24
Lug
2012

Lo spread: se patrimoniale, pronti alle piazze

Sono cominciati i giorni di passione. Quelli veri, per Grecia, Spagna e Italia. Dopo tante manovre correttive, e mentre è in corso una profonda recessione che colpisce i redditi delle famiglie e mette alle corde le imprese. Dopo 31 mesi di crisi dell’euroarea, dopo 26 eurovertici e molti mezzi passi avanti sulla via di meccanismo un po’ più cooperativi contro la divaricazione del rischio sovrano nell’euroarea. Eppure questa volta la sensazione è che siamo proprio al dunque. Alla prova finale. Lo spread italiano ieri oltre quota 520 e quello spagnolo 100 punti più su si devono infatti a un fatto concreto. Ai mercati, l’indicazione data è di provare il tutto per tutto entro il mese di agosto. E i mercati ci proveranno eccome, come si è visto ieri.
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24
Lug
2012

Hanno ragione i comuni a piangere miseria?

I sindaci sono scesi in piazza per protestare contro i tagli della “spending review”, al grido che, in assenza di provvedimenti, non saranno più in grado di “garantire i servizi essenziali” (o variazioni sul tema). Il presidente dell’Anci, Graziano Del Rio, ha detto:

Il paese si deve chiedere perché i sindaci scendono in piazza.

Infatti ce lo chiediamo tutti visto che, a guardare i numeri, non pare che la spesa locale corrente stia oggi soffrendo nulla di diverso da un modesto freno alla crescita.

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22
Lug
2012

L’Europa che declina sotto il peso delle tasse

Da ormai una dozzina di anni l’Iref (Institute for Research on Economic and Fiscal Issues) va pubblicando analisi e rapporti che riguardano i sistemi tributari europei, in primo luogo con l’obiettivo di monitorare i mutamenti in atto e sviluppare una comparazione che aiuti a cogliere i benefici e gli oneri delle diverse strategie adottate. Da parecchi anni, IREF pubblica anche un suo “yearbook” che interpella studiosi di molte realtà nazionali differenti, coinvolge vari think-tank e si propone soprattutto di fare il punto su quanto è accaduto nell’arco degli ultimi dodici mesi.

L’ultima edizione, curata da Pierre Garello e dedicata al 2011 (“Taxation in Europe 2012”), mostra più di una ragione di interesse, non fosse altro perché l’anno scorso è stato segnato da una lunga serie di problemi finanziari che hanno obbligato i governi a ripetuti interventi e aggiustamenti. (Il testo può essere scaricato direttamente dal sito dell’IREF.) Read More

20
Lug
2012

Paradigma del Gabelliere — di Massimo Sileoni

Ovvero come trasformare le pieghe della vita del cittadino in imposte, tasse o tributi da riscuotere

Riceviamo e volentieri pubblichiamo da Massimo Sileoni.

Massimalismo e minimalismo. L’uso del termine massimalismo è stato spesso usato in politica per segnare ortodossie che non ammettevano deroghe. Mentre quando si parla di minimalismo si pensa alle arti figurative, oppure ad un particolare filone della letteratura, specialmente americana, nel quale lo sguardo dello scrittore cade sulle piccole cose quotidiane. Particolari minimi che, tuttavia, mantengono un legame con i grandi temi trattati dai classici della letteratura.

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20
Lug
2012

Il temporary shop del fotovoltaico — di Lucia Navone

Riceviamo e volentieri pubblichiamo da Lucia Navone.

Con il varo del V conto energia arrivano puntuali le lamentele degli operatori del settore fotovoltaico che, ancora una volta, sono i perseguitati di turno. La cosa curiosa è che, prima di diventare delle vittime designate su cui il Governo ha deciso di puntare i propri fucili, sono stati comunque baciati dalla fortuna perché il sole in Italia non manca quasi mai.

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20
Lug
2012

Il fallimento spagnolo e i rischi per l’Europa.

La Spagna è in rivolta. La protesta contro i tagli del Governo guidato da Mariano Rajoy è esplosa nella giornata di ieri nelle principali piazze delle maggiori città iberiche. E proprio nella giornata di ieri si sono avute maggiori informazioni circa il salvataggio spagnolo da parte dell’Unione Europea.

Non è un salvataggio del solo sistema bancario, ma di tutto lo Stato. Lo stesso ministro dell’Economia spagnolo Montoro ha ammesso davanti al Parlamento che la Spagna, senza l’intervento europeo, non avrebbe avuto i soldi per pagare gli stipendi.

È davvero così grave la situazione spagnola o il Ministro ha esagerato le proprie affermazioni per giustificare i tagli davanti all’opinione pubblica?

