26
Set
2012
No ai ladri, e anche al TitoloV della Costituzione
La catastrofe morale della Regione Lazio e l’evidenza del mangia-mangia diffuso nella maggioranza delle Regioni italiane è un lavacro salutare. E se i vecchi partiti – a cominciare ovviamente dal centrodestra che offre la galleria di comportamenti piu’ nauseanti, ma in realtà riguarda tutti, l’acquiescienza alla delibera del’ufficio di presidenza per la quale i denari dei gruppi andavano in tasca ai consiglieri procapite – credono ancora volta di uscirne con la recita dello scaricabarile, ebbene s’illudono. Ci sono almeno tre questioni investite da questa colata di fango. La prima, ovviamente, è etica. La seconda, istituzionale. La terza, il rimedio alla seconda.
Della prima, c’ e’ solo una cosa da dire. Circa metà degli italiani continunano nei sondaggi a esprimere l’ incertezza non verso il voto alle prossime politiche, ma verso quale sia la scelta migliore per esprimere la loro più netta e decisa manifestazione di averne le tasche piene. Quando abbiamo scritto nel primo punto di “fermare il declino” che il ceto politico della seconda repubblica, con pochissime eccezioni, ha fallito realizzando una bancarotta finanziaria e morale, alcuni hann storto il muso pensando fosse un’espressione antipolitica. Al contrario, l’antipolitica sono er Batman e i suoi degni compari sugli scranni laziali, la Minetti che sfila e si tiene il vitalizio, i Lusi e i Belsito, e via continuando ogni giorno che Dio manda in terra. O cambia con regole ferree il meccanismo di selezione dei politici a ogni livello, oppure è difficile spiegare al cittadino medio che non deve scegliere la protesta più dura acosto anche che sia demagogica, senza star troppo a sottilizzare su programmi, euro e compatibilità economiche. Per il Pdl, di certo, è un altro campanone funebre. Ma non so dire né se qualcuno ne trarrà le conseguenze, né se del resto abbia un qualche senso ormai pensare di salvarsi l’anima, dopo aver taciuto o osservato compiaciuti per anni quanti figuranti e ribaldi assiepassero gli scranni.
C’ e’ poi la questione istituzionale, cioè il pingue caravanserraglio della spesa delle Regioni, un paio di centinaia di miliardi di euro l’anno. Non desidero generalizzare, ma grazie a quella schifezza che fu la riforma del Titolo V della Costituzione abbiamo avuto il trionfo del fai da te e di sprecopoli. Finalmente oggi Bersani – la riforma la volle la sinistra – lo ammette oggi sul Messaggero, ma è tardi. Perché in Val d’Aosta ci deve essere un consigliere ogni 3.618 abitanti mentre in Lombardia uno ogni 122mila, per 19mila in Sardegna, per 30mila nell’Umbria, per 87mila in Emilia, e uno ogni 10.660 in Molise? Perché in Abruzzo sono saliti dai 40 consiglieri originari a 45, in Calabria da 40 a 50, nel Lazio da 60 a 71, in Puglia da 60 a 70, in Toscana da 50 a 55 ed erano arrivati anche a 65? Percheé al di là degli scandalosi vitalizi – per lo più corretti poco prima o poco dopo la riforma Fornero, ma a cominciare in media dal 2015, e che restano quasi sempre molto generosi rispetto ai contributi versati – nel più delle Regioni resta in vigore la regalia al cosigliere uscente dopo una sola legislatura, fino a un massimo di 39.499 euro in Basilicata, 56.580 in Calabria, 54 mila in Campania e Puglia, 46 mila in Sardegna e Sicilia? Ve lo ricordate che cosa avvenne quando nell’estate 2011 il governo ormai alla disperata e tardiva ricerca di risparmi provò a eliminare 333 degli oltre 1100 consiglieri? Undici Regioni si sono rivolte alla Corte Costituzionale, questo è avvenuto. Sulla base del famigerato Titolo V della Costituzione, dell’articolo 123 per il quale la Regione che attraverso il proprio statuto «determina… i principi fondamentali di organizzazione e funzionamento», e il 122 che attribuisce sempre alle Regioni il potere di stabilire il sistema di elezione.
Di qui la conclusione. Non basterà nemmeno una strage di politici ladri e di frusti simboli elettorali, nelle urne. Personalmente, sono per un nuovo referendum contro il finanziamento pubblico ai partiti. So che il primo è statop aggirato e ignorato dai partiti, ma proprio per questo serve un’altra spallata per aprire davvero a un sistema di autofinanziamento incentivato fiscalmente. Ma occorrerà poi rimettere mano con serietà a ciò che davvero si è rivelato il Titolo V della Carta fondamentale. Altro che primo passo verso il federalismo, ne sono derivati solo veti insuperabili locali su ogni politica che deve restare ferreamente nazionale – poche ma decisive , come quella energetica e delle infrastrutture – sommati al fai da te del magna-magna a ripetizione. E’ un andazzo che oscura i risultati di chi ha speso meglio. E che affama i Comuni, che bisogna invece rimettere al centro delle Autonomie e di un disegno organico di accorpamento massiccio, e di maggiore indipendenza di entrate rispetto a bisogni primari che devono affrontare secondo il principio di sussidiarietà.
C’e’ un ma, pero’, almeno per chi la pensa come me. Ci sono due modi per smontare il Titolo V. Il primo eè quello dello statalismo centralista, che vedo risorgere e che io combatterò sempre, tranne sulle due materie che ho citato. Il secondo è quello di un passo vero verso macroregioni che indirizzino di più, a fortissima autonomia e con modelli anche molto diversi tra loro, ma con un limite preciso: che gestiscano sempre meno.
Della prima, c’ e’ solo una cosa da dire. Circa metà degli italiani continunano nei sondaggi a esprimere l’ incertezza non verso il voto alle prossime politiche, ma verso quale sia la scelta migliore per esprimere la loro più netta e decisa manifestazione di averne le tasche piene. Quando abbiamo scritto nel primo punto di “fermare il declino” che il ceto politico della seconda repubblica, con pochissime eccezioni, ha fallito realizzando una bancarotta finanziaria e morale, alcuni hann storto il muso pensando fosse un’espressione antipolitica. Al contrario, l’antipolitica sono er Batman e i suoi degni compari sugli scranni laziali, la Minetti che sfila e si tiene il vitalizio, i Lusi e i Belsito, e via continuando ogni giorno che Dio manda in terra. O cambia con regole ferree il meccanismo di selezione dei politici a ogni livello, oppure è difficile spiegare al cittadino medio che non deve scegliere la protesta più dura acosto anche che sia demagogica, senza star troppo a sottilizzare su programmi, euro e compatibilità economiche. Per il Pdl, di certo, è un altro campanone funebre. Ma non so dire né se qualcuno ne trarrà le conseguenze, né se del resto abbia un qualche senso ormai pensare di salvarsi l’anima, dopo aver taciuto o osservato compiaciuti per anni quanti figuranti e ribaldi assiepassero gli scranni.
C’ e’ poi la questione istituzionale, cioè il pingue caravanserraglio della spesa delle Regioni, un paio di centinaia di miliardi di euro l’anno. Non desidero generalizzare, ma grazie a quella schifezza che fu la riforma del Titolo V della Costituzione abbiamo avuto il trionfo del fai da te e di sprecopoli. Finalmente oggi Bersani – la riforma la volle la sinistra – lo ammette oggi sul Messaggero, ma è tardi. Perché in Val d’Aosta ci deve essere un consigliere ogni 3.618 abitanti mentre in Lombardia uno ogni 122mila, per 19mila in Sardegna, per 30mila nell’Umbria, per 87mila in Emilia, e uno ogni 10.660 in Molise? Perché in Abruzzo sono saliti dai 40 consiglieri originari a 45, in Calabria da 40 a 50, nel Lazio da 60 a 71, in Puglia da 60 a 70, in Toscana da 50 a 55 ed erano arrivati anche a 65? Percheé al di là degli scandalosi vitalizi – per lo più corretti poco prima o poco dopo la riforma Fornero, ma a cominciare in media dal 2015, e che restano quasi sempre molto generosi rispetto ai contributi versati – nel più delle Regioni resta in vigore la regalia al cosigliere uscente dopo una sola legislatura, fino a un massimo di 39.499 euro in Basilicata, 56.580 in Calabria, 54 mila in Campania e Puglia, 46 mila in Sardegna e Sicilia? Ve lo ricordate che cosa avvenne quando nell’estate 2011 il governo ormai alla disperata e tardiva ricerca di risparmi provò a eliminare 333 degli oltre 1100 consiglieri? Undici Regioni si sono rivolte alla Corte Costituzionale, questo è avvenuto. Sulla base del famigerato Titolo V della Costituzione, dell’articolo 123 per il quale la Regione che attraverso il proprio statuto «determina… i principi fondamentali di organizzazione e funzionamento», e il 122 che attribuisce sempre alle Regioni il potere di stabilire il sistema di elezione.
