11
Ott
2011

Disarming the Greens: L’accetta contro i pregiudizi


Esiste un ambientalismo non ideologico. E’ possibile battersi per la tutela dell’ambiente senza brandire la clava antimercatista, senza dichiarare guerra alla scienza, senza addossare ai Paesi ricchi la responsabilità per ogni sventura di quelli poveri. E’ possibile perché non tutto è come appare. “Ce qu’on voit et ce qu’on ne voit pas”, prendendo in prestito la celebre distinzione di Frédéric Bastiat.

Greenpeace  e WWF possono esser contente: anche la Barbie aderisce alla loro campagna contro la deforestazione. La Mattel infatti si è convertita al marchio FSC (Forest Stewardship Council) impegnandosi a utilizzare esclusivamente legno e prodotti da esso derivati, che provengano da foreste gestite nel rispetto dell’ambiente. Carta a basso tasso di deforestazione, diciamo così.  Si dirà: deforestare fa male; multinazionali, per di più occidentali, fanno molto male; FSC Fonte di Salvezza Collettiva. Read More

11
Ott
2011

Eutanasia – di Gerardo Coco

Riceviamo e volentieri pubblichiamo da Gerardo Coco.

In una situazione così incerta come l’attuale e’ difficile fare delle previsioni nei prossimi mesi sull’esito della crisi europea anche perché essa è intrecciata con la crisi americana che l’amplifica. Alcune brevi premesse. Gli Stati Uniti, fra poco, per contrastare le forze deflazionistiche che premono l’economia, opteranno per un ulteriore espansione monetaria e l’Europa, per salvare l’eurozona attuerà una politica analoga attraverso l’European Financial Stability Facility (EFSF) una specie di fondo di mutua assistenza predisposto per combattere il debito.

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10
Ott
2011

Né condono, né patrimoniale

Dal prossimo numero di Tempi

E’ ufficiale, il direttore di Tempi ormai si diverte a utilizzarmi come le mitiche rubriche della Settimana Enigmistica, tipo “gianni te lo dice” o “lo sai che?”. Questa volta il quesito impossibile che mi prega di affrontare è il seguente. Ma siamo proprio sicuri che il condono tombale edilizio e fiscale non sia meglio della patrimoniale alla quale Confindustria, banche, assicurazioni, cooperative, artigiani e commercianti hanno aperto nel loro manifesto in cinque punti per salvare l’Italia? Devo premettere un’osservazione. A mio giudizio, trattasi di alternativa capziosa. Io dico no e poi no. Read More

8
Ott
2011

Contro il debito più voti ai giovani

Nicolò si è appassionato all’Ipad del suo babbo. Vi trova un sacco di apps divertenti. Ma Nicolò utilizza l’Ipad anche per cose più serie. Ad esempio è lì che controlla i commenti ai suoi post. Ha così scoperto, e se ne è sorpreso, di essere un po’ troppo liberista. Ogni volta, mentre controlla i commenti, si sofferma anche, e con preoccupazione, sul contatore del debito pubblico che scorre minacciosamente.

Nicolò ha provato a chiedersi come si ritrova quei quasi 32 mila euro di debito che il contatore gli assegna. E’ vero che latte e pannolini sono cari, e che lui, essendo di buon appetito, fa un uso largo dell’uno e degli altri, ma non gli pare possibile essere arrivato a quel livello di debito.

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8
Ott
2011

La “Repubblica degli struzzi” malata di ipertensione fiscale

Non sarà una “Repubblica delle banane” (come dice l’On. Calderoli), ma è di certo una “Repubblica degli struzzi” che cercano nel buio con la testa infilata sotto la sabbia e non si vogliono rendere conto che il problema principale di questa nostra Italia è il Fisco prepotente, ossessivo, oppressivo, prevaricatore ed irrispettoso della dignità dei Cittadini.

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5
Ott
2011

Giù le mani dal web

I governi sono sempre più interessati alla rete: sebbene in Italia questa notizia non abbia avuto molto spazio nei principali canali di informazione, l’Economist vi ha invece dedicato più di un articolo. Vediamo, in breve, cosa sta accadendo e cosa potrebbe accadere in futuro. Read More

4
Ott
2011

Privatizzare treni e postini per ridurre lo spread

Le privatizzazioni hanno molti vantaggi e tra essi i proventi che possono apportare alle casse pubbliche non stanno ai primi posti. Le privatizzazioni servono in primo luogo a rimettere ordine nei relativi mercati, a far uscire il settore pubblico dalle gestione e a ricondurlo al ruolo esclusivo di arbitro, a realizzare un effettivo meccanismo di concorrenza nel mercato su basi paritetiche tra i diversi operatori. Per quanto riguarda i proventi, quelli diretti, cioè i ricavi della vendita vera e propria, non rappresentano, pur di ammontare previsto non trascurabile, gli effetti economici più consistenti.   Read More