Il “diritto di avere diritti”—di Gemma Mantovani
Riceviamo, e volentieri pubblichiamo, da Gemma Mantovani.
Sul principale quotidiano nazionale Sabino Cassese scrive sul dramma dei migranti in modo del tutto condivisibile. Si parla del “diritto di avere diritti”, un motto di grande forza di Hannah Arendt, presente nella sua opera “Le origini del totalitarismo”. Ma spesso i motti, le singole frasi, per quanto potenti ed evocative, vanno spiegate. Si spiega, in questo caso, molto bene, che “il diritto di avere diritti deriva dall’appartenenza ad una comunità e quando il migrante esce dalla sua comunità la chiusura delle frontiere lo precipita in un limbo giuridico”. Penso che oggi il problema, la causa delle incomprensioni, stia in cosa si intende per diritti ai quali i migranti hanno, appunto, diritto, quando invece le frontiere si aprono e che sono, come viene ben chiarito, gli stessi diritti di noi europei.