La funzione dei media è ormai quella di non far sapere?
La riflessione di Gianfilippo Cuneo sull’uso scorretto e fuorviante delle parole da parte dei giornalisti nel descrivere la situazione italiana pone un quesito complementare: a chi giova il linguaggio edulcorato/falsato, di cui è evidente la finalità quando impiegato dai politici ma che è contrario alla deontologia professionale e riprovevole quando utilizzato dai giornalisti?