23
Ago
2012

Guarguaglini, Finmeccanica, la conferma del perché si debba privatizzare

Avete letto l‘intervista scoop di Giorgio Meletti a Pierfrancesco Guarguaglini, pubblicata stamane sul Fatto? Fareste bene a leggerla, anche se magari non siete appassionati alle vicende del conglomerato pubblico italiano tra i maggiori gruppi mondiali nels ettore della difesa e tecnologie di sicurezza.  Nelle parole del manager di lungo corso di Finmeccanica – è lui ad averla guidata per miolti anni con piglio deciso, facendola entrare nel mercato britannico acquisendo Wstland e in quello USA acquisendo DRS – poi dimissionato a dicembre scorso dall’attuale governo dopo un’anno e mezzo di inchieste giudiziarie (ancora pendenti) sulla gestione sua e di sua moglie che era a capo della controllata SELEX – qualunque cosa possiate pensare di ciò che Finmeccanioca è ed è diventata, e delle stesse idnagini che sin trascinano da anni senza produrre ancora conclusioni chiare sulle responsabilità penali personali e della società ex lege 231, c’è infatti la miglior conferma del perché debba cadere uno dei non possumus più cari alla poltiica italiana di destra, sinistra e centro: vendere le quote di controllo delle grandi società ancora pubbliche, restando in possesso della sola golden share. E’ una delle modalità attraverso le quali noi di www.fermareildeclino.it ci proponiamo di abbattere il debito pubblico mediante cessione di attivi patrimoniali altrettanto pubblici, e non privati mediante tasse patrimoniali. E’ un punto essenziale del nostro programam dis volta per riprendere il sentiero della crescita. Read More

23
Ago
2012

Defiscalizzare le infrastrutture? Basterebbe un po’ di normalità

Il viceministro dello Sviluppo economico, Mario Ciaccia, ha proposto l’esenzione dall’Iva degli investimenti infrastrutturali “per i quali sia accertato, dal punto di vista tecnico, che non sono sostenibili per un piano economico e finanziario con l’attuale gravame di Iva”. L’entusiasmo degli operatori è fuoriluogo per almeno due ragioni. Primo: non si farà. Secondo: se lo si facesse, sarebbe sbagliato.

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19
Ago
2012

Sulla lotta all’evasione i toni del governo hanno stufato — di Enrico Zanetti

Riceviamo e volentieri pubblichiamo da Enrico Zanetti.

C’è qualcuno che dubita che la lotta all’evasione fiscale debba costituire una delle principali priorità che deve avere nella propria agenda qualsiasi governo italiano?

Sicuramente no.

C’è pero’ una schiera sempre più folta di cittadini che, non a torto, va convincendosi del fatto che, per il Governo attualmente in carica, la lotta all’evasione sia divenuta qualcosa di più simile a una vera e propria fissazione.

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17
Ago
2012

L’occhio vigile dell’Enac

L’Istituto Bruno Leoni ha pubblicato, ieri, un Focus sulla vicenda Windjet a firma di Andrea Giuricin. Tra le altre cose Andrea si chiedeva:

Se il presidente Riggio ha dichiarato che sapeva della situazione delicata da oltre un trimestre, non si capisce il perché non abbia ritirato la licenza o dato quella temporanea alla compagnia siciliana.

Il presidente Riggio si è offeso.

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14
Ago
2012

Cinesi a rischio scottatura in Puglia — di Lucia Navone

Riceviamo  e volentieri pubblichiamo da Lucia Navone.

Il sole in Puglia è feroce e, se preso in abbondanza, può fare molto male. Se poi, ad esporsi ai raggi, sono dei cinesi, è ancora più pericoloso: ci si può scottare o, addirittura, rischiare un’insolazione pesante.

Ed è proprio quello che in questi giorni d’estate – mentre migliaia di turisti si sollazzano sotto i raggi pugliesi –  sta accadendo alla cinese Suntech, azienda leader mondiale del solare (quotata al Nyse) che nel 2011 ha realizzato circa il 45% del suo fatturato (3,1 miliardi di dollari) nel Vecchio Continente.

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9
Ago
2012

I trecentomila torti dell’ingegner Moretti

Volete una dimostrazione di quanto la somma tra un quadro regolatorio frammentato, la forte influenza della politica, la mancata separazione delle reti e la proprietà pubblica possano far male al mercato e ai consumatori? Se sì, leggete e gustatevi le 136 pagine con cui l’Antitrust eroga una sanzione di 300.000 euro a Ferrovie dello Stato per i comportamenti scorretti attraverso i quali ha estromesso la concorrente Arenaways dal mercato. Questa decisione rende giustizia a una polemica durata diversi anni. Purtroppo arriva a un anno esatto dalla presentazione dell’istanza fallimentare per la società alessandrina.

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8
Ago
2012

La spending review resta da fare dopo Monti

No, la prima spending review avviata dal governo Monti non basta. E non per demerito del governo tecnico, che ha comunque fatto bene a muovere tale passo. Per comprendere il fondamento della richiesta di chi, come me e i firmatari del manifesto – appello che si può leggere su fermareildeclino.it, chiede che ci si inoltri su tagli di spesa pubblica corrente nella dimensione di almeno 6 punti di Pil in 5 anni, occorrono alcune premesse.
La prima equivale alla ragione di fondo della crisi italiana. Che per alcuni si deve all’euro privo di meccanismi cooperativi o ai “cattivi” tedeschi, mentre per chi la pensa come noi si deve all’azzardo morale imperdonabile consumato dalla politica italiana, che ha dissipato i sette punti di Pil l’anno di minori interessi sul debito pubblico regalatici dall’euro per otto anni, preferendo invece alzare spesa, tasse e debito. Ergo se si parte da questo presupposto è l’Italia che deve risolvere il suo problema, vi siano o non vi siano meccanismi di più stretta solidarietà europea, perché ha gli strumenti per farlo. Per chi la pensa come me, lo strumento è una credibile, pluriennale, massiccia strategia di abbattimento del debito attraverso cessione di attivo patrimoniale pubblico, senza coinvolgere il patrimonio dei privati. L’attivo pubblico ha capienza tale da risolvere il problema, tutte le obiezioni sono affrontabili a meno di credere che la patrimoniale privata sia preferibile. Read More

8
Ago
2012

Due mosse per il Pil a picco

La recessione italiana si fa più dura, accelera in velocità e colpisce dove fa più male. Non è solo il dato del secondo trimestre in quanto tale a preoccupare, con una caduta del Pil dello 0,7 per cento congiunturale e del 2,5 per cento su base tendenziale, cioè proiettata sull’anno. Il fatto più preoccupante è che a giugno la caduta si fa più intensa nella produzione industriale, che registra un -7 per cento cumulato su base semestrale 2011 e un -8,2 su base annuale 2012. Per un mercato come quello italiano, che realizza gran parte della sua crescita potenziale dall’ export manifatturiero dopo più di un decennio di asfissia del mercato domestico che pure vale il 75 per cento del Pil, la caduta dei volumi manifatturieri implica fatica crescente anche sui mercati Esteri, dove i valori realizzati dalle imprese italiane erano superiori al 2007 malgrado ormai 30 punti di volumi industriali in meno. Read More