Di qui la conclusione. Non basterà nemmeno una strage di politici ladri e di frusti simboli elettorali, nelle urne. Personalmente, sono per un nuovo referendum contro il finanziamento pubblico ai partiti. So che il primo è statop aggirato e ignorato dai partiti, ma proprio per questo serve un’altra spallata per aprire davvero a un sistema di autofinanziamento incentivato fiscalmente. Ma occorrerà poi rimettere mano con serietà a ciò che davvero si è rivelato il Titolo V della Carta fondamentale. Altro che primo passo verso il federalismo, ne sono derivati solo veti insuperabili locali su ogni politica che deve restare ferreamente nazionale – poche ma decisive , come quella energetica e delle infrastrutture – sommati al fai da te del magna-magna a ripetizione. E’ un andazzo che oscura i risultati di chi ha speso meglio. E che affama i Comuni, che bisogna invece rimettere al centro delle Autonomie e di un disegno organico di accorpamento massiccio, e di maggiore indipendenza di entrate rispetto a bisogni primari che devono affrontare secondo il principio di sussidiarietà.
C’e’ un ma, pero’, almeno per chi la pensa come me. Ci sono due modi per smontare il Titolo V. Il primo eè quello dello statalismo centralista, che vedo risorgere e che io combatterò sempre, tranne sulle due materie che ho citato. Il secondo è quello di un passo vero verso macroregioni che indirizzino di più, a fortissima autonomia e con modelli anche molto diversi tra loro, ma con un limite preciso: che gestiscano sempre meno.
analisi dei fatti sacrosanta che sottoscrivo anche nelle virgole. Complimenti.
Concordo, l’antipolitica sono er Batman, la Minetti, i Lusi e i Belsito, ma il punto è chi può trarre partito dal vuoto politico che si è creato. Chi può presentarsi è rendersi credibile? Il movimento FilD è troppo liberal-chic e difficilmente potrà accreditarsi ai ceti medi e popolari. I “professori” ci hanno deluso, ma sono così diverse dalle loro le credenziali degli amici del FilD?
sinceramente penso che la quantità di soldi dei contribuenti usata male da fiorito and co. sia minore di quella mangiata dalla burocrazia.
la dinamica del problema è ben descritta qua e sono miliardi di PIL: http://www.thefrontpage.it/2012/09/24/i-burocecchini/
…e forse ce n’e’ un terzo,che si va profilando all’orizzonte,lo scioglimento della separazione tra potere esecutivo e giudiziario.
Per favore non cominci a parlare di macro-regioni. Solo la parola fa venire in mente nuovi studi, nuove spese, nuove consulenze, nuovi appelli alla magistratura, nuovi ricorsi alla consulta, nuove commissioni parlamentari… Se poi disgraziatamente l’idea dovesse andare in porto non avremmo che l’ennesimo carrozzone imbrigliato alla schiene di chi come noi non può far altro che tirare.
Se siete seri prima di tutto dimostrate di essere capaci di abolire TUTTE le province senza se e senza ma.. e poi ne riparliamo!
Anche OG come tutti se la prende con i ” politici ” sopratutto quelli di SB illudendosi che insultandolo e facendolo responsabile di tuti i guai italiani i delusi del centro destra votino il suo nuovo movimento. Io credo invece che i maggiori responsabili siamo noi sudditi che eleggiamo non le persone oneste e capaci ma quelli che ci promettono di partecipare al bottino pubblico . I trentamila laziali che hanno votato per il federale perchè lo hanno fatto ? perchè era ritenuto capace oppure perchè votandolo speravano di ottenere favori con i soldi pubblici per loro, i loro parenti o amici ? Voi cosa dite ? Cosa pensate che succederà con la nuova legge elettorale e il ritorno alle preferenze ?
Veramente l’antipolitica siamo noi del M5S ed è così perché ci rifiutiamo di aver a che fare con una “politica” personalizzata da pagliacci.
Come ho scritto in precedenza, lei Oscar Giannino starebbe bene con noi che non vogliamo la situazione attuale, la combattiamo come possiamo e da anni Beppe Grillo e Casaleggio si stanno dando da fare per metterne a conoscenza la popolazione.
Ci pensi perché siamo gli unici a rispettare la Costituzione e la gente ha visto che le prove le mettiamo sulla rete in visione a tutti!
Non siamo un partito e non vogliamo diventarlo! Vogliamo chiarezza, coerenza e progresso pulito!
“Non ho paura di Berlusconi in sè, ho paura di Berlusconi in me.”
Giorgio Gaber
@Vulka
Scusi, anch’io speravo che in qualche modo il M5S potesse “apparentarsi” con Fermare il Declino, ma lei pensa che il M5S possa in qualche modo accettare i 10 punti di FiD?
Mi pare ci sia parecchia distanza tra i due programmi al momento.
@Vulka
Per curiosità, il M5S è favorevole alla modifica dell’art.75 della costituzione per consentire i referendum anche per quanto riguarda l’abrogazione delle leggi tributarie (come accade in svizzera)?
Vedo che le idee del buon Miglio hanno lasciato una traccia….
@Vulka
Anch’io immagino che fermareildeclino potrebbe rivolgersi, se non a Grillo, alla maggioranza dei sostenitori del M5S. La forza di rottura del M5S ha bisogno di una robusta iniezione di programmi coerenti e credibili che possono venire da fermareildeclino.
Fottutamemte d’accordo
Le tracce di Miglio sono molto labili nel testo di Giannino. Il rimpianto professore non era federalista, bensì confederalista. E credeva nella secessione, si veda la prefazione al volume di Allen Buchanan “Secessione-Quando e perchè un paese ha il diritto di dividersi”, Mondadori 1994. Fermareildeclino pensa di avvicinarsi a Miglio? Non sarebbe male, finalmente direbbe qualcosa di interessante.
Apparentati o meno, il M5S non governerà di certo, (per fortuna?) ma porterà in Parlamento un centinaio di deputati e senatori, che eserciteranno finalmente il ruolo di vero controllore democratico.
Che spetta alle opposizioni degne di questo nome.
Comunque vada, saranno cavoli amari per tutti i soliti chiacchieroni.
Fid in questo senso non ha niente da temere.
Mi spiace ma la pessima riforma sbandierata come federalismo che ha riscritto il titolo V della costituzione nel lontano (o vicino?) 2001 ed ha generato l’impossibilità definitiva dello stato di diritto nel ripartire i rispettivi ruoli fra i diversi (troppi) livelli di governo, con costi enormi sulla spesa pubblica (i famosi sette punti di PIL che grazie all’euro avremmo guadagnato e ci siamo mangiati in maggiore spesa pubblica) e con il contenzioso esiziale presso la corte costituzionale indegnamente finisce in questo tragicommedia di ladri di polli. ci voleva questa farsa per capire che il nostro federalismo fasullo era solo un modo per ingrassare chi della spesa pubblica si nutre? ci sarà un sussulto di dignità dopo questa vicenda che non può che essere italiana? e ci stupiamo dello spread, che non fa altro che registrare la serietà percepita del paese?
Il problema non sono i ladri penalmente perseguibili ma l’uso scorretto delle risorse nel rispetto formale della legge.E questo avviene da sempre come chi ha qualche esperienza sulla gestione dell’amministrazione dovrebbe conoscere bene.Se si legge tra le righe di certe dichiarazioni,è molto più inquietante dell’appropriazione indebita dei bonifici chi li denuncia rivendicando con orgoglio un comportamento conforme alla legge.Così come chi si vanta dei controlli esterni certificati che non sono garanzia di alcunchè se le norme consentono conmportamenti truffaldini.Finchè esisteranno possibilità discrezionali di gestire trasferte,missioni,rimborsi,diarie,straordinari,consulenze e quant’altro la fervida fantasia del raggiro possa produrre,ci troveremo a ripianare liste di spese incontrollabili.E chi manifestamente si è comportato da ladro resterà il male minore.
Bravo Oscar e W il prof Zingales!
La sana sfrontatezza con cui il professor Zingales ha trattato i banchieri, mi fa sperare che FiD da movimento di “opinione” si traduca finalmente in movimento di azioni! Non bisogna dare piu’ spazio al vecchio che non vuole morire. Ad ogni livello e’ ora di dire e contraddire a brutto muso. E’ ora che FiD cominci a scendere in piazza e a fare una serrata “campagna di controinformazione”, spiegando la gravità della situazione e smascherando la melina di Monti per quello che e’: un gigantesco piano di deindustrializzazione del paese e di asservimento di “tutte” le forze produttive ai giochi e tornaconti della finanza.
A chi domandava conio dell’aurea riserva e cosa significasse, se qualcosa significava, la legge della rarità il tuo buon “nume” rispose…”alla rarità dell’oro si è sostituita la saggezza dei governatori”
Le palestre d’ex abrupto ebbero a commentare, citando i miei “numi” quanto segue, “Queste parole, nella loro palese assurdità sono il sintomo dell’abitudine ormai consolidata nella prassi di attribuire al governatore della banca centrale non una funzione organica, quale dovrebbe essere, ma l’arbitrio più assoluto, incontrollabile ed insindacabile, perché svolto da un “saggio” per antonomasia, anche se in violazioni di norme penali.”
