3
Nov
2011

Sberleffi alla francese – di Angelo Spena

Riceviamo e volentieri pubblichiamo da Angelo Spena.

Ma ve lo immaginate un Mitterrand, un Giscard d’Estaing, un De Villepin dinoccolarsi facendo le boccacce, come le marionette sui palchetti improvvisati per i bambini nel parco del Gianicolo? Fossi un cittadino francese proverei empatia per gli italiani per la semplice ragione che risulta evidente che siamo sulla stessa barca, e non intendo solo quella della crisi economica. Read More

2
Nov
2011

Licenziamenti facili e articolo 18

La norma che faciliterà i licenziamenti non è ancora stata scritta, ma solo annunciata. Non si sa quindi come sarà tradotta in legge ed è prematuro qualsiasi commento; si tratterebbe di un puro processo alle intenzioni. Tuttavia, sembrano condivisili le paure che tale misura, se concepita come facilità di licenziare nelle sole situazioni di crisi, si tradurrebbe nel breve termine in un aumento della disoccupazione e non in una maggiore propensione degli imprenditori all’assunzione (Non si può negare l’utilità di questa misura, ma rispetto a finalità altre dalla creazione di nuovi posti di lavoro. Piuttosto, sarebbe utile ad evitare quei fallimenti causati anche dall’obbligo di versare l’Irap, poiché questo permane anche nei momenti di sofferenza dell’impresa. Nel calcolo della base imponibile dell’Irap rientra parzialmente anche il costo del lavoro e, pertanto, maggiore è il numero dei lavoratori e più alto sarà il valore dell’imposta da versare; consentendo all’impresa di ridurre il numero dei lavoratori durante la crisi, ne conseguirà una diminuzione dell’imposta dovuta). Read More

31
Ott
2011

Un ottimo libro sulla crisi e un’asinata di Roma sulle banche nostrane

Un consiglio mentre l’euroarea ancora sottovaluta l’incendio al quale continua a dare vento, invece di toglierlo. Almeno questa è la mia impressione, e non per i commissariamenti in atto nei confronti dei governi con eccesso di debito pubblico e crescita bassa, come nel caso del nostro Paese. Ma per la sottovalutazione degli effetti sistemici del canale credito-crescita ancora una volta sottintesi nelle decisioni sui requisiti di capitale delle banche europee. Che, come si vede, sono al centro del meccanismo di instabilità dei mercati europei e, di rimbalzo, mondiali. Non riesco a capire, tra l’altro, come le autorità italiane abbiano potuto accettare al Consiglio europeo della settimana scorsa una decisione che indure le banche italiane a liberarsi dei titoli di debito pubblico del nostro Paese! Tranne che non lo abbiano capito, ovviamente!!! Read More

31
Ott
2011

La Leopolda è liberista?

Ieri ho seguito in modo abbastanza distratto il “big bang” organizzato da Matteo Renzi a Firenze: la domenica è il giorno del Signore e del lavoro arretrato, soprattutto del lavoro arretrato. Ci sono una serie di cose che mi rendono simpatica l’iniziativa del sindaco di Firenze: la carta generazionale giocata in modo non piagnucoloso, l’ostilità dei maggiorenti del Partito democratico, la scelta di dar voce a “persone vere” che hanno detto, spesso, “cose concrete”, la scommessa su figure di rottura (come Luigi Zingales) o politici pragmatici e coraggiosi (Sergio Chiamparino). Aggiungo che di Renzi mi parlano molto bene persone che stimo (incluse un paio che sono intervenute nel weekend), e che l’alluvione di tweet è un segno di per sé incoraggiante. Ma, al di là della simpatia generica, c’è un fatto che ha reso per me molto interessante il tutto: ossia, come ha osservato Claudio Cerasa nel suo resoconto, la centralità dell’economia e della politica economica nella proposta di Renzi. Da qui la domanda: la Leopolda è liberista?

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31
Ott
2011

tutti contro l’evasione fiscale

Nicolò ha simpatia per Renato Mannheimer. Gli è capitato di vederlo assiso su un trespolo in una tramissione televisiva seriosa ma poco seria. Sembrava l’unico che non si prendeva troppo sul serio. Da allora ogni domenica Nicolò legge la sua rubrica di sondaggi sul Corriere della Sera (ovviamente su una versione on-line, perché le sue piccole braccia non gli consentono di voltare le paginone dell’edizione cartacea). Cerca così di comprendere i suoi concittadini un po’ meglio di quanto gli possa riuscire chiacchierando con il campione distorto rappresentato dai bambini e dagli anziani che incontra ogni giorno al parco durante la sua passeggiata. Il sondaggio di questa settimana lo ha lasciato molto sorpreso. Read More

30
Ott
2011

Monopolisti a loro insaputa/2: Alitalia

Rocco Sabelli, amministratore delegato di Alitalia, non intende chiedere «nessuna proroga sulla moratoria Antitrust», la legge «salva Alitalia». Perché ritiene di non essere in monopolio. (Rocco Sabelli intervistato da Alessandra Puato sul Corriere della Sera del 3 ottobre)

Non poteva mancare Alitalia sul podio dei nostri “Monopolisti a loro insaputa”. Il vettore di bandiera detiene in realtà una piccola quota del mercato italiano del trasporto aereo, poco meno del 21% dei passeggeri totali che hanno volato sui cieli italiani nei primi nove mesi del 2011 (18,8 milioni per AZ su 90,3 totali), un valore molto più piccolo di quello detenuto in passato dalle aziende alle quali è subentrato: nel 2007 la vecchia Alitalia, compresa la controllata Volare,  più AirOne avevano trasportato 33 milioni di passeggeri, il 31% dei quasi 107 milioni del mercato italiano. Read More

28
Ott
2011

Le contraddizioni della nuova PAC – 5: conclusioni

Albert Dess, l’europarlamentare della CDU che ha steso la bozza il cui testo costituisce il cuore della nuova Politica Agricola Comune, è titolare di una fattoria didattica in Baviera, una di quelle attività agricole che hanno perso completamente il legame con la produzione e con il mercato diventando piuttosto uno strumento divulgativo di come è (o era, o dovrebbe essere, a seconda della propria personalissima scala di valori) la vita in campagna.

Se il perseguimento dei cosiddetti “public goods” è diventato il cardine della riforma, se l’erogazione di una bella fetta di sussidi sarà ancor più condizionata all’adozione di pratiche agricole ecosostenibili (ma sarebbe meglio dire “all’antica”, dato che non vi è nulla di sostenibile nell’agricoltura biologica, nell’agricoltura di prossimità, nella salvaguardia di un modello produttivo inefficiente) per la sua attività questo non costituirà certo un grosso problema, anzi.

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