5
Ago
2011

L’equivoco del risanamento del bilancio

Alcune riflessioni sulla scia della conferenza stampa di poche ore fa del Presidente del Consiglio e del Ministro Tremonti:

  1. Mi pare vi sia un equivoco di fondo su quale debba essere l’oggetto del processo di risanamento: per Tremonti e il governo è il bilancio pubblico. I contenuti della manovra del 2010 da 25 miliardi, di quella di quest’anno da 48 miliardi e la decisione di anticiparne gli effetti per raggiungere il pareggio con un anno di anticipo lo dimostrano con  chiarezza. Si tratta di un approccio sbagliato: non bisogna risanare il bilancio bensì risanare il settore pubblico, del quale il bilancio si limita a rappresentare i flussi finanziari. Risanare il settore pubblico richiede di modificarne profondamente perimetro, struttura, funzioni e modalità di funzionamento. Se lo si fa si ottiene come corollario anche il risanamento del bilancio. E’ invece possibile ‘risanare’ solo il bilancio senza mettere mano al settore pubblico: è la prospettiva più probabile, dopo aver sentito la conferenza stampa, ed essa non è ovviamente in grado di portare a un risanamento vero e durevole. E’ anche la prospettiva più costosa per le tasche del contribuente. Read More
4
Ago
2011

Un giorno da imbelli

Nuovo crollo della Borsa italiana ieri, con un meno 5 e più per cento aggravato da un esito da film del terrore per il quale la fine delle contrattazioni è avvenuta “al buio”, per un cedimento delle piattaforme di scambio. Nel frattempo, tutte le Borse europee cedevano punti su punti e anche quella americana inanellava in serata prima della chiusura un quasi meno 3%. Il day after del discorso a Montecitorio di Silvio Berlusconi e dell’incontro con le 18 parti del mondo dell’impresa, del sindacato e del sistema bancario non poteva essere più clamorosamente simile a una bocciatura a tutti gli effetti. Read More

4
Ago
2011

Chi fuma, non chi consuma, paga

Sebbene l’introduzione dei ticket previsto dalla finanziaria sarebbe stato uno strumento utile per responsabilizzare gli utenti del settore sanitario e migliorare la qualità del servizio, è stato presto trovato un nuovo escamotage per evitarli e recuperare i 381 milioni previsti dalla manovra: l’ultima idea (di Bossi) è di aumentare il prezzo del tabacco, il cui costo già ora è costituito per il 60% da tasse, determinando una spesa di 6,5 euro in più al mese per i fumatori.  Tale proposta, sebbene si riconosca che colpire i fumatori sia ingiusto per questi ultimi, sarebbe motivata in quanto educativa, premiante dei comportamenti virtuosi e incentivante la prevenzione.  Read More

4
Ago
2011

Le falle dell’acquedotto pugliese

Le ultime vicende relative all’acquedotto pugliese confermano quanto sostenuto anche in questo blog, ossia che il referendum sui servizi pubblici locali è stato percepito come consultivo, piuttosto che abrogativo (con uno snaturamento dell’istituto previsto dalla Costituzione).
Il 20 giugno 2011, a risultato referendario ancora caldo, la Puglia ha approvato una legge che pubblicizza sostanzialmente il regime giuridico del servizio idrico, “sfidando” il governo a dichiarare guerra alla volontà popolare con l’impugnativa di questa legge. L’assessore regionale alle Opere pubbliche e Protezione civile, Fabiano Amati, ha infatti sostenuto che “il Ministro degli Affari Regionali avrebbe potuto delegare l’impugnazione al Ministro della Difesa, così come si fa appunto in “tempo di guerra”.
Per nulla impressionato dall’ukase dell’assessore, il governo, pochi giorni fa, ha ovviamente impugnato la legge rilevandone diversi profili di incostituzionalità. A prescindere da alcuni aspetti marginali, il punto focale della questione politica e giuridica è se, e fino a che punto, le regioni, ma anche lo stesso Stato, possono pubblicizzare davvero il servizio idrico. Abbiamo ripetutamente detto che, al di là degli slogan in campagna referendaria, esiste pur sempre un sistema europeo di regole ed un quadro costituzionale di riferimento che rendono pressoché velleitario ogni tentativo di realizzare in concreto gli obiettivi conclamati con il referendum, specialmente da parte delle regioni, vincolate dal rispetto del riparto delle competenze legislative fissato in Costituzione.
La legge della Puglia afferma solennemente in apertura che “L’acqua è un bene comune, di proprietà collettiva, essenziale e insostituibile per la vita” e che “La disponibilità e l’accesso all’acqua potabile, nonché all’acqua necessaria per il soddisfacimento dei bisogni collettivi, costituiscono diritti inviolabili e inalienabili della persona umana, diritti universali non assoggettabili a ragioni di mercato”. Con la Puglia, altre regioni e altri enti locali hanno forzato le loro competenze o per dichiarare ovvietà (il decreto Ronchi proprio con l’art. 23 bis oggetto di referendum aveva già affermato “la piena ed esclusiva proprietà pubblica delle risorse idriche, il cui governo spetta esclusivamente alle istituzioni pubbliche”) o per rivendicare funzioni che non sono di loro competenza come pronunciato dalla suprema Corte (v. la legge Marche di assestamento al bilancio 2011 e la modifica allo statuto comunale di Venezia).
Verranno dunque al pettine della Corte costituzionale i nodi di una impossibilità giuridica di pubblicizzare i servizi idrici? Sarà questa l’occasione per fare luce su alcune delle mistificazioni referendarie, a partire dall’affermazione che la legge abrogata metteva in discussione la natura pubblica dell’acqua? Sarà la volta buona perché anche regioni e enti locali smettano di inseguire i fantasmi della ideologia/demagogia e assumano comportamenti finalmente più pragmatici nel rispetto delle regole sovranazionali e nazionali?

