24
Apr
2012

Autorità per i trasporti. Dove?

Entro il 30 aprile il governo dovrà identificare la sede della costituenda Autorità per i trasporti, ed entro la fine del mese di maggio designarne i componenti. Sul Sole 24 Ore di oggi ho sollevato una serie di punti riguardo le scelte iniziali che dovranno definire il perimetro del nuovo regolatore, dalle quali dipenderà, in buona misura, la sua efficacia. Vorrei qui soffermarmi su un aspetto che forse può apparire di dettaglio, ma non lo è: perché non a Roma?

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24
Apr
2012

L’errore sulla spesa che obbliga a una scelta. La mia: né Monti né Montez

Che cosa non funziona, nella linea del governo Monti sulla spesa pubblica? Semplificando, tre cose. Un equivoco sull’obiettivo. Non puntare su una discontinuità profonda. Una grave sottovalutazione delle conseguenze fiscali. Attenti perché per noi ne discendono conseguenze as-so-lu-ta-men-te divisive non solo nel giudizio su Monti. Ma per l’offerta politica attuale. E soprattutto per quella da costruire nei prossimi pochi mesi.

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24
Apr
2012

Snam: privatizzare, privatizzare, privatizzare

Ripubblico su CB un articolo scritto originariamente per Libertiamo.

Quale futuro per Snam? Il decreto liberalizzazioni prevede la separazione proprietaria, con l’obbligo per Eni di scendere al di sotto del 5 per cento del capitale, coerentemente coi requisiti europei del modello dell’ “ownership unbundling”. La questione politica attorno a cui si sta giocando un incredibile scontro di interessi, nell’attesa del dpcm che dovrà regolamentare il passaggio, è in che modo dovrebbe avvenire la transizione. Oggi Snam è per il 51 per cento di Eni, possiede circa il 5 per cento di azioni proprie, e per il resto è in mano al mercato. La capitalizzazione del gruppo è di circa 12 miliardi di euro. La metà delle quote da cedere, dunque, vale circa 8-9 miliardi, se si include il premio di controllo. L’intero processo dovrà svolgersi da qui a settembre 2013.

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24
Apr
2012

Governo Monti: tacchini pubblici spacciati per aquile

Ieri il  Financial Times ha tirato un altro sberlone al governo Monti: fronte, privatizzazioni-liberalizzazioni. Tema: la rete gas di Snam. Il governo preferisce cederla a Cdp, cioè rinazionalizzarla, piuttosto che aggiungerla alla rete elettrica di trasporto in alta tensione di Terna, che nel suo capitale ha decine e decine di investitori esteri. Monti preferisce la veste di ristatalizzatore? E’ veramante singolare. Per certi versi, pazzesco. Come lo è  stato da parte sua chiedere che fossero  i Patroni Griffi, i Terzi, i direttori generali dei ministeri e degli enti pubblici a indicare i tagli da apportare alle loro risorse e perimetro! Significa ignorare l’ABC della fisiologia della PA: non può essere il tacchino a scegliere la data del Ringraziamento!  Da che cosa nasce, questa pessima abbinata di delusioni sul versante liberalizzazioni-privatizzazioni? Read More

21
Apr
2012

Perché non festeggiamo il Giorno della Terra

Domani, 22 aprile, essendo domenica, molti borghesi, scartando i pasticcini, trascorreranno il Giorno della Terra lamentandosi della disattenzione verso l’ambiente, del capitalismo che tutto distrugge e dei pomodori che non hanno più il sapore di una volta. Contemporaneamente, più di 1,3 miliardi di esseri umani passeranno la giornata, come ogni altro fottutissimo giorno, senza poter accendere la luce, perché non hanno accesso all’energia elettrica. Noi dell’Istituto Bruno Leoni siamo con questo 1,3 miliardi di individui, e non ci sentiremo a nostro agio a festeggiare alcunché fino a quando anche loro non potranno godere, come noi, i frutti dello sviluppo economico.

L’Earth Day è stato celebrato per la prima volta il 22 aprile 1970, e da allora si ripete sempre uguale a se stesso, trascinandosi appresso il medesimo cahier de doléance. Ma queste lamentele sono davvero giustificate, e distinguono correttamente cause ed effetti? Qualche esempio preso a caso. I dati con cui giocare, e di fronte ai quali stupirsi, sono qui.