Il senso di ciò che voglio dir… è che la storia è piena di utili idioti, di immolati al buon pensiero. Ma giunti a questo punto, che coincide guarda caso con la mia attuale condizione, non se ne esce se non con una trasvalutazione di alcuni valori, dal – al +, nella fattispecie di quell’ente “troppo grande per non badare a se stesso “che chiamiamo debito pubblico. Soffermarsi sui camerieri è nel copione di questa farsa. Si da in pasto alla gente il cane laziale di turno. Intanto quel sistema che getta le ossa nell’aia fa due passi da tergo nella divinità del mercato. Per questo credo che lei Oscar Giannino sia un utile “impostore”. Assisterà anche i malati di cancro per lavarsi di dosso qualcosa, ma resta un “impostore”. Perché non vuole ribaltare il sistema forzoso nel suo punto di precario equilibrio, bensì se la prende con i “camerieri”. Come la polizia ieri in Ispagna, ne più ne meno. Dicono che qui in Italia non ci siano le condizioni per veicolare una giusta protesta, ovvero far sentire il fiato sul collo a quelli che rubano. Forse è vero. Ma io voglio credere che la tranquillità apparente sia dovuta al fatto che la posta è un poco più in alto.
L’olio siculo regge tre cotture.
Meglio è se l’occasione sia quella della punta di petto di pollo. Mettete a fuoco incerto l’olio solo accompagnato da due foglie di salvia. Fidatevi delle orecchie per gettare il pollo nella finestra di tempo che deciderà il gusto. Ma giratelo come se aveste sentito ogni ragione del taglio. Versatevi un vino rigorosamente friulano nel frattempo. Poco importa da che parte dell’acino. Girate e rigirate secondo l’impeto e vi sarà servita dopo il fuoco lento una verità da tagliare e trasportare con adeguata misura alle fauci. Il gusto troverà il trionfo, la notte il buio e le parole il cielo della comprensione.
Mi unisco a chi auspica l’ipotesi suggestiva dell’alleanza improbabile cinque stelle fermare il declino.Suscita l’entusiasmo della possibilità di vittoria.Sembra improponibile ma la politica è l’arte delle possibilità.Entrambi i movimenti ne trarrebbero vantaggio superando uno il deficit di demagogia e l’altro quello di competenza.Un accordo si potrebbe trovare,se si volesse.L’ostacolo maggiore non sono i programmi ma le finalità inconfessate di voler partecipare senza tentare di vincere.La coppia Grillo Giannino cadendo nello stagno farebbe sicuramente del chiasso e potrebbe diventare una proposta affidabile.
che non sia un caso il fatto che l’impennata del deficit e, conseguentemente, del debito pubblico segua immediatamente la realizzazione dell’autonomia regionale.
Hoc post hoc …
Buongiorno Oscar
Se posso vorrei darLe del “tu”; ma se non mi e’ permesso me lo dica.
Mi puoi spiegare per quale ragione non si e’ ancora pensato di intervenire,
Anche con effetto retroattivo, sui “diritti acquisiti” dei vitalizi ottenuti
Con disposizioni, regionali o nazionali, molto discutibili?
Sarebbe un segnale fortissimo che potrebbe dare l’attuale politica, sempre
Che sia restato qualcosa.
Saluti
GP
mi dispiace per la pattuglia di persone che in buona fede segue il comico ligure. Ne capisco molto bene indignazione e rabbia e anche la buona fede nel mettersi in gioco ma tutto appare in realtà solo come un movimento rivoluzionario (solo) e sconclusionato con programmi molto generici e demagogici. Avendo deciso di non andare a votare o votare nulla finchè non uscirà un programma serio a iniziare dal taglio ORA delle pensioni d’oro, non credo proprio che M5S sia la soluzione.
@marziano
anche io ho sempre pensato che in fondo i soldi incassati dai politici siano il 10% di quelli che buttano o fanno buttare anche solo per creare le condizioni per una mazzetta o per un ritorno elettorale
E non si tratta di essere contro la politica. Al solito quando si vuole fare una rivoluzione si sbaglia perchè si pensa a distruggere e non a cosa mettere al posto di quello che si distrugge
Totalmente d’accordo, ma e’ anche tempo di agire e non solo di proporre.
Caro Giannino,
confermo la sua valutazione, ma la dimostrazione della pochezza di tutto il ceto politico sono le dichiarazioni “Post” che lasciano basiti.
Mi chiedo però se qualcuno, forse voi sì probabilmente, ha mai fatto un’ analisi puntuale dei veri risparmi recuperati da gennaio ad oggi, riducendo e tagliando i costi della macchina politica. Le affermazioni del tipo: ..il recupero sarebbe minimo…, non sono questi i costi che pesano etc., sono tutte da dimostrare oggettivamente.
Il caro Monti, avrebbe dovuto essere più attento nella gestione del famigerato “consenso politico” per lavorare , altrimenti i sospetti sul suo operato nei confronti di certe categorie…
Infine ,Purtoppo il livello dei politici è quello che è e il voto è diventato un boomerang e non uno strumento di scelta !
@Vulka ,
come M5S siete ancora appartenenti all’anima collettiva perchè ancora soggetti al mesmerismo della personalità e quindi astorici, infatti nessuno di voi nemmeno il vostro Guru ha accettato un pubblico confronto tra il vostro programma e la proposta del progetto antropocratico, anzi, per tutta risposta, sono stato cassato dal blog del Beppun nazionale.
Non vengono accettate teste pensanti(forse ce ne sono troppe per quello che partoriscono) ma yes-man, che IDDIO ce ne scampi!
Sposo in toto la riflessione del sig.Paolo54 circa il vostro movimento.
Complimenti per il contenuto dell’articolo che ci ospita.
@luca panella
ma perchè l’informazione da destra a sinistra da Vespa a Ballarò non precisa che solo i due consiglieri radicali si sono opposti da subito a questi sprechi e adesso tutti in coro dicono i politici sono tutti uguali. Tutti colpevoli, nessun colpevole
@Giorgio Andretta
Anch’io sono stato bannato dal blog di Grillo, dopo aver affermato che non capiva una minchia di economia, ma proprio nemmeno le basi.
Confermo qui l’opinione.
Per me il M5S è semplicemente un partito Marxista, molto utopistico, basato sul concetto “lo Stato siamo noi” che si declina nel mettere “cittadini onesti” al potere.
Non funzionerà, lo so. Perché non può funzionare.
Però ‘sta volta ho deciso di votare e voglio che il mio voto sia un segnale forte.
Non voterò Pd, Udc, Idv, Sel, lega, pdl, fli, api ed ogni loro derivazione, incluso eventuali “partiti dei tecnici”, quindi la scelta si restringe e tengo strettamente sottocchio il M5S, che alcune cose molto positive nel programma le ha (referendum alla svizzera, tagli pesanti alle retribuzioni dei ladri di stato, tetto per le pensioni, abolizione del valore legale del titolo di studio, e-learning e anche altro che non sto ad elencare. Ma, soprattutto, referendum per l’euro).
Certo che quell’accenno di confronto ci vorrebbe.
Di rado assumo toni taglienti.
Ma leggendo alcuni dei vostri commenti, mi sorge spontaneo un: non si puo’ e non si deve MAI scindere tra integrita’ e competenza.
Non si puo’ dire “ruba poco” a giustificazione del fatto che in fondo quanto viene rubato e’ un’inezia, nel mare degli sprechi.
L’integrita’ NON e’ settoriale.
O si ha oppure non si ha.
Non si puo’ dire che un politico e’ bravo anche se ruba perche’ ruba poco.
Non ci si puo’ piu’ fidare di nulla del suo operato. Ne’ si deve.
E’ questo genere di italianissima disquisizione a portarci a compromessi che esistono solo nella nostra testa ma che non hanno riscontro nella realta’.
Quanto a Grillo, ha fatto il partito dei tiepidi de noantri. L’alternativa “pulita” per chi vuole protestare italianamente, cioe’ a meta’. Tanto di cappello, che nello scenario politico quel brand mancava.
Ma a parte le solite sparate contro il sistema, non gli ho sentito dire “taglieremo il bilancio dello stato in modo da renderlo sostenibile”.
Qualcuno l’ha sentito? No. Perche’ non l’ha detto. Perche’ non lo fara’.
Quindi, come vedete, Grillo e’ un esercizio di stile. Per tiepidi.
Non c’e’ altra via che insistere, finche’ chi debba capire capira’. Quindi la proposta del Dott.Giannino e’ ancora la piu’ integra: altro referendum. Finche’ smetteranno di aggirare la volonta’ popolare.
Mi venisse un colpo se in tutti quelli che leggo nonostante il disastro perpetrato negli ultimi 20 anni, c’e’ qualcuno che ammetta che il proprio partito HA SBAGLIATO.
Cordialmente,
Gianfranco.
ricordo un progetto del Prof Martino all’affacciarsi di Berlusconi (attorno al ’94) che prevedeva circa 40 macro provincie o mini regioni che dir si voglia (e via provincie e regioni di conseguenza). Sarebbe quella la gestione ottimale del territorio nazionale in modo da avere contesti socio-economici omogenei sufficientemente grandi per avere capacità di gestire i problemi e sufficientemente piccoli da soccombere contro lo Stato centrale che nella materie rilevanti (oltre alla due citate aggiungerei istruzione, difesa, esteri).
