21
Dic
2012

Responsabilità online: a ciascuno il suo

È buona norma commentare con cautela i dispositivi, perché sono le motivazioni a determinare in ultima analisi la bontà di una decisione – e la sua capacità di fare giurisprudenza. La sentenza resa oggi dalla Corte d’Appello di Milano, che ha assolto i tre dirigenti di Google condannati in primo grado nella vicenda Vividown, fa in qualche misura eccezione perché pone rimedio a una stortura parsa evidente sin dal pronunciamento del giudice di prime cure.

A ben vedere, l’articolazione del percorso decisorio della Corte avrà un profondo impatto su snodi sensibili quali la configurazione dei legami tra il fine di lucro e la responsabilità penale dei provider. Ma le scarne informazioni odierne – l’assoluzione con formula piena, perché “il fatto non sussiste” – già ci permettono di apprezzare  la riaffermazione del principio fondamentale della materia, formulato con chiarezza adamantina dalla direttiva e-Commerce: gli intermediari della comunicazione non possono essere ritenuti responsabili per i contenuti illeciti eventualmente trasmessi o ospitati, se non in seguito ad apposita segnalazione da parte delle autorità competenti. In altre parole: sussiste un obbligo di rimozione successiva, non un onere di filtro preventivo. E una simile responsabilità non può nemmeno essere fondata in modo surrettizio sulla base della presunta vaghezza dei termini di servizio: così come non sarebbe ammissibile sostenere la complicità di un operatore telefonico in un certo delitto, anche ammettendo che il contratto con l’utente non proibisca l’utilizzo della linea allo scopo di pianificare un crimine.

La normativa comunitaria, recepita fedelmente nel nostro ordinamento, sancisce una ripartizione delle responsabilità per condotte perpetrate in rete estremamente equilibrata. Anche a prescindere da ovvie eppure primarie considerazioni di giustizia, per cui sarebbe in ogni caso inaccettabile condannare Tizio per il fatto di Caio da quegli ignorato, il meccanismo delineato dalla direttiva e-Commerce ha un’evidente valenza pratica: quella di non costringere operatori privati a farsi poliziotti del web, sopportandone i costi esorbitanti e i rischi sul piano giuridico – per le ripercussioni che tale attività avrebbe sul profilo dei diritti fondamentali. È proprio questo bilanciamento oculato tra libertà e responsabilità, tra interessi delle imprese e interessi degli utenti, ad aver garantito sino a oggi lo straordinario sviluppo dei servizi di cui beneficiamo ogni giorno.

Dice bene Luciano Floridi: non è semplice gioire per il destino di una vicenda giudiziaria che ha richiesto oltre sei anni e un considerevole dispendio di risorse per raggiungere l’esito che appariva come il più naturale sin dall’inizio. Nondimeno, è cruciale che ora la strada sia segnata, per evitare che simili incertezze si ripresentino e compromettano l’evoluzione dell’ecosistema digitale nel nostro paese – e non solo.

 

 

20
Dic
2012

La rivolta di Atlante all’europea — di Emmanuel Martin

Riceviamo e volentieri pubblichiamo da Emmanuel Martin.

Depardieu come Galt, eroe libertario di Ayn Rand (ma sussidiato)

In questi giorni la notizia di primo piano dei giornali francesi è stata l’esilio fiscale di Gérard Depardieu a Nechin, in Belgio. Il primo ministro Jean-Marc Ayrault ha definito “miserabile” il comportamento della stella cinematografica. Depardieu, che ha notoriamente interpretato Obelix, il grosso amico gallico di Asterix che trasportava menhir – pietre giganti – sulla schiena e che qualche volta le scagliava sui romani, ha risposto e lo ha fatto con un tono che sa di John Galt, il famoso personaggio di Ayn Rand. Gérard è in rivolta.

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19
Dic
2012

AMA Roma S.p.A.

Proseguiamo con la pubblicazione settimanale dei contributi più significativi a Wikispesa, l’enciclopedia sulla spesa pubblica italiana collaborativa e liberamente modificabile – e alla cui crescita tutti i lettori di Chicago-Blog sono invitati a partecipare.

