16
Mag
2012

L’aumento delle tasse e l’austerity

Sinceramente è deprimente continuare a sentire le solite frasi, quali “la Grecia o l’Italia si trovano nella situazione in cui si trovano a causa dell’austerity”.

L’altra mattina discutevo su Rai Tre (dal min.25) con il professore Brancaccio  sul fatto di queste politiche che la Germania sta imponendo all’Europa. Sostenendo lui la tesi che la Grecia era in quella situazione a causa delle decisioni della Troika, gli ho chiesto se l’aumento dell’IVA di 10 punti percentuali o se andare in pensione a 50 anni per i parrucchieri per maneggio di sostanze pericolose corrispondeva all’austerity.

Siamo ormai all’assurdo. Non si parla di tagli alla spesa pubblica se non con la spending review, che puntualmente viene posticipata a nuova data da definire. Come ricorda perfettamente Oscar Giannino nel suo articolo, l’aria filo-statalista soffia sopra di noi.

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15
Mag
2012

Allerta Spagna tra nazionalizzazioni e corsa agli sportelli

Non è questione di essere pessimisti o meno, ma la situazione spagnola è davvero vicino al baratro. Lo spread ha sfondato ieri i 485 punti rispetto ai bund tedeschi, con una crescita di oltre 30 punti in poche ore. Il tasso d’interesse dei Bonos decennali è sempre più vicino alla soglia critica del sette per cento (ore 11.00).

Cosa è successo?

Come anticipato nel weekend scorso su queste colonne, il settore immobiliario peserà quasi 200 miliardi di euro sul sistema bancario. E proprio qua sta la debolezza spagnola. Nel frattempo il movimento degli “indignados”, contrario alla nazionalizzazione, ha cominciato con una protesta che corre su twitter; l’hashtag più utilizzato è stato #CierraBankia (chiudi Bankia). Centinaia di persone stanno cominciando a cancellare il proprio conto bancario dalla quarta entità finanziaria e c’è il serio rischio di corsa allo sportello.

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11
Mag
2012

Adios España?

La Spagna sta cadendo verso il precipizio. Non è un precipizio come quello greco, ma certo la situazione è ogni giorno più complicata.
Oggi il settore delle cajas è sull’orlo di un fallimento annunciato. Su queste colonne lo dicevamo giá due anni fa.
Il problema deriva dal settore immobiliare come riporta la tabella e dallo scoppio della bolla nello stesso. Fino al 2007 il settore era cresciuto a dismisura e in Spagna si costruivano più case che in qualunque altro paese europeo, anche di quelli molto più grandi. La costruzione era finanziata principalmente dalle cajas, che non lesinavano credito sia alle imprese edilizie che alle famiglie.

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11
Mag
2012

Spesa pubblica: lascia o raddoppia? – di Valentino Govigli

Riceviamo e volentieri pubblichiamo da Valentino Govigli.

Impazza, ultimamente, su internet e sui vari blog di settore, un’accesa discussione su di un ricerca realizzata da Veronique de Rugy, economista di origine francese, che dimostra – avvalendosi dei dati pubblicati da Eurostat –  come i singoli stati europei non abbiano affatto proceduto a tagli alla spesa pubblica ed anzi di come, in termini nominali, il livello di spesa pubblica sia aumentato o si sia comunque stabilizzato su un livello molto alto. la ricerca  è stata ripresa favorevolmente dal blog “Marginal Revolution” del noto economista americano Tyler Cowen (di recente passato da Milano ospite dell’IBL) con il titolo: “How savage has European austerity (Spending cuts) been?”, ovvero: quanto forte è stata l’austerità europea riguardante i tagli alla spesa negli ultimi anni?; mentre  ha creato un acceso dibattito con l’Economist il quale sostiene la totale inesattezza dell’analisi della de Rugy complice di aver sottostimato i valori approssimando l’analisi ai soli termini nominali anziché a quelli reali.

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11
Mag
2012

La Soda Tax del ministro Balduzzi non sembra una buona idea — di Diego d’Andria

Riceviamo e volentieri pubblichiamo da Diego d’Andria.

Come se la pressione fiscale italiana non fosse già a livelli spaventosamente elevati, il ministro Balduzzi propone di introdurre un’accisa sul prezzo di alcune bevande ad alto tenore calorico, con il fine di ridurre il fenomeno dell’obesità giovanile e non. Il gettito, si legge  sul Corriere della Sera, sarebbe poi destinato a “campagne di prevenzione e di promozione di corretti stili di vita e ad alcuni interventi mirati in campo sanitario”.

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10
Mag
2012

Breve profilo del caos – di Gerardo Coco

Riceviamo e volentieri pubblichiamo da Gerardo Coco.

Lo scorso aprile George Soros scriveva sul Financial Times: l’Europa è entrata nella fase letale. Per sottrarla a questo destino il finanziere suggeriva la revisione del fiscal compact e, come gli è congegnale, anche fantasiose ingegnerie finanziarie. In realtà l’Europa è un morto vivente a cui nessuna operazione finanziaria, nessuna revisione di patto fiscale, nessun patto per lo sviluppo può ormai restituire vita. E a questo cadavere politico/economico privo di soluzioni socialmente ed economicamente realizzabili, ora non restano di vitale che sussulti di risentimento e antipatia verso il responsabile della cura che avrebbe creato la malattia: la Germania (ma a Maastricht gli stati membri cosa pensavano di aver firmato nel 1997? un accordo su come vivere alle spalle di un superstato garantito dal Quarto Reich?).

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