7
Set
2012

Monti e quel che non dice al Sud

Questo articolo è stato pubblicato sul Mattino di oggi.

In attesa che domani parli a Bari all’inaugurazione della fiera del Levante, nella sua ampia intervista di ieri al direttore del Mattino il presidente del Consiglio ha utilmente chiarito alcuni punti essenziali della sua visione per il rilancio del Sud. Cerchiamo schematicamente di dividere in tre capitoli i punti più importanti. Il primo, i falsi equivoci. Il secondo, le conferme. Il terzo, le delusioni.

Il primo falso equivoco che Monti fa bene a rimuovere dal campo è relativo al meccanismo a sostegno del Sud disastrato. Non può essere centrato sul denaro pubblico, né sul credito agevolato sostenuto dal settore  pubblico, come fu nei decenni dell’intervento straordinario, e con un bilancio alla fine rivelatosi assai deludente, e distorcente di una sana crescita fondata sulla continuità di progetti capaci di stare sul mercato. A dire il vero, però, praticamente nessuno – tranne poche eccezioni ispirate a nostalgismo CasMez – da anni chiede di tirare fuori dalla naftalina consimili vecchi schemi. Il più del denaro pubblico “straordinario” destinato al mezzogiorno continua a essere quello che lo Stato deve destinare al ripiano della condizioni di semidefault di altri pezzi di potere pubblico, si tratti di Regioni o di Comuni. A conferma del fatto che è lo Stato per primo, a non aver capito la lezione che recita e scandisce al mondo del lavoro e delle imprese.

Un secondo equivoco contro il quale Monti spende la sua voce è quello per il quale possa davvero esserci una ripresa del Sud senza che per primo il Mezzogiorno cambi mentalità. Ai partiti no piace che un governo tecnico lo dica, spiega Monti, perché implica per forza orizzonti lunghi ed è come se ci arrogassimo il diritto di restare in carica per lungo tempo. Verissimo. Ma è anche vero questa verità rischia di risuonare come una nota steccata, alle orecchie delle forze sociali e produttive. E’ la stessa indicazione che il premier ha dato al tavolo riunito a palazzo Chigi l’altroieri: care imprese, ora fateci vedere voi, come e se rilanciare la produttività. Facile a dirsi. Coi margini in calo, il mercato domestico in severa contrazione, l’estendersi a catena delle dilazioni di pagamento e il credito che incorpora il rischio sovrano – per fortuna ieri Draghi ha dato una mano energica a farlo scendere, e speriamo che duri – che le imprese da sole possano compiere scatti di reni rischi di rivelarsi un’illusione. E tuttavia Monti ha ragione, in vaste aree del Sud come nel resto d’Italia bisogna sforzarsi di cambiare testa, di uscire dalla sfiducia, di scommettere sul valore aggiunto , l’innovazione e la qualificazione del capitale umano.

Veniamo alle conferme. Il governo non ha “una ricetta per il Sud”, ha detto il premier. Ma una più modesta strategia a termine, coerente alla natura a tempo del governo, articolata in due pilastri. Sono quelli su quali si è speso con passione il ministro per la Coesione, Fabrizio Barca, e su queste colonne molte volte li abbiamo analizzati: tappare le falle che impedivano l’utilizzo del più dei fondi strutturali europei ridefinendo insieme le priorità per gli investimenti infrastrutturali, e nuovi bandi territoriali centrati soprattutto su scuola, università e giovani nel privato sociale. E’ stato un esercizio di concreta delimitazione delle proprie ambizioni, questo del governo. Un atto di realismo, insomma. In un paese abituato alle roboanti fughe in avanti della politica che promette e non mantiene, è stato apprezzabile. Ma è altrettanto ovvio che il realismo da solo lasci la bocca un po’ amara, a chi chiede invece un orizzonte più ampio.

E veniamo alle delusioni. Perché ci sono anche quelle. Questo giornale invitò sin dall’inizio del governo tecnico i presidenti delle Regioni di tutto il Sud a “obbligare”, in un certo qual modo, il premier a una presenza assidua anche fisica, nel Mezzogiorno e suoi suoi dossier. Non è capitato. Domani sarà solo la quarta volta che Monti passa qualche ora a sud di Roma, in 10 mesi. La prima delusione è un po’ questa: poca empatia verso  l’asprezza della condizione civile, economica e occupazionale che colpisce il Mezzogiorno. Non si tratta di criticare il carattere del premier, che nell’intervista ribadisce di rifuggire dai toni emotivi. Ma fa parte della leadership di fronte ai guai più severi, usare toni e costruire occasioni anche simboliche appropriate. In generale, è l’atteggiamento che il governo non ha avuto su vicende come quelle degli esodati, dell’IMU e delle grandi crisi occupazionali, non solo al Sud. E tutto ciò ha contribuito a spingere l’indicatore di fiducia delle famiglie italiane al minimo da 16 anni a questa parte.

Un’altra delusione riguarda proprio l’IMU, come simbolo degli aggravi fiscali introdotti da questo governo. Monti respinge il rilievo che la tassa abbia contribuito ad abbattere ulteriormente il settore immobiliare, i suoi valori e l’accesso delle famiglie alle abitazioni. Ma è vero l’esatto contrario, ed è paradossale che Monti affermi che “l’edilizia resta un settore trainante dell’economia del Paese”. Siamo al quinto anno di crisi progressiva, con migliaia di piccole imprese che hanno chiuso i battenti, purtroppo.

Il grande patto Nord-Sud di cui Monti non avverte il bisogno sarebbe stato insomma necessario, dopo gli anni di polemica secessionista e la reazione  speculare che si è prodotta in parte della società meridionale. Spetta a noi e alla politica futura, non ar cadere la prospettiva di un grande dialogo, alto e insieme privo di velleitarismi, che faccia sentire meno soli milioni di italiani che tornano altrimenti a considerare, per i propri figli, l’emigrazione come unica vera prospettiva.

You may also like

Punto e a capo n. 25
Quest’estate andremo tutti al cinema?
PNRR: spendere meno, spendere meglio
Aiuti di stato Alitalia, meglio tardi che mai?

54 Responses

  1. Marco Maria

    Buongiorno dott.Giannino,per fortuna i numeri e le statistiche sono parametri oggettivi e non soggettivi ,oltre che impietosi, per quanto riguarda il Centro e specialmente il Sud Italia. Statisticamente come puo’oggi dire sia Lei che il Prof. M.che il Sud ha ancora bisogno di aiuti e “cambi mentalita’”se non si cambiano le regole attuali (assistenzialismo,clientelismo,mancanza di senso civico collettivo ecc.)nei loro confronti .Il Prof.Miglio aveva gia’ indicato la strada migliore nel proporre tre Macroregioni sull’esempio della Svizzera con capacita’ legislativa e impositiva ad hoc. Legga come la Confederazione Elvetica e’ strutturata fino al punto che ogni Comune e’ autonomo a livello decisionale su quasi tutti i temi sociali ed economici rapportandosi con i Cantoni di appartenenza solo su questioni di interesse Nazionale.I buoni esempi vanno “copiati” senza bizantinismi o equilibrismi di sorta.Perche’ un Milanese o un Bresciano sia a livello sanitario che ambientale (come i rifiuti) si deve preoccupare dell’indifferenza di un Napoletano per i medesimi problemi e accollarsi indirettamente gli stessi? Perche’ la Sicilia ,nonostante l’autonomia impositiva ,continua a richiedere fondi e a gestirli malamente? Dove e’ la meritocrazia del singolo o della collettivita’? Non Le sembra lo stesso ragionamento che fa la Germania nei confronti dell’Italia, per cui se io ti concedo dei crediti ad un tot.di interessi pretendo che questi vengano onorati in tot.tempo e non sprecati in mille rivoli. La stessa Germania ha chiesto ai suoi cittadini dell’ex ovest di tassarsi pesantemente per aiutare i riuniti fratelli dell’ ex est ad integrarsi nell’ottica di rafforzare il Paese in pochi anni; il Nord Italia ha fatto lo stesso per anni, ed indirettamente,per il Sud ma abbiamo visto i risultati, perche’ dovrebbe continuare ancora?Con che garanzie? Per i permalosi ed “offesi” meridionalisti chiedo loro di leggersi le statistiche sul blog di Gpg in Rischio Calcolato(che sostengono tra l’altro FiD) e dopo una attenta e cruda analisi ,se hanno un pizzico di dignita’, capiscano che LORO devono cominciare a cambiare registro.Siano molto meno ipocriti.Come mai gli Emiliani sono riusciti a “sfruttare” sapientemente un tratto di costa insignificante rispetto a zone piu’ pregevoli da un punto di vista paesaggistico/ambientale? Lasciamo il Sud in completa autonomia in attesa di un auspicato equilibrio pro domo loro, il resto sono baggianate che sento da piu’ di 40 anni!Distinti saluti,MM.

