29
Nov
2012

Per l’Ocse debito/Pil oltre il 130%. Come nel 1919

Pochi giornali hanno dato oggi adeguato risalto alle previsioni dell’Ocse sull’economia italiana nel triennio 2012-14.  Tra esse la più preoccupante è che per effetto della mancata riduzione del disavanzo pubblico (causata dalla recessione prodotta dalle manovre) il rapporto debito/Pil continuerà a crescere sino a valori mai registrati nella storia della Repubblica e visti in un solo periodo in quella del Regno d’Italia. Già nel solo 2012 del governo tecnico il rapporto sale di ben sette punti percentuali in un solo anno: dal quasi 121% del 2011 al quasi 128%. E l’anno prossimo sfonderà il 130% per portarsi nel 2014 al 132%. L’unica volta nella storia d’Italia in cui raggiunse e superò tale valore fu nel 1919,  come si può vedere dal grafico sottostante. Non è il caso allora di rottamare l’Agenda Monti prima che sia troppo tardi? Read More

28
Nov
2012

La “sindrome spagnola” e altri pericoli per l’Italia

Lo spread migliora e i Governi europei tirano un sospiro di sollievo.

L’accordo sul debito greco ha dimostrato la volontà dell’Eurogruppo di puntare sull’Euro, mentre la Spagna arriva finalmente a richiedere l’aiuto e il salvataggio europeo per le proprie casse di risparmio.

I trentasette miliardi di euro che arriveranno direttamente dall’Europa nelle casse di Bankia, Caixa Catalunya e le altre due casse di risparmio regionali nazionalizzate dal Governo spagnolo aiuteranno ad alleggerire la posizione finanziaria di questi istituti bancari che navigavano a vista.

Era prevedibile che il leader spagnolo Mariano Rajoy arrivasse a richiedere ufficialmente l’aiuto europeo dopo le elezioni catalane. Si voleva infatti eliminare il pericolo di utilizzare il “fallimento spagnolo” in ottica nazionalista catalana. Tre giorni dopo l’esito che ridimensiona il partito nazionalista CIU al Governo della Catalogna, è arrivato dunque puntuale l’aiuto europeo. Read More

27
Nov
2012

Perché Hollande non può dirsi sorpreso del suo declassamento — di Emmanuel Martin

Questo articolo è stato originariamente pubblicato sul quotidiano “Il Foglio” del 22 novembre 2012.

Moody’s ha declassato la Francia da AAA a Aa1, mantenendo un “outlook negativo” sul paese, a causa delle “sfide strutturali” di Parigi – perdita di competitività, mercato del lavoro rigido, squilibri fiscali – e della sua esposizione alla crisi europea attraverso i meccanismi di salvataggio comunitari e i suoi istituti di credito.

Quella presa dall’agenzia di rating potrebbe sembrare una decisione che genera confusione. C’è infatti chi aveva pensato che nelle ultime due settimane il presidente della Repubblica, François Hollande, avesse impresso una svolta di 180 gradi rispetto alle politiche annunciate in campagna elettorale. Per Moody’s però queste recenti misure “è difficile che siano di portata sufficientemente vasta per rilanciare la competitività”.

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26
Nov
2012

Vaclav Klaus e l’euro come problema democratico—di Franco Debenedetti

Vàclav Klaus, Integrazione europea senza illusioni, Prefazione di Sergio Romano, Università Bocconi Editore, Pag 114, € 15,00

Ci sono gli euroscettici per ragioni economiche: ritengono che l’eurozona non sia un’area monetaria ottimale, che imponga politiche che alcuni trovano troppo severe e altri troppo permissive, che non possa esistere una moneta senza stato. E ci sono gli euroscettici per ragioni istituzionali, preoccupati dei rapporti tra stati nazionali e superstato europeo. Vaclav Klaus è di questi, e per più di una ragione: perché istituzionale è la carica che ricopre, presidente della repubblica Ceca per il secondo mandato; e perché il suo paese fa parte dell’Unione Europea, ma non ha adottato l’euro.

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25
Nov
2012

SEN: un nuovo Sogno Energetico Nazionale 3

di Antonio Di Martino e Antonio Sileo

Aspetteremo ancora qualche settimana prima di complimentarci con il ministro Corrado Passera per la prima applicazione del Filtro di Kalman alle consultazioni pubbliche. Nel frattempo, però, prendiamo atto che quanto temevamo, e che molto poco condividiamo, si sta puntualmente  verificando.

In estrema sintesi: a nostro avviso, la fissazione di obiettivi è funzione propria del Parlamento. Anche perché – per capirci – non vi sarebbe ragione per cui il governo si chiama, fino a prova contraria, anche esecutivo. Read More

24
Nov
2012

La recessione ha dissolto 43 mld. su 49 delle manovre 2011

Cosa è rimasto delle tre manovre di finanza pubblica del 2011? Quella adottate a tamburo battente dal Parlamento italiano su proposta di Tremonti (le prime due) e di Monti  (l’ultima) per tacitare il crescente spread? Praticamente nulla. In realtà le maggiori tasse da pagare e pagate restano tutte, i tagli alla spesa pure. Quello che è scomparso è invece l’effetto atteso di quei provvedimenti sui saldi di finanza pubblica: non pervenuto, evaporato, scomparso, dissolto, volatilizzato, integralmente bruciato dalla recessione economica che ha cancellato Pil nominale e quindi le tasse che su di esso sarebbero state pagate con le precedenti aliquote, senza bisogno di manovra alcuna, oltre ad aver probabilmente accresciuto la spesa per la protezione sociale. A dirlo è lo stesso governo, seppure in maniera implicita attraverso le tabelle dei suoi documenti di finanza pubblica. Read More

24
Nov
2012

La “sindrome spagnola” arriva in Italia?

Questo fine settimana la Catalogna, uno dei motori economici della Spagna, che vale circa il 20 per cento del PIL nazionale, va alle elezioni. Le spinte indipendentiste sempre più forti creano un ulteriore problema per il Governo centrale di Madrid guidato da Mariano Rajoy.

Artur Mas, leader del partito nazionalista catalano, il CIU, dovrebbe vincere in agilità le elezioni senza tuttavia arrivare alla maggioranza assoluta. Sarà difficile trovare l’appoggio dell’estrema sinistra catalana, ma sul tema di effettuare un referendum per l’indipendenza della Catalogna, non sarà impossibile trovare un accordo.

Le elezioni spagnole arrivano forse nel momento peggiore per l’economia spagnola. Le ultime statistiche dimostrano che il mercato immobiliare continua a retrocedere, con i prezzi in caduta di oltre il 35 per cento dall’inizio dello scoppio della bolla.

L’obiettivo di deficit non sarà rispettato neanche questo anno, mentre l’economia non dovrebbe crescere fino al 2014. Read More

23
Nov
2012

“Redditest-orsione”

Una mole incredibile di dati personali è già confluita nella banca dati dell’Anagrafe Tributaria e molti altri dati arriveranno a breve quando sarà stato definito il software per la trasmissione di tutti i rapporti e di tutte le operazioni di natura finanziaria: ciascun Contribuente sarà spiato in ogni aspetto della sua vita lavorativa, familiare, ricreativa, … per stimare quanto dovrebbe guadagnare all’anno per poter fare ciò che al Fisco risulta aver fatto; se qualcosa non quadra, dovrà

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