9
Lug
2012

Spending review a tempo scaduto?

Se una famiglia tagliasse di 15 euro il suo budget mensile di 1500 euro, sarebbe un “macelleria sociale” o una “riforma epocale” dello Stato?

Quando parliamo della spending review è bene comprendere quale sia il livello di spesa raggiunto e di quanto siano i tagli. Infatti la spending review vede una diminuzione reale di circa l’1 per cento della spesa pubblica. Ancora troppo poco, visti i circa 800 miliardi di euro che lo Stato si trova a spendere ogni anno.

Non è questione di populismo o meno, ma è necessario guardare i dati. Tra il 1995 e il 2010 l’Italia ha accumulato oltre 650 miliardi di deficit e il rapporto debito su prodotto interno lordo ha ormai superato il 120 per cento.

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9
Lug
2012

Critiche e spread, Monti ha torto ma Squinzi…pure

Trovo risibile l’argomento di Monti “chi critica alza lo spread”.  Dice solo implicitamente che intende candidarsi in ploitica, e non c’è nulla di male, basta saperlo. Ma l’argomento l’abbiamo già udito letteralmente da Berlusconi e altri suoi predecessori. Se questo fosse il criterio, prima di Confinduistria dovremmo bandire innanzitutto la Cgil. E se siete benpensanti che di Monti apprezzano comunque che la colpa del disastro italiano non sia sua – vero! – e pensate che Confindustria in ogni caso sia più “istituzione” della Cgil e dunque dovrebbe naturalmente moderare le parole, non so dovre andremmo a finire se usassimo lo stesso metro per molti pm o per Repubblica. Il punto dunque non è questo, anche se ovviamente molti industriali pensano legittimamente che Confindustria debba avere rapporti istituzionali corretti coi governi in carica e debba dare comunque una mano a un governo che ha credito in sede internazionale, e per questo hanno risposto affermativamente alla chiamata contro Squinzi che Montin ha lanciato. Il punto è che se a noi sembra che Monti abbia torto nel modo e nella forma, Squinzi con le sue dichiarazioni alla Cgil ha invece …. torto nella sostanza! Read More

9
Lug
2012

Grazie Monti!

In un periodo in cui la disoccupazione ha raggiunto il livello record del 10,1% con una incidenza sul comparto giovanile del 36,2% la novella disciplina del lavoro contribuirà certamente ad incrementare la folla degli inoccupati. È la conseguenza inevitabile della presupponenza di chi non ha la più pallida idea di cosa significhi aver bisogno di trovare un lavoro, qualunque lavoro, purché si possa portare a casa qualche soldo.

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9
Lug
2012

Se la spending review è macelleria sociale anche per confindustria – di Enrico Zanetti

Riceviamo e volentieri pubblichiamo da Enrico Zanetti.

La revisione della spesa cui sta dando corso il Governo è tardiva e insufficiente.

È tardiva perché doveva essere il primo degli interventi, lo scorso gennaio, dopo la paurosa mazzata di tasse, introdotte nel semestre precedente per far fronte, alla meno peggio, alle esigenze di immediato risanamento del bilancio pubblico.

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7
Lug
2012

Tagliaspese: l’aritmetica dice no

Ci sono tante cose buone e guste nel taglia spese? L’ho già scritto subito e anche qui ieri sera, certo che sì, a cominciare dai 295 uffici giudiziari in meno. a tante altre cose. Desidero però richiamare l’attenzione di tutti su un punto essenziale, almeno per me. E’ il primo punto di fondo. Per il quale se cambiate nome al provvedimento, alla va bene e c’intendiamo. Altrimenti no, ed è abile truffa verbale statalista. Or che abbiamo letto le tabelle riepilogative del decreto, sappiamo che la somma totale di tagli di spesa triennale  è pari a circa 26 miliardi. Ma di questi 26 miliardi, 22,76 vanno a copertura di nuova spesa. Il contenimento reale di spesa è dunque pari  a 3,2 miliardi IN TRE ANNI! Chiamiamolo cambia-spresa, non taglia-spesa, il decreto, e allora va bene. Plaudiamo al fatto che spendere meno in microuffici giudiziari e centralizzare procedure di procurement su piattraforme tecnologiche è cosa buona e giusta. Anche se la solita taglia sull’industria farmaceutica è una roba da selvaggi comunisti. Ma la spesa pubblica sarà TAGLIATA quando qualcuno la farà davvero SCENDERE per meno tasse A LAVORO E IMPRESA.  Altrimenti, lo Stato continuerà a dire che l’anno prossimo vi mette una nuova tassa, per coprire il cui gettito che serve a coprire spesa crescente ci sarà un governo che tecnico e illuminato che vi venderà come tagli alla spesa ciò cjhe serve ad evitare la tassa agguntiva, mm nel frattempo la spesa non scende affatto e le tasse restano da assassini. Non è di questo, che c’è bisogno. E se pensate che sia pregiudizio verso Monti o nostalgis di Berlusca, sbagliate due volte.