  2. Roberto

    La situazione più brutta è quando tutti trattano una parte di società come fossero dei sottosviluppati…….volendo lasciare da parte ciò che il Meridione era realmente 152 anni fa……ma perchè si continua a speculare sulle continue manc
    anze dei poveri abitanti……

    Sentir parlare di interventi straordinari o altre agevolazioni mi fa solo venire la nausea…..

    Ma abbiamo mai indagato a chi realmente vanno i soldi stanziati per il meridione????

    Perchè qualcuno non mi spiega perchè con il treno tra Roma e Milano ci vogliono 3 ore e tra Napoli e Palermo invece 9 ore….sono quasi gli stessi chilometri????

    E perchè qualcuno non mi spiega perchè l’Impregilo è stata condannata in sede penale perchè in combutta con organizzazioni criminali aveva organizzato il caos rifiuti per poi sversare abusivamente veleni e costruire quattro inceneritori……e alla fine il governo la ha pagata con i fondi Fas della Campania……

    E perchè l’Impregilo ha da decenni fondi soli e appalti sulla salerno reggio calabria e non la completa, per piacere non date colpa alla criminalità visto che ci sono sentenze che dimostrano che Impregilo ha contiguità con loro……..

    Si dice a Napoli….O pesce fet ra cap….Cioè il pesce puzza dalla testa……e la testa non sta certo da noi

    https://www.facebook.com/photo.php?fbid=405816446131609&set=a.384324538280800.80345.384298608283393&type=1&ref=nf

  3. Logos

    @Marco Maria
    Il problema della gente come voi è che ha imparato una canzone sostanzialmente buona ma che non è in grado di eseguirla senza stonature.
    Le faccio un esempio.
    Ieri sera rimanevo sostanzialmente allibito nel sentire un esponente leghista che comicamente giocava a fare il piccolo mittleuropeo con un giornalista tedesco.
    L’ “amico” del carroccio, pelle scura, barba sfatta e per nulla simile alle popolazioni abitanti al di là delle Alpi, sosteneva che, a parte l’Europa dei popoli e tante supercazzole varie, bisognava ridurre la spesa ed abbassare le tasse, per non parlare poi della burocrazia e della giustizia; bella scoperta!!! Si deve essere laureato Krystal di Tirana. Ha proprio ragione il movimento dei Giovani Padani nel sostenere che le lauree del Mezzogiorno non valgono a niente!
    Che geni!!!! Chi ci aveva mai pensato!?
    Per tornare a noi, non ricordo chi ci fosse al governo negli ultimi 18 anni e chi fosse il ministro della semplificazione, ma sembra proprio che i problemi di questo Paese siano sempre gli stessi: i Terroni.
    Dando uno sguardo al passato, ricordo anche, però, che negli ultimi 50 anni gli unici premier nati “al di qua” della linea “Gotica” siano stati Andreotti e D’Alema (non il top, è vero, e me ne scuso); ricordo, che fino a non più di venti anni fa, avevamo una società telefonica, prima nazionalizzata e poi svenduta, chiamata Società Idroelettrica Piemontese; ricordo che ai tempi delle svalutazioni competitive se da una parte si riempivano le case di elettrodomestici Minerva, Zoppas,Zanussi, Ariston (con l’euro praticamente estinte) e le strade d’auto della Fabbrica Automobili Torinesi, della Lancia, dell’Alfa Romeo di Arese (i cui ex operai sono rimasti sul groppone dei contribuenti attraverso municipalizzate del tipo Azienda Trasporti Milanese) etc., dall’altra s’impediva di fatto ai consumatori interni di accedere ad altri mercati (cosa che adesso avviene puntualmente, forse nemmeno il Nord è in grado di sostenere la competitività dell’euro); ricordo la manodopera a basso costo che saliva dalle campagne del Sud al Nord per lavorare e vivere in condizioni estreme; ricordo quanti soldi sono stati regalati alla famiglia Agnelli per aprire fabbriche a Melfi, Avellino, Termini, Cassino, per non parlare del Lingotto regalatogli da Mussolini; ricordo il decreto Craxi per salvare il culo a Berlusconi e creare di fatto un duopolio (alla faccia del liberismo); ricordo la Milano da bere, la città del Pio Albergo Trivulzio, delle tangenti finite nel cesso, la Città del 3%; ricordo dei soldi buttati nel progetto Malpensa 2000, bravi, nemmeno gli UK hanno due Hub; ricordo…., infine, ma solo perchè mi sono rotto, di un ministro della semplificazione che dichiarò guerra alla burocrazia ma che venne definito, dai suoi stessi collaboratori (specializzati nel gioco d’azzardo con i soldi degli altri) “un asino bardato a generale”!
    A volte, un pò di autocrita, forse, non stonerebbe affatto

    PS Per eventuali errori mi scuso anticipatamente, oggi non riesco a trovare gli occhiali

  4. Francesco_P

    @Marco Maria

    Personalmente adoro la Svizzera e la invidio abitando in Lombardia, come ho sempre avuto una enorme stima per il prof. Miglio. Il modello cantonale svizzero non è esportabile fuori da un territorio piccolo e coeso con alle spalle una lunghissima storia di civiltà e di indipendenza.

    In Italia, Paese in cui il campanilismo e l’invidia per il vicino sono esasperati, serve una riforma dello Stato che obblighi ad aggregazioni molto forti proprio i Comuni. Oltre 8.000 Comuni sono uno sproposito, ma rappresentano un’ottima scusa per moltiplicare i politici e l’ingerenza capillare dei politici, non fare pianificazione del territorio, bloccare le opere infrastrutturali, fare opere pubbliche inutili puntualmente abbandonate (tipo un palazzo dello sport per comuni di meno di 5.000 abitati), moltiplicare diseconomie e appalti, ecc. Anche qui al nord ci sono situazioni grottesche, come quel bucolico paesino di Morterone (34 anime), noto per la crisi politica fra i due rami della famiglia Invernizzi e non solo per il sentiero più agevole per salire sul Resegone. Per par condicio cito i 6 Comuni dell’Isola d’Ischia, tutti pronti ad essere spazzati via dal prossimo evento sismico e/o eruttivo che interesserà l’area.

    Le prime azioni da compiere in Italia appena dopo aver tagliato i famosi “Enti inutili”, sono proprio quelle di accorpare i Comuni ed eliminare le Provincie. Sinceramente questa manovra deve venire dall’alto per evitare che il campanilismo e gli interessi familiari congelino una suddivisione del territorio tanto assurda quanto esposta alla logiche affaristiche di interessi personali come alla penetrazione della criminalità organizzata.

    Accorpare i Comuni è possibile estendendo il principio della città metropolitana a tutti i capoluoghi e accorpando i restanti comuni aggregando aree territoriali omogenee. Dopodiché occorre accorpare le Regioni. Tenendo conto che Roma, le Isole, l’Alto Adige (per accordi internazionali) dovrebbero fare Regione a se, dovremmo avere complessivamente 9 Regioni.

    A questi nuovi Enti che costituiscono la struttura periferica dello Stato si può finalmente concedere un’effettiva autonomia di bilanciocon il vincolo del pareggio. Chiarisco che la riforma delle amministrazioni locali è una condizione necessaria, ma non sufficiente per far tornare a far funzionare l’Italia.

    … perché mai abbiamo cacciato Radetzky!

  5. Davide

    Il “sud” non è un individuo, non ha quindi nessuna “mentalità”. Esortare quindi un’astrazione (il sud) a cambiare mentalità è retorica da bar dello sport venata di antipatico e sterile paternalismo. D’altra parte Monti è un miracolato dal destino, un’anima bella che può permettersi di credere nel “pensiero quasi-magico”. Monti dovrebbe domandarsi come mai le persone del sud, se poste in un diverso contesto, abbiano successo. Se la questione fosse di mentalità così non sarebbe. La verità è che il contesto sud è frutto di processi storici, sociali, economici, culturali che sfuggono al controllo dei singoli individui. Tali processi sono stati imposti manu militari con l’unità d’Italia ed oggi, di questa violenza, Monti è il continuatore. L’individuo immerso nel contesto sud o fugge altrove in cerca di fortuna (e normalmente la trova), oppure si adatta, e l’adattamento in una situazione di cattività comporta quasi sempre scelte poco commendevoli. Basterebbe leggere qualche articolo del premio nobel G. S. Becker per comprenderne le dinamica. Il “cambio di mentalità” se avvenisse, porterebbe ad una rivoluzione, nel senso proprio del termine. Meglio sarebbe per un capo di governo italiano, non evocarla!

