15
Apr
2021

Ventisette anni di Organizzazione Mondiale del Commercio

Riceviamo, e volentieri pubblichiamo, da Dario Ciccarelli.

Ventisette anni fa, il 15 aprile 1994, veniva firmato a Marrakech il Trattato che istituiva l’Organizzazione Mondiale del Commercio. Con la firma del Ministro del Commercio con l’estero del tempo, Paolo Baratta, l’Italia diveniva Membro fondatore della nuova Organizzazione. Fu una rivoluzione. Nel sistema giuridico del mercato globale, disegnato dal Trattato dell’Organizzazione Mondiale del Commercio nel suo combinarsi con le altre fonti del diritto internazionale, le imprese degli Stati aderenti hanno il diritto di esportare. Ciascuno Stato importatore, vero, può contribuire a modellare – con regole nazionali non discriminatorie, che tutelino interessi nazionali extracommerciali riconosciuti come meritevoli di protezione (morale pubblica; salute umana, animale e vegetale; tutela del patrimonio storico-artistico; tutela del consumatore; etc.) – tale diritto a esportare. Tuttavia, grazie all’Organizzazione Mondiale del Commercio, dal 1 gennaio 1995 è ormai il diritto, e non più l’arbitrio opaco del potere, a disciplinare la competizione internazionale tra i talenti. Ogni volta che un Membro contesta una presunta violazione delle norme dell’Organizzazione Mondiale del Commercio commessa da un altro Membro, ai tavoli di Ginevra si attiva un interessante confronto tecnico-giuridico, attraverso il quale, con il contributo di tutte le delegazioni interessate, ed eventualmente con l’intervento di autorevoli giudici, l’umanità intera, di fatto, consegue ogni giorno equilibri più avanzati nel rapporto tra dimensione commerciale e dimensione extracommerciale e nel processo di sviluppo sostenibile del pianeta. 

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13
Apr
2021

Maratona concorrenza: quello che l’Antitrust non dice

Di Luigi Ceffalo e Carlo Stagnaro.

Nei giorni scorsi, LeoniBlog ha ospitato numerosi commenti sui contenuti della segnalazione dell’Antitrust ai fini della legge annuale per la concorrenza. In generale, gran parte delle proposte dell’Autorità sono apparse convincenti e coraggiose, sebbene in alcuni casi abbiamo espresso delle perplessità. Ma che dire di quello che il rapporto non contiene? Ci sono almeno tre ambiti che il Garante lascia scoperti, e che invece meriterebbero un approfondimento: la revisione della governance portuale, le professioni e il ruolo generale dello Stato nell’economia. 

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12
Apr
2021

Maratona concorrenza: liberare le spiagge

L’AGCM, da tempo, si sta impegnando per la liberalizzazione del comparto balenare. A fronte di uno scenario politico che, seppure con diverse sfumature, sostiene compatto le ragioni degli attuali gestori dei lidi privati, chi esercita le funzioni di garante della concorrenza è sempre stato coerente nel caldeggiare l’applicazione dei principi di libera prestazione di servizi e libertà di stabilimento anche a questo comporto, facendosi promotore anche di iniziative giudiziarie per ottenere finalmente la messa a gara delle spiagge a tutt’oggi detenute in forza di ripetute proroghe dei titoli concessori originariamente acquisite sulla base delle procedure previste dal codice della navigazione del 1942 e del relativo regolamento attuativo.

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8
Apr
2021

Davvero è stata abolita la censura cinematografica?

Dalla censura al “sistema di classificazione”: si tratta solamente di novità lessicali o c’è qualcosa di sostanziale? In questi giorni si è parlato diffusamente dell’abolizione della censura cinematografica. “Definitivamente superato quel sistema di controlli e interventi che consentiva ancora allo Stato di intervenire sulla libertà degli artisti”, ha dichiarato il ministro Franceschini.

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8
Apr
2021

Ever Given, o meglio: Ever Taken… for Granted

Cosa c’è di tanto singolare nella vicenda della portacontainer? Un motivo per ripensare dalle fondamenta il nostro modello di sviluppo o una dimostrazione (indiretta e paradossale) di quanto funzioni bene?

Se c’è un aspetto che colpisce nelle foto della enorme nave portacontainer Ever Given, incagliata nel Canale di Suez, è questo: la global supply chain come è un grande cinema, nel quale si entra attraverso una piccola porticina.

