13
Set
2012

Ma con Milanosport il Comune deve cambiare rotta

L’assessore allo Sport e Benessere del Comune di Milano, Chiara Bisconti, ha risposto alla proposta, che formulavo in questa ricerca, di chiudere Milanosport S.p.A. e vendere gli impianti sportivi comunali. Dall’intervista emerge che la presente amministrazione comunale non prenderà in considerazione questa idea, ma seguirà le seguenti direzioni: dare in gestione diretta altri impianti e cercare di ridurre il passivo della partecipata che il Comune è chiamato ogni anno a ripianare. Da contributo di otto milioni di euro nel 2011, l’obiettivo è di “chiudere fra tre anni a meno 2 milioni, concentrando i nostri sforzi sulle piscine.”

Dopo più di vent’anni che questo modello di gestione degli impianti degli impianti sportivi comunali  dà prova di essere fallimentare, davvero Milanosport merita un’altra possibilità?  Read More

12
Set
2012

La corte tedesca e la colpa italiana

Gli otto giudici della Corte Costituzionale tedesca non hanno deluso i mercati e fan dell’Europa. La Germania può dunque tranquillamente ratificare l’ESM, il fondo salva-Stati che costituisce un’evoluzione migliorata del precedente EFSF, e che era già stato approvato dal Bundestag con un’ampia maggioranza bipartisan, anche se con defezioni nelle file della CDU e della CSU. Ma la Corte di Kalrsuhe ha posto delle condizioni. Che però non sono così pesanti come si poteva temere.

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12
Set
2012

La Foglia di fico della BCE — di Gerardo Coco

Riceviamo e volentieri pubblichiamo da Gerardo Coco.

La Germania decise di rinunciare al marco in favore dell’euro a patto che l’unione monetaria (UME) non socializzasse i debiti dei paesi membri trasformandosi, come è avvenuto in “unione del debito”. Pertanto, seguendo i consigli dei padri dell’unione, fece includere nel Trattato sul funzionamento dell’UE (TFEU) l’art 125 (clausola di no bail out) che recita: “La UE non risponde né si fa carico degli impegni assunti dalle amministrazioni statali o altri enti regionali e locali, cioè ogni stato è responsabile delle proprie finanze e del proprio debito”

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10
Set
2012

Perché bisogna ridurre il debito pubblico? – di Massimo Famularo

Riceviamo e volentieri pubblichiamo da Massimo Famularo (@massimofamularo).

Perché è URGENTE ridurre il debito pubblico?

Perché nessun paese sviluppato può sopravvivere senza il credito dei mercati finanziari e il nostro debito molto elevato rischia di farci perdere del tutto la fiducia dei mercati, già seriamente compromessa.

Ridurre il debito è URGENTE per tenere in vita l’apparato statale, pagare gli stipendi dei dipendenti pubblici, le pensioni e consentire alla pubblica amministrazione di continuare a funzionare.

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9
Set
2012

Alice nel paese delle meraviglie – di Gerardo Coco

Riceviamo e volentieri pubblichiamo da Gerardo Coco.

Il 6 settembre scorso il Governatore della BCE, Mario Draghi ha reso pubblico il piano per salvare l’euro e il mercato gli ha, per il momento, creduto. Gli indici di borsa spagnolo e italiano hanno guadagnato, rispettivamente il 4.9% e 4.3, mentre quello statunitense il 2%. (Ma anche l’oro è salito e questo dovrebbe far riflettere).

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8
Set
2012

Tutti i giovani Liberali sotto la Mole! – di Fabrizio Spaolonzi e Ulrich Andreas Zanconato

Riceviamo e volentieri pubblichiamo da Fabrizio Spaolonzi e Ulrich Andreas Zanconato.

Gli studenti liberali italiani si ritrovano a Torino per cambiare il loro Paese

Il 20 Ottobre 2012 gli studenti liberali di tutta Italia si ritroveranno a Torino per la prima Conferenza Nazionale organizzata da ISFIL, Italian Students For Individual Liberty.

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7
Set
2012

Comiso, nemesi della Sicilia

Di Andrea Giuricin e Luciano Lavecchia

A 5 anni dall’inaugurazione, l’aeroporto di Comiso è ancora chiuso. E’ la tipica storia italiana – fai qualche analisi d’impatto, prendi un’infrastruttura richiesta dal territorio, con fatica superi le lungaggini burocratiche, possibilmente si lucra qualche finanziamento europeo (20 milioni in questo caso) e finalmente si procedere all’inaugurazione, il giorno tanto desiderato da tutti, specie dai politici.

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7
Set
2012

Dieta di Stato. Un altro punto di vista – di Vincenzo Atella

Riceviamo e volentieri pubblichiamo da Vincenzo Atella.

Il decreto sulla Sanità appena approvato dal Consiglio dei Ministri, ha rianimato non poco la discussione sulla capacità di questo governo di fare riforme e di farle in modo oculato. Le tante critiche che che sono piovute dapprima sulla bozza di decreto e che, forse, continueranno sul decreto stesso con le più diverse motivazioni lasciano aperto qualche dubbio. Provando a raggruppare le opinioni espresse, si può dire che esistono due gruppi: uno che contesta lo Stato paternalista ed etico, ed è irriducibile nel difendere la libertà dell’individuo; un secondo che non contesta lo Stato paternalista, ma contesta il modo come si cercava di intervenire (via tasse). In quel che segue proverò prima a ragionare sui motivi per cui sia giusto o sbagliato che lo Stato intervenga in tali contesti e poi mi concentrerò sugli aspetti, più tecnici, di come sia meglio intervenire e cosa si è fatto di simile all’estero.

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