6
Apr
2012

La Consob semplifica – di Valentino Govigli

Riceviamo e volentieri pubblichiamo da Valentino Govigli.

Anche la Consob si occupa di semplificazione normativa. La Commissione Nazionale per la Società e per la Borsa ha infatti emesso un comunicato stampa, il 22 marzo 2012, nel quale presenta, con il fine di “razionalizzare la disciplina vigente e favorire l’accesso al mercato per imprese e risparmiatori”, delle modifiche alle norme riguardanti alcuni obblighi informativi, le offerte pubbliche e la composizione dei soci necessaria per la nomina degli organi di amministrazione. L’obbiettivo è triplice: razionalizzare gli oneri informativi a carico delle imprese, semplificare le norme per favorire l’accesso dei risparmiatori sul mercato ed allineare la struttura normativa del mercato mobiliare italiano a quello comunitario.

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5
Apr
2012

Riforma-lavoro? Non la voterei. Tagli di spesa? Questi e altri, per meno tasse a lavoro e impresa

Ho appena appreso con soddisfazione che domani il senatore Nicola Rossi, presidente dell’Istituto Bruno Leoni, annuncerà motivando in un’intervista al Sole il suo no alla riforma del mercato del lavoro. Per come essa ha preso forma definitiva ieri, io non la voterei. Resta tutto il giro di vite alla flessibilità in entrata, mentre il giudice con la sua piena discrezionalità domina in ogni forma di licenziamento. Il finanziamento al sussidio universale di disoccupazione resta largamente inadeguato a renderlo appunto universale. I contributi salgono, invece di scendere per il lavoro e per l’impresa. In più, sui aggiunge come pessima trovata dell’ultimora la nuova sberla di due euro di tassa aggiuntiva per ogni passeggero aereo, e di dieci punti in più per i proprietari di casa che non affittino a cedolare secca: nuove sberle fiscali per prendere dove si può, uno schifo ve-ro!  Non credo che ne verrà più occupazione, e spero di sbagliarmi perché Dio solo sa se ce ne sarebbe bisogno. I toni di Monti anche stamane mi sembrano sempre più enfaticamente simili a quelli berlusconiani. Questo in sintesi il mio giudizio. Vengo a un altro punto, per rispondere ai molti che mi obiettano quando continuo a ripetere che anche coi tecnici al governo purtroppo a mancare è la svolta vera: meno spese per meno tasse. Facci vedere dove taglieresti tu, caro saputello maicontento! Ma non lo sai che tagliare è pressoché impossibile? Non ci è riuscito nessuno, non riescono a dire dove farlo luminari come Giavazzi e Alesina che pure hanno miglior titolo di te per parlare, e allora come puoi pensare che si possa dar retta a te, eccentrico sparacazzate? Bene, all’obiezione replico con un esercizietto a mero titolo indicativo. Per expertise tecniche serie, sono a disposizione di qualunque governo anche per 48 ore al giorno gratis, pur di dimostrare che è possibile eccome, tagliare molta spesa e abbassare di parecchio la pressione fiscale. Nel budget presentato il 21 marzo dal governo Cameron, la spesa pubblica complessiva passa dal 45,8% del Pil UK 2011 al 40,3% nel 2015, e i dipendenti pubblici diminuiranno non di 480mila unità come previsto ma di 730mila! Sono pazzi loro, o racconta comode frottole a noi, chi dice che in Italia è impossibile? Read More

5
Apr
2012

Canone RAI: non aprite quella porta!

Pochi giorno fa, ha bussato alla porta di casa un signore, che, qualificandosi in maniera piuttosto vaga, chiedeva se in casa ci fosse un televisore.
In una mano teneva un bollettino di conto corrente postale che con sollecitudine ha compilato a mano per il pagamento del canone RAI, e nell’altra qualche brochures promozionale del servizio radiotelevisivo pubblico. Read More

4
Apr
2012

Voglio andare a vivere in Germania. Ovvero: i giovani e la scienza

Martedì ho avuto la fortuna di far parte della giuria della “National Sci-Tech Challenge“, un’iniziativa promossa da Junior Achievement ed ExxonMobil che si rivolge agli studenti delle scuole superiori e ha l’obiettivo di invogliarli allo studio delle materie tecnico scientifiche. Assieme a Marina Barbanti, Piero Biscari ed Edgardo Curcio abbiamo valutato gli elaborati di nove team di studenti. Quello vincitore – proveniente dal Liceo Statele “Giordano Bruno” di Albenga (SV) – parteciperà alla competizione europea, a Rotterdam, tra un paio di settimane (in bocca al lupo!). Secondi e terzi sono arrivati, rispettivamente, il Liceo Megara di Augusta (SR) e l’Itis Giorgi di Brindisi. Credo sia stata, per me e gli altri giurati, un’esperienza utile e istruttiva. Non solo perché avere a che fare coi ragazzi è sempre piacevole, ma anche e soprattutto perché abbiamo potuto, pur in un campione non necessariamente rappresentativo, osservare consapevolezze e ingenuità che, suppongo, appartengono a gran parte degli italiani. Quali?

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4
Apr
2012

Dopo Ft anche WSJ: menospesa-menotasse, o guai peggiori

Spiace, che l’intervista a Mario Monti della Stampa di oggi non dedichi una sola domanda al punto di fondo. Quello sollevato ieri dal Financial Times , che ha svelato che cosa provocherà un calo del Pil italiano tale da compromettere con meno entrate l’obiettivo di azzerare il deficit pubblico al 2013:  un’altra snatgata fiscale entro il 2012.  E quello su cui apre a titoli di scatola stamane il Wall Street Journal in edizione europea. O l’Italia cambia marcia con meno spesa e meno tasse subito, o la sua recessione come terza economia europea è un guaio per tutti. Oltre che, naturalmente, per noi. menospesa-menotasse: quel che non si è visto, col governo Monti. Né con la sinistra. Né con la destra. Eppure i media su questo muti e zitti, tranne pochissime voci.  Luca Ricolfi, Angelo Panebianco, naturalmente noi, pochissimi altri.  Il mutismo su questo deriva da cambiamenti indotti alla politica italiana. Read More

3
Apr
2012

V° conto energia: quali tagli al fotovoltaico? – di Enrico Bonito

Riceviamo e volentieri pubblichiamo da Enrico Bonito.