Le soluzioni al devasto italiano alla fine sono semplici ma praticamente impossibili da realizzare….
sono pessimista
Concordo con Oscar Giannino sul referendum, anche se bisognerebbe in qualche modo farlo retroattivo per eliminare quelli che io non chiamerei diritti ma privilegi acquisiti (vitalizi, doppie pensioni, contributi figurativi, assunzioni clientelari).
Per quanto riguarda le regioni io sono per l’abolizione tout court, con ritorno ad un sano stato centrale con due soli livelli di gestione politica: lo stato e il comune, assegnando alle province un ruolo di mero coordinamento tra comuni che insistono su aree omogenee con il presidente scelto tra uno dei sindaci della provincia.
Ormai siamo di fronte ad un nodo gordiano che va tranciato di netto senza mezze misure.
La storia delle grandi aziende di successo negli ultimi decenni ce lo insegna: negli anni ’70 si erano organizzate con filiali totalmente autonome, a partire dagli anni ’90, grazie alle nuove tecnologie e seguendo i principi del “lean management”, hanno accentrato le funzioni di amministrazione, staff e supporto, lasciando alle periferie solo le funzioni che creano un valore vero per il cliente.
Così si deve fare per l’organizzazione dello stato: ripensare l’organizzazione in funzione del servizio al cittadino, eliminando tutti i livelli inutili, che non producono ma distruggono valore per il cittadino.
(Il progetto citato da gigi mi sembra andasse in questa direzione)
Come sempre le sue considerazioni sono sempre impeccabili ma il referendum è inutile, visto che non vogliamo fare la fine di Jim Morrison( anche perchè non c’e’ la siamo goduta come lui) proponga ai commercialisti uno sciopero telematico a oltranza , tanto non è PENALE!!!
Insomma una rivoluzione tipo Gandhi del 2012
SONO D’ACCORDO AL 100%.FAREI ACCORPAMENTI DELLE REGIONI TIPO AREE” NIELSEN”NORD OVEST
VALLE D’AOSTA PIEMONTE LIGURIA LOMBARDIA; NORD EST TRENTINO,VENETO, FRIULI,EMILIA ROMAGNA;CENTRO:TOSCANA ,LAZIO, UMBRIA,, MARCHE,ABRUZZI E MOLISE,;AREA 4 SUD E ISOLE
CAMPANIA PUGLIE BASILICATA CALABRIA SICILIA E SARDEGNA.RICORDO A TUTTI CHE IL CASO LAZIO è LA PUNTA DELL’ICEBERG E CHE QUESTO MODELLO SI RIPETE PER QUASI LA TOTALITA’ DELLE
REGIONI.PER SALVARE L’ITALIA BISOGNA ELIMINARE GLI SPRECHI E LE RUBERIE.SE LO STATO PESASSE IL 40/45% DEL PIL AVREMMO LA POSSIBILITà DI DIMEZZARE IN 10 ANNI IL DEBITO PUBBLICO CHE OGGI COSTA DI INTERESSI CIRCA 90MILIARDI DI EURO ANNUI ED AVERE LE RISORSE PER INVESTIRLE NEL TAGLIO DEL CUNEO FISCALE PER I DIPENDENTI,ABBASSAMENTO TASSE SULL’ENERGIA INDUSTRIALE
ABBASSAMENTO TASSE SULLE IMPRESE.INSOMMA UNA NUOVA RIFORMA FISCALE PER FAR IN MODO
DI AGEVOLARE L’INGRESSO DI NUOVE IMPRESE SULLA SCENA ECONOMICA ITALIANA CREANDO POSTI DI LAVORO VERI E NON ASSISTENZIALI COME SI è FATTO DA SEMPRE PER TORNACONTI ELETTORALI.NON PARLIAMO POI DEGLI ENTI INUTILI COMUNALI PROVINCIALI,REGIONALI E STATALI CHE DA SEMPRE COSTANO DECINE DI MILIARDI DI EURO E SONO DIVENTATI COME UNA SORTA DI PREMIO PER EX POLITICI TROMBATI O DIVENUTI MARGINALI.FINO AD OGGI SONO STATE FATTE CHIACCHERE IN EUROPA MA DI VERI PROVVEDIMENTI TOUT COURT NE HO VISTI VERAMENTE POCHI .LA BUONA IMMAGINE CHE HA MONTI ALL’ESTERO PER LA SUA SERIETA’ E’ INDISCUTIBILE,MA RICORDATEVI CHE SE NON C’E’ UNA STRATEGIA CREDIBILE PER RAGGIUNGERE GLI OBIETTIVI,COSA CHE NON HO MAI LETTO,MA SOLO QUELLA DI IMPOVERIRE LE FAMIGLIE CON TASSE SENZA RIDURRE GLI SPRECHI E QUINDI NON AVERE RISORSE PER GLI INVESTIMENTI ,SIAMO COME IL CANE CHE SI MORDE LA CODA,CIOE’ CI AVVITTIAMO SU NOI STESSI SENZA USCIRNE.ULTIMA CONSIDERAZIONE:CREDO CHE IL PIL PURTROPPO SI ATTESTERA’ AD UN MENO 3% NEL 2012 E QUINDI IL RAPPORTO DEBITO/ PIL AUMENTERA’. COME FARANNO MAI A RAGGIUNGERE IL PAREGGIO DI BILANCIO NEL 2013?
SONO D’ACCORDO AL 100%.FAREI ACCORPAMENTI DELLE REGIONI TIPO AREE” NIELSEN”NORD OVEST
VALLE D’AOSTA PIEMONTE LIGURIA LOMBARDIA; NORD EST TRENTINO,VENETO, FRIULI,EMILIA ROMAGNA;CENTRO:TOSCANA ,LAZIO, UMBRIA,, MARCHE,ABRUZZI E MOLISE,;AREA 4 SUD E ISOLE
CAMPANIA PUGLIE BASILICATA CALABRIA SICILIA E SARDEGNA.RICORDO A TUTTI CHE IL CASO LAZIO è LA PUNTA DELL’ICEBERG E CHE QUESTO MODELLO SI RIPETE PER QUASI LA TOTALITA’ DELLE
REGIONI.PER SALVARE L’ITALIA BISOGNA ELIMINARE GLI SPRECHI E LE RUBERIE.SE LO STATO PESASSE IL 40/45% DEL PIL AVREMMO LA POSSIBILITà DI DIMEZZARE IN 10 ANNI IL DEBITO PUBBLICO CHE OGGI COSTA DI INTERESSI CIRCA 90MILIARDI DI EURO ANNUI ED AVERE LE RISORSE PER INVESTIRLE NEL TAGLIO DEL CUNEO FISCALE PER I DIPENDENTI,ABBASSAMENTO TASSE SULL’ENERGIA INDUSTRIALE
ABBASSAMENTO TASSE SULLE IMPRESE.INSOMMA UNA NUOVA RIFORMA FISCALE PER FAR IN MODO
DI AGEVOLARE L’INGRESSO DI NUOVE IMPRESE SULLA SCENA ECONOMICA ITALIANA CREANDO POSTI DI LAVORO VERI E NON ASSISTENZIALI COME SI è FATTO DA SEMPRE PER TORNACONTI ELETTORALI.NON PARLIAMO POI DEGLI ENTI INUTILI COMUNALI PROVINCIALI,REGIONALI E STATALI CHE DA SEMPRE COSTANO DECINE DI MILIARDI DI EURO E SONO DIVENTATI COME UNA SORTA DI PREMIO PER EX POLITICI TROMBATI O DIVENUTI MARGINALI.FINO AD OGGI SONO STATE FATTE CHIACCHERE IN EUROPA MA DI VERI PROVVEDIMENTI TOUT COURT NE HO VISTI VERAMENTE POCHI .LA BUONA IMMAGINE CHE HA MONTI ALL’ESTERO PER LA SUA SERIETA’ E’ INDISCUTIBILE,MA RICORDATEVI CHE SE NON C’E’ UNA STRATEGIA CREDIBILE PER RAGGIUNGERE GLI OBIETTIVI,COSA CHE NON HO MAI LETTO,MA SOLO QUELLA DI IMPOVERIRE LE FAMIGLIE CON TASSE SENZA RIDURRE GLI SPRECHI E QUINDI NON AVERE RISORSE PER GLI INVESTIMENTI ,SIAMO COME IL CANE CHE SI MORDE LA CODA,CIOE’ CI AVVITTIAMO SU NOI STESSI SENZA USCIRNE.ULTIMA CONSIDERAZIONE:CREDO CHE IL PIL PURTROPPO SI ATTESTERA’ AD UN MENO 3% NEL 2012 E QUINDI IL RAPPORTO DEBITO/ PIL AUMENTERA’. COME FARANNO MAI A RAGGIUNGERE IL PAREGGIO DI BILANCIO NEL 2013?
@Marco Tizzi
Mah, … il problema sono leggi e regole mal fatte o una esagerata propensione degli Italiani a trovare in ogni regola il modo di sfruttarla a esclusivo beneficio proprio o di un proprio gruppo ? Nei paesi del Nord Europa sono solo più abili i governanti nello scrivere le regole oppure i cittadini hanno maggiore senso civico e del vivere comune ? E se fosse vera questa seconda ipotesi, sono virtù innate o ci si arriva nei secoli ?
