21
Feb
2012

Distribuzione locale gas. C’è vita su Giove

Tra oggi e domani si conoscerà il destino della distribuzione locale del gas. Sapremo, cioè, se il Parlamento accetterà l’emendamento al decreto liberalizzazioni che consentirebbe la nascita dei sub-ambiti, o se invece verrà confermata l’attuale impostazione basata su un numero relativamente ridotto di grandi ambiti, che rischiano di trasformare le gare in procedure formalmente corrette, ma il cui esito è sostanzialmente implicito nel bando stesso. La buona notizia è che qualcosa si sta muovendo.

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20
Feb
2012

Tagliare la spesa: guardate qui e poi urlate “si può fare”!

Complimenti al Mattino!  Oggi pubblica una notizia di quelle che a volte i direttori evitano, perché implica inimicarsi interessi della città in cui si vende il più delle copie. Leggete. Nella cronaca del quotidiano si apprende che a Napoli ci sono in organico 2075 vigili urbani di cui un quarto è dirigente sindacale, mille a vario titolo possono chiedere di essere esentati parzialmente o totalmente dal lavoro e che, a conti fatti, i detentori di qualche legittimo impedimento al lavoro normale sono 2187, ossia un numero superiore rispetto all’organico che è di 2075. I primi commenti che si leggono in pagina sono ostili al giornale, accusato di demagogia. Personalmente dico bravo al direttore Virman Cusenza. Quando a chi la pensa come noi – meno 5-6 punti di Pil di spesa pubblica con altrettanti punti di pressione fiscale si può e si deve fare in pochi anni, ed è questo il minimo a cui dovrebbero puntare la spending review e la delega fiscale che tra poco il governo Monti ha promesso – si replica facendo spallucce, è perché in Italia la spesa pubblica non è affatto costituita solo di denaro nelle tasche della casta e dei suoi diretti amici e parenti. Moltissimi italiani e molte imprese si sono abituati nei decenni a organizzarsi per trarre dal 52% di Pil intermediato dallo Stato il meglio per sé e il peggio per gli altri.  Dopodiché, se li tocchi, scoppia il putiferio perché ti dicono che li vuoi rovinare. Ma perché, non rovina forse noi tutti, il loro costo da rapina?

20
Feb
2012

Lavoro: due punti su cui sbagliano anche Giavazzi-Alesina

A mio modesto avviso hanno molta ragione ma anche profondamente torto, Francesco Giavazzi e Alberto Alesina nel loro odierno editoriale di prima sul Corriere della sera. Ragione nel sostenere che la riforma del mercato del lavoro debba essere coraggiosa ed energica, non quella che si determina se vincono i molti conservatorisimi trasversali: ma hanno profondamente torto nel credere che la vera svolta debba essere quella del contratto unico. Read More

18
Feb
2012

Il capitalismo, questo sconosciuto

Riceviamo e volentieri pubblichiamo da Gerardo Coco.

Qualche settimana fa il Financial Times ha pubblicato una serie di articoli sul capitalismo. Questo tema purtroppo non solo si presta a triti luoghi comuni ma parte sempre dal presupposto errato che il contesto in cui la Grande Crisi si è sviluppata è “capitalista”. Gli articoli che sono sia a favore sia contro si possono così riassumere. Da una parte l’accusa, sempre la stessa dell’incapacità del capitalismo di creare prosperità perenne ed essere fonte di disuguaglianza sociale. Dall’altra, la difesa in termini paradossali: il capitalismo, parafrasando Churchill, è il sistema peggiore ma ad eccezione di tutti gli altri. Qualche articolo si avvicina alla realtà: è il sistema finanziario e monetario a dover essere messo sotto accusa.

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17
Feb
2012

Ryanair e la competitività italiana

L’Italia è il paese nel quale si registra una delle pressioni fiscali più opprimenti d’Europa. Quasi il 47 per cento, ma l’Istat contabilizza anche il nero. È facile dunque comprendere che il 55 per cento di pressione fiscale complessivo è difficilmente digeribile da parte delle imprese e dei contribuenti tutti.

Secondo stima della Banca Mondiale, nel complesso le aziende pagano quasi il 70 per cento in tasse dei loro profitti.

Come fanno a sopravvivere o reinvestire?

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16
Feb
2012

“Classe dominante”, di Angelo M. Codevilla – recensione

“Nel breve periodo la country class non può che affidarsi ai Repubblicani, ma i candidati repubblicani e le loro idee e posizioni sono risultati perdenti […] Nel lungo periodo la country class non è disposta a sostenere un partito che intende cooptare i rappresentanti del popolo nella classe dominante”.

 

Mentre si svolgono le primarie del Partito Repubblicano e si avvicinano le elezioni presidenziali, il libro Classe Dominante di Angelo Codevilla (Grantorino libri, 2011, con postfazione di Alberto Mingardi) offre una visione critica della sempre più indifferenziata e autoreferenziale classe politica americana. Read More