 

AMA Roma S.p.A. è una società italiana che opera nel settore dei servizi ambientali. È la public utility del Comune di Roma per la raccolta, il trattamento e lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani, per l’espletamento dei servizi cimiteriali e per il mantenimento del decoro urbano (pulizia delle strade, dei bagni pubblici, disinfestazioni, cancellazione delle scritte vandaliche ecc.), operando anche conto terzi. [1]

Il bilancio dell’Azienda ha conosciuto il suo anno più nero nel 2008, quando la perdita di esercizio era di 256 milioni 996 mila 777 euro [2]: il direttivo di AMA S.p.a., per scongiurare il collasso finanziario, azzera quindi il capitale sociale contravvenendo a precise norme legislative. [3] Read More

18
Dic
2012

Riequilibrio modale: cosa (non) può insegnarci la Svizzera

Sono in molti, in Italia ma non solo, a considerare il sistema ferroviario svizzero un modello di eccellenza. Eco della proverbiale puntualità elvetica è giunta fino in quel di Cupertino: i programmatori di Apple hanno deciso di riprodurre l’orologio che campeggia nelle stazioni della Confederazione sull’iPad. L’ammirazione sembra essere fondata su solide basi: sia in termini qualitativi che quantitativi l’offerta di servizi per passeggeri e merci non ha probabilmente eguali in Europa.

L’esempio svizzero può quindi essere preso come riferimento per valutare in quale misura una politica di forte sostegno al trasporto ferroviario, che ne elevi significativamente le prestazioni, possa modificare la scelta del modo di trasporto da parte di persone e imprese e contribuire al cosiddetto riequilibrio modale

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17
Dic
2012

La vistosa mano della politica (2/2) – di Nicola Saporiti

Riceviamo e volentieri pubblichiamo da Nicola Saporiti.

La puntata di Report di domenica 2 dicembre[1] ha presentato ai telespettatori un secondo caso di come la vistosa mano della politica interferisca con le attività economiche del nostro paese, ignorando gli interessi dei contribuenti.

L’accordo bilaterale tra il nostro Ministero per lo Sviluppo Economico ed il Ministero delle Miniere e dell’Energia della Repubblica Serba prevede la realizzazione di nuovi impianti idroelettrici e l’importazione in Italia di energia da fonti rinnovabili al fine della sua contabilizzazione nell’obiettivo stabilito dalla Comunità Europea.[2]  Questo accordo, stabilisce che una società privata Italiana (SECI Energia) ed una società pubblica Serba (Elektroprivreda Srbije) costituiranno una joint venture per la realizzazione e la gestione degli impianti, da cui il nostro paese acquisterà energia per 15 anni ad un prezzo di 150 €/MWh.

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17
Dic
2012

Miserabile a chi? Gérard Depardieu e l’elusione fiscale

Torno ancora a parlare di elusione fiscale. Questa volta abbiamo da imparare persino da un francese: sebbene di solito l’oltralpe non sia esattamente considerato il regno della disobbedienza civile e dell’orgoglio capitalista, questa volta dobbiamo a Gérard Depardieu, volto simbolo del cinema francese, un’altra storia di Atlanti che scrollano le spalle e decidono di non accettare prima l’esproprio e poi la demolizione morale che lo stato sanguisuga destina ai più produttivi fra i cittadini.
Prima di riportarvi una traduzione (a cura del blog Economia e Libertà) della lettera di Dépardieu al Journal du Dimanche, un po’ di contesto. Dépardieu è celeberrimo attore e imprenditore di successo. Per anni ha restituito parte della fortuna che gli era capitata alla società in cui era nato: pagando tasse pari all’85% del suo reddito al governo francese, offrendo opportunità di lavoro e contribuendo alla diffusione nel mondo dell’immagine di grandeur del suo paese. Read More
15
Dic
2012

Il Gosplan della sanità

L’ultimo regolamento sui nuovi standard ospedalieri previsto dalla spending review sa di vecchio. Nel testo si definiscono i nuovi standard per posti letto ospedaliero, in un’ottica di pianificazione centralizzata a scapito della libertà di scelta del paziente. A una prima occhiata, il provvedimento parrebbe ragionevole: non si parla forse da anni di razionalizzare la rete ospedaliera? Read More