Riforma del lavoro. La buona fede e la cattiva vista (da lontano): il caso delle startup
Il disegno di legge presentato dal governo dovrebbe avere l’obiettivo di promuovere la crescita economica rendendo il mercato del lavoro più dinamico, eppure i policy maker e il dibattito pubblico si sono dimenticati di un fattore importante in una prospettiva di futuro, innovazione e, appunto, crescita: quello delle startup.
Sebbene l’occupazione in questo settore sia in costante espansione, la riforma tenderà a limitarla rendendo svantaggiosi fiscalmente i contratti temporanei e introducendo nuovi limiti alla loro adozione con il risultato di ridurre quella flessibilità che è condizione imprescindibile degli investimenti in startup.