20
Lug
2012

Il fallimento spagnolo e i rischi per l’Europa.

La Spagna è in rivolta. La protesta contro i tagli del Governo guidato da Mariano Rajoy è esplosa nella giornata di ieri nelle principali piazze delle maggiori città iberiche. E proprio nella giornata di ieri si sono avute maggiori informazioni circa il salvataggio spagnolo da parte dell’Unione Europea.

Non è un salvataggio del solo sistema bancario, ma di tutto lo Stato. Lo stesso ministro dell’Economia spagnolo Montoro ha ammesso davanti al Parlamento che la Spagna, senza l’intervento europeo, non avrebbe avuto i soldi per pagare gli stipendi.

È davvero così grave la situazione spagnola o il Ministro ha esagerato le proprie affermazioni per giustificare i tagli davanti all’opinione pubblica?

Read More

19
Lug
2012

Donne che odiano le donne

“Leggi questo pezzo e poi dimmi che ne pensi”, mi dice la mia amica Mavi sabato pomeriggio lanciandomi l’Internazionale dall’altra parte del divano mentre il suo Pietro (quasi duenne) cerca di difendersi dall’assalto della mia Matilde (quasi treenne) che pare un’agente del Mossad . Prendo il settimanale, leggo l’articolo. Si tratta del coming out di Anne-Marie Slaughter, super professoressa di Princeton ed ex consigliera di Obama, che spiega i motivi per cui si è dimessa dall’incarico alla Casa Bianca. Per arrivare ad emettere una sentenza: «le donne non possono avere tutto».

Read More

17
Lug
2012

In difesa delle agenzie di rating

Da tempo è giunto fra noi comuni mortali un mostro da azzannare per tutti i malanni che ci crea: le agenzie di rating, accozzaglia di individui accusati di volere il male dell’Italia e di tutti noi, penalizzandoci oltre misura e determinando un aumento dello spread eccessivo rispetto alle nostre reali condizioni economiche.
E’ convinzione di chi scrive che invece le cose non stiano esattamente in questo modo. Da dove traggo questa convinzione? Dall’aver studiato (scientificamente) per anni il loro comportamento.
Semplificando, tre sono gli aspetti che vengono rimproverati alle agenzie, che di seguito esamino brevemente:
1) le agenzie operano in conflitto d’interesse. Il rating infatti è pagato dalle stesse istituzioni (banche, aziende, istituzioni pubbliche centrali e locali) e dunque il sospetto che ne viene fuori è che una loro remunerazione migliore potrebbe contribuire ad “addolcire” il rating stesso. Con la cultura del sospetto non si arriva molto lontano, a mio avviso. Ad oggi, non esistono evidenze di sistematico comportamento “deviato” in tale direzione e dunque non ritengo ragionevole accusarle di “sicuro” comportamento improprio.
2) le agenzie commettono degli errori, e dunque sono inaffidabili. Scusate, ma chi non commette errori? Mi sapete citare una qualsiasi istituzione che finora non abbia commesso errori? Anzi, e qui mi rendo conto di attirarmi gli strali di molti, commettere errori, per alcuni versi, può anche rivelarsi una buona cosa. Il motivo? Perchè vuol dire che i giudizi attribuiti dalle agenzie non sono meccanici e/o automatici ma richiedono anche le opinioni soggettive degli analisti, i quali, come tutti gli esseri umani, possono commettere errori. L’importante è che questi ultimi non siano commessi sistematicamente (e non vi sono evidenze in tal senso) o con dolo (e anche in questo caso l’operato illecito in alcuni casi è tutto ancora da dimostrare, se permettete).
3) le agenzie hanno un potere eccessivo, e dunque vanno “ridimensionate”. Anche ammettendo che ciò sia vero, questo potere da dove deriva? Dalla (straripante) regolamentazione dei mercati finanziari, la quale in più ambiti ha inserito l’obbligo del rating per le emissioni su determinati mercati (e limiti di investimenti agli investitori istituzionali in enti senza rating o con rating insufficienti).
Molto altro si potrebbe dire ma mi fermo per il momento qui. Accusare le agenzie di rating di essere la causa dei nostri mali, è come accusare il termometro di essere la causa della febbre. Di più. Accusare le agenzie di rating spesso nasconde la malafede di coloro i quali vogliono i coprire le vere ragioni della crisi, accusando altri e non sè stessi.
Come se ne viene fuori? Per esempio, aumentando il numero delle agenzie, non certo imponendo superauthorities o, ancora peggio, creando un’agenzia europea. Che sarebbe il classico rimedio peggiore del male….