Ho più di ottant’anni, sono ormai incastrato, se no andrei via da “questa Italia”, cambierei nome e nazionalità.
@paolo
Dia retta a me, meglio eliminarle tutte, del tutto.
Per un abitante del Veneto o dell’Emilia cosa gli cambia se è gestito da Milano o da Roma? Sempre lontani sono.
Una volta si pensava che solo Roma fosse “ladrona”, adesso abbiamo capito che così non è, teniamoci Roma che ci basta e avanza.
Ulteriore considerazione: senza la sponda locale le varie mafie sicuramente non scomparirebbero, ma avrebbero qualche problema in più a fare i loro affari.
se avrà tempo legga http://www.mdpp.it
vorrei che la gente normale si unisca per cambiare la CASTA
WE WANT cambiare la Casta nazionale e locale
gente normale che dica ai Connazionali la verità e si impegni per il bene comune
certo chiedendo anche ” sudore, lacrime e sangue ”
forza uniti si VINCE – WE WANT
da tempo concordo sul 99% del pensiero di Giannino.
ma quando iniziamo a far sentire la ns voce?
ci organizziamo?
io ci sto !!!
al contrario dei ” non ci sto!!” ( ndr Polverini, Scalfaro etc etc)
ancora pensano di addomertaci con i media e le chiacchere!!!
che p…le
Assistiamo impotenti a questo schifo e loro pontificano dalla mattina alla sera senza aver risolto alcun problema agli italiani. Hanno saputo aumentare solo le tasse e le gabelle che paghiamo ogni giorno per farli ingrassare. Ma attenzione! se si ingrassa troppo si rischia di scoppiare.
La cosa più sconvolgente è sentire ciò che esce dalla bocca di Fiorito, da quella di Renata Polverini e compagnia briscola, di chiunque di loro venga messo con le spalle al muro. Sintetizzando i loro discorsi si capisce la pochezza, non solo etica, ma quasi infantile, della propria filosofia di vita, di stile, di definizione che hanno nell’essere “persone delle istituzioni”. Un onore che spetterebbe ad una minoranza di individui nel ricoprire un ruolo di massima capacità cognitiva e preparazione professionale, di rappresentare i loro concittadini nelle istituzioni e nel mondo. Dovrebbero essere persone di ampia cultura umanistica e di massima conoscenza di fatti economici ed istituzionali, appagati al massimo per il ruolo che svolgono e non soggetti od oggetti di mercimonio. Invece l’impressione che trasmettono e di una pochezza morale, culturale e di lungimiranza disarmante. Si, personalmente credo anche di lungimiranza, in quanto quella furbizia spicciola di cui sono pregni ed eccelsa pienezza di se, nell’essersi assicurati un futuro, attribuendosi ed attribuendo al loro personale clan, vitalizi che gli blinderanno la vecchiaia, nell’inviolabilità dei diritti acquisiti, non impedirà, un giorno più o meno lontano, a qualche capopopolo di turno o meglio ancora, finalmente a qualche governo ben intenzionato e ben animato a sradicare loro tutti i privilegi di cui sono stati dotati e perseguitarli nel nome di una giustizia, anche sommaria se necessario, magari nel momento più delicato della loro vita, cioè il crepuscolo dell’ anzianità, quando non hai più la forza per combattere. Per ora sono solo burattini strapagati e straviziati nelle mani delle segreterie di partito che li hanno comprati per tenerseli a cuccia e giocare indisturbati al Risiko della politica. Emblematico è il caso di Renata che, nel pieno della tempesta che l’ha coinvolta, non solo non si è ancora dimessa, probabilmente lo farà, ma prima il grande Capo gli ha ordinato di nominare alcuni amministratori nel ruolo di assessori (godranno quindi anch’essi dei famigerati vitalizi), in modo da comprarne il silenzio e di evitare così il trascinamento nelle fogne di tutto il partito, grande Capo compreso.
@paolo
Basterebbe un vero federalismo, fiscale e sociale, non certo quello incompiuto, in seconda misura artefice degli scandali regionali, responsabilizzando gli amministratori locali attraverso leggi che assicurino la pena con la vera detenzione in carcere per chi “sbaglia di proposito” mandando in default un Comune od una Regione. Le tasse non le mandi a Roma, le tieni in Comune o in Regione. Privatizzare in modo selvaggio e senza ritegno. Il Federalismo in Italia, ma non solo, o lo applichi o si imporrà da se, come amava sottolineare il grande Prof. Miglio. Non è questione del se ma del quando.
Dott:Giannino, dopo tutto questo sono frastornato, ho perso ogni speranza , lotto ogni giorno per il lavoro, e quello che piu’ mi rincresce è rimanere ammutolito alla domanda che le mie figlie mi fanno:c’è ancora un posto per le persone oneste, come dobbiamo comportarci? esiste ancora il bene ed il male.
Non so respondere!!!!!!…….e questo mi fa molto male.
Dacci voce!! e buon lavoro soprattutto per l’impegno che lei mette vicino a chi soffre.
non ho piu parole ne pensieri ma solo disgusto per questa rappresentazione della politica. aveo creduto in Berlusconi, in un centrodestra illluminato e capace di agire invece si sono alleati ai compari di tutte le altre parrocchie per derubarci e spremerci e metterci in ginocchio. SONO UNA VERA E PROPRIA ORGANIZZAZIONE A DELIQUERE . Ora si danno l’un l’altro la colpa, LA pOLVERINI DICE CHE LEI NON SAPEVA IL PD che non era al governo della regione; MA DOVE ERANO I CONSIGLIERI QUANDO SI SONO VOTATI I COMPENSI E I RIMBORSI? Perchè nessuno di destra o di sinistra ha interessato la corte dei conti? Perchè nessuno ha denunciato sui giornali quale tragico salasso veniva perpetrato alla inconsapevole popolazione? E perchè nessuno ha rinunciato a prendersi i falsi rimborsi? sono amareggiata ho 65 anni e ancora lavoro (e non mi dispiace) ,ma la crisi mi angosciam non so come pagare i dipendenti ed i fornitori non perchè manca il lavoro ma perchè lo stato non paga i nostri clienti e di conseguenza a cascata i clienti non ci pagano, La voglia di mollare tutto è grande, si potrebbe andare ai Caraibi e vivere tranquilli ignorando la m….. che ci circonda.
A proposito Lusi non deve andare in convento agli arresti domiciliari ma nelle miniere del Sulci e scendere con loro tutte le mattine che Dio ancora gli manda insieme a tutti gli altri
Sante parole!
Penso che al federalismo abbiamo già dato (titolo V) e abbiamo visto che non funziona. Forse funzionerebbe se attuato correttamente (la regione campa con i suoi soldi e allo stato centrale restano poche funzioni) ma non voglio. che apprendisti stregoni facciano ancora esperimenti sulla mia pelle. Ergo teniamoci le province e liberiamoci delle regioni. Sono pronto a sostenere chi è d’accordo.
Caro Giannino,
qua succede che ogni 20 anni ripetiamo sempre gli stessi referendum perchè la classe politica che si riempie l’ugola del concetto di “sovranità popolare, poi cerca in tutti i modi di neutralizzarla.
L’apoteosi del bizantinismo,cioè dell’antipolitica come dice bene lei!
Ora, quelli che ho chiamato “i signori del referendum”tornano alla carica,forti del rimborso elettorale che spetterebbe loro in caso di riuscita. Si ricorda il “pasticcio” che hanno combinato lo scorso anno col referendum abortito sulla legge elettorale? Non bastava loro ripristinare le preferenze! No! volevano, senza dirlo (senza dirlo!) abrogare tutta intera le legge elettorale porcellum calderoli! L’esito,lo abbiamo visto,carpendo la buona fede di chi ha firmato (non il sottoscritto). Ci starei molto,ma molto attento ad appoggiare Di Pietro il quale, nel migliore dei casi , mi pare essere un arruffone.
Non so cosa abbiano in mente, ma io mi studierei bene i quesiti che intendono proporre prima di lanciarmi in avventure frustranti per chi è in buona fede.
Altra considerazione: il tempo delle chiacchiere per me è abbondentemente finito. Se quei signori,a tutto tondo inseriti nella Casta politica,avessero voluto rinunciare al finanziamento pubblico lo avrebbero già fatto con atti unilaterali.
IdV non lo ha mai fatto! Anzi, secondo me, approfitta dell’istituto referendario per rimpinguare le casse di partito.
Infine,stante il famigerato federalismo, se anche abolissimo un pezzo di legge nazionale,chi mi garantisce che le “autonomie locali” si allineino?
Visto che, ad esempio , ben due presidenti di regione contravvengono ad una legge nazionale sul blocco a due mandati del loro incarico!
Comunque, io ,non firmo più nulla a scatola chiusa, menco venisse dal padreterno!
@paolo
Sono pienamente d’accordo! Siamo stufi della sfacciataggine con cui si appropiano dei soldi mediante espropi legalizzati verso il contribuente.
Sono state distrutte le risorse generate da generazioni di sacrifici e hanno messo in ginocchio il futuro della nazione. Lo sciopero telematico può essere una VALIDA soluzione. Priviamo lo sceriffo di Nottingam delle sue entrate!
