12
Apr
2012

Crescilombardia: privatizzare per cacciare la politica dalla sanità

Lo scorso 4 aprile il Consiglio regionale della Lombardia ha approvato il progetto di legge “Misure per la crescita, lo sviluppo e l’occupazione”, detto “Crescilombardia”. Uno dei punti prevede la possibilità di vendere, dismettere, valorizzare, riqualificare o gestire il patrimonio pubblico con società o fondi immobiliari appositamente costituiti e promossi dalla Giunta regionale. Read More

11
Apr
2012

Il Titanic Italia affonda e i politici ballano

Sono passati cento anni dalla tragedia del Titanic e l’Italia si trova più o meno nella stessa situazione. Certo, forse la metafora è un po’ forte, ma permette di rendere bene l’idea di quanto la situazione economica sia complicata.

Lo spread italiano è tornato ai livelli di guardia ed ha superato i 400 punti rispetto al bund tedesco. La Spagna si ritrova nella stessa situazione, con il differenziale che ha raggiunto ieri i 430 punti.

Tutta colpa degli hedge fund o come molti giornalisti amano definirli in senso spregiativo dei “fondi locusta”? Tutta colpa delle della riapertura delle vendite allo scoperto? O forse la colpa ricade sulla Spagna, come il premier Monti ha fatto intendere?

No, tutta colpa dello Stato e della sua pesantezza. Proprio ieri, il Ministro Giarda su “La Stampa” affermava che non erano necessari tagli alla spesa pubblica. Ma è davvero così? È possibile che in Gran Bretagna il premier Cameron stia effettuando duri tagli per cercare di superare la crisi? Read More

10
Apr
2012

No, no e no a Giarda e all’eccidio fiscale!

Come purtroppo c’era da temere – per me era scontato, l’ho piùvolte scritto – l’intervista di stamane alla Stampa di Piero Giarda conferma che la spending review non darà un euro per meno tasse con meno spesa. A parte le gravi imprecisioni a fondamento del ragionamento di Giarda – la spesa pubblica non è affatto “sostanzialmente” stabilizzata da anni, come esordisce, mentre è vero che un giro di vite al suo tasso di accrescimento è stato dato da Tremonti assai più che dal salva-Italia del governo attuale – quel che conta è la sostanza. Il governo attuale non crede affatto alla necessità di un turaround serio del perimetro pubblico e della spesa corrente, e non crede affatto che l’abbassamento della pressione fiscale record sull’Italia che lavora e produce e paga sia la “vera” cura nel breve per ridare un’orizzonte di crescita all’Italia. Il governo prla di manutenzione della spesa pubblica, quando serve impugnare – con inteligenza e sapendo dove incidere – ascia e bisturi. Temo le illusioni cala-spread di Monti e dei suoi siano finite. Il mondo si è accorto che sono le banche italiane a ricomprare i titoli pubblici. E a questo ritmo di recessione e di ripresa del ballo europeo ci aspetta molto probabilmente un’altra manovra tassaiola entro fine anno.  E’ il caso di tornare ai fondamentali di che cosa sia e a che cosa debba servire un moderno ed equilibrato sistema fiscale. Per dire, ripetere urlare tre volte no, a questa errata mistificazione che spaccia per moderazione e prudenza “tecnica” la conferma di un errore ventennale ed esiziale della politica di bilancio italiana. Read More

10
Apr
2012

Riforma del lavoro: un passo in avanti e due indietro – di Emmanuele Massagli e Michele Tiraboschi

In Parlamento e nelle piazze già si preannuncia battaglia. La scelta di un disegno di legge (e non, come in un primo tempo ipotizzato, di un decreto d’urgenza) apre indubbiamente una fase turbolenta che, nel serrato confronto tra esecutivo, partiti politici e parti sociali, potrebbe dare luogo anche a un imprevedibile cortocircuito. Fatto sta che la riforma del mercato del lavoro pare essere ormai delineata. Il documento reso noto dal Ministro Fornero segna un confine di profonda discontinuità con le politiche del lavoro dell’ultimo decennio. Sussidiarietà, differenziazione e prossimità sono state le parole chiave della riforma Biagi. L’impianto di riforma reso noto alle parti sociali e alla pubblica opinione può invece essere letto nell’ottica del centralismo regolatorio di matrice statuale, che vede con diffidenza non solo la concertazione e i corpi intermedi, ma anche i comportamenti dei privati cittadini, lavoratori e imprese, la cui condotta viene fortemente limitata in termini dirigisti e sanzionatori.

Read More

10
Apr
2012

Consultazione sulla (non) abolizione del valore legale del titolo di studio / 1

Qualcosa parrebbe muoversi nella discussione in merito al valore legale del titolo di studio, ma certo non sarebbe ragionevole essere ottimisti. Nelle scorse settimane il governo di Mario Monti aveva annunciato una drastica riforma e poi, nei fatti, ha finito per rimediare un’autentica figuraccia, quando varie ore di consiglio dei ministri sono servite solo a rinviare il tutto. In quell’occasione, al premier che avrebbe voluto abolire il valore legale si sono opposti numerosi ministri, determinati a lasciare tutto così com’è adesso. E il risultato è che si è deciso di soprassedere in vista di tempi migliori. Read More

6
Apr
2012

Riforma del lavoro. La buona fede e la cattiva vista (da lontano): il caso delle startup

Il disegno di legge presentato dal governo dovrebbe avere l’obiettivo di promuovere la crescita economica rendendo il mercato del lavoro più dinamico, eppure i policy maker e il dibattito pubblico si sono dimenticati di un fattore importante in una prospettiva di futuro, innovazione e, appunto, crescita: quello delle startup.

Sebbene l’occupazione in questo settore sia in costante espansione, la riforma tenderà a limitarla rendendo svantaggiosi fiscalmente i contratti temporanei e introducendo nuovi limiti alla loro adozione con il risultato di ridurre quella flessibilità che è condizione imprescindibile degli investimenti in startup. Read More