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20
Apr
2012

Spagna, Svezia ed Italia: chi spende di più?

Il titolo di questo articolo è volutamente provocatorio e riprende una pubblicazione di Oscar Giannino di pochi giorni fa proprio su queste colonne. È dunque facile rispondere a questo quesito, ma per molti potrebbe essere anche una sorpresa.

È l’Italia il “Paese della spesa pubblica” e tale livello è molto superiore sia a quello svedese che a quello spagnolo. Come ricorda giustamente e tristemente il prof. Ugo Arrigo la spesa pubblica italiana ha raggiunto il 50 per cento del prodotto interno lordo, ma quest’ultima variabile tiene conto anche dell’economia sommersa. Al netto dell’economia sommersa, circa il 20 per cento del totale, la spesa pubblica italiana ormai supera abbondantemente il 60 per cento.

Un triste primato, perché la Svezia, che per lungo tempo è stata presa come “scusa” o testimonianza ha ormai un livello di spesa molto inferiore a quella italiana. Siamo ormai nell’ordine di 10 punti percentuali di differenza, ma il livello dei servizi è totalmente di un altro “pianeta”.

Cosa si è fatto a metà anni novanta nel paese scandinavo per raggiungere tale obiettivo? Semplice, si è andato verso una riforma della pubblica amministrazione e si è spinto sull’acceleratore delle liberalizzazioni. Ad esempio si decise per una separazione della rete ferroviaria dall’incumbent, ma si introdusse anche il principio della licenziabilità dei dipendenti pubblici.  Read More

20
Apr
2012

Finanziamento ai partiti. Quale democrazia?

Cancellare del tutto i finanziamenti pubblici destinati ai partiti – già drasticamente tagliati dalle manovre finanziarie del 2010-2011- sarebbe un errore drammatico che punirebbe tutti allo stesso modo (compresi coloro che in questi anni hanno rispettato scrupolosamente le regole)[…], ma quali regole e quali scrupoli? È disarmante la retorica della relazione allegata alla proposta di legge 5123 sul controllo dei bilanci dei partiti firmata A, B e C che ancora dichiarano: […]e metterebbe (l’eliminazione del finanziamento pubblico) la politica completamente nelle mani delle lobbies, centri di potere e di interesse particolare.

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19
Apr
2012

La svalutazione rilancerebbe l’eurozona? – di Gerardo Coco

Riceviamo e volentieri pubblichiamo da Gerardo Coco.

In un recente articolo sulla situazione europea l’economista Nouriel Rubini della NY University afferma che le ultime misure della BCE e l’austerità fiscale, per quanto necessarie, non hanno scongiurato il rischio di un peggioramento della recessione che ora potrebbe estendersi anche alla Germania e Francia perché la stretta creditizia e il fiscal compact deprimono la domanda interna. Pertanto il famoso economista di origine turca auspica una strategia di crescita che rilanci la competitività dell’eurozona. Questa strategia dovrebbe contemplare ulteriori aumenti di liquidità e soprattutto, la svalutazione della moneta unica, decisiva per rilanciare lo sviluppo in Eurolandia.

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17
Apr
2012

Viva la Svezia, Monti ci ripensi!

Dal prossimo Panorama Economy

Al governo Monti farebbe molto bene adottare un modello che per decenni sinistra e keynesiani italiani additavano fino alla noia: quello della Svezia. E’ un Paese che ha effettivamente molto da insegnarci, sugli effetti dell’incauto connubio tra alta spesa pubblica e alte tasse. Per tantissimo tempo, gli statalisti italiani la indicavano come modello perché la somma di quei due temibili fattori si rivelava invece più che positiva, i  termini di crescita economica e di elevata coesione sociale, e per di più anche con bassa evasione fiscale, a smentita di coloro che indicano l’alta evasione italiana prodotto correlato alle enormemente accresciute pretese fiscali: in una sola generazione 20 punti percentuali in più in termini reali da chi le imposte le paga. Eppure, è proprio alla Svezia che Monti avrebbe dovuto e dovrebbe ancora ispirarsi. Read More