In Usa c’è chi finanzia la politica a carte scoperte.
Si stanno scaldando i motori per le presidenziali americane di novembre e uno degli aspetti su cui media e opinione pubblica prestano maggiore attenzione è la raccolta fondi dei candidati. Ha suscitato scalpore la donazione da 10 mln di dollari di Sheldon Adelson, il re delle case da gioco di Las Vegas, ad un superPAC che sostiene Mitt Romney (i superPAC sono organizzazioni di pressione politica che possono accettare donazioni senza limiti). Il New York Times ha subito mostrato il “ditino alzato” per stigmatizzare la figura di Adelson, “il magnate dei casinò che negli ultimi tre anni ha fatto più soldi rispetto a qualsiasi altro americano. Egli è la perfetta illustrazione dello squallido stato della politica del denaro, sborsare la maggiore donazione politica nella storia per far avanzare la propria agenda personale, ideologica e finanziaria, che è selvaggiamente in contrasto con le esigenze della nazione” (dove per “esigenze della nazione” si devono intendere le idee e gli interessi patrocinati dal NY Times).