Non rimandare a data da destinarsi la fotografia dell’Italia
Avviso ai naviganti di Chicago Blog. In questo articolo si difende la posizione di chi chiede più spesa pubblica.
E’ di ieri la notizia secondo cui il censimento decennale sulla popolazione, sulle abitazioni e sulle attività produttive – in programma per il 2011 – non avrebbe al momento la copertura finanziaria, che il presidente dell’Istat Enrico Giovannini stima in circa cinquecento milioni di euro. E se non si provvede al più presto, l’Istat non sarebbe nella condizione di portare avanti la grande rilevazione.
”Non fare il censimento – ha avvertito Giovannini – vuol dire bucare 10 anni di storia del paese”. Chi fa dei dati socio-economici un uso quotidiano sa quanto è drammatica la situazione italiana a riguardo, quanto siano parziali le informazioni statistiche a disposizione e come sia spesso difficile reperirle. Il confronto con altri paesi è sovente impietoso.
Nel bene e nel male, tra errori e colpevoli approssimazioni, il censimento rappresenta uno strumento di decodificazione, impreciso ma indispensabile, delle dinamiche della popolazione italiana. Cinquecento milioni di euro sono proprio tanti e magari con un po’ di buon senso e sana gestione si può ridurre la spesa. Ma il censimento della popolazione s’ha da fare: si tagli qualche spesa inutile, si spostino risorse da un capitolo all’altro, ma non si cada nella tentazione di rimandare a data da destinarsi la fotografia dell’Italia.
La domanda è: c’è veramente la volontà di avere questi dati? Potrebbero essere scomodi nella nostra “democrazia”….
Glie l’ho fatto ripetere anche al mio programma ieri mattina: ma gli oltre 100 mio necessari a quello sull’agricoltura che si tiene quest’anno – ed è una cifra pazzesca – gli sono regolarmente stati autorizzati in finanziaria…
Cinquecento milioni di euro? Mille miliardi di lire?? Ma è uno scherzo???
Nemmeno un centesimo a chi, invece di chiedere, pretende.
E se quei 500 milioni li investissimo in start up innovative non sarebbe forse meglio?
Hanno già speso milioni per informatizzare il sistema e contarti i peli del cu.o (biiiiiiip) e poi fanno il censimento. LICENZIATELI TUTTI! il risparmio é assicurato.
PS: Tanto i conti correnti sono controllati, quando fai la dichiarazione dei redditi te lo dicono loro quanto devi guadagnare. W L’Argentina!
Non vi è dubbio che il censimento si debba fare e che il non farlo sarebbe un’assurdità. Come se un’azienda decidesse per risparmiare di non rilevare più i dati sulle vendite o quelli sui costi. Tuttavia se un’azienda vuole sopravvivere, soprattutto se opera in mercati concorrenziali, deve decidere a partire da basi informative corrette, i nostri decisori pubblici hanno un pessimo rapporto con le statistiche e tendono spesso a non servirsene, forse perchè sarebbero in grado di smentire le decisioni che vogliono prendere. Una qualche riflessione sulla congruità dei costi del censimento bisognerebbe invece farla.