23
Nov
2011

Appuntamento a San Babila – #Milano26nov

Riceviamo e volentieri pubblichiamo, da Pierpaolo Renella.

Gent.mo Direttore,
questa lettera è stata scritta di getto, non ha subito rimaneggiamenti e sono grato agli amici del Tea Party italiano per l’ispirazione.
Scrivo per esprimere le reali motivazioni che mi hanno indotto ad aderire alla manifestazione nazionale del 26 novembre p.v. – organizzata a Milano dal movimento Tea Party italiano – sulla sostenibilità e l’adeguatezza del sistema fiscale italiano. Scrivo per chiarire il mio pensiero, le mie opinioni e le mie aspettative. Read More

22
Nov
2011

Eurobang, ragioni tedesche e letture “austriache”

Sul prossimo Panorama Economy

Considerazioni al volo in giorni difficili, dopo il Libro Bianco della Commissione Europea che – ne ignoriamo il testo, lo abbiamo solo appreso da “spifferate” a giornali britannici e tedeschi, naturalmente – tenta un’impervia ripresa di autorevolezza e credibilità sul punto più delicato dacché esiste l’euro, cioè le misure straordinarie da assumere prima che il rapidissimo deterioramento di fiducia verso l’euroarea in quanto tale sfoci in una crisi epocale. Tentativo impervio per il semplice fatto che la Commissione Barroso conta pochissimo in questi anni di leadership germanica travestita da finzione di co-leadership franco-tedesca. Dipendesse da me formulare una scelta sulla base delle minori improbabilità, direi che delle tre ipotesi avanzate dalla Commissione quella forse meno impossibile coniuga insieme la persistente responsabilità solo nazionale di ciascun euromembro verso il proprio debito pubblico, con l’intervento congiunto di Efsf – una mascherata, viste le sue residue scarne munizioni –  e FMI – preponderante – a garanzia e sostegno di un conferimento di quote di debito pubblico di ciascun euromembro eccedente una certa – elevata, ben superiore al 60% indicato come obiettivo – quota di sicurezza. Anche tale soluzione appare tuttavia ben lungi dalla portata attuale delle intenzioni reali della politica europea. Il tempo incalza, però.  Occore augurarsi che il ritorno di Roma all’eurotavolo dal quale Berlino e Parigi l’avevano esclusa   spinga verso una soluzione comunque condivisa. Altrimenti, a questi ritmo di drenaggio dei capitali  dall’euroarea e di totale inaridimento dell’interbancario, il big bang è certo. ed è a breve. Al di là di tale funebri considerazioni, un’osservazione e un consiglio. Read More

21
Nov
2011

In piazza sabato a Milano: – Stato, + Libertà

“Meno tasse, meno Stato, più Libertà”. All’insegna di questo slogan si terrà la manifestazione convocata dal Tea Party Italia a Milano il prossimo 26 novembre.
In Italia, converrete con me, il tè non è popolare. Noi preferiamo il caffè. Quello napoletano poi ci piace assai. In questo caso, però, il tè è soltanto la rievocazione storica della rivolta americana contro l’ennesimo balzello imposto dalla madrepatria inglese. Gli organizzatori bevono grandi dosi di caffè, e prediligono slogan semplici e immediati. Vogliono parlare al “popolo”, e vale la pena ascoltarli.I ragazzi del Tea Party vanno in jeans, adorano il rock. Sono libertari di strada. Detestano il politichese così come l’autoreferenzialità di una certa politica. Quello che chiedono è un passo indietro da parte dello Stato. Più semplice di così?
Basta con l’invasione dello Stato nelle nostre vite – spiega con un inconfondibile accento toscano David Mazzerelli, coordinatore nazionale, appassionato di cultura e storia americana – Chi avrebbe dovuto fare la rivoluzione liberale negli ultimi diciassette anni, non l’ha fatta. E oggi c’è il rischio che il governo dei tecnici proponga ancora tasse e solo tasse”. Read More