Ho ascoltato, con tanta speranza, il suo discorso al “Dal Verme”: l’unica proposta concreta che le ho sentito fare è quella di togliere “i privilegi” ai pensionati che guadagnano più di 4000 euro mensili.
Detta così mi sembra una cosa da sessantottini e per questo motivo può già calcolare la mancata adesione di tutti gli ex dirigenti d’azienda come me.
Se invece proponesse di ricalcolare col sistema contributivo tutte, dico tutte, le pensioni e tassare, magari con una aliquota inversamente proporzionale all’età, il differenziale rispetto alla pensione percepita, dimostrerebbe di voler fare concretamente un atto di giustizia.
Buona fortuna
@Barani Umberto
Pia illusione, qui più gente ha in mano il portafogli e peggio è.
Mi dia retta, le regioni devono essere eliminate, la situazione non è emendabile.
Grazie per l’ottimo servizio che offrite.Vorrei conoscere se è anticostituzionale o altro accidenti (non ho cultura giuridica) se si proponesse di tassare al 70-80% i vitalizi per chi possedesse altri redditi di qualsiasi altra natura.Lo schifo di questo paese è orribile,non c’è in minimo di moralità, ad ogni livello.
Cosimo
@Roberto 51
Sign. Roberto, non le posso dar torto, Regioni e Provincie non possono continuare a coesistere solo per far lavorare persone, che magari fanno in pieno e seriamente(ne conosco alcune e potrei garantire per la loro professionalità) il compito a loro assegnatoli, ma che comunque rappresentano uno spreco. Però non si può limitare il Federalismo a terra di conquista per la Banda Bassotti che in questi giorni è salita alle cronache nel Lazio o ai loro colleghi che rappresentarono il far west alcuni mesi or sono e che, tra l’altro, si definivano i suoi depositari assoluti. Per quanto mi concerne, in Italia, l’unico autorizzato a definirsi un federalista(da non confondersi con federale) era il compianto Prof. Miglio, morto, in un certo senso, emarginato al confino dalla Lega nord (come ha ben scritto in un commento, ad un altro articolo su questo Blog, il sign. Maria, spero di non aver sbagliato cognome). Federalismo non è certo sinonimo di pappatoia. Ci sono Usa, Svizzera e Germania, stati federali che non sono il Congo. Anzi per il Bel Paese esso rappresenta una medicina salvifica perché inevitabilmente porterebbe, in un tempo non fulmineo, questo purtroppo no, all’emancipazione economica e civile del Sud Italia. Un Federalismo non assistenzialista, come hanno accettato calandosi le brache, i sopracitati “depositari assoluti” (ben pagati per calarsi le brache, per carità), ma un Federalismo solidale con la parte più in difficoltà del Paese, con patti chiari però. Forse non per la città di Roma, abituata da mille anni a vivere di accattonaggio, mentre negli ultimi 150 si è arrogata il diritto di rappresentare l’indotto che circonda la spesa per il mantenimento edulcorato della vita politica dell’intero Paese. Il giardino di Versailles. L’idea federalista non ha nulla a che fare con il Titolo V, finendo per creare una tassazione parallela a quella esistente, già di per sé soffocante. Significa, al contrario, gestione dei soldi del territorio sul territorio, con nomina diretta degli amministratori preposti, con assunzione di responsabilità (almeno così la intendo io). Poi però, Roberto, il problema vero è un’etica avariata che impasta, infanga, e maleodora una intera Nazione, che ha percentuali fisiologiche ben al di spora della soglia di guardia, come ha spiegato oggi molto bene Giannino dai microfoni di Radio 24. Forse dovuta a secoli trascorsi con le pezze al culo di un popolo a cui è sempre stato negato di essere un popolo.
LE BALLE DI OSCAR GIANNINO.
e l’incapacità di ammettere di avere torto.
Un reminder a Giannino. Qualche anno fa sostenne e continuò a sostenere in varie sedi con la caparbietà e l’incapacità di ascolo che lo contraddistingue, che le compagnie low cost e in particolare Ryanair non ricevessero contributi pubblici per il loro sviluppo.
Ebbene nonostante le evidenze già fornite a suo tempo continuò a sostenere la sua tesi.
Oggi è palese che le compagnie vengano sussidiate e ricevano contributi pubblici tant’è che ci sono indagini aperte della UE.
http://www.corriere.it/economia/12_settembre_28/ryanair-lascia-verona-aeroporto-_6280ab7a-098c-11e2-8adc-b60256021bbc.shtml
Ma Giannino è anche quello che sancisce che le centrali nucleari sono sicure, la mattina dopo Fukuskima !
Che pena, che vergogna alla pari di quelli che sostennero che Ruby fosse la nipote di Mubarak. Stesso ceppo, stessi frutti.
Bella ciao.
Credo che la Sua analisi sia lucida e precisa. Gli italiani sono come Biancaneve che dorme nella teca in mezzo alla foresta. Alcuni sognano “l’uomo forte” altri pensano che in cinque anni si possa fare chissà cosa e si bevono programmi elettorali chilometrici. Tutti, equamente divisi sulle sponde dello Stige che ci sta conducendo all’inferno, trovano che la cosa più importante sia non far vincere i comunisti oppure i berlusconiani e utilizzano i fatti che ogni giorno ci coprono di escrementi, non per uscire dalla teca nel bosco ma per dimostrare a quelli della sponda opposta che sono peggiori. Servono cinque anni (e forse non bastano) per riportare a regime la politica italiana, per riportare i tassi di corruzione a livelli delle media dei paesi occidentali, per definire il percorso dell’uscita dal debito che questa marmaglia ha generato. Non c’è tempo per disquisire di matrimoni gay, di immigrati e di tutti quei temi di cui gli italiani (adoratori della polemica) si beano lanciadosi ortaggi e contumelie da una sponda all’altra. Dobbiamo TUTTI sospendere le divisioni speciose e rimboccarci le maniche per mandare a casa questa gente e fondare un nuovo Rinascimento italiano. Non è un buon proposito. E’ l’unica via d’uscita.
@sergio
Serve una, due generazioni. Calcolando che il sistema, in Italia, iniziò la propria necrosi verso la metà degli anni 80. Forse inizieremo nel vedere una nuova classe dirigente finalmente animata da propositi responsabili ed appassionata nell’arte dell’amministrare, o come ancor meglio la definisce Lei un nuovo “Rinascimento italiano”, intorno il 2030, cercando di essere ottimisti. La generazione di coloro che ora si appresta ad ereditare il potere, in tutti i suoi gangli, sono il meglio che la cultura della corruzione, dell’affare spregiudicato, “dell’emergere ad ogni costo altrimenti sei solo un povero scemo”, abbia allattato ed allevato la precedente. Io stesso appartengo alla classe dei quarantenni, ricordo benissimo quando verso i quattordici anni fu lanciata, nei paesi di campagna o nelle piccole città, nelle grandi città esisteva già da qualche anno, la moda dei Paninari. Ebbe un successo strepitoso e dilagante. Nello stretto giro di posta di uno-due anni l’adolescente modello doveva essere arrogante, strafottente, bullo, rigorosamente tifoso politico di estrema destra e, naturalmente, firmato da capo a piedi. Non importava se i genitori facevano fatica a sbarcare il lunario, se non avevi le Timberland o il Monclear eri uno sfigato emarginato o quasi, almeno che non ti imbrancavi con i Metallari, considerati dai più come indiani Apache da internare nelle riserve. Cosa c’entrano i Paninari, vi chiederete voi. Dovevano essere la Cantera, la primavera, la fucina di impresari, banchieri, dirigenti d’azienda e manager futuri. I prossimi rappresentanti della sinapsi più remota di una provincia dell’impero americano, che estendeva, in modo capillare, il fluido torpido del consumismo d’avanguardia fatto avere origine con la Deregulation Reganiana, il cui compito era di inondare gli assetati campi dell’emisfero est del mondo di denaro facile e portare la democrazia, la Coca cola e Microsoft sulla punta della baionetta del Marine. In Italia, nei primi anni 80 iniziarono ad affacciarsi alle cronache due campioni di un nuovo modello di fare politica ed impresa e guarda caso intrecceranno molto presto stretti rapporti interpersonali: Bettino Craxi e Silvio Berlusconi.
Purtroppo l’impudenza di queste persone mi fa pensare che tenteranno di andare a votare con questa legge elettorale e le liste bloccate perché in caso contrario spero vadino tutti a casa o come in una vecchia canzone di Edoardo bennato TUTTI QUANTI IN PRIGIONE E CHE LI SERVA DA LEZIONE
Buon giorno, ieri sera guardavo REPORT e la rabbia mista a tristezza mi ha colpito. Ho dovuto cambiare canale per non rompere la TV!!.
