17
Dic
2011

Germania egoista? Non esattamente – di Alexander Joachim

Pubblichiamo di seguito il contributo di Alexander Joachim sulla questione TARGET 2. Il dibattito è partito l’estate scorsa in Germania e ancora oggi continua a far discutere.

In questo post parlo del sistema TARGET2 e dei suoi effetti sulla bilancia dei pagamenti dei Paesi dell’area Euro (si veda l’acceso dibattito nei mesi scorsi aperto dall’economista tedesco Hans-Werner Sinn). TARGET2 è un sistema di pagamento che garantisce l’esecuzione di tutte le transazioni infra-Euroarea attraverso le banche centrali nazionali. Tale sistema richiede un’elevata liquidità da parte delle banche commerciali perché i debiti/crediti fra banche centrali nazionali non vengono saldati periodicamente. In condizioni normali la BCE determina la politica monetaria, delegando alle banche centrali nazionali l’esecuzione delle operazioni di rifinanziamento. Operativamente funziona così: le banche centrali raccolgono la domanda delle banche commerciali e la banca centrale determina il tasso d’interesse stabilendo l’ammontare offerto di credito. In genere l’offerta di moneta è proporzionale alle dimensioni dell’economia. Dopo il crack Lehman Brothers – e il conseguente congelamento dei finanziamenti interbancari, la liquidità necessaria è stata assicurata dalla banca centrale attraverso operazioni di rifinanziamento illimitate (full allotment). Poiché in queste situazioni (sudden stop) il flusso commerciale e quello di capitali non possono arrestarsi senza gravi conseguenze sull’economia di un Paese, i saldi netti verso l’Eurosistema delle banche centrali dei Paesi creditori si accumulano. Read More

16
Dic
2011

Manovra Monti: In difesa di alcuni maxistipendi pubblici

Ha destato scandalo e indignazione la parziale revisione della norma “tagliastipendi”, che fissa in 311 mila euro lordi / anno il reddito massimo per tutti i dirigenti pubblici. Diversamente dalla prima versione, il nuovo testo prevede la possibilità, per il presidente del Consiglio, di adottare “deroghe motivate per le posizioni apicali delle rispettive amministrazioni”. Credo sia un compromesso ragionevole, e credo che tali deroghe vadano, in alcuni casi, definite immediatamente. Ecco perché.

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16
Dic
2011

Il pareggio che non c’è – Nicola Rossi

Pubblichiamo l’intervento di Nicola Rossi, presidente dell’Istituto Bruno Leoni sulla proposta di riforma costituzionale sul pareggio di bilancio votata ieri anche dal Senato della Repubblica. Rossi evidenzia la distanza tra i fini dichiarati della proposta e i suoi potenziali effetti concreti.
Sul testo di riforma dell’articolo 81 uscito dalla Camera dei Deputati, rimandiamo anche al Briefing Paper “Oplà: il pareggio di bilancio non c’è più” di Natale D’Amico.

Non è molto frequente il caso di provvedimenti – tanto meno di leggi costituzionali – il cui oggetto non corrisponda al contenuto. Questo però è quello che accade nel caso del disegno di legge costituzionale in tema di “Introduzione del principio del pareggio di bilancio nella Carta costituzionale”. Read More

14
Dic
2011

Fisco: lo Stato di Monti non mi piace, l’ignoranza è schiavitù

L’aliquota maggiorata sugli immobili detenuti all’estero, evidentemnte in spregio all’autarchia restaurata mentre dormivo, l’aumento ulteriore della tassa sui conti correnti: le trovata da supermarket dell’eterna abilità statale a mettere le mani nelle tasche più facili mi rendono sempre più difficile comprendere il governo di emergenza. Nessuna visione di riordino sistemico del prelievo fiscale, per levare peso dai redditi in nome della crescita. Nessuna proposta su ciò da cui occorreva partire, la delega fiscale su deduzioni e detrazioni, per dire chiaro dove tagliare risorse e dove concentrarle. Nessuna dismissione pubblica, né di mattone né di altro. In più, esteso peggioramento delle norme in violazione della libertà del contribuente. E per fortuna a Montecitorio i relatori Pd e Pdl della manovra hanno pensato bene di riscrivere la norma secondo la quale bastava sbagliare a dare una risposta alla Guardia di Finanza o all’Agenzia delle Entrate per commettere automaticamente un reato penale. Se il Parlamento terrà duro resterà reato solo il produrre documenti falsi, non incorrere in mere risposte sbagliate, come il governo si era originariamente vantato indicando nell’imbarbarimento della norma una delle grandi svolte per rendere finalmente più efficace la lotta all’evasione fiscale. Uso il termine imbarbarimento non perché mi scappi la penna. Non m’interessano polemiche politiche. Qui si tratta di difesa della libertà e di filosofia del diritto, non di aride norme tributarie. Read More

12
Dic
2011

Il passato è il problema per il futuro dell’Euro

Moody’s e le Borse confermano i dubbi sull’Euro Vertice sollevati qui lo scorso fine settimana. Troppo poco è stato deciso circa il futuro dell’Unione Europea ed in particolare sull’Euro. Non è tanto la non adesione della Gran Bretagna al nuovo Trattato che non convince i mercati, quanto le mancate decisioni sul futuro dell’Europa.

I problemi dell’Euro non verranno risolti con una golden rule dello 0,5 per cento di deficit sul prodotto interno lordo o con sanzioni automatiche per i paesi che sforeranno i vincoli dei Trattati. Il problema per l’Euro è il passato ed in particolare tutte le promesse non mantenute da parte di tutti i Paesi dell’Eurozona e dell’Unione Europea.

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11
Dic
2011

Manovra: Se Monti fa il draga-draga alla diga

Il decreto “salva Italia” contiene importanti provvedimenti per mettere in sicurezza i conti pubblici, anche se con risultati tutti da vedere. Tra gli innumerevoli commi, però, se ne nasconde almeno uno che non ha nulla a che fare né con la crisi, né coi conti pubblici, né con la competitività né con null’altro che non sia in qualche modo riconducibile a una, o entrambe, le seguenti categorie: marchetta o cazzata. Sto parlando del surreale comma 8 dell’articolo 43 che, a dispetto delle presunte caratteristiche di necessità e urgenza del decreto, si occupa addirittura della manutenzione straordinaria dei bacini idroelettrici. Leggiamolo.

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