4
Ago
2011

Il mio no a SB

Per conto mio, la bocciatura da riservare al discorso di SB ieri è totale: un intervento strutturale sull’età pensionabile da innalzare di 3-5 anni per tutti in tempo di 3-5 anni e privatizzazioni immobiliari per 5 punti di Pil da realizzare nel triennio sono materia deliberabile in un Consiglio dei ministri in poche ore; citare come pressoché unica misura la riforma dell’articolo 18 Statuto lavoratori è un modo per evocare nell’immediato scontro sociale perché la misura, per quanto a mio giudizio pià che auspicabile, avrebbe effetti solo di medio-lungo periodo e non tali da far pensare ai mercati che siamo in presenza di una blindatura dei saldi senza tasse aggiuntive, che è invece quel che più occorre. Anzi, fossi io a decidere una buona metà dei migliori saldi conseguibili con un deciso intervento sull’età pensionabile sarebbe da destinare a meno tasse subito!

2
Ago
2011

Pareggio di bilancio in Italia: la proposta bipartisan di Nicola Rossi

Il Presidente dell’Istituto Bruno Leoni, senatore Nicola Rossi, ha depositato oggi in Senato una proposta di legge per emendare la Costituzione vigente al fine di introdurre una regola di responsabilità fiscale in grado di contribuire significativamente a garantire la sostenibilità di lungo periodo delle nostre finanze pubbliche e, anche per questa via, il benessere delle generazioni future. La proposta introduce esplicitamente nella Costituzione il principio del pareggio del bilancio strutturale (senza, quindi, ricorso all’indebitamento e tenendo conto dell’andamento del ciclo economico) delle Amministrazioni Pubbliche, dello Stato e delle Regioni, associato ad un vincolo circa il livello massimo del rapporto fra spesa totale delle Amministrazioni Pubbliche e prodotto interno lordo. Il testo della proposta e’ accessibile qui. Read More

1
Ago
2011

Un’idea per ridurre i costi della politica

Dopo la manovra estiva sono dilagati nell’opinione pubblica i malumori legati alla contestuale mancanza di norme per ridurre i costi della politica, su cui l’Istituto Bruno Leoni ha condotto una recente indagine: come al solito, si impongono sacrifici ai cittadini, ma chi comanda non da’ mai il buon esempio! Forse è giunto il momento di rovesciare il gioco delle parti, restituendo al “popolo sovrano” qualche piccola prerogativa. Ecco come si potrebbe fare. Read More

1
Ago
2011

Usa, Europa e i balbettii sul debito pubblico

Anche la soluzione last minute al problema del debito pubblico federale statunitense appartiene alla categoria too little, too late. Esattamente come per i tre round in venti mesi dedicati dall’Europa al problema del debito greco. L’Europa ha pagato la sua miope debolezza estendendo i costi della messa in sicurezza e approfondendo il divario tra le economie reali dei suoi membri. L’America verrà meno duramente punita per via della forza del dollaro come tallone monetario mondiale, ma resta avviata su un sentiero di spesa e debito pubblico insostenibili, con una ripresa in cospicuo rallentamento e forte disoccupazione, e con un’Amministrazione che ha perso la sua credibilità. Se dovessimo fare un’ideale e sintetica graduatoria di chi ha commesso i maggiori errori, i diversi soggetti del mercato, i loro regolatori, oppure la politica? Read More

31
Lug
2011

Mercato delle idee: Risponde David Mazzerelli

Riceviamo e volentieri pubblichiamo da David Mazzerelli, coordinatore nazionale di Tea Party Italia.

Caro Alberto,
ti scrivo da tuo coetaneo, prima ancora che da liberista. Ti scrivo una personalissima risposta alla tua ottima analisi intitolata “Liberisti in Italia, che fare?”. Perchè se nel “mercato delle idee” Tea Party Italia, in appena un anno di vita, ha fatto oltre 20 eventi da nord a sud, facendo sentire la propria voce, cercando di aggregare più realtà possibile, è anche grazie ad un arcipelago di proposte, di spunti e di valori che – nel mio piccolo – ho avuto la fortuna di imparare da persone come te, che prima ancora di noi lottavano per quegli stessi valori in cui oggi ci riconosciamo: i valori della responsabilità individuale, dalla libertà politica e quindi della libertà economica. Read More