  6. Giorgio Andretta

    @Marco Maria ,
    un’unica macchia rilevo nel suo prisco commento e cioè la citazione di Gpg e Rischio Calcolato, a differenza del Nostro ospite, appena mi son permesso di obiettare, con supporto di proposte relative, un suo post, mi ha cassato. Gli amministratori di quest’albergo non le risponderanno ma, le e ci permettono, nell’ambito delle netiquette e senza vaglio preventivo, di esporre le sue e nostre considerazioni, con ciò non intendo incensare alcuno.

    Non le sembri un ossimoro ma condivido oltre le sue anche le riflessioni di Roberto, Logos e Francesco_P, perchè supportate da ragioni riscontrabili nella realtà scevra da pregiudizi, poi la chicca sul ministro delle semplificazioni la ritengo esilarante, come si potrà mai semplificare un idiota?
    Che considerazione può custodire circa l’intelligenza del proprio prossimo un individuo che assegna al fuoco ristoratore un mucchio di cartoni spacciando il fatto per una catarsi?
    Con simpatia.

  7. LucaS

    X Logos

    Benissimo allora azzeriamo immediatamente tutti i fondi per il meridione! Tanto secondo te non arriva niente… quindi non c’è motivo per non eliminarli! Se davvero siete cosi bravi, cosi qui e là ma fatevi una nazione per conto vostro! Io sarei anche disposto a accollare al centro-nord tutto il debito pubblico pur di liberarmi definitivamente del meridione!
    Cmq io parlo spesso con molti meridionali e li conosco di persone, una piccola minoranza sono persone davvero molto capaci e valide e che stimo, ma la stragrande maggioranza devo dire che mi fanno letteralmente rimpiangere i greci, con la differenza che i greci non pretendono che altri li mantengano a vita dandolo per scontato ma hanno almeno il buon gusto di chiedere…! Non sarà politically correct ma questa è la realtà inconfutabile per chi è stato un po di tempo in quella parte di Italia: sembra veramente un altro paese e un altra epoca storica! non solo rispetto al nord ma proprio a tutta europa! e non credo sia da razzisti dirlo senza mezzi termini. Se si sono stancati i tedeschi dell’ovest di mantenere quelli dell’est dopo 20 anni credo che si possa capire perfettamente il Nord: la misura è colma che più colma non si può! Nel libro “il sacco del nord” numeri alla mano si dimostra che in nessun altro paese al mondo c’è stato un tale trasferimento di risorse e durato cosi a lungo come tra nord e sud italia… PS Non sono mai stato ne sarò mai leghista! Questi sono i discorsi che dovrebbero fare i veri liberali!

  8. Roberto Orsi

    Ancora il Sud. Io credo che l’unica strada sia quella della creazione di uno stato indipendente nel mezzogiorno e il percorrere la “via polacca” allo sviluppo. La Polonia in vent’anni ha fatto passi da gigante. Il Sud?

  9. Marco Maria

    @Giorgio Andretta
    Condivido, ringrazio e aggiungo a chi di dovere (non Lei): conosco bene il sud poiche’ di origine e con cugini ancora “giu’ ” quindi mi sono permesso di valutare il loro stile di vita e paragonarla con il mio da provinciale milanese, poi rammento per chi frettolosamente giudica le mie parole che non sono un leghista alla Bossi ma idealizzo la lega del fu’ Prof Miglio isolato ed emarginato a suo tempo dai colleghi di partito e dal capo medesimo. Dal 1948 la Sicilia e’ autonoma sia a livello fiscale che legislativo, fatto che invidio moltissimo e che auspico alla mia regione Lombardia ma senza speranza per ovvi motivi.Il fatto di essere indipendenti forse non li rende consapevoli che i problemi dell’isola dipendono dagli stessi isolani autogestiti e autofinanziati, i quali non hanno scusanti di sorta e qui non transigo;per cui mi permetto di tacciare di ipocrisia gli stessi.Da sempre i numeri e le statistiche sono insindacabili e se questi sono “negativi” e’ inutile fanciullescamente dare la colpa agli altri,un mea culpa e si riparta da zero!A presto,MM.

  10. Logos

    LucaS :
    X Logos
    Benissimo allora azzeriamo immediatamente tutti i fondi per il meridione! Tanto secondo te non arriva niente… quindi non c’è motivo per non eliminarli! Se davvero siete cosi bravi, cosi qui e là ma fatevi una nazione per conto vostro! Io sarei anche disposto a accollare al centro-nord tutto il debito pubblico pur di liberarmi definitivamente del meridione!
    Cmq io parlo spesso con molti meridionali e li conosco di persone, una piccola minoranza sono persone davvero molto capaci e valide e che stimo, ma la stragrande maggioranza devo dire che mi fanno letteralmente rimpiangere i greci, con la differenza che i greci non pretendono che altri li mantengano a vita dandolo per scontato ma hanno almeno il buon gusto di chiedere…! Non sarà politically correct ma questa è la realtà inconfutabile per chi è stato un po di tempo in quella parte di Italia: sembra veramente un altro paese e un altra epoca storica! non solo rispetto al nord ma proprio a tutta europa! e non credo sia da razzisti dirlo senza mezzi termini. Se si sono stancati i tedeschi dell’ovest di mantenere quelli dell’est dopo 20 anni credo che si possa capire perfettamente il Nord: la misura è colma che più colma non si può! Nel libro “il sacco del nord” numeri alla mano si dimostra che in nessun altro paese al mondo c’è stato un tale trasferimento di risorse e durato cosi a lungo come tra nord e sud italia… PS Non sono mai stato ne sarò mai leghista! Questi sono i discorsi che dovrebbero fare i veri liberali!

    Antonio Belmontesi :
    @Roberto Orsi
    Condivido!

    E chi parla di soldi da regalare, parlo di economia reale e di pregiudizio di cui le non fa certo difetto.
    Quello che fa FINTA di non capire la Germania, giocando a fare il poliziotto buono e quello cattivo (alias Merkel e Schauble da una parte e Weidmann dall’altra), è che una questione di partite correnti. Dove c’è qualcuno che esporta, ci deve essere qualcuno che importa. Non si può esportare tutti allo stesso tempo o viceversa.
    Surplus in stile tedesco o cinese una volta venivano ridimensionati con l’uso della forza o si aggiravano con la crezioni di mercati chiusi in stile coloniale.
    Due guerre mondiali non le dicono niente?
    Attenzione che nel club dei paesi con la bilancia dei pagamenti negativa ci sono gli Usa, la Francia, gli UK, l’Italia, tra poco anche il Giappone, dunque, non è affatto una questione razziale visto che i paesi in attivo sono per lo più quelli in via di sviluppo.
    Anche i cinesi hanno una “mentalità” completamente differente da quella del “Nord” ma questo non gli impedisce di crescere all’8%. Lo sa chi finanzia il surplus tedesco? E’ un caso che sia stato accumulato con l’euro? E’ un caso, cito il Sole24ore, che il Regno delle Due Sicilie, prima della Lira, pagava la metà di interessi sul debito rispetto al Piemonte?
    Nell’amore dei Savoia per la causa nazionale non ci ha mai creduto nessuno, il brigantaggio è una testimonianza ancora viva in certe parti del Paese, per non parlare dell’8 settembre e della fuga del re a Brindisi.
    Infine, le rammento che Luca Ricolfi è un prima di tutto un sociologo ed i suoi dati sono parziali.
    Gran parte dei soldi “rubati” dal Sud sono rientrati alla fiscalità generale attraverso l’IVa e le tasse, nonchè sono finiti nelle tasche degli imprenditori del Nord attraverso l’acquisizione di beni e servizi da parte dei cittadini meridionali. Chi di noi non ha possedudo una 500, una punto, una panda etc?
    Più o meno quello che è accaduto in Europa, quando a finanziare la bolla spagnola ed il debito greco furono soprattutto le banche francesi e tedesche.
    Ma tutto ciò è normale e nella logica delle cose; il peccato sta negli occhi di chi lo vede.

  11. Logos

    @Marco Maria
    Per non passare da provinciale milanese, visto che le piace il genere, le consiglio di dare un’occhiata anche a Zero-Hedge, di cui gli italiani “Grande Bluff”, “Rischio calcolato”, “Bimbo Alieno” etc non sono altro che degli epigoni e caricature.
    Fa più fico, tutti quelli che millantano di essere ultraliberali e di avere conoscenze in quel di Wall Street ci danno un’occhiata.;)
    Poi se alla penna di Tyler Durden preferisce, più “fanciullescamente”, quella dell’Imperatrice Oscura…beh…de gustibus…
    Se dovesse seguire il mio consiglio, non faccia capire di essere latino altrimenti verrà classificato automaticamente fra le specie “lazy”…che ci vuol fare, c’è sempre qualcuno più a Nord.

