15
Nov
2012

Società di capitali e professione forense, tra divieti e desideri

Nell’estate scorsa, mentre gli ordinamenti professionali venivano riformati da un regolamento della presidenza della Repubblica (d.P.R. 7 agosto 2012, n 137), in Parlamento tornava accesa la discussione sulla riforma dell’ordinamento forense, ora in terza e probabilmente definitiva lettura in Senato.

La legge, che nel testo originario ricalcava le posizioni più conservatrici del mondo forense, in primo luogo quelle dell’Organismo Unitario dell’Avvocatura e del Consiglio nazionale forense, torna a sottolineare una presunta specificità dell’avvocatura rispetto alle altre professioni, giustificando in tal modo una serie di limiti, restrizioni e prerogative utili, secondo i soggetti innanzi detti, a tutelare il prestigio, la dignità e la serietà professionale.

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14
Nov
2012

Meglio questa legge di stabilità, ma rimane un placebo – di Enrico Zanetti

Riceviamo e volentieri pubblichiamo da Enrico Zanetti.

Gli interventi fiscali previsti nel di segno di legge di stabilità vanno assumendo una fisionomia decisamente più condivisibile di quella che, all’inizio del suo iter, era sta prospettata dal Governo.

Niente baratto della sterilizzazione degli aumenti delle due aliquote IVA più elevate con la riduzione di un punto delle due aliquote IRPEF relative agli scaglioni di reddito meno elevati.

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11
Nov
2012

Fondo taglia-tasse: alba di una nuova lotta di classe.

Con un ennesimo emendamento al testo della Legge di Stabilità per il 2013 in discussione nelle sedi parlamentari si vorrebbe anticipare al 2013 l’attivazione del cd. “fondo taglia-tasse” a favore di famiglie e imprese da alimentare con gli incassi derivanti dalla lotta all’evasione (già previsto dall’art. 2 c. 36, terzo e quarto inciso, del D.L. 138/2011 a partire dal 2014). L’idea sarebbe buona e costituirebbe anche un segnale importante per dare un senso ai tanti gravosi sacrifici imposti ai Cittadini in quest’ultimo anno, ma … “non è tutt’oro quel che luppica perché

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9
Nov
2012

Il declino dell’Italia (in 3 grafici)

Alcuni studenti mi hanno chiesto quale variabile potrebbe in maniera più sintetica ed efficace rappresentare il declino economico dell’Italia dell’ultimo decennio-quindicennio. La miglior ‘fotografia’ possibile del declino è a mio avviso rappresentata dall’indice del  Pil pro capite degli italiani in standard di potere d’acquisto (PPS) calcolato ponendo sempre uguale a 100 in ogni anno lo stesso dato per l’UE a 27 paesi. Si ottiene in tal modo una linea che discende rapidamente e continuamente nel tempo senza accenno alcuno ad un’inversione di tendenza, come è possibile vedere dal grafico sottostante. Read More

8
Nov
2012

Attenti al “freno” Obama

Obama ce l’ha fatta, e ha ragione nel dire che il meglio deve ancora venire. Al di là degli entusiasmi parecchio ideologizzati con cui molti europei e italiani seguono con occhi propri e non americani le presidenziali statunitensi, infatti, sono molto pesanti i problemi finanziari ed economici con i quali Obama si troverà subito alle prese. I repubblicani hanno sbagliato tutto o quasi, col ticket Romney-Ryan. Ma quando sotto Obama si è aumentato di più del 50% in soli 4 anni lo stock di debito pubblico federale ereditato in 200 e più anni – da poco più di 10 mila miliardi di dollari a oltre 15mila – e quando da 5 anni il deficit pubblico supera o lambisce il 10% del Pil Usa ogni anno, mettere un energico freno a questo andazzo sarà il compito più difficile. Soprattutto perché Obama si troverà alla Camera dei Rappresentanti i repubblicani che continuano a controllarne la maggioranza, e non saranno affatto propensi a cooperare con la sua strategia di aumento delle tasse. Non c’è da stupirsi, dunque, che a poche ore dalla sua vittoria Fitch abbia immediatamente ammonito che senza misure molto energiche sarà tra breve a rischio la Tripla A, che sin qui ha largamente sottostimato il premio al rischio del debito pubblico americano. Non è un rischio di cui compiacersi. Perché se nel giro di brevissimo tempo Obama e i repubblicani non raggiungono un deciso e leale compromesso per affrontare il cosiddetto fiscal cliff – la scadenza degli sgravi fiscali “a tempo” di Bush in assenza della cui copertura partirebbero tagli di spesa automatici per 600 miliardi di dollari – la conseguenza sarà un nuovo rallentamento dell’economia americana. Che aggiungerebbe nuove ombre all’eurocrisi ancora in corso, e rafforzerebbe la frenata della crescita in atto da mesi nei Paesi locomotiva del mondo a cominciare dalla Cina. Purtroppo per noi, America ed Europa sembrano rappresentare e scegliere strade sempre più divergenti. Read More

7
Nov
2012

Clientele e lacciuoli – di Riccardo Cappello

Riceviamo e volentieri pubblichiamo da Riccardo Cappello.

Il ripetersi degli scandali che si sviluppano con identiche modalità, seguendo sempre lo stesso copione e con una rete di connivenze trasversale evidenzia come sia saltato il “quadro di riferimento” e che, per ricostruirlo, sia necessario un intervento organico e coraggioso.

Ogni riforma settoriale non solo è inutile ma può, addirittura, rivelarsi controproducente perché, per il principio dei vasi comunicanti, i benefici di un settore potrebbero tradursi in un danno per altri settori anche non direttamente interessati. L’economia, infatti, è un sistema unico di parti funzionalmente collegate che devono muoversi in modo armonico per consentire ad ogni singola parte di sviluppare le sue potenzialità contribuendo, così, al benessere collettivo. Così, ad esempio, ogni semplificazione passa attraverso la riduzione delle funzioni degli ordini professionali.

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