31
Ago
2012

Il Sulcis paradigma e sfida se l’Italia vuole fare sistema – di Angelo Spena

La progettualità come metodo e l’esigenza di investitori di lungo termine

Riceviamo da Angelo Spena e volentieri pubblichiamo. La questione del Sulcis è particolarmente complessa e va affrontata con attenzione. La tesi di questo articolo non è necessariamente condivisa da Chicago-blog ma riteniamo utile aprire un dibattito. Nelle prossime ore ospiteremo anche altri punti di vista.

Spariranno dalle tasche degli italiani che accendono la luce, più di duecento miliardi di euro nei prossimi venti anni per pagare la convulsa una tantum per le rinnovabili del vento e del fotovoltaico. Un prelievo forzoso spintosi al di là di ogni previsione, innescato dalla beffa fatta al decreto “salva-Alcoa” nell’estate 2010 da politici oggi immemori. Bene per i capitalisti delle rinnovabili, ma i lavoratori Alcoa sono tutt’altro che salvi.

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30
Ago
2012

L’Italia porterà i “libri in tribunale”?

I mercati hanno paura del ritorno della politica o hanno semplicemente paura della classe politica che ha portato l’Italia sull’orlo del baratro? Ne parlavo ieri su Raitre  e sembra davvero che questa classe politica non abbia compreso la gravità della situazione.

Vi sono alcuni dati chiari che non permettono di restare tranquilli.

In primo luogo la forte recessione in cui l’Italia è caduta; tutte le stime parlano di una contrazione dell’economia di oltre 2 punti percentuali nel 2012 e una recessione che continuerà anche nel prossimo anno.

Il secondo dato che non fa dormire sonni tranquilli i mercati, ma che non dovrebbe fare dormire sonni tranquilli a tutti gli italiani è il debito pubblico. Siamo arrivati al 123 per cento del prodotto interno lordo, vale a dire circa 30 mila euro a testa per ogni italiano (bambini e anziani compresi). Un livello mai raggiunto prima, nemmeno negli anni ’90.

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30
Ago
2012

Monti e la Guerra Santa all’evasore – di Aldo Canovari

Riceviamo e volentieri pubblichiamo da Aldo Canovari .

 “Penso che l’Italia si trovi in uno stato di difficoltà soprattutto a causa dell’evasione fiscale” (Dalla recente intervista a “Famiglia cristiana”).

Ma è concepibile che un Presidente del consiglio, per di più addottorato in economia, rilasci simili dichiarazioni ad un Paese massacrato dagli sperperi degli apparati pubblici, rapinato dagli Enti impositori statali, regionali, provinciali, comunali…, un Paese letteralmente schiacciato dal Fisco, con una pressione fiscale superiore al 50% e un total tax rate sulle imprese di circa il 70%! Un Paese in cui il Fisco 6 volte su 10 emette accertamenti illegittimi, poi regolarmente annullati dagli organi del contenzioso tributario. Un Paese in cui i Governanti, nel comunicare i dati relativi alle tasse falsificano la realtà, continuando a presentare come REDDITI EVASI quelli “ACCERTATI”, cioè quelli “PRETESI” dal Fisco, omettendo di precisare che nella maggior parte dei casi questi “accertamenti” sono infondati perché solo frutto di arbitrarie presunzioni.

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29
Ago
2012

Una proposta per migliorare l’offerta formativa delle nostre università – di Massimo Famularo

Riceviamo e volentieri pubblichiamo da Massimo Famularo (@massimofamularo).

Discutere in modo obbiettivo delle condizioni attuali e delle possibili aree di miglioramento del nostro sistema universitario è un’operazione particolarmente complicata. Il numero chiuso è un filtro di efficienza oppure una barriera all’entrata nelle mani degli incumbent? Occorre destinare più fondi e/o utilizzare meglio quelli esistenti? Quali indicazioni dovremmo trarre dal numero elevato dei fuori corso?

Di seguito provo a suggerire un miglioramento che, pur incrementando l’efficienza del sistema, non dovrebbe incontrare resistenze di tipo ideologico o strategico.

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28
Ago
2012

Monti, basta errori

Mario Monti si appresta domani a incontrare Angela Merkel e, prima del Consiglio della Bce, il prossimo 6 settembre, di nuovo anche il presidente francese Hollande. La cancelliera tedesca ieri ha risposto ai falchi della Csu che hanno tacciato Mario Draghi di essere uno “spacciatore di moneta a dei tossicodipendenti da debito”. Ma le critiche della Bundesbank restano, come permane l’incertezza per la decisione che verrà assunta il 12 settembre dagli otto giudici componenti la Corte Costituzionale tedesca, in merito alla coerenza del fondo salva-Stati con la Legge Fondamentale tedesca. I mercati finanziari continuano con prudenza a credere che alla fine la Bce terrà fede alle parole di Draghi “faremo tutto il possibile”. Ma in Germania lo Spiegel ha rivelato che ormai la cancelliera pensa a lanciare in campagna elettorale l’idea di un nuovo Trattato, mettendo nero su bianco quei passi avanti verso l’unione politica e il coordinamento di bilancio che lasciano fredda Parigi.
I fattori di incertezza sono dunque numerosi e preoccupanti. Motivo in più per cui il governo dovrebbe muoversi con accortezza. Per evitare di lanciare segnali fuorvianti ai mercati, ai partner internazionali e agli italiani Se c’ è una materia scivolosa è quella di dar consigli a chi non ne chiede, eppure è giocoforza rivolgere tre considerazioni al governo, dopo quanto avvenuto nella breve pausa agostana e nel Consiglio dei ministri di venerdì scorso. Read More

28
Ago
2012

Leccaculo sarà lei

Dare del leccaculo a un politico non è solo un diritto garantito dalla Costituzione a tutti gli italiani: è fargli un complimento. Lo certifica il Tribunale di Genova in relazione alla richiesta di risarcimento presentata dall’onorevole Enrico Nan contro “il necchi”.

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27
Ago
2012

Grande Brera: nessuna rinascita con soldi pubblici garantiti – di Luca Nannipieri

Riceviamo e volentieri pubblichiamo da Luca Nannipieri.

La svolta alla Pinacoteca di Brera è mancata anche stavolta. Nonostante il Ministro Ornaghi abbia dichiarato che “Brera è ferma da quarantanni”, il Decreto Sviluppo del Ministro Passera, che farà nascere una fondazione di diritto privato, non apre in realtà alcun nuovo scenario. Nel testo infatti vi è un difetto notevolissimo: ancora è previsto che lo Stato, tramite il Ministero dei Beni culturali, debba versare stabilmente ogni anno 2 milioni di euro a Brera e una cifra simile anche gli enti locali. Così si blocca il cambiamento. Se si vuole che le fondazioni museali e culturali abbiano vera autonomia ed efficienza economica, che producano lavoro, ricerca scientifica e progetti innovativi, non è pensabile ad una quota fissa garantita annualmente dalle nostre tasche. Neanche se dentro le sale c’è il Cristo morto di Mantegna o Lo Sposalizio della Vergine di Raffaello.

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