    Ps il mio non era un attacco a lei o alla gente del Nord, dove peraltro vivo. Credo che lei abbia dato una lettura pregiudizievole al post del dott. Giannino che condivido in pieno.

    A titolo di esempio, le propongo un assaggio delle reazioni che può suscitare certa “informazione”, il business del XXI secolo:

    “_Moron your WHITE AMerican Wife LEft you and fucked with another guy and you are so disappointed and became a Brain-dead buffalo

    moreover you clown stop making filthy Youtube videos on your superstition , For your filthy Face Even if Lizard makes voice you regard it as truth

    Moron you have taken the Name of Red indians and you assume youselves as indians

    Fucker you are Hindu, and your Country’s real name is BHARAT not india, river indus doesn’t flow into your nation

    Full of Fraud babas and Psuedo parasite scientists

    And more over fucker ,Who is getting kicked by outsourcing

    Check out the frauds that Infosys and Satyam did in past few years

    You fucking moron no one is afraid of Outsourcing I dont come from English speaking nation, my mother toungue is spanish

    Get some life and stop cribbing that your WHITE wife left you because you are an Impotent micro penis Idiot

    She might be having bigger ones than yours in her mouth

    You are born from Filth, and you will always be filth

    And more over Kolkatta had been filthy City since Sirajuddoulah’s period

    Sirajuddoulah described Bengalis as most decadent animals and worse than human filth

    He is right and strangely a bengali moron is running your finance ministry and he will ruin the nation, and bengali spinster whore

    Wrecked her own state

    And another bengali bastard and hippie drug peddler Vivekananda Raped and sodomized women and he got HIV+ and died

    Not many are aware of Fraud babas existing in your filthy hindu cult

    Better Troll hard with Swami nityananda you can atleast fornicate with few actress

    I heard that Hindu babas like you preach Spiritual bullshit and Drug young foreign women and Fornicate with them

    Neem kareli baba,nityananda,Satya sai baba,Ravi shankar–i can go on with this list

    Do some hard work moron, rather than cribbing out british and economic collapse, search for some Brown buffalo as your second wife

    You must be fortunate that atleast you have has a WHITE women for some period of your life

    Ofcourse once 2008 economic recession hit your pocket your WHITE wife left your for another man and as you are an impotent idiot you have no skill other than updating excel sheet and sprouting your bullshit in a blog and making youtube videos+

    I have seen your moronic blog and i understood that you are entering into baba business

    Carry on clown , many are already in that business in India, now as some one who got foreign degree you will be in demand as moronic indians will lick even feces of White SKIN people, and you got a degree from white skin country

    You worked as CEO for japanese company?, no wonder they went bust, you cant do anything you clown

    You came to USA by learning some C++ programming in early 90’s duped a WHITE girl and enjoyed but sadly you can’t continue

    Living here in USA

    Now moron, find some brown stinky buffalo and worship her vagina you impotent micro penis indian

    Fucker its the same Attitude that got you no where and your wife ditched for same bullshitting that you do

    Moron you have high very high intolerance , learn how to take criticism in life you brown cockroach”

    (from “The End Game: 2012 And 2013 Will Usher In The End” – The Scariest Presentation Ever?, Zero Hedge 31/5/2012

  12. LucaS

    X Logos

    1) Il discorso sarebbe parecchio lungo e articolato! Vero che i numeri di Ricolfi sono parziali ma secondo me SOTTOSTIMANO, invece che sovrastimare, il flusso di denaro che il sud e i suoi abitanti ricevono dal nord. Per es. qui al nord un sacco di statali sono meridionali! quindi apparentemente non si tratta di trasferimento nord-sud perchè quelle persone ormai abitano qui ma di fatto lo è: gente produttiva del nord deve pagare per gente produttiva del sud, che in parte viene al nord a fare cose totalmente inutili! quindi non vale il discorso che quei dipendenti pubblici ci sarebbero stati a prescindere… Cmq il mio intento non è offendere i meridionali e il sud ma far capire a che livello siamo finiti… perchè quando parlo con molti di loro nemmeno si rendono conto di avere dei privilegi allucinanti, addirittura vogliono passare per vittime… e questo onestamente mi fa andare il sangue alla testa.
    2) Anche il discorso sulla Germania proprio non lo condivido: già prima dell’euro erano in surplus e lo dimostra l’andamento storico del marco tedesco! Su un punto però ha ragione: se si sono esportatori netti dovranno anche esserci importatori netti… mica tutti possiamo esportare! Il punto che frega la Germania è proprio questo: lei è supercompetitiva ed esporta molto, per farlo accumula avanzi enormi che investe finanziando i suoi importatori… ma alla fine non ci guadagna niente perchè gli importatori quei debiti non potranno mai rimborsarli e non riusciranno a produrre alcun bene/servizio che interessi davvero la Germania quindi in sostanza i tedeschi si spremono come limoni per lavorare gratis per il resto del mondo… Questo aveva senso un tempo quando esportavi e ti davano beni e servizi in cambio oppure oro ma oggi è una follia! ed è il motivo principale per cui in Germania molti cittadini non hanno avvertito i benefici di questo boom di esportazioni…. Secondo me devono ristrutturare il loro sistema: esportare molto di meno e solo a chi ti può ripagare o ha beni/servizi da darti in cambio e sviluppare domanda interna e welfare interno… Insomma se proprio devono spremersi almeno che sia per loro concittadini e non per italiani, spagnoli e greci….

    invece il discorso che fa relativamente alla Germania.

  13. Giorgio Andretta

    @Logos ,
    anarchia non vuol dire confusione, perciò la invito a moderare l’espressione anche se manifestata in altro idioma, non vorrei che per colpa sua o di qualcun’altro venisse attuata anche in quest’ostello la moderazione dei commenti, si perderebbe in genuinità.
    Tutti gli altri internauti devono esprimere il loro pensiero in proposito. Grazie.

  14. Riccardo

    EGR DOTT GIANNINO,
    MA DI COSA CI SI MERAVIGLIA? MONTI E’ PER INDOLE E PER PRASSI UN “CONSERVATORE”… L’ULTIMO DEI CONSERVATORI “MENO PEGGIO” DELLA MORIBONDA 2° REPUBBLICA. SUO OBIETTIVO E’ CERCARE DI SALVARE IL SALVABILE OTTIMIZZANDO IL MODUS OPERNDI DELLA CLASSE POLITICA DELLA SUDDETTA MORIBONDA 2° REPUBBLICA. ADOTTANDO QUINDI PRASSI E POLITICHE A LORO VOLTA MORIBONDE E NECESSARIAMENTE VESSATORIE.
    PER RILANCARE IL PAESE SERVIREBBERO DEI POLITICI “RIVOLUZIONARI E INNAMMORATI”… CHE ATTUINO LA RIVOLUZIONE DELLE SCLEROTICHE PRASSI AMMINISTRATIVE E CLIENTELARI DA CUI “NEMMENO L’ATTUALE GOVERNO” HA DIMOSTRATO DI ESSERE CONCRETAMENTE ESTRANEO E DISCONTINUO. “INNAMMORATI” DEL PAESE DELLE SUE CAPACITA’ E SOPRATTUTTO DELLE SUE POTENZIALITA’. MONTI? E’ DA AUGURARSI CHE TORNI DA DOVE E’ VENUTO, E CHE “NUOVISSIME” ENERGIE PRENDANO LA GUIDA DELLO SVILUPPO POSSIBILE.
    PER QUESTO MI AUGURO CHE “FERMARE IL DECLINO” NON SI ACCODI AL TENTATIVO IN CORSO DA PARTE DEI PARTITI DELL’ARCO PARLAMENTARE DI PRESENTARE IL MONTI 2 COME UNA SCELTA INEVITABILE PER LE PROSSIME ELEZIONI. QUALORA CIO’ AVVENISSE, NON CI RESTEREBBE CHE BEPPE GRILLO… CHE COMUNQUE CONFRONTATO CON LA CLASSE POLITICA DEGLI ULTIMI 20 ANNI CONSERVA UNA DIGNITA’ CIVICA ESPONENZIALMENTE PIU’ GRANDE E SINCERA.
    IL MIO AUGURIO E LA MIA ASPETTATIVA E’ UNA SUA DECISA E PERSONALE DISCESA IN CAMPO. IN NOME DELLA SUA ONESTA’ INTELLETTUALE E DELLA SUA ANCORA INTATTA CAPACITA’ DI COMMUOVERSI E DI “COM-PATIRE” PER I DRAMMI CHE TANTE PERSONE E TANTE PARTI DEL PAESE STANNO VIVENDO. CON STIMA – RICCARDO

  15. Logos

    @LucaS
    @LucaS
    Uno spunto interessante, sig.r Luca.
    Il costo della corruzione, fonte Corte dei Conti, sembrerebbe essere pari a 60 mld, più o meno quanto quello che il prof. Ricolfi stima essere l’assegno del Nord a Roma-ladrona. Che ci sia una relazione tra le due cose?

