16
Feb
2013

Buffa lex, sed lex

“Cosa resterà degli anni Ottanta…”, diceva la canzone qualche anno fa: già, ma di questa legislatura cosa resterà ai posteri?

Siccome in Italia la sovranità è esercitata dal popolo, l’IBL ha scelto di lasciare al popolo la decisione di cosa sarà consegnato alle generazioni future da parte della legislatura 2008-2013 consegnerà alle generazioni future. Come? Con il voto! È la democrazia, bellezza!

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16
Feb
2013

È meglio esportare o importare? – di Gerardo Coco

Riceviamo, e volentieri pubblichiamo, da Gerardo Coco.

La bilancia dei pagamenti (BP) di un paese è un prospetto che registra tutte le transazioni economiche che hanno luogo tra i residenti e gli stranieri. In sintesi comprende il conto corrente (la bilancia commerciale) che registra la differenza tra il valore dell’import e dell’export e il conto capitale che registra entrata e l’uscita dei capitali. Siccome i pagamenti non avvengono in contanti, fra i paesi sorgono debiti e crediti reciproci e la BP  è la loro somma algebrica, sempre uguale a zero. Parlare di BP debole, forte, sfavorevole o favorevole non ha senso. La BP è sempre in equilibrio. Gli squilibri si trovano solo nei due conti che la formano e che possono presentare deficit o surplus.

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15
Feb
2013

“È per il vostro bene. E adesso zitti e in gabbia!” — di Damiana Conti

Riceviamo, e volentieri pubblichiamo, da Damiana Conti.

«Se scoraggiare consumi significa promuovere uno stile di vita più razionale e sobrio non è un risultato malvagio; la preoccupazione economica non ha fondamento… il valore importante è far riflettere su necessità di abitudini alimentari migliori specialmente per i più giovani». Questa la motivazione data dal Ministro Balduzzi a supporto della paventata proposta di legge per tassare le bibite gassate in Italia: la proposta è stata ritirata, ma la questione della tassazione selettiva su vizi e consumi voluttuari merita una riflessione più approfondita, poiché insiti in tale questione sono i risvolti “paternalistici” (che siano essi deboli o forti) di uno Stato sempre più influente, quando non vincolante, nelle libere scelte dei cittadini.

Poiché per lo Stato è dispendioso provvedere alla salute dei propri “sudditi”, interesse (apparente) dello Stato è ridurre i fattori di rischio proibendone o disincentivandone il consumo. Il proibizionismo, come la storia ha dimostrato, non ha portato ai risultati auspicati dai legislatori, perché è stato percepito come una limitazione alla libertà individuale non accettabile e perché ha alimentato i traffici della malavita offrendo un nuovo mercato (nero) in cui inserirsi.

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14
Feb
2013

Se è la PA ad abusare del diritto

Dalla magistratura tributaria arriva finalmente una notizia di estrema importanza nella lunga strada del riallineamento tra la posizione dell’amministrazione fiscale e i contribuenti.

A fine gennaio, la Cassazione civile, sez. trib., ha depositato una sentenza (n. 1429 del 22 gennaio) nella quale configura – come ha sottolineato per primo Alberto Marcheselli in eutekne – una sorta di abuso di diritto a carico della pubblica amministrazione, mettendola in una posizione assimilabile a quella in cui, molto spesso, finisce proprio il contribuente che, pur non violando alcuna norma diretta, viene ritenuto aver aggirato una norma fiscale sfavorevole.

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13
Feb
2013

A scuola dagli svedesi — di Damiana Conti

Riceviamo, e volentieri pubblichiamo, da Damiana Conti.

La Svezia è nota per il suo Stato sociale, ma pochi sanno che dagli anni Novanta il suo sistema di istruzione è incentrato su una forte concorrenza fra istituti pubblici e privati.

La riforma attuata dal governo conservatore di Carl Bildt (1991-1994) – di cui approfonditamente si parla in questo studio (PDF) – riprende le idee di Milton Friedman e altri suoi contemporanei degli anni Sessanta: vale a dire un sistema basato sulla libera scelta dei genitori per la scuola dei propri figli.

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11
Feb
2013

Robin Hood non lavora per l’Agenzia delle Entrate

Sporchi petrolieri! Maledetti produttori elettrici! Disgraziati venditori di gas! A leggere i giornali (per esempio qui, quo e qua) sembra che lo Sceriffo di Nottigham si sia dato al commercio di energia, nell’Italia del 2013. Gli operatori del settore, infatti, sarebbero colpevoli di aver ribaltato la “Robin Hood Tax” sui consumatori, comportamento espressamente vietato dalla legge. E’ davvero così?

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11
Feb
2013

Par condicio o disparità? — di Vitalba Azzollini

Riceviamo, e volentieri pubblichiamo, da Vitalba Azzollini.

Le opinioni sono espresse a titolo personale e non coinvolgono in alcun modo l’ente di appartenenza (Consob)

In presenza di informazioni potenzialmente idonee a influenzare scelte rilevanti della collettività, la decisione di segretarne il contenuto al fine di tutelare la par condicio di coloro che delle informazioni sono oggetto comporta la conseguenza che, diventando dette informazioni “privilegiate” per chi ne venga comunque in possesso, si determini una disparità di trattamento in danno di chi invece ne resti all’oscuro. In forza di tali considerazioni, il legislatore si è orientato negli ultimi anni a optare in sempre maggiori ambiti per la trasparenza, condizione in presenza della quale si suppone che una collettività non bisognosa dell’assistenzialismo paternalistico dello Stato possa compiere con consapevolezza le proprie scelte, mediante la conoscenza di dati e notizie a ciò essenziali.

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10
Feb
2013

Perché c’è la guerra valutaria — di Gerardo Coco

Riceviamo, e volentieri pubblichiamo, da Gerardo Coco.

La guerra valutaria è la prosecuzione del protezionismo con altri mezzi. Il paese che abbassa il tasso di cambio, il prezzo della sua valuta in termini delle altre, acquista un vantaggio competitivo temporaneo perché riduce in un sol colpo i prezzi dei suoi prodotti e rincara quelli dei paesi importatori. È come se a questi ultimi fosse imposto un dazio trasversale ed indiscriminato. La caratteristica di una guerra valutaria è, come nel vecchio protezionismo, la ritorsione. I paesi aggrediti  reagiscono con controsvalutazioni e la guerra di tutti contro tutti si risolve in un gioco a somma zero.

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