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7
Apr
2021

Maratona concorrenza: aprire i porti

L’Antitrust non trascura neanche i porti. La segnalazione inviata al Presidente del Consiglio ai fini della legge annuale per il mercato e la concorrenza riserva una serie di proposte per la liberalizzazione del settore delle infrastrutture e delle attività portuali, settore ritenuto – insieme alle settore delle infrastrutture digitali e al settore delle infrastrutture energetiche – decisivo per la crescita e la competitività, specie nella delicata fase economica in essere determinata dalla crisi epidemiologica. In ogni caso, si tratta di misure che sono preordinate all’attrazione degli investimenti necessari per adeguare gli scali italiani alle nuove esigenze dei traffici marittimi internazionali a partire dall’ampliamento, l’elettrificazione e l’automazione delle banchine, senza tuttavia arrivare a proporre una riforma integrale della normativa di settore volta a dare una assetto pienamente concorrenziale al comparto.

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6
Apr
2021

Maratona concorrenza: tutto il potere all’Antitrust?

Nell’ultima parte della segnalazione, l’Antitrust chiede più poteri in una serie di ambiti. 

Diverse modifiche riguardano le operazioni di concentrazione che, al di sopra di certe soglie, devono essere notificate al Garante e sono soggette alle sue eventuali prescrizioni. Si tratta di un tema importante, visto che il rigore di fronte alle concentrazioni è uno dei più importanti campi di attività delle autorità antitrust, nonostante il maggiore lassismo che sembra essersi fatto strada negli ultimi anni. Il primo punto riguarda proprio il criterio adottato per valutare gli effetti delle concentrazioni: l’Autorità italiana deve anzitutto accertare l’esistenza (o il rafforzamento) di una posizione dominante, mentre la maggior parte d’Europa e la stessa Commissione seguono un criterio sostanziale in forza del quale si verifica che l’operazione sotto esame “non ostacoli in modo significativo una concorrenza effettiva”. Inoltre, l’Antitrust chiede di poter tenere conto degli eventuali vantaggi derivanti dalla concentrazione (tipicamente economie di scala o di gamma), se essi possono essere almeno in parte retrocessi ai consumatori. Sono richieste sensate, anche se certo non rivoluzionarie. 

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4
Apr
2021

Václav Havel: la responsabilità come antidoto a populismo, totalitarismo e burocrazia

Riceviamo e volentieri pubblichiamo da Amedeo Gasparini, www.amedeogasparini.com

Il drammaturgo, dissidente e politico Václav Havel è stato un coraggioso difensore dei diritti umani e della responsabilità individuale: essendo cresciuto e poi perseguitato in un paese che non garantiva il rispetto dei primi e annullava la necessità della seconda, sapeva bene cosa comportasse la loro mancanza. Assieme ad altri dissidenti cecoslovacchi del suo tempo, Havel ha sperimentato sulla sua pelle cosa volesse dire vivere sotto il totalitarismo, ammantato da uno strato di populismo e burocrazia stritolante. Havel non si limitava a criticare i mali del sistema totalitario, ma offriva un’alternativa a tale regime, anche tramite la funzione pedagogica del teatro. Scomparso dieci anni fa, nel dicembre 2011, aveva compreso con anticipo il vento dell’autoritarismo vecchio e nuovo che si abbatteva sull’Occidente, a partire dalle sue frontiere orientali.

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2
Apr
2021

Maratona concorrenza: dare energia alle liberalizzazioni

La segnalazione dell’Autorità Antitrust contiene numerose indicazioni relative ai mercati dell’energia.

Per quanto riguarda il mercato all’ingrosso, il Garante individua barriere fisiche e normative alla concorrenza. Le une possono essere rimosse, o almeno mitigate, solo se gli operatori di rete – in particolare Terna, esercente la rete di trasmissione nazionale – riusciranno a realizzare in tempi rapidi gli investimenti programmati, per sbottigliare le infrastrutture congestionate. Ma il problema non riguarda solo i cavi ad alta o altissima tensione: riguarda, piuttosto, il mutamento strutturale del mercato dovuto alla generazione distribuita (cioè la proliferazione degli impianti rinnovabili di piccola taglia) e alle opportunità non sfruttate del progresso tecnologico.

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