    PS Le confermo la storia del surplus tedesco, avvalorata dalla pubblicazione dei Purchasing Managers’ Index di Agosto. Se il Club Med affonda, la Germania posta un bel 44.7 (sotto 50 c’è contrazione). Dunque, i Crucchi non solo iniziano ad arrancare ma la fuga dei Piigs dal recinto europeo potrebbe costar davvero cara a tutti, sia direttamente, con meno export, che indirettamente con l’attivazione dei contratti derivati e delle polizze Credit Default Swap (di cui NESSUNO conosce il reale ammontare). Se le fa piacere, dia un’occhiata al post “Aritmetica di un salvataggio” pubblicato in questo blog, giusto per farsi un’idea…

  16. Riccardo

    Si, basta con questi vetusti razzismi e pregiudizi. Indipendenza per il sud Italia e autonomia economica per le sue regioni, fine del parassitismo nordico e della tirannia impositiva settentrionale. Giusto Giannino?

  17. Nicola

    Oscar! Ho visto le foto dello shopping sul Corriere. Tirati un po’ giù quei pantaloni! sono troppo alti sulla vita, falli scendere in modo un po’ piu giovanile. Già cammini sgobbato! Se ti devi candidare pensa anche al profilo.

  18. nick1964

    La soluzione per il Sud Italia?: NESSUNA.
    La soluzione per il Nord Italia: la SECESSIONE dal Sud.
    Al punto in cui siamo precipitati, e dove rotoleremo ancora più in basso, non vedo alcuna possibilità di salvezza per l’Italia così com’è ora, cioè uno stato formato da due realtà economiche a distanza abissale fra di loro.
    Con un Nord pur afflitto da seri problemi ma molto simile alla Svizzera, alla Baviera o alla California, ed un Sud devastato da ogni negatività ed incapace di competere con il Portogallo, la Grecia o l’Albania.
    Una secessione tout-court, sul modello esemplare realizzato da Slovacchia – Repubblica Ceca, e molto vicina in Belgio ed in Canada, è uno dei requisiti indispensabili per sperare in un cambiamento radicale dello stato, dell’economia, della società della popolazione italiana nordista.
    E per mettere nelle sole mani della popolazione sudista il proprio futuro, e quindi per affidare i tempi ed i modi della loro “ricerca della felicità” solamente al loro lavoro, alle loro capacità, al loro orgoglio.
    Ovunque nel mondo, pur se in altre epoche, gli emigranti meridionali hanno dimostrato di saper fare grandi cose; penso all’Argentina, agli Sati Uniti, alla Germania, al Belgio, all’Australia… ora è il momento storico di farlo anche in Italia meridionale.
    Li aiuterebbe molto la consapevolezza che noi del nord non siamo più disposti, e nemmeno più in grado, a “pagare” per loro.

  19. Gianfranco

    Beh, non mi stupisce che MM sia chiaramente impreparato a gestire la situazione del Sud, cosi’ come le altre a cui si trova di fronte.
    E’, per vostra stessa definizione, un “tecnico”. Quindi, da bravo tecnico, applica le lezioncine empiriche che ha appreso lavorando su questa macchina statale.
    Un tecnico non sa uscire dagli schemi, che necessariamente ripete: tasse, false promesse, numeri truccati.
    Quindi non stupiamoci, se il carillon suona sempre la stessa melodia: e’ l’unica che sa.
    Il fatto e’ che non ci voleva un “tecnico”, in questa situazione.

    Cordialmente.
    Gianfranco.

  20. Pierre

    @ lucaS
    Luca lei e’ il tipico esempio dell’idiota da sotto bosco leghista. Mischia commenti vagamente culturali à pseudo Dati economici: ma fuori dal suo villaggietto di provincia ci e’ mai stato? Lei e’ il tipico esempio per il quale mio padre abandono’ l’Italia del Sud per emigrare in Francia tanti anni fa… Per non sentire queste cose.
    I sodi spesi la sud da i meridionali finiscono al 62% per comprare merce prodotta al nord. Il resto finisce in risparmio gestito da banche del nord. Questo risparmio viene impiegato al nord e solo una piccola parte la sud, dove il credito ha uno spread sui tassi la nord, di circa 400 pb da sempre. Una minima parte va in acquisti di prodotti fatti all’estero (ma quante Mercedes e BMW si compreranni i meridionali?) e una piccolissima parte rimane sul territorio….

    Logos ti ha gia’ spiegato dati alla mano. Ma tu vuoi credere alla favoletta dei soldi gettati… Fosse cosi’ almeno ci limiterebbe la creazione monetaria delle banche centrali…

    Dalla Francia ce la ridiamo quando vediamo come vi dividete voi italiani e intanto noi e tedeschi ci compriamo le vs aziendine…

  21. Riccardo

    @nick1964
    Nick, troppo preparato e schietto per questo sito. Qui è meglio non dire cose che l’industria italiana trova sconvenienti…sai quando devi vendere anche nei negozi del sud…..

  22. Riccardo

    Caro Pierre, ho imparato a guardarmi da chi distribuisce facilmente patenti di ignoranza, ma vorrei farle notare la completa assurdità delle sue tesi. Il denaro che viene dal nord serve a comprare merci che vengono sempre dal nord produttivo. Come, non riesce ad afferrare la follia di ciò che scrive? In pratica il nord ogni anno trasferisce 50MLD (Ricolfi) annui di residui fiscali attivi, il sud li spende per comprare merci e beni prodotti nel nord che perciò dovrebbe sentirsi in qualche modo risarcito…. in pratica ha lavorato gratis. Spero che lei si riprenda presto, le forme di autoassoluzione degli amici del sud sono varie e fantasiose almeno quanto le sue forme di vittimismo.

  23. Logos

    @Riccardo
    Si, Nick è talmente preparato che si paragona alla California che è in stato di bancarotta.
    Certa gente è talmente preparata che adesso abboccherà (ovviamente non voi) alla storia del referendum sull’euro, palesemente contraria al senso dell’art. 75 delle Cost.
    Per quanto riguarda la storia dei trasferimenti, penso che lei non abbia mai sentito parlare di riserva frazionaria e di finanza in senso generale.
    Il denaro è essenzialmente debito da quando si è abbandonato il gold standard.
    Il Nord non ha lavorato “gratis” come lei asserisce, tant’è vero che il debito privato delle famiglie italiane è fra i più bassi del mondo.
    E’ lo Stato che si è indebitato per preservare i reditti e generare consenso.
    Ha proprio ragione sui negozi del Sud (un mercato da 20 milioni di persone), infatti, la recessione è amplificata soprattutto dal crollo dei consumi del mercato interno.

    Ma, come diceva un premio nobel agrigentino, “così è se vi pare”.

  24. Pierre

    Follia e’ il sistema attuale delle camice di forza monetaria come la lira. Avere obligato per legge e con la forza il corso della lira In tutta italia dal 1861 in poi ha avuto come effetto tutto quello di cui sopra. senza una propria moneta e con il fisco unitario il sud e’ stato condannato in partenza…ci si lamenta di 10 anni di euro con la germania cosa si dobrebbe dire dei 140 anni con la lira?

    La ridistribuzione del reddito con risorse al Sud Che utilizza per comprare prodotti del nord non e’ un gioco à somma zéro. Perche’ nel mezzo vi e’ l’activita’ del l’intermédiario finanziario. Le sue 100 € di tasse date à mia nonna tramite la pensione, vengano depositate in banca (Che le prestera’ à qualcun’altro, ecc) oppure le spendera’ acquistando un prodotto dal nord, il quale à sua volta le depositera’ in banca e cosi via.

    Se il ragionamento le sembra peregrino, dimentica che nel sistema monetario moderno vi e’ creazione monetaria anche grazie al sistema delle riserve frazionarie.

    Ora si osservi che La banca d’italia, la banca delle banche in italia, e’ un istituto privato appartenante in prevalenza alla banche del nord e francesi…..http://www.bancaditalia.it/bancaditalia/funzgov/gov/partecipanti/Partecipanti.pdf

    Nel sistema attuale del calculo del PIL, NON vi e’ lo stock di Risparmio ma gli investimenti e l aumento della produzione di béni e servizi.

