle previgenti più gestibili marche da bollo. Read More

16
Lug
2011

La manovra e i segnali al mercato dei titoli di Stato.

La manovra finanziaria approvata ieri dalla Camera si conquista, tra le altre, due medaglie. E’ stata, in termini di miliardi “manovrati”, la seconda manovra più consistente nella storia della repubblica; ed è stata, in assoluto, quella approvata in tempi più brevi. Il motivo di questa rapidità, come si sa, è legata alla crisi di fiducia dei mercati verso i titoli di stato italiani; fiducia precipitata tra la fine della scorsa settimana e lunedì. Da qui nasce la necessità per il governo di dare un segnale forte e immediato ai mercati, mostrando che la politica italiana è in grado di agire in tempi rapidi e di portare l’economia verso una strada più sana. Da qui nasce la prima manovra italiana approvata in pochi giorni e la scelta dell’opposizione di evitare di fare ostruzionismo. Va bene. Ma questo segnale ha funzionato? Tutta questa fretta è servita a qualcosa?

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16
Lug
2011

Commissioni tributarie: la lotta di classe del governo – Parte II – di Manuel Seri

Riceviamo e volentieri pubblichiamo da Manuel Seri, Presidente del Movimento in difesa dei lavoratori autonomi.

2. Mediazione obbligatoria

La recente manovra finanziaria “estiva” (D.L. 98/2011) ha introdotto anche in materia fiscale l’istituto della mediazione obbligatoria (art. 39, commi 9-11) che deve precedere l’attivazione del Giudizio davanti alla Commissione Tributaria e che si deve svolgere davanti allo Stesso Ufficio finanziario che ha esercitato la pretesa tributaria nei confronti del Contribuente. Read More

16
Lug
2011

Commissioni tributarie: la lotta di classe del governo – Parte I – di Manuel Seri

Riceviamo e volentieri pubblichiamo da Manuel Seri, Presidente del Movimento in difesa dei lavoratori autonomi.

1. Composizione delle commissioni tributarie

La recentissima manovra del Governo (D.L. 98/2011, cd. “finanziaria estiva”) ha introdotto l’incompatibilità a far parte dei collegi giudicanti delle Commissioni Tributarie per tutti gli iscritti agli Albi professionali e per i loro coniugi, conviventi, parenti fino al terzo grado o affini in primo grado con perdite gravissime sotto il profilo sia intellettuale, sia di esperienza maturata , nell’ambito di una materia come quella tributaria che è estremamente complessa e che richiede una preparazione non solo giuridica, ma anche tecnica, contabile, economica ed aziendalistica come quella propria di alcune Professioni economico-giuridiche (cfr. art. 39). Read More

16
Lug
2011

Spesa e crescita economica

Sta per arrivare una stangata fiscale, grazie al Governo che aveva promesso di non mettere le mani nelle tasche degli italiani, senza a quanto pare alcun tentativo serio di diminuire la spesa pubblica, o perlomeno fare cassa con una nuova stagione di privatizzazioni. Quali saranno gli effetti di una tale manovra sulla salute, già pessima, dell’economia italiana?
16
Lug
2011

Debito pubblico: it ain’t always been like this

Intervistato da Enrico Marro sul Corriere della sera, il ministro dello Sviluppo economico, Paolo Romani, dice:

La speculazione ha preso di mira l’unico nostro punto di debolezza, quello del debito pubblico pari al 120% del Pil, che però negli ultimi venti anni è rimasto più o meno lo stesso mentre abbiamo assistito a un incremento dei debiti pubblici di 10-20-30 punti negli altri Paesi.

Non sono sicuro che il debito pubblico sia l’unico nostro punto debole, ma è vero che negli ultimi vent’anni è sempre rimasto più o meno lo stesso?

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15
Lug
2011

Le infrastrutture no pasaran

Il governo del fare, il governo che “noi faremo le infrastrutture“, è riuscito a inserire, nella manovra, una norma che è il sogno proibito di qualunque comitato del no. C’è chi dice sia stato fatto per raccogliere qualche euro di gettito addizionale; c’è invece chi sostiene sia stato un dispetto a persone non gradite. Non so chi abbia ragione. Le intenzioni non mi interessano. Mi interessano gli effetti.

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15
Lug
2011

Ok il saldo è giusto (tutto il resto invece no)

Pagellino sintetico della manovra di Tremonti.

Aspetti oggetto di valutazione: quantità, qualità, timing, metodo (esposti in ordine decrescente di valutazione)

Quantità: voto 8

E’ l’unico aspetto con voto sufficiente. L’importo complessivo è rilevante: si tratta delle seconda manovra nella storia della Repubblica dopo quella presentata nel lontano 1992 dal governo Amato; inoltre, se sommiamo la manovra di quest’anno, pari a regime a 48 miliardi, con la manovra di soli 14 mesi fa, pari a 25 miliardi, otteniamo un valore quasi identico alla manovra Amato:  90 mila miliardi in vecchie lire 1992 per le due manovre Tremonti contro 92 mila miliardi per quella dell’epoca. Si può quindi dire OK IL SALDO E’ GIUSTO, dopo la manovra che punta a conseguire il pareggio del bilancio. In realtà l’obiettivo è persino eccessivo, dato che per indirizzare la finanza pubblica sul sentiero che porta all’obiettivo richiesto da Maastricht di un rapporto debito/pil al 60% è sufficiente che il fabbisogno annuo non superi il 60% della crescita del pil nominale. Nel 2010 il pil nominale è cresciuto di 29,1 miliardi di euro (da 1519,7 a 1548,8) e se il fabbisogno fosse stato pari al 60% di 29,1 miliardi, quindi 17,5 miliardi, l’obiettivo sarebbe stato perfettamente conseguito nell’anno trascorso. Nel 2011, invece, se ipotizziamo una crescita del pil nominale pari al 2,5, più prudente rispetto al 2,9% indicato dal MEF, avremmo un valore nominale del pil di circa 1588 mld, più alto di 39 mld. rispetto al 2010. Nell’anno in corso, pertanto, il sentiero del 60% ci permetterebbe un fabbisogno sino a 23,5 mld. La mia prima domanda è pertanto la seguente:

(1) Perchè puntare al pareggio di bilancio quando l’economia italiana continua a crescere poco o nulla e un fabbisogno di 20-25 miliardi all’anno possiamo permettercelo senza derogare da Maastricht?

Ad essa si aggiunge la seguente:

(2) Se l’obiettivo del pareggio di bilancio è così importante (come in effetti è) perchè Tremonti non lo ha perseguito all’inizio del suo primo mandato quando era effettivamente alla portata  del nostro paese e non vi era nessuna grande recessione alle spalle, davanti e neppure di fianco? (Nota: nel 2000 il disavanzo era sceso al di sotto dell’1% del pil) Read More