5
Lug
2012

Un paio di riflessioni sul LIBOR truccato

Ci risiamo. Le banche, a quanto pare prevalentemente inglesi, hanno di nuovo fatto le furbe. Si sono fabbricate addosso un tasso interbancario a seconda delle comodità, più basso quando c’era da raccogliere denaro, più elevato quando si trattava di prestarlo, il denaro.
Giusta indignazione e grande levata di scudi. Evviva, un altro buon argomento con cui indignarci in questi giorni così densi di materia prima.
Però, c’è un però: come risolvere il problema e come sanzionare i comportamenti scorretti? E qui un pò tutti hanno dato “il meglio” di sè: aumentare la regolamentazione; controllare più da vicino; imporre una superauthority; emanare sanzioni a ogni piè sospinto; e via così.
Insomma, la solita minestrina di chi ormai ha rinunciato a pensare e ha abdicato il pensiero e l’azione ad altri.
Allora, lasciatemi lanciare qualche piccola provocazione:
1) possibile soluzione del problema 1: e se invece di aumentare i controlli e fare la voce cattiva, si aumentasse il numero di partecipanti al panel delle banche che suggeriscono quotidianamente il prezzo del LIBOR (e dell’EURIBOR)? Invece di scappare dal mercato, forse sarebbe meglio inspessirlo; sarebbe forse un’alternativa da prendere in considerazione;
2) possibile soluzione del problema 2: e se invece del calcolo della media, si calcolasse la maediana dei valori? Tutti quelli che masticano un pò di statistica sanno che con la mediana si toglierebbe di mezzo il problema degli “outlier”: così, se una banca, per proprie convenienze momentanee, dovesse proporre un valore palesemente “fuori mercato” vedrebbe la propria proposta evaporare grazie all’utilizzo della mediana;
3) meccanismo sanzionatorio: qualcuno mi spiega per quale sia il vantaggio di erogare multe alle banche? a chi giova? chi incassa questo denaro? I veri danneggiati, i piccoli mutuatari, in realtà non ne traggono alcun beneficio. E si provasse a trovare qualche meccanismo che in qualche modo “retroceda” questi indebiti vantaggi a coloro che nei giorni di alterazione del mercato dei tassi hanno subito un danno?

5
Lug
2012

In Usa c’è chi finanzia la politica a carte scoperte.

Si stanno scaldando i motori per le presidenziali americane di novembre e uno degli aspetti su cui media e opinione pubblica prestano maggiore attenzione è la raccolta fondi dei candidati. Ha suscitato scalpore la donazione da 10 mln di dollari di Sheldon Adelson, il re delle case da gioco di Las Vegas, ad un superPAC che sostiene Mitt Romney (i superPAC sono organizzazioni di pressione politica che possono accettare donazioni senza limiti). Il New York Times ha subito mostrato il “ditino alzato” per stigmatizzare la figura di Adelson, “il magnate dei casinò che negli ultimi tre anni ha fatto più soldi rispetto a qualsiasi altro americano. Egli è la perfetta illustrazione dello squallido stato della politica del denaro, sborsare la maggiore donazione politica nella storia per far avanzare la propria agenda personale, ideologica e finanziaria, che è selvaggiamente in contrasto con le esigenze della nazione” (dove per “esigenze della nazione” si devono intendere le idee e gli interessi patrocinati dal NY Times). Read More

4
Lug
2012

Sanità. The first cut isn’t the deepest

La “spending review” è uno strumento di importanza cruciale, se pensiamo che anche la spesa pubblica non sfugga alla regola del conoscere per deliberare: è necessario capire dove e come effettivamente lo Stato spende, per potere tagliare con efficacia.

L’obiettivo di lungo periodo dovrebbe essere quello di una spesa più leggera e quindi più sostenibile, coerente con una riduzione del raggio d’azione del pubblico. L’obiettivo di breve del governo è mostrare risultati tangibili nei prossimi mesi. I due collidono.

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