7
Apr
2013

Sintesi politica (in 3 righe 1/2)

Per fare il governo Berlusconi insegue Bersani che scappa inseguendo Grillo che scappa inseguito dai giornalisti inseguendo i suoi eletti che scappano. Napolitano stanco di inseguire questi leader affinché formino un governo nomina 10 saggi affinché stiano fermi. Mentre i saggi meditano e i leader politici fuggono la crisi economica avanza, gli italiani arrancano e il paese arretra.

5
Apr
2013

È morto Natale Molari. La cultura della libertà è più povera

Nella notte tra mercoledì e giovedì se n’è andato Natale Molari, instancabile protagonista della cultura liberale a Torino e caro amico di quanti animano l’Istituto Bruno Leoni. Da ragazzo aveva giocato a rugby e di quello sport aveva preservato quel sentimento tutto britannico del “fare squadra”, insieme a un certo gusto ruvido per la lotta. Ma già all’inizio degli anni Settanta aveva compreso – e purtroppo non è esperienza tanto comune – che la prima battaglia da condurre è quella delle idee, perché solo se certi principi si radicano nel cuore e nella mente è possibile sperare anche in un vita pubblica migliore.

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2
Apr
2013

S’io fossi saggio

S’io fossi saggio cercherei di capire dove più declino. E anche che con troppo debito si fallisce; il che, a volte, è incompatibile col crescere.

E dunque primo punto una spending review seria, di dettaglio, e financo feroce. E lavorare ad una legge che regga al vaglio della Costituzione e ti faccia vendere un po’ di patrimonio pubblico. La Caserma Passalacqua senza certezza della volumetria utile e del cambio di destinazione d’uso non te la compra nessuno; e però se la caserma non ti serve più ed è solo un costo dovrebbe essere possibile (?) impedire che le autonomie locali ti vetino cambio e volume.

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28
Mar
2013

Rehn, Tajani, i debiti della PA e le regole di contabilità pubblica

La questione dei debiti pregressi della PA verso i fornitori e gli eventuali effetti sul disavanzo pubblico derivanti dal loro pagamento è nello stesso tempo di difficile comprensione e di elevato interesse. Val dunque la pena di ritornarci sopra a breve distanza dal precedente post. La questione sembra essere nata il 18 marzo a seguito di una dichiarazione congiunta dei Commissari UE Rehn e Tajani che l’ANSA così riportava: Read More

28
Mar
2013

Afrodite

Massicce dosi di stampa geoplitica sul gas di Cipro.

Se Afrodite è davvero solo 200 miliardi di mc di riserve, il valore atteso della produzione è (caso ottimistico) sui 40 miliardi di Euro. Assumendo un profilo di produzione flat su 10 anni (e sarà invece declining su 15 -20) il valore della produzione in Euro costanti è di 4 miliardi all’anno. Ad essere buoni, la quota che resta allo Stato tra profit sharing e tasse facciamola al 40%. 1,6 miliardi all’anno (meno all’inizio, e sensibilmente di più alla fine; ma semplifichiamo). Se hai un debito di 16 e un rating dalle parti di una qualche C, con 1,6 ci paghi giusto gli interessi.

Posto che al netto della querelle internazionalpolitica Afrodite non ti va in produzione prima del 2018, e al lordo magari non prima del 2020, qualcuno mi spiega di che cosa stiamo parlando?

26
Mar
2013

La linea rossa – di Gerardo Coco

Riceviamo, e volentieri pubblichiamo, da Gerardo Coco.

La crisi di Cipro sembra prefigurare l’inizio di ciò che potrebbe accadere su scala europea, come la crisi della grande banca viennese Kreditanstalt nel 1931 fu l’inizio del processo di distruzione economico finanziaria che caratterizzò la Grande Depressione. Due anni prima del crack un economista austriaco aveva rifiutato la carica di dirigente presso questo istituto perché, come scriveva alla fidanzata: “siamo alla vigilia di un grande crollo e non voglio che il mio nome ne sia compromesso” Quell’economista si chiamava Ludwig von Mises. (Margit von Mises, My Years with Ludwig von Mises, Arlington House, 1976, p. 31). Già diciannove anni prima, nel 1912 aveva pubblicato la Teoria della moneta e dei mezzi di circolazione, opera che anticipava le modalità del collasso del sistema finanziario e l’inevitabilità della depressione. Mises non era un indovino ma basava le sue previsioni su una solida teoria cui nessuno prestò attenzione perché, allora come ora, si preferiva credere alla favola che la semplice espansione del credito possa moltiplicare all’infinito capitali e ricchezze per pagare debiti illimitati. Si tratta invece di un raggiro monetario che prima o poi supera quella linea rossa oltre la quale si innesca un processo irreversibile che Mises ha così descritto: “Non vi sono mezzi per evitare il collasso finale di un espansionismo eccessivo prodotto dal credito. L’alternativa è soltanto che la crisi si presenti prima come risultato del volontario abbandono ad espandere ulteriormente il credito, o successivamente, come catastrofe finale e totale del sistema monetario interessato” (Human Action, 1963 p. 572).

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25
Mar
2013

Rimborsare 70 mld. di debiti P.A. non crea 1 euro di deficit in più

Spero che gli studenti che sono stati miei allievi al corso di Finanza Pubblica della Bicocca in questi anni non abbiano letto i giornali odierni in tema di deficit pubblico dell’Italia e rimborso dei debiti commerciali della P.A. Se lo hanno fatto penseranno che io abbia raccontato loro delle frottole oppure, in alternativa, che la Commissione U.E. e il Governo italiano non conoscano le procedure contabili di finanza pubblica. Ecco un breve estratto (il grassetto è mio) di ciò che potrebbero aver letto, tratto dal Sole 24 Ore di oggi: Read More