5
Dic
2011

Manovra Monti: La tracciabilità dei pagamenti è un’offesa alla libertà

La tracciabilità è una misura illiberale, ha ragione Maria Giovanna Maglie a denunciarne su Libero tutti i rischi, ed è giusto ribellarsi. Di buono c’è forse che proprio da questa invasione della privacy e negazione di libertà individuale può trarre linfa un movimento politico legato alle esigenze dei cittadini. Il Tea Party, nato in Italia sull’esempio dell’organizzazione americana, che ormai ha travolto le vecchie regole della politica, conta proprio sull’odiosità delle decisioni, annunciate dai tecnocrati del governo, per suscitare una reazione organizzata dei cittadini vessati, che dicano finalmente NO a un fisco strozzino, che col pretesto di combattere l’evasione ci priva dei nostri diritti elementari.
La tentazione nel nostro Paese è ricorrente, nel dna di governi di sinistra e di destra. Abbiamo sfiorato l’ipotesi della pubblicazione urbi et orbi dei redditi degli italiani con quest’ultimo governo, che copiava un’iniziativa del ministro Visco sventata dal Garante per la privacy. L’idea di aumentare l’Irpef, invece di abbatterla drasticamente, o di tassare il lusso, come se non fosse parte della nostra produzione, è ricorrente, e la Grande Inquisizione Tributaria è sempre pronta a batter cassa spacciandola per lotta all’evasione, per coprire l’incapacità e la non volontà di condurre sul serio quella lotta. Read More

5
Dic
2011

Manovra Monti: non mi piace quel che non c’è, e molto di quel che c’è è raffica statalista, rapina di libertà e crescita

La manovra varata dal governo Monti trova la sua giustificazione nella formidabile pressione alla quale è sottoposta l’Italia. Una pressione che il premier ha fatto bene a sottolineare ancora una volta, evocando la necessità he l’Italia non sia mai più il detonatore del possibile inabissamento dell’euro: la politica queste parole dolorose continua a non volerle sentire, perché coincidono con l’ammissione del proprio fallimento, scaricando su altri le proprie responsabilità. Non è passato giorno dacché il professor Monti ha ricevuto l’incarico, che Angela Merkel da Berlino non abbia  ripetuto, esplicitamente e ancor più chiaramente in via riservata, che solo se l’Italia assumeva decisioni durissime rispetto alle misure troppo a lungo rinviate e troppo insufficienti nel merito prese a luglio e agosto, solo in quel caso Berlino il prossimo 9 dicembre dirà sì a ciò che serve per difendere l’euro: procedure di bilancio blindate ex ante, e ampio margine agli interventi illimitati della Bce a sostegno dell’euroarea.  Questo spiega perché la manovra contiene misure che al lordo pesano per 30 miliardi, due punti di Pil. E ha fatto ancora bene Monti a far capire chiaramente ieri che non è affatto detto che basti. Probabilmente, infatti, non basterà. Ma la botta dura con la nuova manovra c’è. C’è eccome. E questo è un bene. Come che scontenti un po’ tutti, così che nessuno possa cantar vittoria sugli altri. Venendo al merito, però, è piena di cose che non piacciono al mio palato.Una raffica statalista rapinatrice di libertà e crescita.

Read More

5
Dic
2011

Manovra Monti: Più accise, meno crescita

Servono soldi? Prendili agli automobilisti! Potrebbe essere il sottotitolo di una parte consistente della politica fiscale della prima repubblica e anche della seconda, governi tecnici compresi. La manovra approvata ieri dal consiglio dei ministri prevede, all’articolo 15, l’ennesimo aggravio della tassazione sui carburanti per autotrazione, peraltro in un momento di forte tensione sui prezzi: a partire dal 1 gennaio 2012, su ogni litro di benzina si dovranno pagare 0,704 euro, mentre sul gasolio l’accisa salirà a 0,593 euro. Al lordo dell’Iva al 21 per cento (che grava pure sulla componente fiscale, oltre che sul prezzo propriamente detto) questo fa lievitare l’imposta effettiva, rispettivamente, a 0,852 e 0,718 euro al litro. Altri aumenti sono attesi dal 1 gennaio 2013, quando si passerà, rispettivamente e al netto dell’Iva, a quasi 0,705 e 0,594 euro / litro (quasi 0,853 e poco più di 0,718 euro / litro).

Read More

1
Dic
2011

Il “modello Marchionne” sfida il “modello Italia”

Sergio Marchionne non smette mai di stupire. Parlando negli Stati Uniti circa la situazione italiana, non ha escluso che se l’Euro dovesse “cadere”, Fiat probabilmente potrebbe bloccare gli investimenti italiani.

Quegli investimenti che stanno arrivando in Italia condizionati da un rinnovamento delle condizioni contrattuali.

È noto da tempo che il mercato del lavoro italiano è troppo bloccato, oltre ad essere dualistico, con un’elevata flessibilità in entrata e praticamente nulla in uscita (tranne per i contratti cosiddetti flessibili).

