Davvero il debito pubblico è sceso nel 3° trimestre? No.
Oggi Eurostat ha comunicato dei dati a dir poco clamorosi sull’Italia, prontamente ripresi dalle testate on line (immagino domani anche dai giornali tradizionali) e ottimisticamente salutati da autorevoli commentatori. Il debito pubblico italiano è diminuito nel terzo trimestre 2013 sia in rapporto al Pil sia in valore assoluto:
- Dal 133,3% al 132,9% (-0,4%)
- Da 2.076,4 mld. di euro a 2.068,7 mld di euro.
Siamo certi sia il caso di brindare alla notizia? Se il dato fosse vero vorrebbe dire che nel terzo trimestre il settore pubblico, quella che noi chiamiamo PA, ha registrato incassi superiori ai pagamenti per 7,7 mld., facendo ridurre lo stock del debito di un pari ammontare. Una miracolo: fabbisogno azzerato e bilancio in probabile attivo (seppur in termini di cassa), debito in riduzione. Siamo sicuri che sia così? E d’altra parte come potrebbe Eurostat pubblicare dati non veritieri?
Andiamo allora a vedere cosa è successo con precisione, utilizzando i dati su fabbisogno e debito pubblicati mensilmente dalla Banca d’Italia. In effetti i dati riportati sui bollettini mensili confermano i valori sopra indicati a fine giugno 2013 e fine settembre. Non dimentichiamoci tuttavia che Eurostat registra il debito pubblico lordo (perché lo richiede il trattato di Maastricht), non ridotto della liquidità del Tesoro, dei depositi presso la Banca d’Italia e dei prestiti ai meccanismi europei salvastati. Se togliamo queste voci, che rappresentano attività a fronte della passività del debito, otteniamo il debito pubblico netto, grandezza un po’ più importante di quello lordo per valutare le tendenze della finanza pubblica. Calcoliamo allora il debito pubblico netto a fine giugno e a fine settembre.
GIUGNO 2013 SETTEMBRE 2013 DIFFERENZA
2076,4 A-Debito pubblico lordo 2068,7 -7,7
76,3 B-Disponibilità liquide del Tesoro (*) 40,8 -35,5
27,1 C-Depositi presso IFM 26,3 -0,8
50,8 D-Prestiti a Stati e meccanismi europ. 51,5 0,7
1922, 2 E-Debito pubblico netto (E=A-B-C-D) 1950,1 28,9
(*) Inclusi depositi presso Banca d’Italia
Ecco dunque svelato il mistero: tra giugno e settembre 2013 il debito pubblico netto dell’Italia non è diminuito ma è anzi aumentato di quasi 29 miliardi (e in solo trimestre bisogna dire che è un bel balzo). Tuttavia il Tesoro non ha pagato l’eccesso di spese sulle entrate del trimestre emettendo nuovi titoli netti, nel qual caso si sarebbe accresciuto in misura equivalente il debito pubblico lordo e l’Eurostat ce lo avrebbe prontamente segnalato, ma ha preferito utilizzare liquidità già disponibile e depositi presso la Banca d’Italia. Poiché tale disponibilità è stata ridotta di quasi 36 miliardi a fronte di un’esigenza di pagamenti non coperta da incassi per 29 miliardi, ecco che apparentemente il debito si è ridotto. Ma è solo apparenza e non vi è ovviamente nulla da festeggiare.