12
Ago
2011

L’autocontraddizione in arrivo

Dal prossimo numero di Tempi, in distrubuzione al meeting di Rimini

Mentre scrivo queste righe, mancano ancora una decina di ore al Consiglio dei ministri incaricato di varare la manovra-bis per rassicurare i mercati. Di conseguenza, manil dettaglio dei provvedimenti che il governo alla fine avrà deciso di assumere. Si conosce un’ampia forbice di misure che il governo ha esaminato, e il giudizio finale sarà solo sul decreto. Ma quel che si sa ora mi basta tuttavia per esprimere una personale valutazione. Che non impegna nessuno e discende dal mio punto di vista. Se sarà come sembra, l’occasione è persa, l’autocontraddizione è manifesta, la stangata fiscale demenziale. Read More

12
Ago
2011

Colpire i redditi medio-alti è negare un futuro al Paese

Sono ore di difficili e convulse discussioni all’interno del mondo politico italiano, chiamato a riformulare in tempi stretti il bilancio dello Stato per cercare di salvare il salvabile. In questo caos non privo di tratti farseschi, anche l’informazione fatica a seguire quanto sta avvenendo, ma se fosse vero quanto riportato dalla stampa di stamattina (12 agosto 2001), e cioè che si va verso un taglio delle retribuzioni nel privato che siano superiori ai 90 mila euro – e neppure una tantum, ma strutturale – insieme ad analoghe misure per il lavoro autonomo, se davvero sarà così vorrà dire che l’Italia si ritroverà a settembre perfino peggiore di quanto non fosse a luglio. Read More

10
Ago
2011

Tre buone ragioni di tempesta, e no alla patrimoniale

Oggii, un’altra botta clamorosa sulle Borse europee. Milano ha perso il 6,6%, ma sia Francoforte sia Parigi sia Madrid hanno perso ben oltre il 5%. Da inizio settimana, sui mercati finanziari europei si è spezzato l’incantesimo che vedeva i cali concentrati soprattutto sulle piazze eurodeboli. Da inizio anno, alla chiusura di venerdì scorso l’indice italiano FTSE MIB perdeva il 20%, ma il Dax30 di Francoforte solo il 9%, e il Cac40 di Parigi il 14%. Dopo l’abbassamento del rating al debito pubblico americano lo scorso fine settimana, i mercati europei hanno solo tirato un momentaneo sospiro di sollievo alla notizia che le banche centrali, FED e BCE d’accordo, avrebbero preso a comprare i titoli del proprio debito pubblico per sostenerne i corsi. Ma subito dopo, come puntualmente avevamo avvisato i lettori domenica stessa, ecco che i mercati hanno ripreso o a picchiare. E questa volta la novità è che non fanno sconti a nessuno, tedeschi e francesi in testa, oltre naturalmente a Wall Street, che inanella ribassi simili solo a quelli del 2008, subito successivi al crac di Lehman Brothers. Purtroppo, era una facile profezia. Perché a spingere con questa forza al ribasso i mercati – spesso verso quotazioni che da tempo non hanno alcun riscontro nei fondamentali di banche e società quotate, che vedono la propria capitalizzazione scendere verso abissi del tutto ingiustificati – è la forza congiunta di tre fenomeni oggettivi, la cui importanza è tale da suopravanzare le legittime proteste di chi vede il proprio valore depresso a frazioni dei mezzi propri scritti nei libri patrimoniali. Read More

10
Ago
2011

Il fascino del “contante” ammalia anche il ministro dell’economia e delle finanze

In relazione al rapporto locatizio o sub-locatizio o co-locatizio che ha coinvolto il Ministro Giulio Tremonti all’On. Marco Milanese (il primo corrispondeva al secondo, settimanalmente pare, l’importo di € 1.000,00 in contanti senza che ciò potesse giustificare il sospetto di pagamenti in nero o di altre pratiche non lecite, nel merito delle quali si soprassiede perché sono solo fatti Loro), sorprendono non poco le spiegazioni pubbliche: il Ministro guadagna talmente tanto con la Sua attività che non ha bisogno di sottrarre risorse al Fisco ed ha così tanti problemi da affrontare nella complessa situazione italiana che non poteva preoccuparsi anche di gestire diversamente il rapporto con l’On. Milanese.
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9
Ago
2011

La crisi (italiana) spiegata 20 mesi fa

Riordinando vecchi file ho trovato questo articolo, scritto per il Fatto Quotidiano poco più di un anno e mezzo fa (è stato pubblicato nel numero del 31 dicembre 2009 a p. 12). Lo ripropongo integralmente per i lettori di Chicago-blog poichè mi sembra una buona spiegazione del perchè ci troviamo nella situazione attuale. Mi limito ad aggiungere in calce una breve postilla sulle privatizzazioni. Read More

9
Ago
2011

Pareggio di bilancio: che sia una cosa seria

Invia una e-mail ai Presidenti di Commissione. Non sprechiamo un’altra occasione!

Per restituire fiducia ai mercati, il Governo ha annunciato una modifica della Costituzione, che sancisca l’obbligo del pareggio di bilancio. Le Commissioni parlamentari Affari Costituzionali e Bilancio resteranno al lavoro, nel mese di agosto, per lavorare sul nuovo testo dell’articolo 81.

E’ agli atti una proposta del Presidente dell’Istituto Bruno Leoni, Nicola Rossi, per introdurre una regola di responsabilità fiscale nella Costituzione italiana.
Tutte le proposte possono essere migliorate, ma riteniamo sia importante ricordare ai nostri rappresentanti che non è possibile pensare a una modifica costituzionale seria, se essa non contiene un meccanismo sanzionatorio adeguato (le regole non possono prevedere la loro stessa infrazione) e se non viene messo un limite massimo alla spesa pubblica. Read More
8
Ago
2011

I mercati hanno detto: vedo! Ora, cari contribuenti, svegliatevi

Non ci voleva grande maestria nel capirlo,se persino un osOar Giannino ieri sera poteva dirvi di non illudervi dell’effetto sui mercati degli acquisti concertati dei titoli pubblici a rischio operati oggi da FED e BCE. L’ondata di realizzi sull’Europa proveniente dagli Usa è raforata e non infdebolita, dal downgrading di S&P. Per il governo oitaliano significa, se è in grado di capirlo, uina sola codsa: un decreto salva emorragia al-più-pre-sto! Il mio ruvido appello a tutti i contribuenti italiani è: non fatevi fottere dal ferragosto. E’ adesso che si decide, quanto l’augusto governo potrà ancora fregarvi in futuro, se non prende immediate decisioni su innalzamento energico in pochi anni dell’età pensionabile e privatizzazioni. Sarete ancor voi-noi a pagare di più, se non avverrà. Potess e contassi quaslcosa, direi che ora è il momento per riempire le piazze. La linea dell'”abbiamo fatto ilmeglio”il meglio” è uscita completamente sconfitta. Così quella del rinvio a babbo morto della riforma fiscalee del taglio della spesa corrente. O cambiano marcia ora,  o bisogna cambiare loro! Subito!