Beni culturali: se l’intervento dello Stato deresponsabilizza i cittadini
Nei giorni scorsi il Corriere della Sera ha dedicato spazio all’esperienza del National Trust: una emerita istituzione britannica che protegge e salvaguarda beni culturali e paesaggistici (ville, monumenti, parchi, giardini, coste, collezioni d’arte, ecc). Nata sul finire dell’Ottocento, è servita da esempio al FAI (Fondo Ambiente Italiano) per far nascere anche nel nostro paese un soggetto capace di radunare un vasto numero di persone per valorizzare il patrimonio culturale sparso per l’Italia. Sull’esperienza del National Trust è intervenuto oggi, sempre sul quotidiano milanese, Salvatore Settis.