Read More

1
Dic
2011

Come rimediare in Statale una doccia di uova e pomodoro

Oggi alle 14,30 mi è stato impedito l’accesso all’Università Statale di Milano in via del Conservatorio, dove ero invitato a un dibattito sull’euro organizzato da Azione Giovani. Numerosi studenti hanno bloccato l’ingresso, apostrofandomi “buffone, padrone, fascista, distruttore dell’Università”. Una bella doccia di pomodori pelati, qualche uovo. Nessuna possibilità di interloquire. La polizia, presente, mi ha cortesemente invitato a desistere. Così è stato. Questi i fatti. Nessun danno. Ognuno giudichi se si debba arrivare a episodi del genere. Studentesse e studenti che mi davano del fascista nopn avevano la minima idea di chi io fossi davvero e di che cosa pensassi. Quando è partito il coro “figlio di papà, noi qui a lavorare e tu a fare la bella vita”, non sapevo se ridere  di più che alla funzionaria di polizia che mi chiedeva di sgombrare.

30
Nov
2011

Solo i Tedeschi Possono Essere Tedeschi

Mi pare che ultimamente il mondo giri intorno alla Germania. Se i titoli di Stato italiani, spagnoli, francesi (finalmente!) vanno male, deve aiutarci la Germania permettendo la nascita degli Eurobond; se le bilance dei pagamenti di tutta Europa sono negative, deve metterci una pezza la Germania alzando i suoi stipendi; se la Bundesbank si permette di acquistare titoli di Stato sul mercato primario, allora deve farlo la BCE; se la Germania ha tassi bassi, allora deve pagare gli interessi degli altri paesi, anzi speriamo che si trovino nei guai così il denaro torna sui titoli degli altri Stati…

Io nutro una naturale simpatia per i teutonici – se non altro per la qualità della cultura filosofica letteraria e musicale che hanno realizzato, e questo nel recente ‘800 fino all’inizio del ‘900, non nel non più ripetuto ‘400 italiano – ma non per questo li difenderei ad oltranza: non sono perfetti, però al momento sono semplicemente l’esempio migliore, e dovremmo averne cura. Read More

30
Nov
2011

Il taglio dei salari pubblici è necessario e giustificato

La proposta di abbassare gli stipendi pubblici potrebbe sembrare una boutade, se non fosse che tale misura è già stata attuata in Europa anche dal Governo socialista di Zapatero.

In momenti di crisi economica, ma soprattutto in un momento in cui i deficit eccessivi stanno portando tutta l’Europa verso il baratro, questa tipologia di manovre impopolari sono necessarie.

Sono solo manovre populiste o esistono dei dati a supporto di tale proposta?

Read More

29
Nov
2011

Energy Quiz

Tra venerdì e sabato scorso, l’Autorità per l’energia elettrica e il gas ha organizzato, nella persona del suo proattivo direttore per la comunicazione e la stampa, Cristina Corazza, con la Rappresentanza della Commissione e l’Ufficio del Parlamento europei in Italia, un bel seminario rivolto a giornalisti, addetti stampa, comunicatori e anche (al limite) studenti. Tema: capire e comunicare i nuovi scenari dell’energia.
Chi scrive avrebbe voluto fare una domanda-test alla platea, e anche a qualche giornalista relatore, ma l’idea è venuta in mente fuori tempo massimo.
Ora, poiché su Chicago-Blog ogni tanto si scrive di energia – non di rado con competenza e visto che Voi lettori dimostrate sempre sensibilità e particolare attenzione alla materia, mi permetto di porre a Voi tutti la suaccennata domanda:
Qual è la differenza tra cliente e utente?
Perché, sempre che questa differenza ci sia, è importante in mercati (più o meno) liberalizzati?

La cosa, a mio modesto avviso, non è di poco conto e sarebbe un peccato trascurala, specie quando si scrive di energia. E dovrebbe esserlo, per esempio, anche nel trasporto ferroviario, ma questo è un altro discorso…

A Voi dunque la risposta, e
grazie per l’attenzione

28
Nov
2011

Ipertrofia della Finanza o Problema di Misurazione?

Uno degli argomenti preferiti dai benpensanti moralizzatori dell’ordine economico – a partire dal popolo di Seattle fino agli attuali Indignados e Draghi Ribelli, passando per le voci dell’ultimo esaltato quindicenne in piazza, del politico anti-politico emergente, e dell’economista (o sedicente tale) santificato dai giornalisti – è quello dell’ipertrofia della finanza, ormai diventata un terribile multiplo del PIL mondiale.

Non è contestabile l’affermazione in sé (la confermo) quanto l’analisi delle cause, dal vulgo rintracciate semplicisticamente nell’avidità e nello strapotere della finanza ma austriacamente riconducibili all’inflazionismo delle Banche Centrali in quanto agenti monetari degli Stati; l’errore di analisi fa pensare che questo rapporto Finanza/PIL possa venir ridotto all’unità se non addirittura a meno… Ma ha senso? Che aspetto ha un mondo “equilibrato”? Read More