    Ci rimarra’ male ma avere un mercato di 60M di abitanti non e’ la stessa cosa di un mercato di 30M di abitanti. E il nord invia circa il 40% della sua produzione la sud, Che se non sarebbero automaticamente riassorbita in caso di secessione (la fiat non vendeebbe il 40% di auto di piu’ al nord in caso di secessione.. Soprattutto con le auto Che fa ora….)

    Questo permette économie di scala, riduzione dei Costi marginali, raggiungimento di masse critiche per fronteggiare concurrenza estera, ecc.

    Infine questo sistema di scambio produzione-intermediazione fin- consumo- intermediazione – investimento permette di allaragare il mercato, aumentare il PIL nominale e PIL reale, ecc.

    l’unico modo per far uscire i suoi 100€ dal sistema, e’ la tesaurizzazione sua o di mia nonna o spingere i meridionali à depositare i loro risparmi all’estero….

    Continuo À ridermela perche’ non passa giorno Che un’azienda italiana non finisca oltralpe….e ora Che sono arrivati cinesi, indiani, russi etc mi fa ancora piu’ ridere la miopia italiota del piccolo campanile…

    Comunque su di una cosa sono d’accordo: l’éventuelle secessione Sara’ un affare ma non per il nord, non per il sud, ma per gli altri Che verranno come ai vecchi BEI tempi pre-unitari:” franza, alemagna o spagna l’importante e’ Che si magna….”

  25. Riccardo

    Rimango sempre sorpreso dalle capacità autoassolutorie di un certo meridionalismo colto e furbone. La realtà , al di là della disciplina del lancio della frittata, è che la regione sicilia, ad esempio, spende venti volte quella del veneto, evade per l’80% (con esclusione di pensioni e PA), e riceve da 30 i residui fiscali passivi della Lombardia, prodotti anche da molti siciliani che in lombardia lavorano da anni. Amici, mettetela un pò come volete, ma così non va più avanti e ci si dovrà inventare qualche altra scusa simil-colonialista per giustificare una simile dicotomia.

  26. Pierre

    Riccardo – io non sono Italiano ne’ meridionalista, ho potuto vivere in Italia del Nord qualche anno, ho radici nel sud Italia.

    Sono francese (con il cuore triste per come l’italiani si combattono tra di loro in particolarismi e beghe campanilistique) e per me che EDF si prenda Edison, Lactalis compri Parmalat, Air france Alitalia, Auchan la Rinascente, Carrefour si prenda GS, che il CA si prenda Cariparma, e potrei continuare non puo’ che tornare utile. I francesi sono i primi sottoscrittori del debito italiano, e hanno stocks importanti nelle principali banche e assicurazioni italiane.

    Pero’ voi italiani che avreste tutto per riuscire avete una capacita’ masochistica senza uguali nel mondo.

    I trasferimenti passivi della lombardia per me potrebbe essere eliminati, perche’ io sono contrario alla tassazione in genere (si figuri detto da un paese statalista accentratore come la francia..) Ma per far cio’ bisognerebbe liberare tutto innanzittuto cambiando il Sistema Operativo Mondiale: cioe’ il sistema monetario e finanziario mondiale.

    Altrimenti e’ come voler cercare di installare nuove Apps su un vecchio MS-DOs.

    Rimarco soltanto che i discorsi di convenienza (quel sottile patto Nord Sud) sono stati rimessi in discussione non dal peso delle tasse e dei loro trasferimenti (se vogliamo molto piu’ importanti fino alla fine degli anni 80), bensi’ da 4 macro eventi che hanno cambiato la nostra Storia negli anni ’90, primi 2000:

    – mercato comune europeo del 1992 con Mastrich (fino ad allora il mercato auto Era ancora protetto Fiat a fino 90 aveva ancora una quota del 50-70% in Italie)
    – caduta del blocco comunista
    – entrata in vigore dell Euro
    – entrata della Cina nel WTO (OMC in francese)

    Leggere come fa qualcuno la situazione italiana (senza capire che siamo in un mondo globalizzato) solo come un affare di bassa lega di trasferimenti Nord-Sud risulta miope, fuorviante e masochista..

    Ma lo sa che si va verso il fisco europeo, che senno’ i tedeschi i suoi bot non gli garantiscono e comprano?

    Ma davvero crede alla storiella di un Nord stile Svizzera? Ma lo sa che cosa dicono gli svizzeri degli italiani di confine?

    Che dopo 60 anni a seguito degli eventi di cui sopra si voglia rinegoziare il tutto mi pare legittimo ma si dovrebbe farlo a 360` – inclusi la moneta, le banche, il petrolio, la posizione Geo-politica.

    Riccardo, volente o non volente, il primo partner commerciale del Nord e’ il Sud che rinvia al Nord molto di piu’ di quello che riceve, tra interscambio commerciale, commesse statali per le insfrastutture (il famoso ponte lo deveva costruire la impregilo mica la Sud construction…) dragaggio di risorse umane, rimesse degli emigranti dall’estero (banchizzate da bankitalia), ecc.

    Tant’e’ vero che nonostante il buon andamento dell export nel primo semestre 2012 l’Italia e’ in recessione, perche’ la domanda interna e’ crollata, gli investimenti azzerati…

    Coraggio caro Riccardo, tra un po’ arrivera’ un tedesco, un francese o uno svizzero e si comprera’ anche la sua di azienda.

    Una nota: la sicilia finita la Seconda guerra mondiale voleva restera indipendente o chiedere l’annessione agli USA come 51 stato.

    Questa cosa non fu lasciata fare da qui la ragione dell’autonomia siciliana che ha negoziato con lo stato italiano quasi alla pari, ED e’ per questo che in sicilia l’assemblea régionale si chiama Parlamento… Curiosamente i settentrionali prima l’hanno conquistati militarmente, poi l’hanno obligata a restare nella repubblica (sara’ per ideali rinascimentali??? Ma dai….)

  27. Pierre

    Ah dimenticavo: il migliore esempio del discorso della partita di giro tra Nord e Sud, che lei definisce insensato (!) e’ il famoso trattato d’amicizia Italia-Libia: l’italia da alla libia 5 miliardi di dollari alla Libia come compensazione per l’occupazione militare, in cambio la libia garantisce all’italia commesse per la sua industria e accesso all energia,ecc.
    Questo accordo e’ stato fatto saltare dalla guerra alla libia inspirata da noi francesi (…;-) capito?…)

    Quindi di cosa si stupisce dell accordo nord – sud, trasferminenti risorse contro commesse, mercato di sbocco e risorse umane….

  28. riccardo

    Più di invitarla cordialmente e con rispetto a studiare il lavoro del Prof. Ricolfi e del Prof. Zanetti, io non riesco a spingermi. Solo un appunto, per cortesia, non paragoni la potenza di fuoco economica del norditalia con la svizzera…per l’amor di Dio. Le sue opinioni sono rispettabili per quanto tendano a dimenticare l’aritmetica, purtuttavia non dimentichiamo il presente: il nord produttivo e industriale italiano è in ginocchio e non è in grado di alimentare il fiume di risorse che fin qui ha sempre alimentato. Uno meno due fa meno uno, per quanto battiamo i piedi per terra. La trippa è finita e vedrà che il nervosismo maggiore arriverà da sud, quando si chiuderanno i rubinetti per ….acquistare merce nordista, come dice lei.. Saluti.

  29. Pierre

    http://it.m.wikipedia.org/wiki/Relazioni_bilaterali_tra_Italia_e_Libia

    Scusi cosa c’e di diverso nella aritmetica dei suoi Profesori Settentrionisti rispetto a quando sotto:

    “Il governo di Roma si impegna a realizzare infrastrutture in Libia per un valore di 5 miliardi di dollari, tramite esborso di 250 milioni di dollari all’anno per 20 anni. I fondi sarebbero reperiti tramite addizionale IRES a carico delle aziende petrolifere. L’esecuzione dei lavori sarebbe affidata a ditte italiane, e i fondi sarebbero gestiti direttamente dall’Italia.”

    Praticamente pagano i cittadini italiani con le tasse sulla benzina per finanziarie le commosse di grosse aziende di costruzione, energetiche e militari italiane, i nomi ce li puo’ mettere lei – tanto sono noti.

    Questo e’ il sistema Sig. Riccardo? Applicato alla Libia per 20 anni, da trattato e al Sud dalla Costituzione Italiana, e dall’obligo forzato della moneta lira, della Bankitalia..

    Poi continuo a dirglielo non sono italiano, la potenza di fuoco del Nord Italiano la conosco bene, ecco perche’ noi e i tedeschi ci compriamo le vs aziende 😉

    La svizzera non l’ho paragonata io ma Nick64 credo, qualche post piu’ sopra.

