Lavoro: se dovesse cadere anche l’alibi cinese
“Le fabbriche cinesi fanno fatica a tenere la loro forza lavoro” è il titolo di un articolo pubblicato qualche giorno fa dal Financial Times (FT). Sono diversi i motivi che riducono la forza lavoro che le manifatture cinese possono impiegare. Il primo è una conseguenza delle politiche di restrizioni alle nascite: nel 2012 per la prima volta la popolazione cinese in età da lavoro (15-59) si è ridotta. Secondo motivo: con il benessere sono cambiate le preferenze dei lavoratori (FT, Quality of life: discovering the joys of free time). I dipendenti cinesi richiedono condizioni di lavoro migliori, organizzano scioperi per ottenerle e molti giovani non vogliono più lavorare nell’industria, ma gestire una propria impresa o lavorare nel terziario (FT, China: beyond the conveyor belt). Infine, alcuni interventi del Governo cinese aumentano il costo del lavoro; Pechino, ad esempio, vorrebbe innalzare il salario minimo (FT, Beijing vows to raise minimum wages).