8
Mag
2012

Che spazzatura la tassa sul junk food

Prima il Ministero della salute cerca un accordo con una dozzina di associazioni imprenditoriali per ridurre il contenuto di zuccheri, sodio e grassi idrogenati nei cibi e adottare l’etichettatura nutrizionale obbligatoria entro il 2016, poi fa saltare il banco e tira di nuovo fuori l’idea di una tassa sul junk food. Read More

7
Mag
2012

Dove vuole andare l’Euro?

Cade la Grecia, cade la Borsa di Atene e l’Europa non sta molto meglio. Le elezioni di ieri hanno mostrato l’estremizzazione del voto e delle sorprese arriveranno anche dall’Italia.

In poche ore la Borsa ellenica ha registrato una caduta del 10 per cento, causata dall’incertezza politica e dall’impossibilità dei partiti denominati “pro-euro” di formare una coalizione. La situazione è difficile da sgarbugliare, perché Nuova Democrazia, il partito di centro-destra (che tra le altre cose è stato al potere fino al 2009 ed ha affondato la Grecia) ha ottenuto meno del 19 per cento, con poco più di 100 deputati. L’altro grande sconfitto è Papandreou, leader storico del PASOK, il partito socialista greco, che ha ottenuto meno del 14 per cento, quasi 30 punti percentuali in meno rispetto alle ultime elezioni. Proprio Papandreou ha chiesto di fare a Samaras, leader di Nuova Democrazia, di creare una grande alleanza per salvare la Grecia.

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6
Mag
2012

Spending review o spending parade?

Come si dice spending review a Berlino? Forse kostenkontroll o forse, semplicemente, spending review. Ciò che sappiamo con certezza è che a Berlino il controllo dei costi pubblici è un dato di fatto, non un’intenzione sbandierata dal governo (in Italia da oltre un trentennio) verso l’opinione pubblica. Lo si può documentare con l’ausilio del Graf. 1 il quale riporta per Germania e Italia la spesa pubblica per consumi finali in rapporto al Pil dal 1995 ad oggi. La spesa per consumi finali è l’insieme delle voci di spesa che il settore pubblico sostiene ogni anno per produrre ed erogare i servizi pubblici non di mercato, siano essi a domanda collettiva (ad esempio giustizia, sicurezza, difesa) o a domanda individuale (ad esempio istruzione e sanità). Sono quindi escluse le erogazioni in denaro, quali quelle delle prestazioni previdenziali e assistenziali. Read More

6
Mag
2012

“Hunger Games” e i sacrifici umani allo Stato padrone

È da poco uscito nelle sale cinematografiche “Hunger Games”, film tratto dal romanzo di fantascienza di Suzanne Collins. E’ la storia, ambientata in un’epoca futura non meglio identificata, di un gruppo di giovani sudditi di uno Stato molto potente, Panem, in nome del quale vengono sorteggiati per un sacrificio esemplare che serve ad allietare con uno spettacolo crudele gli abitanti della capitale e per manifestare l’incondizionata potenza del governo centrale sulle comunità periferiche e dissuaderle dal ribellarsi.

Il film trasmette un messaggio libertario: se ne è discusso molto negli Stati Uniti. Read More

5
Mag
2012

Ipocrisia o disinformazione?

La recentissima lettera del Direttore Attilio Befera ai dipendenti dell’Agenzia delle Entrate dopo il grave episodio di Romano di Lombardia (BG) (http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2012-05-04/lettera-attilio-befera195251.shtml?uuid =AbgXPqXF) è certamente un atto dovuto del Capo, ma per chi ha a che fare con gli Uffici finanziari dimostra Read More

5
Mag
2012

Spending review? Forse è meglio fare le riforme

È la novità degli ultimi giorni ed ancora una volta è una parola inglese: spending review. Dopo la parola spread che è entrata nei vocabolari di tutti gli italiani in pochi mesi, ora è il turno di un altro termine di origine anglosassone.

Lo spread ha angosciato gli italiani e messo sotto pressione un’intera classe politica, mentre il nuovo termine dovrebbe essere un sollievo per i contribuenti.

Ma è davvero così? Come ci ricorda Oscar Giannino non è tanto il fatto che i tecnici siano commissariati dai tecnici a stupire, quanto il fatto che il Governo Monti ricorda che i tagli non serviranno a ridurre le tasse.

Si parla di meno di 5 miliardi di tagli, su una spesa pubblica che supera il 60 per cento del PIL e che in termini reali sta per abbattere gli 800 miliardi di euro: quisquiglie dunque.

Una cifra irrisoria nei confronti degli italiani che ormai pagano la benzina più cara d’Europa e che molto probabilmente subiranno l’aumento dell’IVA a partire da settembre fino a toccare il 23 per cento. Read More

4
Mag
2012

Bloomberg batte Fornero due a zero

Sono testuali parole pronunciate dal sindaco di New York Michael Bloomberg, il 24 aprile scorso. Per annunciare il veto alle due delibere assunte dal City Council di New York, in materia di salari minimi e aumenti contributivi per migliorar e il mercato del lavoro. Quando le ho lette, ho pensato immediatamente di dedicarle a Elsa Fornero, il ministro del Lavoro. Perché la batteria di pesantissimi aggravi disposti dalla sua riforma per praticamente tutti i canali di ingresso nel mercato del lavoro diversi dall’assunzione a tempo indeterminato, quegli aggravi sono esattamente la stessa cosa e hanno gli stessi effetti di quelli disposti dal Comune di New York a cui giustamente il sindaco Bloomberg si è opposto. Nascono dalla fervida fantasia di politici che pensano di affermare miglior vita e più generosi diritti per i lavoratori, obbligando le imprese ad aggravare il costo e le condizioni d’impiego del lavoro. Per di più, i fervidi idealisti dello statalismo occupazionale di solito si scatenano nei loro interventi aggrava costi esattamente quando le crisi alzano il numero di disoccupati. Con il bell’effetto di accrescerne ulteriormente il numero, distogliendo le imprese a impiegare coloro il cui costo si è alzato per volontà della politica e dello Stato. Ma abbeveriamoci di Bloomberg, per consolarci. Read More

4
Mag
2012

Domenica Armageddon antiMerkel, e noi risaliamo verso 500 di spread

Non abbiamo simpatia per i tassa e spendi, per gli apparati pubblici obesi nella spesa e tossicodipendenti di tasse, cioè “tassicodipendenti” . Non possiamo essere confusi con gli assatanati difensori dello Stato anche quando è pessimo proprietario, pessimo regolatore e peggio che pessimo spenditore e tassatore. Come in Italia. Ma detto che in Italia le cose vanno da farci star male, visto che neanche il governo tecnico ha impresso la svolta che secondo noi serve, temo sia venuto il momento di tirare un bilancio anche fuori da casa nostra. Sulla guida europea di questi anni di crisi. Cioè sulla leadership europea di Angela Merkel. Noi che vorremmo un’Italia capace di tagliare spesa e tasse e di rilanciare produttività nelle aziende come fecero i tedeschi tra il 2002 e il 2007, non abbiamo pregiudizi ostili. Ma va detto: la leadership della Merkel presenta un bilancio pessimo. La colpa non è solo sua. I guai sono quelli dei Paesi eurodeboli, Italia in primis purtroppo ben compresa. Ma la storia a un certo punto compie delle accelerazioni. Che equivalgono a giudizi sui leader. Senza appello. Ecco allora le dieci ragioni più gravi della requisitoria che la storia sta pronunciando su una leadership fallimentare. Quella tedesca, appunto. Read More