    Saluti da londra,
    Pierre

  30. Riccardo

    D’accordo, rispetto la sua opinione anche se mi sembra mancante di realismo aritmetico. Resta il punto che anche Giannino, che di solito non brilla per settentrionalismo e addirittura il premier Monti, che certo non si è fatto notare per temerarietà riguardo alla revisione di spesa pubblica nel sud d’Italia, riconoscono che al di là di tutto, la questione meridionale è centrale e immensa nel futuro dell’intero paese. Qui si parla di pezzi dello Stato incapaci di governare se stessi e i loro meccanismi di spesa. Usciamo per un momento dalla sua polemica monetaristica che tra l’altro inparte condivido, non possiamo negare che il fiume di denaro perquativo nord-sud quantificabile in 50MLD l’anno solo per la fonte diretta, escludendo il parastato, l’esercito, la Pubblica amministrazione, scuola e sanità, non c’è dubbio che poi nei consumi venga speso a favore di merci prodotte nel nord del paese, è proprio per questo che ci impedisce di ascoltare decise prese di posizione di Confindustria a proposito della questione nord-sud, ma ammetterà che mandare denaro per finanziare consumi con i quali nutrire nuovi inviii di denaro non sembra una gran affare e se le sembra il presupposto per uno sfruttamento territoriale mi sembra che la direzione sia inversa a qualla da lei descritta. Detto questo non mi sogno di convincere nessuno, resta il punto della trippa, che è sempre un argomento convincente, e della sua definitiva terminata disponibilità. Solo che nel nord del paese le regioni sono capitalizzate e possono resistere all crisi che durerà ancora anni, mentre nel sud no. Ne vedremo delle belle.

  31. Pierre

    Monsieur Richard, non sapevo Che in padannia avessero inventato l’aritmetica nordica, rimaendo ai fatti, e non alla fiera del numéri di chi la spara pieu’ grossa, la fiat solo nel periodo 1977 – 2009 ( senza quindi contare gli altri 70 anni di storia) ha incamerato 7,9 mld di € in aiuti pubblici.

    Fonte CGIA Di Mestre.

    Lo schema e’ uguale à quello della libia: legge nazionale = tasse di tutti gli Italiani ( quindi anche un bel 40% dal centro-sud) = fatturato privato (e utili) Di qualche industrialiale del nord Che non accetta

  32. Pierre

    Monsieur Richard, non sapevo Che in padannia avessero inventato l’aritmetica nordica, rimaendo ai fatti, e non alla fiera del numéri di chi la spara pieu’ grossa, la fiat solo nel periodo 1977 – 2009 ( senza quindi contare gli altri 70 anni di storia) ha incamerato 7,9 mld di € in aiuti pubblici.

    Fonte CGIA Di Mestre.

    Lo schema e’ uguale à quello della libia: legge nazionale = tasse di tutti gli Italiani ( quindi anche un bel 40% dal centro-sud) = fatturato privato (e utili) Di qualche industrialiale del nord Che non accetta concurrenza estera.

    Lei cita l’esercito côme trasferimento statale Nord-Sud come se il costo della difesa (che e’ per lo piu’ in armamenti e mantenimento…ma credo che lei non conosce il sistema di procurement delle direzioni di armamento della difesa italiana: mai sentito Arma aereo, navarm, ecc) fosse a carico dei soli contribuenti settentrionali e che sia una spesa inutile per il nord stesso: bho vi difenderete con le api forse?

    Tralasciando le considerazioni di difesa e strategia, a lei palesamente distanti, nessuno impedisce ai suoi connazionali del nord di arruolare ( si dice cosi’ credo) pero’ invece si definiscono i militari meridionali (un costo per soldats di ventura che vanno in guerra per il salario e non per la patria…

    Ignorando Che lo stesso termine SALARIO dériva da latino Sal-arius, cioe’ dall’usanza di pagare i soldats romani con quantita’ di Sale (una d’elle monete dell’epoca).

    Ma perche’ dunque pagare un soldato, oggi?
     
    Ecco questi “mercenari” (notare la parola merce) fanno parte di quel marchant trade-off in ambito internazionale dove l’italia (sud o nord?) “deve” participare in cambio di contratti per le varie ricostruzioni (imprese del sud? Ma dai…) e per poter dire “io c’ero”.

    In ogni nazione esistono queste fasce di popolazione piu’ o meno individuabili geograficamente: in UK sono Scozia e nord England, da noi in Francia sono i bretoni e i corsi, in America neri e latini: carne umana in cambio di una sedia al tavolo Che conta.

    PS: solo contando le guerre bal caniche e afgnistan ci sono state quasi 100 victime italiane (90% meridionali) di cui una trentina per l’uranio impoverito.

    Dividi et impera

  33. Negli anni ’60 il miracolo economico lo hanno fatto regioni nelle quali la presenza meridionale era ridottissima. Cinque per cento, anche meno se non c’erano presidi militari. Oggi siamo dovunque al 30, in Lombardia anche al 40, 50%. Ma non ricordo un solo caso di una impresa produttrice di beni esportabili creata da un meridionale. Sono tutti impiegati, preferibilmente pubblici, dal magistrato all’usciere, professionisti, piccoli commercianti, piccoli artigiani, sindacalisti, giornalisti, conduttori di programmi di denuncia, politici…E lo stato si è gonfiato di quanto era necessario per dare uno stipendio a tutti. Il completamento della meridionalizzazione del paese ha sfortunatamente coinciso con la globalizzazione, la mentalità antindustriale cresce di pari passo con le difficoltà di fare industria. Perché sorprendersi se l’industria lascia un paese in cui i sindacalisti FIAT sparlano delle macchine FIAT, e lo stesso fanno i conduttori televisivi, i manager vengono linciati (vedi il caso Thyssen), le fabbriche sequestrate? Da chi ci aspettiamo il secondo miracolo economico?

  34. Dimenticavo, lo sfruttamento delle morti sul lavoro (più di metà incidenti stradali) senza mai dire che l’Italia è, con Germania e Francia, il paese con la più bassa incidenza in Europa..

  35. Pierre

    @disgustavo

    Voilà un outre che parla a pelle. Il monde si sta spostando à EST il commercio mondiale domani Sara’ nel pacifico.

    Ma Visto Che Gustave e’ disgustato diamo qualche dato:

    Nel primo trimestre 2012 si rileva una crescita congiunturale delle esportazioni significativa per le regioni meridionali ed insulari (+6,1%) e più contenuta per quelle Nord-occidentali (+0,8%), mentre risultano in flessione le esportazioni delle regioni Nord-orientali (-3,0%) e del Centro (-1,8%).

    La dinamica tendenziale nel primo trimestre 2012 si conferma positiva per tutte le ripartizioni, anche se in progressiva decelerazione. Le regioni insulari (+20,4%) e quelle del Centro (+9,1%) presentano una crescita superiore a quella media nazionale (pari al 5,5%), mentre l’aumento tendenziale è particolarmente contenuto per l’Italia meridionale (+1,4%).

    Le regioni che contribuiscono maggiormente alla crescita dell’export (spiegando oltre l’80% dell’aumento delle esportazioni nazionali) sono Sicilia (+30,4%), Toscana (+14,2%), Emilia-Romagna (+7,4%) e Lombardia (+6,4%).

    Tra le altre regioni che presentano una crescita delle vendite sui mercati esteri superiore alla media nazionale si segnalano Puglia (+10,1%), Campania (+7,5%) e Marche (+6,2%). Una marcata flessione si registra per Basilicata (-38,9%), Molise (-26,0%), Valle d’Aosta (-17,8%) e Liguria (-12,9%). Queste regioni forniscono tuttavia un contributo modesto in termini di riduzione dell’export nazionale (-0,5 punti percentuali).

    Un’azienda Italiana conosciuta da noi in Francia si chiama Natuzzi. Che fa divani.