A parte la carrellata di inquisiti balordi che occupano il Parlamento la cosa più fastidiosa è la loro faccia tosta, arroganza protervia e non so che altro aggettivo usare…
Il problema vero è che la politica è un mestiere e non qualcosa di più alto fatta per servire il Paese. Quindi essere consigliere o deputato/senatore è un affare che ti garantisce un vitalizio, poi la maggior parte di qusti cialtroni non ha mai lavorato e pretendono di parlare di LAVORO ( degli altri ) di PREVIDENZA ( degli altri ) . Decidono le nostre sorti e fanno diventare dei privilegi dei diritti acquisiti senza distinzione di parte politic, tutti d’accordo. I soldi arrivano a pioggia e chi non li ha mai guadagnati non puo’ capirne il valore. Chi vuole fare politica deve autofinanziarsi e non pretendere che siano i contribuenti a pagare le loro ambizioni.
1) Stop a contributi pubblici.
2) No ai vitalizi ed eliminazione di quelli presenti e futuri.
3) Divieto di cumulo di cariche.
4) Due mandati al massimo e divieto di passare ad altri organi dopo aver svolto la funzione. Un deputato non puo’ poi andare in REGIONE e viceversa.
5) Dopo l’attività politica divieto di ricoprire cariche in ENTI, FONDAZIONI , Municipalizzate ecc.
Con questi punti sono convinto che la classe politica venga scremata.
Che sogno vedere ALFANO, BERSANI e tanti altri a tornare o per molti andare per la prima volta a lavorare sul serio.
CRISTIANO SONCINI
Delle provincie
Questo governo con il provvedimento sul taglio delle provincie denuncia ancora di più la sua “bancarietà”.
Prima di tutto tagliare le provincie così senza un progetto organico non ha senso. Gli ultimi fatti ci dimostrano che le vere voragini mangiasoldi sono in realtà le regioni, non le provincie. Chi ci governa deve prendere una decisione fondamentale. Se decide per il federalismo allora ben vengano le regioni ma con l’indipendenza fiscale delle stesse e con solo contributi di solidarietà verso le regioni “deboli” allora poi sarebbero le regioni che decideranno se e come organizzare il proprio territorio in provincie o altre diavolerie, tanto i soldi quelli sarebbero e dovrebbero renderne conto agli elettori. Se invece al federalismo il governo non ci pensa, allora mettere mano alle provincie non può avere come criterio solamente quello numerico. E’ un controsenso che in una nazione così caratterizzata dalle città (i campanili) che ne hanno fatto la storia non si tenga conto anche di questo, una città è capoluogo non solo per il numero di abitanti o per il PIL ma anche per l’attrattiva culturale, la tradizione, il dialetto. L’identità degli italiani così meravigliosamente contraddittoria è stratificata e fatta di millenni di storia. Accorpare Modena con Parma o Siena con Arezzo o Viterbo con Latina non ha nessun senso storico. Va bene la contabilità, ma non mi risulta che la ragioneria sia la madre di tutte le dottrine.
@sergio
Immagino che lei abbia in qualche modo a che fare con il mondo pubblico . Il suo disprezzo per la contabilità e la ragioneria e la esaltazione delle differenze che si traducono in enti pubblici, ladri, corrotti , e nella migliore delle ipotesi inutili , dimentica di ricordare che i sudditi stanno pagando carissimi questi enti .Cosa c’entrano l’identità , i dialetti , la tradizione con al presenza di questi enti , ripeto, costosissimi, corrotti, ladri ? Dimentichiamo inoltre di dire che nel mondo pubblico in tutto il territorio i meridionali sono quasi l’80% ?
@Claudio
Non ho nulla a che fare con l mondo pubblico e non sono nemmeno meridionale, lei ha compreso assai male il mio intervento forse accecato da odi atavici. Se lei avesse letto meglio avrebbe capito che per me provincie e regioni sono alternative, quindi uno dei due enti va eliminato, se si preferisce il governo centrale allora le regioni non hanno senso e la suddivisione in provincie va fatta con i criteri che io ho esposto (non disprezzo la ragioneria ma non può essere lo strumento che dirige un’azienda, figuriamoci una nazione). per cui si tranquillizzi non voglio mantenere i tanto odiati da Lei meridionali a non fare nulla.
Grande Giannino, leggo ed ascolto con insistenza sproloqui verso gli evasori, gli untori del XXI secolo, proprio mentre davanti agli occhi ci mostrano immagini di assessori regionali che rubano a destra e manca, pubblici dipendenti che timbrano per due/tre persone , bar e locali pieni di impiegati statali affaccendati ai fare i propri comodi, ma è possibile che in Italia le cose vadano male solo per colpa di artigiani, commercianti e professionisti ????????
Questione morale.
Gli scandali che vedono il DILAGARE della violenza, corruzione, furto di fondi pubblici per scopi personali, etc., con squallidi personaggi che sono arrivati a spendere cifre enormi per uso personale etc. è stato, secondo me, PERFETTAMENTE sintetizzato da qualcuno alla radio : “….QUANDO è SCOPPIATA “TANGENTOPOLI”, QUELLA ERA IL CANCRO , che avrebbe dovuto essere estirpato, ….ma purtroppo non fu così….
OGGI siamo alla METASTASI , diffusa dappertutto e a tutti i livelli. !….”
Il peggiore RISULTATO che questo crescente degrado MORALE ha causato sulla maggior parte degli individui in Italia è L’INDIFFERENZA ! ……Pensate solo se queste nefandezze fossero successe nel 1800: ci sarebbe stata la RIVOLUZIONE, con la gente insorta in piazza a cercare di fare tabula rasa…
Oggi invece, nonostante ogni giorno sentiamo notizie che ci mostrano il peggio della ns. società, non succede molto o in certi casi addirittura niente. Il popolo Sovrano (senza colori politici, IL POPOLO e basta ) gliel’ ha data su ed assiste con cinica rassegnazione a ciò che gli succede intorno, indifferente come se tutto NON lo riguardasse..……!
Questa società DEVE trovare il rigore morale di opporsi a questo mal-sistema e di mandare a casa (…o in galera se dovuto!) l’attuale classe politica ! Tutti noi dobbiamo fargli capire e sentire che non possono continuare perché ciò che fanno è sbagliato ! Lo dobbiamo ai ns. figli, ai quali, altrimenti, rischiamo di lasciar loro il NULLA !
Non possiamo e non dobbiamo più credere alla classe politica così com’è oggi !
Quando un politico NON si dissocia , NON condanna e prende VERAMENTE le distanze (con le parole e con i fatti!) da questo diffuso malcostume sociale, certo di ottenere in cambio solo l’isolamento politico e l’annientamento mediatico, quando NON è così, allora vuole dire che, sotto sotto, è esattamente come gli altri……..inaffidabile !
Oggi FORSE, SOLO coloro che vanno contro-corrente sono attendibili, e NON IMPORTA se non ci piacciono tutte o alcune delle loro idee, non importa il simbolo o il nome del partito scelto, fosse anche quello dei fruttivendoli (con enorme rispetto per gli stessi!), ma noi abbiamo il DOVERE MORALE di tenere “I nuovi politici” sotto esame e, se necessario, di aiutarli e supportali con il ns. voto politico……perché possono essere la SOLA speranza per cambiare lo status quo!
È molto triste, ma credo veramente sia così e mi dispiace enormemente per tutte quelle generazioni di Bravissimi Italiani che Indistintamente e con GRANDI sacrifici hanno creato l’ITALIA così com’era, almeno sino alla metà degli anni 60….quando NOI (inconsapevolmente e in buona fede, almeno all’inizio……..) abbiamo cominciato e poi contribuito a rovinarla com’è ora!
……..così, a malincuore dico : ABBASSO IL ’68 !
o restituzione (di spazi e risorse) o rivoluzione. Temo così finirà.
La restituzione spontanea, anche parziale, anche con la consapevolezza che un popolo non affamato non fa la rivoluzione (e quindi non è minaccioso per l’ordine costituito) non mi sembra praticabile. E attenzione, sono terrorizzato dall’idea di una rivoluzione violenta.
La ricostruzione, i discorsi, le modalità operative, il reclutamento dei pubblici amministratori, il turn over, la rifondazione del sistema. Ma in quanto tempo?
Non credo che l’instaurazione non violenta di un sistema equo ex novo sia possibile partendo dal basso, da noi “sudditi”. Mai più i manovratori molleranno spazi ai manovrati, anzi non avendo avuto altre priorità finora se non manovrare per mantenere i propri privilegi continueranno farlo, giocando molto meglio. E poi quanto potrebbe durare un sistema fondato sulla distribuzione della ricchezza prima che si ricrei una casta? In Italia! Credo nei corsi e ricorsi storici:una nuova costituente sostituirà un’elite all’altra e saremo daccapo. E lo scopriremo solo dopo anni, quando qualcun altro lo vorrà. Senza entrare in dettagli politici le risorse sono sempre meno e gli accaparratori – intesi come quelli che si pongono come fine primo accaparrare – proporzionalmente sempre di più. L’unica chance è che siano proprio di meno, molti di meno a gestire la res publica, ma in modo che diventi res propria. Con tutte le conseguenze del caso.
@Giuseppe ,
qui si continua a prodursi in analisi, a quando le azioni?
Ha presente il sig. Marcello Di Finzio?
Se tutti facessimo come lui come si comporterebbe la classe politica?
