6
Feb
2012

Se la crisi è nella testa – di Antonio Masala

Riceviamo e volentieri pubblichiamo da Antonio Masala.

Una delle caratteristiche della presente ossessione riguardo la crisi economica è la fissazione per i numeri. Intendiamoci, un po’ è logico essere ossessionati dalla crisi, e certamente i numeri sono imprescindibili per capirla e risolverla. Tuttavia concentrarsi solo sugli indicatori numerici, sulle macro analisi, sullo spread e i punti di Pil ci fa correre il rischio di pensare che l’economia si risolva nella finanza, e che i debiti degli stati siano gli unici componenti rilevanti per l’economia. Rischia insomma di farci dimenticare una verità semplice che gli economisti del passato sapevano, ma che oggi molti sembrano aver dimenticato: l’economia reale, la crescita economica, la fanno le persone. E l’essere umano, per definizione, è una creatura che sa reagire e adattarsi alle opportunità come alle difficoltà. Ecco perché non è inutile guardare all’aspetto umano per leggere le cause e le possibili vie d’uscita dalla crisi.

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5
Feb
2012

Hazlitt. Capitolo 23 – L’attacco al risparmio

Per gli economisti classici il risparmio rappresentava la condotta più saggia tanto per gli individui come per gli Stati, ma oggi vengono invece addotti sempre nuovi argomenti a sostegno della dottrina della spesa, in base alla quale il risparmio ostacolerebbe lo sviluppo dell’economia.
L’ingenuo argomento secondo cui chi risparmia non spende e quindi non fa circolare il denaro, fa coincidere il risparmio con una sua forma particolare: la “tesaurizzazione”, intesa come un accumulo di denaro che non viene impiegato in alcuna attività. Read More

4
Feb
2012

Hazlitt. Capitolo 22 – Il miraggio dell’inflazione

La moneta e la politica monetaria sono legate in modo indissolubile al processo economico.
In questo capitolo Hazlitt pone la questione delle ragioni dell’ampio consenso accordato nel corso della storia alle politiche inflazionistiche e alle loro conseguenze, e lo fa sottolineando come la confusione tra denaro e ricchezza sia un classico errore, il quale si trova anche nella Ricchezza delle Nazioni di Adam Smith ed è alla base delle politiche inflazionistiche.
In realtà, la vera ricchezza cresce con il benessere prodotto dalla capacità di produrre e consumare, mentre le illusioni che generano inflazione distolgono dall’analisi dai principi basilari del processo economico. Read More

3
Feb
2012

Uno Stato meno ladro: paghi i suoi debiti come pretende le nostre tasse

Tra le tante condizioni ostili alla crescita del nostro Paese, campeggia un’asimmetria ruggente in Italia, tra ciò che lo Stato chiede alle imprese e ai contribuenti, e ciò che invece lo Stato riserva a sé. Ogni singolo secondo nell’adempimento dei doveri fiscali dovuti allo Stato si traduce in aggi, interessi e sanzioni. La pubblica amministrazione invece non ti paga a discrezione, per mesi e per anni. E tu non puoi farci niente. La dimensione dei ritardati pagamenti non ha una sola stima attendibile, perché la PA si guarda bene dal dare numeri sui propri debiti commerciali. Ma si pensa non sia ormai inferiore ai 70 miliardi di euro. Cinque punti di Pil. Poiché si tratta di una cifra che non solo ammazza imprese a centinaia, ma ha anche un impatto diretto sul totale del debito pubblico, è ovvio che la risposta al problema impone una strategia duplice. Da una parte, si tratta di risolvere l’oscena asimmetria nei rapporti tra creditori e debitori, se uno dei due è pubblico. Dall’altra, di cambiare strada nella gestione del debito pubblico in quanto tale, il peggior nemico della solvibilità e della crescita per l’intero sistema-Italia. Si può fare? Certo che sì. Read More

3
Feb
2012

Hazlitt. Capitolo 21 – La funzione del profitto

L’avversione ideologica al profitto è in contrasto con la sua utilità reale per l’economia.
Una funzione fondamentale del profitto è quella di orientare e incanalare i fattori produttivi, in modo che la produzione dei vari beni sia conforme alla domanda. Per quanto preparato, nessun funzionario pubblico può risolvere in maniera discrezionale questo problema, mentre soltanto i prezzi liberi e i liberi guadagni consentono alla produzione di raggiungere il suo massimo livello, ponendo rimedio più rapidamente di ogni altro sistema alla scarsità. Read More

2
Feb
2012

Contro la crescita, l’imposta sulla finanza

Il presidente Sarkozy, in vista delle imminenti elezioni ha deciso di introdurre la “famosa” e fumosa Tobin Tax o tassa sulle transazioni finanziarie.

E proprio ieri sul primo quotidiano economico italiano, il Sole 24 Ore è uscito un articolo a firma del Commissario Europeo alla Finanza, Algirdas Semeta a favore di questa nuova tassa che avrebbe, a suo dire, degli effetti miracolosi per la crescita.

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2
Feb
2012

Hazlitt. Capitolo 20 – “Quanto basta per riacquistare quel che si è prodotto”

Hazlitt contrappone la nozione medievale di prezzi e salari “giusti” (ripresa da alcuni economisti moderni) e quello di prezzi e salari funzionali, elaborata dagli economisti classici. Purtroppo la nozione dei salari funzionali è stata riformulata in forma corrotta dai marxisti ed è nata una “scuola del potere d’acquisto”, secondo cui gli unici salari a funzionare, cioè a evitare crisi economiche sistemiche, sono quelli che consentono all’operaio di “riacquistare il prodotto del suo lavoro”. All’interno di questa prospettiva saranno giusti quei datori di lavoro che rispetteranno questa condizione, ma rimane ben poco chiaro come si possa stabilire quando il lavoratore è in grado di “riacquistare ciò che egli produce”. Read More

1
Feb
2012

Giustizia sempre più cara … e c’è chi ne approfitta

Rivolgersi ad un Giudice per domandare Giustizia costa caro: in base al valore della controversia si deve versare anticipatamente un “contributo unificato” (cfr. art. 13 del D.P.R. 115/2002) che, a seconda del tipo di procedimento e del tipo di Giudice, per il primo grado va da un minimo di € 18,50 ad un massimo di € 4.000,00 (fino al 05.07.2011 andavano da € 16,50 ad € 2.000,00, poi aumentati dall’art. 37 c. 6 lett. f del D.L. 98/2011); la “Legge di stabilità” per il 2012 ha ulteriormente elevato l’importo del balzello del 50% per il grado di appello portandolo da un minimo di € 27,75 ad un massimo di € 6.000,00 e del doppio per i ricorsi davanti alla Corte di Cassazione portandolo da € 37,00 ad € 8.000,00 (art. 28 c. 1 lett. a della L. 183/2011).
Pazienza! Significa che, … Read More