Arriva Netflix a Sanremo—di Nicola Saporiti
Riceviamo, e volentieri pubblichiamo, da Nicola Saporiti.
Dal 22 Ottobre il colosso americano dei media “Netflix” ha iniziato ad offrire i propri servizi anche in Italia. È una notizia che mi incuriosisce molto, e non in quanto potenziale futuro utente: non sento infatti particolare necessità di vedere film “on demand” in streaming via internet, servizio per altro da tempo offerto in Italia da altre società. Dal punto di vista di genitore, la proiezione solo ad una certa ora della puntata quotidiana del cartone animato preferito di mio figlio mi regala una comoda scusa per spegnere il televisore e dirottarlo verso altre attività.
Sono invece molto curioso di scoprire come Netflix si adatterà ad operare nel mercato Italiano. Questa società è infatti nota per avere una cultura aziendale estremamente innovativa, copiata da molti nella Silicon Valley, che però è quanto di più stridente si possa immaginare con lo stereotipo italianissimo del “posto fisso” di lavoro.
NETFLIX nasce alla fine degli anni ‘90 nel classico garage californiano come servizio di noleggio videocassette con modalità innovativa: per competere con le diffusissime catene di negozi di videonoleggio, NETFLIX offre un servizio in abbonamento postale ad un costo fisso mensile. In pratica, con NETFLIX gli utenti possono per la prima volta ricevere quotidianamente, comodamente a casa, una nuova videocassetta di loro scelta, da restituire in buste pre-affrancate.