Non sono del suo avviso per quanto riguarda il ’68, l’errore ristagna sull’infiltrazione dei servizi e quindi di non accorgersi di essere manipolati, ho usato il verbo al presente perchè l’azione è anche contemporanea.
A volentieri rileggerla.
Quanti sono i dipendenti pubblici e quanti ne servono?
Se dovessero essere in soprannumero, come par di capire, non si risparmierebbe almeno il 20% (degli inutili) mettendoli in pensione con il 80% della paga?
Oscar, ti seguo con stima e speranza!! La speranza che tu scenda in campo…siamo pronti a seguirti e siamo in tanti…
In questi giorni sto provando sulla mia pelle le vessazioni di uno stato che non funziona e che uccide le aziende serie ..dopo 5 anni lo stato arriva provando a cambiare le regole del gioco ed interpretando a suo modo leggi che erano fin troppo chiare nel 2007..intanto ci condanna a pagare il 30% solo per iniziare a difenderci…FAI PRESTO OSCAR..FAI PRESTO..Rubano a man bassa …sperperano in ogni modo ..e poi per trovare i soldi aggrediscono chi ha già pagato e paga con fatica il suo socio di maggioranza: LO STATO!! Attenzione non sono contro le tasse..ma ora siamo davvero perseguitati
Nico
caro Giannino,
purtroppo non c’è molto da commentare al suo articolo, magari personalizzando dati oggettivi come qualcuno prova a fare prendendosela con chi gli scrive.
Una piccola osservazione: in cerca di info sul web , mi sono imbattuto sul sito del Governativo del Primo Ministro Inglese, …
In uno dei link si dice: ” come sono spesi i vostri soldi”, poi relativamente ad una funzione delicata , ovvero, Ministero della Difesa: elenco dettagliato degli acquisti con descritto, prodotto, fornitore , costo , eventuali accrediti.
C’è da meditare, molto…
Il regionalismo e titolo V è solo l’ultima grande fesseria intellettualoide. Abbiamo iniziato ben prima con la riforma 833/78 e cioé con il servizio sanitario nazionale. Non è possibile alcun rimedio ordinario a questo stato di cose e infatti stiamo arrivando ai mezzi straordinari come il commissariamento della Repubblica. Sarebbe molto meglio questa realtà scriverla direttamente nella costituzione: art x: Il presidente della repubblica, proclamato lo stato di emergenza nazionale, nomina un dittatore per la durata massima di 4 anni che può: sciogliere il parlamento e indire nuove elezioni, sciogliere il governo e avocarne i poteri con facoltà di delega, emettere provvedimenti legislativi della durata massima di cinque anni, sciogliere i consigli regionali e esercitare il potere generale di annullamento di tutti gli atti amministrativi.
Caro OSCAR GIANNINO
A Bologna dove vivo sono molti anni che si parla di un’infrastruttura “il passante Nord”
in discussione a vari livelli, anche europei, e parrebbe che ora siamo alle strette finali e che entro il 30.11.2012 si decida se fare un’opera ( ASSOLUTAMENTE INUTILE ALLO STATO DEI LIVELLI DI TRAFFICO ATTUALI E CON UN CONSUMO DI CIRCA 8.000 ETTARI DI TERRA AGRICOLA della migliore pianura italiana!), dove gtra l’altro si dovrebbero spendere tra i 1.500 e i 1.800 milioni di euro…….
Non potendo in breve raccontare tutto mi limito a segnalare il sito di un comitato cittadino che tenta da oltre 10 anni di dialogare con i politici locali e non , opponendosi al progetto originale, non in maniera becera come farebbero molti politici odierni, senza costrutto, ma addirittura ha presentato un PROGETTO ALTERNATIVO che NON CONSUMA IL TERRITORIO e costa LA META’ !!!
il sito è : http://www.passantenord.org
Nelle varie assemblee cittadine alla domanda diretta ai politici locali del PERCHE’ ci si ostini a NON prendere in considerazione questo VIRTUOSO progetto cittadino ( e quindi non politico….), ma ad insistere a considerare un progetto ANTIECONOMICO E ALTAMENTE DISTRUTTIVO, non si ottengono risposte CHIARE, nette e precise, ma solo dei suoni indistinti …….. Mi risulta che neanche la bolognese Dr.ssa GABANELLI di Report si sia mai interessata ad approfondire tale proposta : forse perché bisogna sempre intervenire DOPO che la frittata è fatta (perché è più facile così criticare gli altri) e MAI in via PREVENTIVA prendendo posizioni precise e quindi anche attaccabili ?
Ora io non so se lei caro Oscar legge tutto il suo blog, ma io SPERO che lei o chi per lei approfondisca QUESTO argomento e se ne faccia carico per fare un articolo o per parlarne a Radio24 etc. PRIMA che questo scempio si possa casomai compiere a scapito della cittadinanza e della buona gestione della cosa pubblica ! Aspetto una sua azione e risposta fiducioso ! Grazie
ricordo che il sito é http://www.passantenord.org
Caro Oscar Giannino,
ecco di seguito alcune novità pubblicate OGGI su Repubblica Bologna di Caterina Giusberti. Come vede la segnalazione che avevo fatto ieri è attuale e credo sempre più come cittadino che un progetto RISPARMIOSO E RISPETTOSO DELLA NATURA oggi dovrebbe essere PREFERITO SEMPRE ad unoDISTRUTTIVO e MOLTO PIù COSTOSO ……alla faccia della crisi ….dove invece le risorse finanziarie messe in gioco potrebbero essere date in prestito agevolato a centinaia di imprese del Territorio per non farle chiudere e superare la crisi….. Spero che lei se ne interessi.
da Repubblica di oggi :
È QUASI un ritorno al passato quello sul Passante nord. I sindaci di Castenaso, Granarolo, Castel Maggiore, Argelato, Calderara e i Comuni limitrofi hanno trovato un accordo su un tracciato alternativo da 38,8 chilometri da presentare ad Autostrade in risposta al “passantino” da 32,7, proposto a fine agosto. La nuova proposta prevede dunque un tracciato solo di due chilometri più breve rispetto a quello originario di 40,7. Il comitato per il no al Passante si oppone e minaccia il ricorso all’Ue. Ma Comuni, Provincia e Regione si incontreranno venerdì e il 24 ottobre per definire i dettagli del controprogetto da spedire ad Autostrade.
PASSANTE nord, ritorno al passato. I sindaci dei Comuni di Castenaso, Granarolo, Castel Maggiore, Argelato e Calderara e Comuni limitrofi hanno trovato un accordo su un tracciato alternativo da 38,8 chilometri da presentare ad Autostrade in risposta al “passantino” da 32,7 proposto a fine agosto. Si tratta di un tracciato molto simile all’originario, quello da 40,7 chilometri bocciato dall’Ue perché era stato affidato a Autostrade senza un regolare bando di gara. La differenza è minima. Il nuovo tracciato parte da Pioppa e arriva a Colunga. Proseguendo verso est segue il vecchio percorso fino all’altezza di Calderara, per poi spostarsi
verso sud. All’altezza di Sala Bolognese non passa più sopra la frazione di Buonconvento, ma sotto, tra Buonconvento e Castel Campeggi, attraversando il fiume Reno seicento metri più in basso. Da questo punto riprende il solco del vecchio tracciato fino a Granarolo, dove curva verso San Lazzaro leggermente prima, per arrivare al capolinea all’altezza di Colunga, tra San Lazzaro e Idice. Tre corsie e banalizzazione sono le due condizioni irrinunciabili poste dai sindaci nella trattativa con Autostrade. Per alcuni è sufficiente
che la terza corsia sia predisposta, ma Stefano Sermenghi di Castenaso la vuole già nel progetto.
«Senza non si alleggerirebbe il nodo di Bologna e nemmeno quello della tangenziale, quindi l’opera non avrebbe senso — afferma — se non sarà prevista la terza corsia, chiederò al consiglio comunale di votare contro ». Basta che un solo consiglio comunale dica no per sbarrare la strada al passaggio del Passante in quel Comune.
Una sfilza di condizioni che, i sindaci non lo negano, renderanno molto difficile trovare l’ok di Autostrade. «Se Autostrade boccerà la controproposta? È probabile. Noi gli chiediamo di allungare il tracciato, di modificarlo, di metterci molte
più cose. È evidente che poniamo dei problemi. Dobbiamo trovare soluzioni che assicurino la vivibilità: la soluzione c’è ed è quella descritta nel piano del Ptcp: il vecchio tracciato », aggiunge Sermenghi.
Il comitato “Alternativa al Passante nord” osserva queste manovre con preoccupazione. «Se si torna al vecchio tracciato apriremo una nuova procedura
di infrazione presso l’Ue. Le grandi opere vanno fatte quando servono, questa bretella è stata presentata prima come una formula per alleggerire il traffico, poi come uno strumento per arrivare alla città estesa. Si decidano», minaccia Gianni Galli, portavoce del comitato.
I tempi sono molto stretti. Martedì il comitato organizza un incontro a Funo (dove sono già state raccolte 500 firme contro il Passante) con la partecipazione anche del sindaco Andrea Tolomelli. Comuni, Provincia e Regione si incontreranno ancora il venerdì prossimo e il 24 ottobre per definire i dettagli del controprogetto da spedire ad Autostrade.