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19
Lug
2012

Donne che odiano le donne

“Leggi questo pezzo e poi dimmi che ne pensi”, mi dice la mia amica Mavi sabato pomeriggio lanciandomi l’Internazionale dall’altra parte del divano mentre il suo Pietro (quasi duenne) cerca di difendersi dall’assalto della mia Matilde (quasi treenne) che pare un’agente del Mossad . Prendo il settimanale, leggo l’articolo. Si tratta del coming out di Anne-Marie Slaughter, super professoressa di Princeton ed ex consigliera di Obama, che spiega i motivi per cui si è dimessa dall’incarico alla Casa Bianca. Per arrivare ad emettere una sentenza: «le donne non possono avere tutto».

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17
Lug
2012

In difesa delle agenzie di rating

Da tempo è giunto fra noi comuni mortali un mostro da azzannare per tutti i malanni che ci crea: le agenzie di rating, accozzaglia di individui accusati di volere il male dell’Italia e di tutti noi, penalizzandoci oltre misura e determinando un aumento dello spread eccessivo rispetto alle nostre reali condizioni economiche.
E’ convinzione di chi scrive che invece le cose non stiano esattamente in questo modo. Da dove traggo questa convinzione? Dall’aver studiato (scientificamente) per anni il loro comportamento.
Semplificando, tre sono gli aspetti che vengono rimproverati alle agenzie, che di seguito esamino brevemente:
1) le agenzie operano in conflitto d’interesse. Il rating infatti è pagato dalle stesse istituzioni (banche, aziende, istituzioni pubbliche centrali e locali) e dunque il sospetto che ne viene fuori è che una loro remunerazione migliore potrebbe contribuire ad “addolcire” il rating stesso. Con la cultura del sospetto non si arriva molto lontano, a mio avviso. Ad oggi, non esistono evidenze di sistematico comportamento “deviato” in tale direzione e dunque non ritengo ragionevole accusarle di “sicuro” comportamento improprio.
2) le agenzie commettono degli errori, e dunque sono inaffidabili. Scusate, ma chi non commette errori? Mi sapete citare una qualsiasi istituzione che finora non abbia commesso errori? Anzi, e qui mi rendo conto di attirarmi gli strali di molti, commettere errori, per alcuni versi, può anche rivelarsi una buona cosa. Il motivo? Perchè vuol dire che i giudizi attribuiti dalle agenzie non sono meccanici e/o automatici ma richiedono anche le opinioni soggettive degli analisti, i quali, come tutti gli esseri umani, possono commettere errori. L’importante è che questi ultimi non siano commessi sistematicamente (e non vi sono evidenze in tal senso) o con dolo (e anche in questo caso l’operato illecito in alcuni casi è tutto ancora da dimostrare, se permettete).
3) le agenzie hanno un potere eccessivo, e dunque vanno “ridimensionate”. Anche ammettendo che ciò sia vero, questo potere da dove deriva? Dalla (straripante) regolamentazione dei mercati finanziari, la quale in più ambiti ha inserito l’obbligo del rating per le emissioni su determinati mercati (e limiti di investimenti agli investitori istituzionali in enti senza rating o con rating insufficienti).
Molto altro si potrebbe dire ma mi fermo per il momento qui. Accusare le agenzie di rating di essere la causa dei nostri mali, è come accusare il termometro di essere la causa della febbre. Di più. Accusare le agenzie di rating spesso nasconde la malafede di coloro i quali vogliono i coprire le vere ragioni della crisi, accusando altri e non sè stessi.
Come se ne viene fuori? Per esempio, aumentando il numero delle agenzie, non certo imponendo superauthorities o, ancora peggio, creando un’agenzia europea. Che sarebbe il classico rimedio peggiore del male….

16
Lug
2012

Aiuti per le zone terremotate, veramente? — di Barbara Franchini

Trasmettiamo questo articolo scritto da Barbara Franchini per Chicago-blog. Oggi l’autrice interviene a “La versione di Oscar” su Radio24.

In questi giorni il controverso D.L.74/2012 sta per essere convertito in legge. Non posso che esprimere tutta la mia preoccupazione in caso questo decreto venga convertito senza modificazioni.
Infatti dietro al titolo “aiuti per le zone terremotate” che molti giornalisti abbinano a questo D.L. si celano anche alcuni articoli che provocano e provocheranno molti danni alle aziende delle zone nel “cratere” (cioè incluse nell’allegato 1)

Vorrei riassumere questi punti di cui si parla veramente troppo poco e i cui effetti sul tessuto imprenditoriale emiliano saranno veramente devastanti.

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