30
Lug
2021

Il ddl Zan e i nuovi diritti civili

Il ddl Zan ha riaperto il dibattito sui “nuovi” diritti civili dando corso ad un ulteriore episodio di quel “dirittismo” (copyright Alessandro Barbano) nel senso che quei diritti sono diventati princìpi guida delle società, facendo emergere anche il loro lato oscuro, favorito oggi dallo sviluppo di innovazioni tecniche che aprono inedite prospettive.

Proprio la visione di queste nuove possibilità amplia lo spazio delle aspirazioni del singolo e dei gruppi, facendo perdere di vista il limite etico insito nel concetto stesso di libertà. Se nella storia i diritti dell’individuo si sono affermati nella legislazione degli Stati moderni, oggi è divenuto legittimo il dubbio che siano appunto le leggi a trasformare comportamenti in diritti. Per dirla con Dante lo Stato è sempre più disponibile a seguire il seguente principio: libito fé licito in sua legge.

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29
Lug
2021

Malagodi e la politica della grappa. Un ricordo personale

Riceviamo e volentieri pubblichiamo da Robert Nef

Alla fine degli anni Ottanta ho avuto l’onore di invitare a Zurigo per una conferenza, con l’aiuto del caporedattore della Neue Zurcher Zeitung, Willi Bretscher, il senatore Giovanni Malagodi. Fece un impressionante discorso, in tedesco, nella antica casa “Zunfthaus zur Schmiden”. Purtroppo non ne abbiamo né il testo né una registrazione. Willi Bretscher, a causa della sua situazione di salute, non riuscì poi a partecipare.

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9
Lug
2021

Qua nessuno è superfisso!

I pericoli di un modello che disabitua alla gestione del rischio

“È difficile fare previsioni, soprattutto sul futuro.”
Questa frase è stata attribuita al fisico danese Niels Bohr, premio Nobel nel 1922 nonché padre fondatore della meccanica quantistica. Molto probabilmente, però, non fu lui il primo a utilizzare l’espressione: alcuni la attribuiscono al poeta Piet Hein o al fumettista Storm P (anche loro danesi), mentre invece per altri sarebbe stata pronunciata dal ricevitore dei New York Yankees Yogi Berra. Potremmo dire, facendo eco: è difficile attribuire correttamente le citazioni, soprattutto nel passato.

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30
Giu
2021

Perché il profitto di uno è (ancora) il profitto di un altro. Bastiat 220 anni dopo

La libertà ha avuto tanti campioni. Uno dei più “simpatici” è stato un economista, giornalista e uomo politico francese, vissuto nella prima metà dell’Ottocento. Nato in provincia esattamente 220 anni fa, Frédéric Bastiat ha avuto una vita pubblica breve, appena sette anni, interrotta dalla prematura morte, avvenuta a Roma nel 1850.

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29
Giu
2021

Odontoiatri: Ecco s’avanza uno strano emendamento

Riceviamo, e volentieri pubblichiamo, da Francesco Bruno.

In una seduta al Senato della Commissione permanente dedicate alle Politiche dell’Unione europea, un Senatore del Movimento 5 Stelle, Onorevole Pietro Lorefice, ha presentato un emendamento ad un articolo del Ddl “Disposizioni per l’adempimento degli obblighi derivanti dall’appartenenza dell’Italia all’Unione europea – Legge europea 2019-2020”. L’emendamento in questione, per il momento accantonato dalla Commissione, prevederebbe -per quanto interessa in questa sede- una modifica alla Legge annuale sulla concorrenza del 2017. Così recita l’emendamento:

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28
Giu
2021

L’emergenza del diritto, il rischio che sia permanente

I temi sanitari e quelli giuridici continuano a essere connessi, come dimostrano recenti accadimenti. Ad esempio, l’ordinanza del Ministro della Salute del 23 giugno scorso ha disposto dal prossimo lunedì il cessato obbligo di indossare le mascherine, all’aperto e in zona bianca, salvo impossibilità di distanziamento o assembramenti. La norma su tale obbligo, oltre a essere controversa per la sua formulazione, da ultimo era molto disattesa anche per l’assenza di controlli, nonché oggetto di pressioni politiche per la sua modifica. 

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21
Giu
2021

Coronavirus: la tentazione dello Stato-padrone

Pubblichiamo alcuni brani tratti dal capitolo “La tentazione dello Stato-padrone” contenuto nel libro L’ospite inatteso. Il Coronavirus nello scontro tra statalisti e liberisti, di Attilio Romita e Michele Cozzi (Cacucci editore, 2021, 262 pp., 18 euro)

Si riaffaccia con la pandemia il ruolo invasivo, “direttivo” e non “regolatore” dello Stato nell’economia e nel mercato? La verticalizzazione del potere, il rapporto populista tra Dominus e popolo, l’annullamento (forzato?) dell’intermediazione e persino la neutralizzazione, più o meno parziale del Parlamento, rilanciano il “racconto”, caro ai populismi di destra e di sinistra, del ruolo prioritario e salvifico dello Stato. I cui sostenitori, sulle orme degli economisti neokeynesiani, Piketty e Mazzucato, si rivitalizzano, e puntano a prendersi la loro rivincita contro la rivoluzione liberale, di Reagan e Thatcher, nonché i timidi epigoni di sinistra, da Blair a Renzi a Macron, che hanno tentato di innervare la vecchia pianta con nuova linfa. Il nuovo verbo: tutto il potere allo Stato. È l’effetto del cosiddetto “covidalism”, come efficacemente lo definisce Alberto Orioli, vice direttore del Sole24Ore.

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27
Mag
2021

Mi ritorni in mente, bella come sei, legge annuale sulla concorrenza

Riceviamo, e volentieri pubblichiamo, da Piero Cecchinato.

Concorrenza, parola di cui ormai ci eravamo scordati.

L’adozione di una legge annuale per il mercato e la concorrenza venne prevista dall’art. 47 della legge 23 luglio 2009, n. 99 con la dichiarata finalità di rimuovere gli ostacoli all’apertura dei mercati, di promuovere lo sviluppo della concorrenza, anche con riferimento alle funzioni pubbliche e ai costi regolatori condizionanti l’esercizio delle attività economiche private, e di garantire la tutela dei consumatori. 

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