Alcuni chiarimenti sul recente andamento dell’orologio del debito
Nel corso del 2011 e del 2012 il nostro paese ha contribuito in maniera sostanziale al fondo EFSF (il c.d. fondo “salva stati”) conferendo oltre 20 miliardi di euro nel 2012 (erano 3,1 nel 2011 e 0 nel 2010 – Bollettino statistico bankitalia, pag 11, tav.4, serie S441461M), il grosso dei quali versati a marzo e aprile. Inoltre a ottobre e novembre Banca d’Italia ha rivisto al rialzo le stime del debito dal 1997 al 2005, eseguendo la decisione Eurostat del 31 luglio 2012 che ha previsto inclusione debiti commerciali PA ceduti a intermediari finanziari con clausola pro soluto.
Queste voci “straordinarie” hanno comportato la sottostima del nostro “orologio” che effettua le sue stime sulla base dei dati degli ultimi 15 anni. Al netto di questi eventi imprevedibili, l’orologio stima l’ammontare del debito con un margine di errore inferiore all’1 per cento.
Dove siamo diretti: a Dicembre, come di consueto, il Tesoro effettua delle operazioni di riacquisto dello stock di debito (“buy back”), riducendo l’ammontare. Ne consegue che l’orologio GIRERÀ AL CONTRARIO, riducendo lo stock di debito da oltre 2 mila miliardi a circa 1990, una riduzione pari a circa 1 miliardo l’anno! Non sappiamo se anche quest’anno il Tesoro effettuerà operazioni di buy back – quel che è certo e che a gennaio il debito riprenderà a crescere – l’Epifania tutte le feste si porta via, purtroppo.