16
Lug
2012

Aiuti per le zone terremotate, veramente? — di Barbara Franchini

Trasmettiamo questo articolo scritto da Barbara Franchini per Chicago-blog. Oggi l’autrice interviene a “La versione di Oscar” su Radio24.

In questi giorni il controverso D.L.74/2012 sta per essere convertito in legge. Non posso che esprimere tutta la mia preoccupazione in caso questo decreto venga convertito senza modificazioni.
Infatti dietro al titolo “aiuti per le zone terremotate” che molti giornalisti abbinano a questo D.L. si celano anche alcuni articoli che provocano e provocheranno molti danni alle aziende delle zone nel “cratere” (cioè incluse nell’allegato 1)

Vorrei riassumere questi punti di cui si parla veramente troppo poco e i cui effetti sul tessuto imprenditoriale emiliano saranno veramente devastanti.

Read More

13
Lug
2012

La stamperia fotovoltaica – di Gionata Picchio

Riceviamo e pubblichiamo di Gionata Picchio (Staffetta Quotidiana).

L’estenuante partita sugli incentivi al fotovoltaico è chiusa. È del 5 luglio l’emanazione V Conto Energia e da ieri sappiamo anche da quando si applicherà esattamente: il tetto di 6 (sei) miliardi di sussidi l’anno è stato raggiunto il 12 luglio e il nuovo schema sarà in vigore dal 27 agosto. Inevitabile la nuova (l’ultima?) salva di proteste delle associazioni di settore, nel consueto tono un po’ vittimista e apocalittico – del genere “moriremo tutti”. Anche se non mancano, tra i rappresentanti della green economy, voci fuori dal coro, capaci di guardare il nuovo scenario con occhi pragmatici, riconoscendo quanto sia ormai vicino un solare senza incentivi del tutto. E pronte, piuttosto, a sfidare governo e Autorità a fare la loro parte, dimostrando coi fatti che l’obiettivo dei tagli non era soffocare un settore scomodo.

Read More

13
Lug
2012

Attirare talenti per creare occupazione — di Massimo Brambilla

Riceviamo e volentieri pubblichiamo da Massimo Brambilla.

Appare progressivamente evidente che lo scenario che si sta delineando nell’economia Italiana è sotto molti aspetti assimilabile a quello che ha caratterizzato le fasi post belliche. L’unica differenza è che l’Italia eredita un periodo storico in cui il nemico non era esterno ma interno vale a dire una classe dirigente che per decenni ha sommato in se stessa un micidiale mix di incompetenza ed irresponsabilità che ha progressivamente devastato non solo le risorse finanziarie dello Stato ma lo stesso tessuto economico del Paese, andando, in ampie fasce della popolazione ad erodere la cultura e la comprensione delle dinamiche del mercato.

Read More

13
Lug
2012

Giustizia ingiustamente cara!

Avevo già segnalato in un precedente intervento (“www.chicago-blog.it/2012/02/01/giustizia-sempre-piu-cara-e-ce-chi-ne-approfitta/”) come alcuni Uffici Giudiziari dal 1° gennaio 2012 stessero pretendendo indebitamente il pagamento del contributo unificato (sostitutivo dell’Imposta di Bollo, della Tassa di Iscrizione a Ruolo delle cause, dei Diritti di Cancelleria, …) in misura maggiore (il 50% o il 100% in più!) di quella dovuta approfittando di una formulazione equivoca e maldestra dell’art. 28 c. 3 della L. 183/2011): con ciò Amministrazione della Giustizia ha incassato ingiustamente importi maggiorati (secondo le istruzioni delle varie Cancellerie) per le cause incardinate in grado di appello o davanti all Corte Suprema di Cassazione durante i primi sei mesi del 2012 (il 30.06.2012 scadeva l’impugnazione delle Sentenze interessate e cioè quelle pubblicate o depositate entro il 31.12.2011).
Fuori tempo massimo è risultato che avevo ragione!
Con una Nota del Dipartimento della Giustizia diffusa il 05.07.2012 Read More

11
Lug
2012

Le surreali voci su patrimoniali e affini – di Enrico Zanetti

Riceviamo e volentieri pubblichiamo da Enrico Zanetti.

Sono passati poco più di sei mesi da una delle più grandi mazzate fiscali di tutti i tempi.

In questi sei mesi, al netto di qualche liberalizzazione e semplificazione di facciata, si è visto poco o nulla.

Solo di recente, sotto l’incalzare dello spread, il Governo ha abbozzato dei tagli di spesa che, per quanto tardivi e insufficienti, fanno sperare si stia finalmente rassegnando a imboccare l’unica via che avrebbe sin dal principio dovuto intraprendere.

Read More