1. La logica del “Conto Energia”

Fino a pochi anni fa la produzione di energia fotovoltaica in modo economicamente sostenibile era una utopia. Nel 2004, la ASM S.p.a. di Settimo Torinese (To) realizzava una installazione fotovoltaica di circa 100 kWp volta ad alimentare il consumo della sua palazzina a uso ufficio per circa 150 persone, con un investimento di 1,5 mio Euro. Questa e altre iniziative analoghe, caratterizzate da un costo per kWp installato superiore ai 15 k Euro, avevano una valenza dimostrativa, e modesta utilità economica.

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3
Apr
2012

Un corso di formazione non si nega a nessuno

Ennesima trovata dell’Ufficio Complicazione Affari Semplici, impersonificato per l’occasione dalla Conferenza Stato-Regioni:

Il presente accordo costituisce attuazione dell’articolo 73, comma 5 del D.Lgs. n. 81/2008, ove si demanda alla Conferenza Stato, Regioni e Province autonome l’individuazione delle attrezzature di lavoro per le quali è richiesta una specifica abilitazione degli operatori, ivi compresi i soggetti di cui all’articolo 21, comma 1 del D.Lgs. n. 81/2008, e delle modalità per il riconoscimento di tale abilitazione nonché la individuazione dei soggetti formatori, della durata, degli indirizzi e dei requisiti minimi di validità della formazione.

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3
Apr
2012

Troppi ricchi in Italia? Come i media fabbricano mostri, e stuprano Bankitalia

Ho dedicato stamane la “versione di oscar” su radio24 al tema che ieri campeggiava sui media italiani. E che mi è sembrato un ottimo, ennesimo esempio di come sui temi economici l’informazione fabbrichi mostri accarezzando il pelo del luogocomunismo ideologico. Questa volta, riuscendo anche a stuprare Bankitalia, facendo dire a un suo occasional paper l’esatto opposto di quel che dice.   Read More

30
Mar
2012

Pagare i debiti della P.A. (come maxi manovra keynesiana)

Non si può che essere d’accordo con le dichiarazioni seguenti del Ministro dello Sviluppo Economico Corrado Passera in audizione alla Camera (tratte da Repubblica del 29 marzo):

Passera rileva che l’ammontare del “non pagato” da parte della Pubblica amministrazione alle imprese, tra crediti pubblici e privati raggiunge i 100 miliardi. Una somma, avverte, che si traduce in indebitamento bancario. Su questo versante Passera indica l’impegno ad “adottare la direttiva europea dei pagamenti: magari non saranno 30 giorni ma quand’anche fossero 90, sarebbe un miglioramento clamoroso”. Secondo il ministro “se riuscissimo, nei prossimi mesi, a rimettere in moto una metà dello scaduto, sarebbe in termini di impatto sulla finanza e sui conti economici, perché 100 miliardi di indebitamento ai tassi attuali sono una cifra enorme di oneri finanziari, metteremmo in moto molto”.

A rafforzamento della necessità di pagare rapidamente i debiti della P.A. verso i fornitori si possono aggiungere le seguenti considerazioni:

  1. Ragioni di equità impongono che il settore pubblico provveda a pagare i suoi debiti con lo stesso rigore e tempestività con cui chiede ai cittadini  il pagamento delle imposte.
  2. I debiti verso fornitori sono già debito pubblico ed è irrilevante ai fini della sostanza della finanza pubblica che essi assumano una forma diversa rispetto al debito verso i sottoscrittori di titoli.
  3. Una più corretta contabilizzazione del debito pubblico imporrebbe di tener conto di entrambe le tipologie.
  4. Pagare i debiti della P.A. attraverso una maggiore emissione di titoli non accresce pertanto il debito pubblico complessivo ma sposta semplicemente valori da una tipologia di debito a un’altra (con la differenza non irrilevante che i crediti dei fornitori verso lo stato sono involontari mentre quelli dei sottoscrittori del debito sono volontari).
  5. Pagare rapidamente i debiti della P.A. rappresenterebbe l’equivalente di una manovra keynesiana di stimolo della domanda.
  6. E’ l’unica manovra ammissibile con i vincoli europei alla finanza pubblica nazionale.
  7. Dati gli importi indicati dal Ministro Passera sarebbe anche una maxi manovra.
  8. Essa non peggiora di un euro il saldo di bilancio della P.A. (indebitamento) in quanto è riferita al mancato pagamento di spese a suo tempo autorizzate e contabilizzate. L’Europa non può quindi dire nulla al riguardo.
  9. E’ evidente che essa aumenta tuttavia il fabbisogno e il ricorso al mercato, determinando un equivalente incremento dei titoli che debbono essere collocati.
  10. Il governo che decidesse di attuare questa atipica manovra ‘keynesiana’ potrebbe tuttavia compensarla con un equivalente programma di dismissione di asset pubblici.
  11. Anche se il timing fosse sfasato (dismissioni molto più lente del pagamento dei debiti) sono certo che gli effetti, economici, finanziari e non finanziari risulterebbero cospicui.
  12. L’incremento di reputazione a seguito di un’operazione del genere avrebbe evidenti effetti benefici ai fini della riduzione dello spread e del costo del debito negli anni successivi.