    Per quanto riguarda la sua pubblica dichiarzione di ignoranza sui le % di meridionali negli anni 60 la invito à visitare il museo di torino:

    Tra il 1958 e il 1963 più di 1.300.000 meridionali abbandonano le proprie case per trasferirsi nel Centro e nel Nord Italia; tra essi sono più di 800.000 coloro che si dirigono verso le grandi città del triangolo industriale, prima tra tutte Torino.passata dai 753.000 abitanti del 1953 a 1.114.000 del 1963, molti dei quali costituiti da immigrati, che portano il saldo migratorio cittadino a essere quello “più elevato di tutte le altre città italiane”

    http://www.museotorino.it/view/s/bdd983a0cb2e4c06912b6539e0d1cee7

  36. Pierre

    @disgustavo
    Voilà un outre che parla a pelle. Il monde si sta spostando à EST il commercio mondiale domani Sara’ nel pacifico.
    Ma Visto Che Gustave e’ disgustato diamo qualche dato, fonte ISTAT:
    Nel primo trimestre 2012 si rileva una crescita congiunturale delle esportazioni significativa per le regioni meridionali ed insulari (+6,1%) e più contenuta per quelle Nord-occidentali (+0,8%), mentre risultano in flessione le esportazioni delle regioni Nord-orientali (-3,0%) e del Centro (-1,8%).
    La dinamica tendenziale nel primo trimestre 2012 si conferma positiva per tutte le ripartizioni, anche se in progressiva decelerazione. Le regioni insulari (+20,4%) e quelle del Centro (+9,1%) presentano una crescita superiore a quella media nazionale (pari al 5,5%), mentre l’aumento tendenziale è particolarmente contenuto per l’Italia meridionale (+1,4%).
    Le regioni che contribuiscono maggiormente alla crescita dell’export (spiegando oltre l’80% dell’aumento delle esportazioni nazionali) sono Sicilia (+30,4%), Toscana (+14,2%), Emilia-Romagna (+7,4%) e Lombardia (+6,4%).
    Tra le altre regioni che presentano una crescita delle vendite sui mercati esteri superiore alla media nazionale si segnalano Puglia (+10,1%), Campania (+7,5%) e Marche (+6,2%). Una marcata flessione si registra per Basilicata (-38,9%), Molise (-26,0%), Valle d’Aosta (-17,8%) e Liguria (-12,9%). Queste regioni forniscono tuttavia un contributo modesto in termini di riduzione dell’export nazionale (-0,5 punti percentuali).
    Un’azienda Italiana conosciuta da noi in Francia si chiama Natuzzi. Che fa divani.
    Per quanto riguarda la sua pubblica dichiarzione di ignoranza sui le % di meridionali negli anni 60 la invito à visitare il museo di torino:
    Tra il 1958 e il 1963 più di 1.300.000 meridionali abbandonano le proprie case per trasferirsi nel Centro e nel Nord Italia; tra essi sono più di 800.000 coloro che si dirigono verso le grandi città del triangolo industriale, prima tra tutte Torino.passata dai 753.000 abitanti del 1953 a 1.114.000 del 1963, molti dei quali costituiti da immigrati, che portano il saldo migratorio cittadino a essere quello “più elevato di tutte le altre città italiane”
    http://www.museotorino.it/view/s/bdd983a0cb2e4c06912b6539e0d1cee7

  37. Riccardo

    Non so come hanno fatto a sfuggirmi numeri come quelli da lei divulgati, sig.Pierre; numeri alla luce dei quali è il sud del paese a trascinare il resto, dove l’export è guidato dalla Sicilia e la spesa pubblica non serve a coltivare consenso in Campania e Puglia, una realtà che mi è sfuggita certamente a causa della mia ovvia miopia padana, cotratta certamente a causa di trent’anni di lavoro ottuso e disinformato nella mia oggi deserta piccola azienda. Dunque la ringrazio per avermi aperto gli occhi e per avermi indicato la via alla mia emancipazione territoriale.

  38. Riccardo

    Non so come hanno fatto a sfuggirmi numeri come quelli da lei divulgati, sig.Pierre; numeri alla luce dei quali è il sud del paese a trascinare il resto, dove l’export è guidato dalla Sicilia e la spesa pubblica non serve a coltivare consenso in Campania e Puglia, una realtà che mi è sfuggita certamente a causa della mia ovvia miopia padana, contratta certamente a causa di trent’anni di lavoro ottuso e disinformato nella mia oggi deserta piccola azienda. Dunque la ringrazio per avermi aperto gli occhi e per avermi indicato la via alla mia emancipazione territoriale.

  39. Pierre

    Che tristezza. Ma chi se ne frega del sud o del nord. I numeri divulgati sono fonti ufficiali.

    Siamo in XXI secolo e le défi e’ tra macro aree continentali. Personalmente per me potete fare tutte le seccessioni Che volète pure quella di abbiate grasso da milano. Io parlo 5 lingue e qui da Parigi in un ora di treno sono à bruxelles in 2 à Londra. I dibattiti da condominio italiani mi interessano solo per originine familiale e perche’ ho vissuto nel suo paese ( à parma e milano).

    Quando poi si Sara’ capito Che il peoblema in questo sistema keynesiano sono le banche stampa soldi, che attiraverso la politica schiavizzano le popolazioni ( tasse) allora forse ne riparliamo e Che alla tasse di roma si sostituiscono quelle di formigoni. Per me tasse rimangono caro Richard, dunque non mi faccio prendere per il sedere dal politico secessionista di turno..

    Intanto il vs milanese Silvio ieri ha dichiarato Che il problema e’ la germania Che non Lascia stampare moneta Côme si dovrebbe…. Un altro milanese negli anni 80 aveva raddoppiato il debito pubblico: craxi…

    Voi Italiani (del nord?) non cambierete mai….

  40. Riccardo

    Beh insomma Pierre, non sia così caustico…facevo solo un pò di ironia senza volerla insultare né indispettire. Mi permetta almeno di ricordarle che gli studi del Prof. Ricolfi, che non ha nulla del secessionista, sono considerati tra i più autorevoli d’Europa, in materia di qualità della spesa pubblica e di politiche economico sociali. Io amo molto il sud d’Italia e mi creda, anche la sua posizione insofferente nei confronti di chi le fa notare che il doloroso dualismo territoriale italiano è la causa primaria della nostra debolezza economica sarebbe diversa se invece di Milano e Parma avesse frequentato il profondo cilento o l’abbandonato aspromonte, territori che peraltro io considero magici. Fuori dai battibecchi, mi permetta almeno si suggerirle le ulitme due pubblicazioni di Luca Ricolfi o del prof. Zanetti di Cà Foscari a Venezia. Concordo invece in pieno con lei (clamoroso..!) per quanto riguarda il giudizio sul centrodestra italiano e anche sulla Lega e la sua pochezza politica dei suoi ultimi vent’anni.

  41. Pierre

    Il problema del gaspillage delle risorse e dei potere clientelare della politica non e’ un problema Italiano o solo meridionale.

    http://www.leparisien.fr/economie/le-rapport-qui-denonce-les-gachis-de-l-administration-17-09-2012-2168523.php

    Non so se caprice il francese ma la commissions delle finanze ha rédatto un rapporto Che stima in Francia à 50 MLD il gaspillage public.

    Quello Che io mi sforzo di far capire Che queste sono specchietti per le allodiale, perche’ si allontana dal problema vero: paper money, banche centrali e sistema à debito.

    Altrimenti e’ solo un Giro di tarantella.

    Quelle aree Che mi ha citato io non le conosco e’ vero ma non credo sida molto dissimili dalla corsica o dalle DOM – TOM francesi ( guyana, Guadaloupe, Martinique, etc..).

    Io le consiglio di leggersi BASTIAT un economista francese al. l’origine del libertarianismo.

    Ma scusi lo ha sentito DRAGHI Che diceva € e’ irréversible? E secondo lei perche’ non la Fanno uscire la grecia?

  42. Pierre, le percentuali di aumento o diminuzione sono autoreferenziali. I valori assoluti è meglio lasciarli perdere… Quanto agli immigrati dal sud, andavano tutti a Torino o Milano, pochissimi nel nord est. Qui son arrivati, a cose fatte insegnanti, avvocati etc. Imprenditori no, mai.

  43. A cavallo del’60 la Zanussi costruiva un capannone ogni settimana. Solo che non aveva bisogno di manodopera immigrata. Il sud, purtroppo, non è arrivato mai.

  44. Riccardo

    No no, Pierre, devo intervenire. Credo che lei non abbia compreso che cosa sia stato veramente l’esperimento economico nel norditalia. In nessuna altra parte del mondo si è verificata una così capillare diffusione di ricchezza e divisione di benessere e prospettiva economica come in questa area d’Europa, un pulviscolo di microaziende sinergicamente unite da una rete fittissima di distretti industriali che hanno fatto esplodere le potenzialità del territorio, un moltiplicatore di aspirazioni, l’operaio diventava artigiano, l’artigiano diventava piccolo imprenditore, il piccolo imprenditore diventava grande, trascinando con sé nuove aspirazioni e nuove competenze. Oggi i distretti industriali chiudono, strozzati da concorrenza asiatica, corruzione pubblica, fisco pesantissimo, mancanza di pianificazione industriale e concorrenza cinese in casa propria (vedi Prato). L’Italia non è mai stata la Cina di qualcuno, perchè il suo tutmultuoso progresso economico era basato sulla qualità e sulla concorrenza leale, non sul dumping e sullo sfruttamento operaio. In nessuna parte del mondo gli operai si sono emacipati come nel nord Italia.

Leave a Reply