18
Nov
2011

8 ragioni contro la patrimoniale

Dalla Cgil alla Confindustria, dalla sinistra radicale al Financial Times, l’ipotesi di un’imposta patrimoniale in Italia ha ottenuto crescenti e insospettate adesioni da parti sociali e commentatori solitamente molto distanti tra loro. Vi sono invece molte e valide ragioni contro la patrimoniale, le più rilevanti delle quali ho analizzato in dettaglio in un intervento sul Sussidiario, al quale rimando per chi volesse approfondire (*):

1 – Se costruita col vincolo dell’equità la patrimoniale non è praticabile, e, in conseguenza:

2 – Si può realizzare solo in maniera non equa. Inoltre:

3 – Non è risolutiva, né realizza miglioramenti significativi per i problemi della finanza pubblica.

4 – I vantaggi che apporterebbe alla finanza pubblica sono conseguibili con provvedimenti alternativi non dirompenti.

5 – La patrimoniale è recessiva.

6 – La patrimoniale aumenta l’incertezza e (probabilmente) anche lo spread.

7 – La patrimoniale distoglie da una corretta via di riforme.

8 – La patrimoniale ricapitalizza uno stato “good company” (per riaffidarlo a una classe politica tradizionalmente spendacciona), trasferendo la “bad company” ai contribuenti. Read More

18
Nov
2011

Ancora sulle ragioni del no alla patrimoniale

Infervorarsi sulla possibilità che venga introdotta una “patrimoniale” sui valori (immobiliari, mobiliari, finanziari…) posseduti dagli italiani come se fosse chissà quale novità significa volersi nascondere la realtà; siamo infatti già sottoposti da tempo a tributi di vario genere che, nella sostanza, hanno quella natura. Read More

18
Nov
2011

(Ali)quote rosa, a quando i posti riservati sugli autobus?

A quando i posti riservati sugli autobus? Accanto a quelli per anziani e invalidi, le vedo già le seggioline rosa. “Prego, lei è una donna, si sieda”. “No, io voglio stare qui, grazie. Non voglio sedermi”. “Prego, si sieda. Lo vede? Lei deve sedersi. La seggiolina è rosa. Deve sedersi lì”.

No, io-non-voglio-sedermi-lì. Ma che cosa siamo diventati? Una torta a spicchi rosa e blu?
Dapprima le quote rosa per far contenta la Carfagna, che, almeno fino alla prossima legislatura, non dovrà più “amministrare” le nostre (pari) opportunità. Lei paladina indefessa delle quote rosa. Altruista. Poi si è abbattuto il grande movimento di popolo “Se non ora quando”; il movimento che avrebbe occupato dieci, cento, mille piazze e fatto dieci, cento, mille proposte all’insegna di un maggior intervento statale, gonne più lunghe e censura sulla pubblicità. Per nostra fortuna, così non è stato. Ora però ci si mette pure Mario Monti. Read More

18
Nov
2011

Eurocrisi, way out o big bang

E’ venuto il momento di allargare il punto di osservazione  sulla crisi in corso, ora che il governo Monti con la fiducia parlamentare entra nella pienezza delle sue funzioni, salutato e sostenuto dal consenso esplicito dei vertici europei, di Germania e Francia tanto per sottolineare ancora una volta l’attenzione tutta particolare riservata al potenziale di instabilità sistemico rappresentato dal debito pubblico e dalla bassa crescita del nostro Paese. Ora che l’Italia si pone in condizione di rassicurare i mercati- se farà e se farà bene, se la politica non si mette troppo per traverso, sde si conferma dopo mesi il sorpasso al ribasso sullo spread spagnolo di stamane – è tempo anche da noi di aprire il dossier della crisi vera, rispetto alla quale l’Italia non deve fungere da detonatore, ma che rischia comunque di investire tutto il continente. Diciamolo chiaramente. Nel 2012 è l’euro in quanto tale, a rischiare di saltare. Read More